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PANTELLERIA: AGGIORNAMENTI SULLA SITUAZIONE DEI REPERTI ARCHEOLOGICI NEL CASTELLO

Pantelleria Foto di Tommaso Brignone

Pantelleria Foto di Tommaso Brignone

PANTELLERIA: AGGIORNAMENTI SULLA SITUAZIONE DEI REPERTI ARCHEOLOGICI NEL CASTELLO

L’Amministrazione Comunale ha inoltrato al Parco Archeologico un accesso agli atti per capire quali e quanti reperti archeologici rinvenuti a Pantelleria siano stati censiti in questi anni e dove si trovino attualmente

A segui­to del Comu­ni­ca­to Stam­pa del 9 feb­bra­io scor­so in cui l’Amministrazione Comu­na­le di Pan­tel­le­ria sol­le­ci­ta­va anco­ra una vol­ta lo spo­sta­men­to dei reper­ti archeo­lo­gi­ci pre­sen­ti nel Castel­lo per poter final­men­te avvia­re i lavo­ri di restau­ro inter­ni allo stes­so, ci sono sta­ti vari svi­lup­pi e, come pro­mes­so dal Sin­da­co Vin­cen­zo Cam­po e dall’Assessore alla Cul­tu­ra e Patri­mo­nio, Fran­ce­sca Mar­ruc­ci, si inten­do­no infor­ma­re i cit­ta­di­ni sugli stes­si.

Andan­do in ordi­ne cro­no­lo­gi­co, l’Amministrazione Comu­na­le ha invia­to in data 14 feb­bra­io 2022 (prot. 2780) una richie­sta di acces­so agli atti al Par­co Archeo­lo­gi­co di Seli­nun­te, Cave di Cusa e Pan­tel­le­ria per “poter ave­re acces­so a tut­ti gli atti che indi­chi­no det­ta­glia­ta­men­te qua­li e quan­ti reper­ti archeo­lo­gi­ci sono sta­ti ad oggi rin­ve­nu­ti sul suo­lo pan­te­sco e dove risul­te­reb­be­ro conservati”.

Infat­ti, anche se i reper­ti ritro­va­ti sull’isola sono patri­mo­nio del­la comu­ni­tà pan­te­sca, il Comu­ne non ne ha alcu­na gestio­ne, per­ché la leg­ge dele­ga la stes­sa agli Enti pre­po­sti, nel caso di Pan­tel­le­ria addi­rit­tu­ra tre: Soprin­ten­den­za dei Beni Cul­tu­ra­li, Soprin­ten­den­za del Mare e Par­co Archeo­lo­gi­co che, ulti­mo ad esse­re sta­to isti­tui­to con D. A. 11-04-2019 (GURS 28/2019), è a tut­ti gli effet­ti l’Ente al qua­le la L. R. 20/2000 affi­da la gestio­ne, la sal­va­guar­dia, la con­ser­va­zio­ne e la dife­sa del patri­mo­nio archeologico.

Oltre all’accesso agli atti, abbia­mo chie­sto che tale elen­co fos­se uffi­cial­men­te inol­tra­to, con rela­ti­vi aggior­na­men­ti, a que­sto Ente per conoscenza.

Que­sto per­ché attual­men­te, se si esclu­do­no alcu­ne ces­sio­ni per mostre fat­te negli ulti­mi anni, il Comu­ne non ha con­tez­za di qua­li e quan­ti reper­ti ci sia­no in giro e soprat­tut­to, esclu­den­do quel­li custo­di­ti in sicu­rez­za dall’Amministrazione Comu­na­le, dove sia­no tut­to­ra espo­sti o conservati.

Ad esem­pio, pro­prio qual­che gior­no fa abbia­mo sco­per­to che i reper­ti cedu­ti con il per­mes­so del­la Soprin­ten­den­za del Mare ad una uni­ver­si­tà di Napo­li nel 2019 non sono mai sta­ti ripor­ta­ti sull’isola. Da un’interrogazione in pro­po­si­to fat­ta dall’Assessore Mar­ruc­ci alla stes­sa Soprin­ten­den­za, sem­pre estre­ma­men­te dispo­ni­bi­le e col­la­bo­ra­ti­va, si appren­de­va che, resti­tui­ti all’Ente, sono ora espo­sti in una mostra a Paler­mo, ma al Comu­ne non è sta­ta fat­ta alcu­na comu­ni­ca­zio­ne di que­sti spostamenti.

Que­sto è solo un esem­pio di quel­lo che è suc­ces­so nel cor­so degli anni, come anche alcu­ni degli archeo­lo­gi che lavo­ra­no agli sca­vi ci han­no testi­mo­nia­to. Da qui l’importanza fon­da­men­ta­le di que­sta richie­sta di acces­so agli atti, per­ché la comu­ni­tà pan­te­sca ha dirit­to di sape­re dove sono i reper­ti tro­va­ti sull’isola.

