Alla Mostra Mercato FIVI di Piacenza Pantelleria presente con Antonio Gabriele

Alla Mostra Mercato FIVI di Piacenza Pantelleria presente con Antonio Gabriele

30/11/2021 0 Di Francesca Marrucci

FIVI, Mercato mostra a Piacenza, 681 espositori 

Intervista a Giampietro Comolli presente alla decima edizione, 27–29 novembre 2021

Pantelleria rappresentata da Antonio Gabriele, vignaiolo Ai Sesi 

Ha pre­so avvio la deci­ma edi­zio­ne del Mer­ca­to dei Vigna­io­li Indi­pen­den­ti.

Un  momen­to per festeg­gia­re, ripar­ti­re e pen­sa­re al futu­ro, pro­ta­go­ni­sti i vigna­io­li di una edi­zio­ne all’insegna del recu­pe­ro, ripre­sa, rilan­cio di un set­to­re eco­no­mi­co nazio­na­le che non ha “subi­to” dan­ni irre­cu­pe­ra­bi­li e pesan­ti  dal covid 19, ma che deve dare una rispo­sta con­cre­ta ai con­su­ma­to­ri. E’ l’occasione di “entra­re” in 681 can­ti­ne diret­ta­men­te dia­lo­gan­do con pro­dut­to­ri e arte­fi­ci-eno­lo­gi dei vini come se si andas­se a casa loro. Una occa­sio­ne per assag­gia­re, cono­sce­re, par­la­re, acqui­sta­re: una for­mu­la che pia­ce alle pic­co­le cantine.

Incon­tria­mo Giam­pie­tro Comol­li, pre­si­den­te dell’Osservatorio Eco­no­mi­co Vini e del Cen­tro Stu­di ana­li­si Mer­ca­ti Con­su­mi nato nel 1991,  già in giro fra i ban­chi del­le can­ti­ne alle 10 del mat­ti­no, in ante­pri­ma, a scru­ta­re, cer­ca­re, curio­sa­re, capire.

Comolli come va il vino italiano in genere?

“Per for­tu­na, ma anche per capa­ci­tà dei pro­dut­to­ri, solo dei pro­dut­to­ri, va bene. Un 2020 dif­fi­ci­le soprat­tut­to per il cana­le hore­ca, sol­le­va­to dai con­su­mi dome­sti­ci. Un 2021 che si pre­an­nun­cia mol­to supe­rio­re al 2020, ma anco­ra non pari al 2019 soprat­tut­to mer­ca­to inter­no. Mol­to mol­to meglio l’export. Il mer­ca­to Fivi è sem­pre più una rispo­sta rea­le alla doman­da del con­su­ma­to­re: una gran­de eno­te­ca-can­ti­na a por­ta­ta di “carrello2 vero e non vir­tua­le. Un modo per supe­ra­re la distan­za inte­rat­ti­va e virtuale.”

Comolli, e i vini di Pantelleria?

Ho già visto la posta­zio­ne di Anto­nio Gabrie­le, uni­co rap­pre­sen­tan­te del­la Per­la Nera in Fivi e a Pia­cen­za. tie­ne alto il ves­sil­lo di Pan­tel­le­ria e del Pas­si­to. Uni­co car­tel­lo azien­da­le dedi­ca­to ad una Doc-regio­ne a se stan­te: Pan­tel­le­ria che per un tec­ni­co come il sot­to­scrit­to non è Sici­lia. E’ una Sici­lia pic­co­la e auto­no­ma. Già nel 1063, come scri­ve la rela­zio­ne con­sor­ti­le in Regio­ne, si par­la del­la pro­du­zio­ne di  “vino Zibib­bo su Pan­tel­le­ria” come con­fer­ma orgo­glio­sa­men­te Gabrie­le anche a nome, mi dice, di tut­ti i pro­dut­to­ri pic­co­li dell’Isola Pic­co­la. Ma pre­sen­te anche il Bian­co Doc Pan­tel­le­ria che sta sem­pre più entran­do nel mer­ca­to nazio­na­le soprat­tut­to con più sen­sa­zio­ni frut­ta­te, meno alcol, più pro­fu­mi vul­ca­ni­ci e aci­di­tà lun­ga. Pan­tel­le­ria deve esse­re una voce auto­no­ma ma uni­ta­ria, auten­ti­ca ma rispet­ta­ta. Pan­tel­le­ria è soprat­tut­to un bene e una respon­sa­bi­li­tà di chi è nato e vis­su­to da gene­ra­zio­ne sull’isola. Noi sia­mo tut­ti ospi­ti e dob­bia­mo bus­sa­re alla por­ta, sia i turi­sti che gli impren­di­to­ri fore­sti: cer­to mas­si­ma ospi­ta­li­tà. Ma anche mas­si­mo reci­pro­co rispet­to del­la anti­ca tra­di­zio­ne e del­le “pro­prie­tà” pan­te­sche anche da par­te di chi è arri­va­to recen­te­men­te a inve­sti­re sul­la Per­la Nera. Non si deve acca­par­rar­si del­la sto­ria pan­te­sca ma con­di­vi­der­la e sostenerla!”