Il 16 feb­bra­io u.s. il Diret­to­re del Par­co Archeo­lo­gi­co, Ber­nar­do Agrò, è giun­to in visi­ta sull’isola per fare un sopral­luo­go dei reper­ti con­ser­va­ti nel Castel­lo che dovran­no esse­re spo­sta­ti. Il Diret­to­re ha comu­ni­ca­to che sarà neces­sa­rio fare un inven­ta­rio dei reper­ti e poi si prov­ve­de­rà allo spo­sta­men­to, garan­ten­do che gli stes­si reste­ran­no sull’isola come ave­va richie­sto sia l’Amministrazione Comu­na­le, sia il Comi­ta­to Pre­zio­sa Pan­tel­le­ria, che ha avu­to modo di incon­tra­re il Diret­to­re insie­me all’Assessore Mar­ruc­ci e rice­ve­re ras­si­cu­ra­zio­ni in meri­to al trat­ta­men­to del patri­mo­nio pantesco.

Il Diret­to­re ha sti­ma­to in 20–30 gior­ni il tem­po neces­sa­rio a pro­ce­de­re allo spo­sta­men­to e alla regi­stra­zio­ne di tut­ti i reper­ti. Il Comu­ne ha dato dispo­ni­bi­li­tà di ospi­ta­re in sicu­rez­za par­te dei reper­ti e il Diret­to­re ha avu­to col­lo­qui con diver­si sog­get­ti loca­li per indi­vi­dua­re altri luo­ghi adatti.

Lo stes­so gior­no la Soprin­ten­den­za del Mare ci infor­ma­va che i reper­ti di sua com­pe­ten­za, però, sareb­be­ro sta­ti rimos­si da un suo incaricato

Il 24 e 25 feb­bra­io, la Soprin­ten­den­za del Mare, nel­le per­so­ne del nuo­vo Soprin­ten­den­te, il Prof. Fer­di­nan­do Mau­ri­ci, noto medie­va­li­sta, e del Dr. Rober­to La Roc­ca, ha prov­ve­du­to alla rimo­zio­ne di tut­ti i reper­ti di sua com­pe­ten­za che attual­men­te sono con­ser­va­ti al sicu­ro nel­la came­ra blin­da­ta del Comu­ne, insie­me ai pez­zi più pre­gia­ti del­la col­le­zio­ne archeo­lo­gi­ca dell’isola, come le famo­se Teste Imperiali.

Il nuo­vo Soprin­ten­den­te ha mostra­to vivo inte­res­se e apprez­za­men­to per la strut­tu­ra del Castel­lo che già cono­sce­va appro­fon­di­ta­men­te, essen­do sta­to anche con­su­len­te del Dr. Ciri­min­na al tem­po del restau­ro del­lo stesso.

Abbia­mo rice­vu­to varie mis­si­ve di cit­ta­di­ni in que­sti gior­ni che mostra­va­no pre­oc­cu­pa­zio­ne sul desti­no dei reper­ti e del Castello.

Tor­nia­mo a spie­ga­re quan­to già ampia­men­te scrit­to in que­sti mesi nel dettaglio

Fino al 1° gen­na­io 2020 il Castel­lo Medie­va­le non era in pos­ses­so del Comu­ne in quan­to non vi era nes­sun docu­men­to che des­se al Comu­ne una tito­la­ri­tà. Solo l’im­pe­gno di que­sta Ammi­ni­stra­zio­ne ha por­ta­to ad ave­re una for­ma­le con­ces­sio­ne con il com­pe­ten­te dema­nio, anch’es­so sba­lor­di­to per l’u­ti­liz­zo del castel­lo da par­te del Comu­ne sen­za con­ces­sio­ne fino a quel momen­to.

Da lì la neces­si­tà di attua­re tut­te quel­le azio­ni neces­sa­rie per ren­der­lo frui­bi­le e legit­ti­ma­re l’u­ti­liz­zo di risor­se del­l’en­te loca­le. La pan­de­mia fa lì a pochi mesi ha cam­bia­to le aspet­ta­ti­ve ed ha intro­dot­to nuo­ve emergenze

Il Castel­lo è rima­sto chiu­so in epo­ca Covid, e, nono­stan­te i vari sol­le­ci­ti del Pri­mo Cit­ta­di­no e dell’Assessore, addu­cen­do pre­te­sti vari, non è sta­to in quel perio­do ogget­to del­la ordi­na­ria puli­zia e manu­ten­zio­ne da par­te di chi ave­va il com­pi­to di occu­par­se­ne. Su que­sta situa­zio­ne il Sin­da­co ha avvia­to un’indagine inter­na sul­le rela­ti­ve responsabilità.