Comolli bisognerebbe esportare il Mercato Fivi?  

“Sono anni che lo sosten­go. Sen­za i pri­mi 1000 ingres­si pagan­ti del 2011 non sarem­mo oggi arri­va­ti a qua­si 20000 del­la ulti­ma edi­zio­ne. Fui un pro­mo­to­re mar­tel­lan­te per­ché si apris­se a Pia­cen­za. Pia­cen­za ha aper­to le por­te a tut­ti i pro­dut­to­ri pur essen­do zona viti­vi­ni­co­la da più di 2000 anni. Pia­cen­za è il vini­ta­ly dei vigna­io­li indi­pen­den­ti. Pia­cen­za deve però offri­re ser­vi­zi, sup­por­ti, con­te­nu­ti più for­ti sul ter­ri­to­rio: cir­ca il 70% dei pre­sen­ti-acqui­ren­ti non è di Pia­cen­za. E’ una occa­sio­ne di pro­mo­zio­ne ter­ri­to­ria­le che non si deve limi­ta­re a 4 depliant su un ban­chet­to all’ingresso! Dimen­ti­ca­to da tut­ti. Fivi non è una pas­se­rel­la per qual­che poli­ti­co loca­le. Per­ché non pen­sa­re a un abbi­na­men­to per esem­pio del Pas­si­to di Pan­tel­le­ria con le ciam­bel­le “Noce” di Pia­cen­za, oppu­re con il famo­so zuc­cot­to, ma anche un otti­mo sto­rio­ne del Po con un Bian­co Doc Pan­tel­le­ria tran­quil­lo fre­sco ? La risto­ra­zio­ne loca­le può esse­re un com­ple­men­to culturale ”. 

Comolli, solito personaggio vulcanico del vino, che fare da domani?

“Andreb­be­ro rea­liz­za­ti alme­no 10 mer­ca­ti fis­si l’anno in altret­tan­te regio­ni, come a Tra­pa­ni o Cata­nia in regio­ne Sici­lia, ma anche Napo­li e Bari per esem­pio. E’ una for­mu­la che uni­sce pro­dut­to­re-con­su­ma­to­re in un momen­to di distan­za obbli­ga­te e di e‑commerce. Fivi deve esse­re por­ta­vo­ce di un model­lo can­ti­na-ambien­te-vino che rap­pre­sen­ti un eco­si­ste­ma e non una impre­sa-pro­dot­to. La bio­di­ver­si­tà è decan­ta­ta da tut­ti, pre­mi o non pre­mi, ser­ve con­cre­tez­za e rea­li­smo urgen­te. Pen­so al prez­zo del­la bot­ti­glia di vino: deve esse­re equo-giu­sto-soli­da­le sicu­ra­men­te, ma deve anche rispon­de­re a fidu­cia-dispo­ni­bi­li­tà del con­su­ma­to­re. I visi­ta­to­ri pre­sen­ti a Pia­cen­za sono “top­spen­der” del vino ita­lia­no, sono fre­quen­ta­to­ri dell’horeca, ma il mer­ca­to Fivi deve ave­re sem­pre più il prez­zo a bot­ti­glia simi­le a quel­lo in can­ti­na, non simi­le a quel­lo del mar­ket. I car­rel­li del­la spe­sa si potreb­be­ro riem­pi­re di più.“ 


Nel­la foto Giam­pie­tro Comol­li e Anto­nio Gabriele