Nel frat­tem­po, abbia­mo avu­to ras­si­cu­ra­zio­ni dal­la Regio­ne Sici­lia­na riguar­do ad un finan­zia­men­to di cir­ca 200.000€ per com­ple­ta­re le ope­re di ristrut­tu­ra­zio­ne degli impian­ti neces­sa­rie a ren­de­re il Castel­lo frui­bi­le secon­do le nor­me vigen­ti, tan­to che già a feb­bra­io 2021 l’Ufficio Tec­ni­co del Comu­ne ela­bo­ra­va un pro­get­to per i lavo­ri di manutenzione.

Dal­lo scor­so ago­sto 2021, il Castel­lo è di nuo­vo sta­to ogget­to del­la neces­sa­ria atten­zio­ne degli uffici.

Suc­ces­si­va­men­te ai vari sopral­luo­ghi effet­tua­ti anche con Soprin­ten­den­ze e Par­co Archeo­lo­gi­co, si è addi­ve­nu­ti alla neces­si­tà di non poter più aspet­ta­re i finan­zia­men­ti pro­mes­si e mai arri­va­ti dal­la Regio­ne, quin­di, il Comu­ne ha tro­va­to i fon­di per pro­ce­de­re alla manu­ten­zio­ne neces­sa­ria dirot­tan­do­li da altre neces­si­tà. Sen­za però sgom­be­ra­re le sale dai reper­ti, non si potrà pro­ce­de­re, da qui l’esigenza di pro­ce­de­re ad un tra­sfe­ri­men­to in bre­ve tem­po e in sicu­rez­za, pale­sa­ta da par­te del Sin­da­co Cam­po agli enti preposti.

È bene sot­to­li­nea­re, per­ché abbia­mo let­to asser­zio­ni del tut­to cam­pa­te in aria a que­sto pro­po­si­to, che il Comu­ne non pote­va e non può spo­sta­re i reper­ti di sua ini­zia­ti­va. Pos­so­no far­lo solo gli enti pre­po­sti alla gestio­ne, quin­di il Par­co Archeo­lo­gi­co o le Soprintendenze

Per quan­to riguar­da le richie­ste di chia­ri­men­to in meri­to ai lavo­ri che si faran­no e le con­di­zio­ni del Castel­lo avan­za­te dal­la D.ssa Vale­ria Sil­via e dal­la Signo­ra Tizia­na Ciri­min­na, sul­le testa­te loca­li, è bene spe­ci­fi­ca­re alcu­ni pas­sag­gi che evi­den­te­men­te sono sfug­gi­ti, pur essen­do pub­bli­ci e pub­bli­ca­ti con Deli­be­ra di Giun­ta n. 246 del 29/12/2021 sull’Albo Pre­to­rio del sito del Comune

I lavo­ri di mes­sa in sicu­rez­za del Castel­lo non riguar­da­no la mes­sa in sicu­rez­za dei reper­ti, ma riguar­da­no lavo­ri di manu­ten­zio­ne e mes­sa in sicu­rez­za del­le aree in cui devo­no acce­de­re i visi­ta­to­ri del Castel­lo, così come da nor­ma­ti­va in vigore.

I reper­ti sono chia­ma­ti in cau­sa solo in fun­zio­ne del fat­to che devo­no esse­re spo­sta­ti per con­sen­ti­re la serie di lavo­ri di manu­ten­zio­ne asso­lu­ta­men­te neces­sa­ri perio­di­ca­men­te per una strut­tu­ra che risen­te pesan­te­men­te del­la vici­nan­za del mare e del­le con­di­zio­ni ambien­ta­li isolane.

È neces­sa­rio: ripri­sti­na­re gli into­na­ci inter­ni di vari ambien­ti, l’illuminazione di emer­gen­za, la video­sor­ve­glian­za degli acces­si prin­ci­pa­li, il tavo­la­to ligneo del bal­la­to­io dell’ingresso prin­ci­pa­le che mostra cedi­men­ti e rot­tu­re in varie par­ti, è neces­sa­ria una manu­ten­zio­ne gene­ra­le degli infis­si a vol­te pesan­te­men­te cor­ro­si dal­la sal­se­di­ne, e altri lavo­ri di gene­re tec­ni­co-impian­ti­sti­co, come det­ta­glia­ta­men­te descrit­to nel­la deli­be­ra succitata.

Que­sto rispon­de anche a quan­ti han­no impro­pria­men­te cri­ti­ca­to anche la scel­ta di un inge­gne­re dell’Ufficio tec­ni­co per la ste­su­ra del pro­get­to, inve­ce di un archi­tet­to; un inge­gne­re esper­to in impian­ti è sta­ta la scel­ta migliore.

Infi­ne, è bene sot­to­li­nea­re che non biso­gna con­fon­de­re la com­pe­ten­za e la gestio­ne dei reper­ti archeo­lo­gi­ci con quel­la del Castel­lo.

Il Castel­lo non riguar­da la com­pe­ten­za del Par­co Archeo­lo­gi­co, ma del Comu­ne di Pan­tel­le­ria a segui­to di con­ces­sio­ne e non può esse­re visto e con­ce­pi­to solo come depo­si­to o museo di reper­ti archeologici.

Come ben san­no le asso­cia­zio­ni e i pro­fes­sio­ni­sti che in que­sti anni han­no lavo­ra­to al suo restau­ro e recu­pe­ro, con i qua­li cer­chia­mo di dia­lo­ga­re e con­fron­tar­ci, il Castel­lo è gran­de e offre tan­te poten­zia­li­tà non solo per fare qual­che con­fe­ren­za o even­to esti­vo, ma per diven­ta­re la vetri­na del­la sto­ria, del­le tra­di­zio­ni, del­la cul­tu­ra e del­la memo­ria pan­te­sca e così que­sta ammi­ni­stra­zio­ne inten­de ren­der­lo frui­bi­le alla comu­ni­tà ed ai turisti.

È pre­oc­cu­pa­zio­ne prio­ri­ta­ria del Sin­da­co, dell’Assessore Mar­ruc­ci, ma anche di tut­ta la giun­ta che que­sto pre­zio­so cuo­re dell’isola tor­ni ad esse­re frui­bi­le e diven­ti il bigliet­to da visi­ta di Pan­tel­le­ria. I lavo­ri del Water­front, altro suc­ces­so di que­sta ammi­ni­stra­zio­ne, ren­de­ran­no anco­ra più splen­den­te, visi­bi­le ed auto­re­vo­le que­sto monu­men­to con, tra l’al­tro, l’ab­bat­ti­men­to del­la palaz­zi­na verde.

Per que­sto stia­mo ope­ran­do, nel rispet­to del­le com­pe­ten­ze ter­ze dei reper­ti che nel monu­men­to ospi­tia­mo e nell’auspicio di poter final­men­te ave­re con­tez­za di quel­lo che è l’effettivo patri­mo­nio archeo­lo­gi­co pan­te­sco che negli anni è cadu­to pro­gres­si­va­men­te nel dimen­ti­ca­to­io. Già il fat­to che la mag­gior par­te dei pan­te­schi pen­sa­va di ave­re un Museo nel Castel­lo ed inve­ce si trat­ta­va solo di reper­ti lascia­ti lì da due espo­si­zio­ni fat­te anni fa, ci dice mol­to sull’importanza che la tute­la di que­sto patri­mo­nio abbia rico­per­to nei decen­ni scorsi.

Oggi, per la pri­ma vol­ta abbia­mo chie­sto che il Comu­ne, sep­pur non abbia la gestio­ne di que­sto patri­mo­nio archeo­lo­gi­co, sia a cono­scen­za dell’entità del­lo stes­so e del­la sua col­lo­ca­zio­ne, a par­ti­re dai pri­mi sca­vi fat­ti sull’isola fino a quel­li svol­ti anco­ra dal­le uni­ver­si­tà ogni esta­te. Que­sta cono­scen­za non è un capric­cio o un dispet­to, ma il rispet­to di una comu­ni­tà che vuo­le e deve sape­re dove va a fini­re il suo patri­mo­nio. In que­sto si spo­sa­no pie­na­men­te le richie­ste fat­te dal­le asso­cia­zio­ni loca­li, che con l’Assessore Mar­ruc­ci han­no un con­fron­to con­ti­nuo, e quel­le fat­te dall’Amministrazione Comunale

Non si trat­ta quin­di di inde­bi­ta inge­ren­za, come qual­cu­no avvez­zo a poli­ti­ciz­za­re ogni cosa, vor­reb­be far inten­de­re. Si trat­ta di esse­re vigi­li e edot­ti su un patri­mo­nio che comun­que resta pro­prie­tà dell’isola e dei pan­te­schi, che han­no tut­to il dirit­to di sape­re come vie­ne gestito

Con­ti­nue­re­mo ad aggior­na­re i cit­ta­di­ni sul tra­sfe­ri­men­to dei reper­ti e sui lavo­ri al Castel­lo e apprez­zia­mo e li rin­gra­zia­mo per le doman­de che ci ven­go­no poste in meri­to alle qua­li, com­pa­ti­bil­men­te con gli impe­gni di riser­va­tez­za impo­sti­ci dal­la nor­ma, rite­nia­mo sia impor­tan­te rispon­de­re, onde chia­ri­re la situa­zio­ne e non dare adi­to a ‘leg­gen­de metro­po­li­ta­ne’ spes­so stru­men­ta­li e che non fan­no bene a quel­la che dovreb­be esse­re una cau­sa comu­ne dell’isola.


Foto di Tom­ma­so Brignone


 

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