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10 marzo: una poesia per ricordare Sebastiano Tusa

sebastiano tusa

Nel­la III Gior­na­ta dei Beni Cul­tu­ra­li Sici­lia­ni dedi­ca­ta a Seba­stia­no Tusa, la nostra testa­ta, in col­la­bo­ra­zio­ne con la scrit­tri­ce e poe­tes­sa Giu­sy Anda­lo­ro, ricor­da il Pro­fes­so­re tan­to ama­to dai pan­te­schi con una poe­sia a lui dedi­ca­ta. La poe­sia è trat­ta dal libro ‘Fio­ri d’Os­si­dia­na’ pre­sen­ta­to la scor­sa esta­te sul­l’i­so­la duran­te la Sta­gio­ne Cul­tu­ra­le Estiva.

A Sebastiano Tusa

Nell’ultimo etio­pi­co e intre­pi­do volo

il fata­le slan­cio del­la tua nobi­le essenza

s’adempie.

Repen­ti­no nel cie­lo risuona

un metal­li­co e sor­do fragore

por­ta­to­re d’immane sciagura

e di pro­fon­do cupo dolore.

Il pol­ve­ro­so e ari­do deserto

d’inumano assor­dan­te silen­zio ricopre

la gran­dez­za di un’encomiabile vita

dal fato ingiu­sta­men­te tradita.

Cala il sipario.

Ades­so,

da una dimen­sio­ne altera,

il sapien­te sguar­do sognante

scan­da­glia atten­to ogni profondità

dell’inesplorato sicu­lo mar,

pri­mi­ti­vo blu fecon­do d’amor

moti­vo di grand’orgoglio e onor.

Ver­so l’ultima dea

con pro­fon­da nostalgia

gli amo­re­vo­li occhi volgi.

È Pan­tel­le­ria,

estre­ma iso­la di confine,

iso­la nell’isola,

del Medi­ter­ra­neo antico

il pul­san­te e arden­te cuore,

fon­te del tuo impe­ri­tu­ro amore.

Emblem vital,

di stu­di e affan­no­se ricerche

intor­no ad anti­che e domi­nan­ti civiltà

che mai per caso pas­sa­ron di là.

Illu­stre stu­dio­so di fama internazionale,

tuto­re del patri­mo­nio archeo­lo­gi­co sommerso,

hai mil­le e una sto­ria anco­ra da narrare

per mez­zo del neo­na­to Museo del Mare.

Dal­le mul­ti­me­dia­li e attrez­za­te salette

la pater­na e sua­den­te voce

rie­cheg­gia la sto­ria dell’isola di Ogigia

e decan­ta l’inestimabile paradiso

d’immobili e dor­mien­ti reperti

che giac­cio­no sepol­ti tra le amniotiche

visce­re del­la Gran­de Madre.

Mol­te gem­me attendono

di rive­de­re la luce del sole

gra­zie al duro e tena­ce lavoro

di chi ha avu­to e ha ancora

la bel­la Pantelleria

ovun­que e per sem­pre nel cuore.

Gra­zie Prof. Tusa.

Giu­sy Andaloro

 

Giu­sy Andaloro

Chi è Giusy Andaloro?

Nata e cre­sciu­ta a Milaz­zo, dove vive tut­to­ra con la pro­pria fami­glia d’o­ri­gi­ne, Giu­sy Anda­lo­ro è lau­rea­ta in Let­te­re e Filo­so­fia. Abi­li­ta­ta per l’in­se­gna­men­to in vari ordi­ni di scuo­la (Infan­zia, Pri­ma­ria, Secon­da­ria di I e II gra­do) è inse­gnan­te di Let­te­re a tem­po inde­ter­mi­na­to pres­so la Scuo­la Secon­da­ria di I gra­do “Ziril­li” di Milazzo.

Tra­sfe­ri­ta in pro­vin­cia di Mila­no nel ’99 per esi­gen­ze di lavo­ro, dopo un lun­ghis­si­mo pre­ca­ria­to mene­ghi­no, nel 2013 rie­sce ad otte­ne­re il tra­sfe­ri­men­to a Pan­tel­le­ria, estre­ma iso­la di con­fi­ne, situa­ta nel cuo­re del Medi­ter­ra­neo a metà tra l’I­ta­lia e l’Africa.

La pas­sio­ne per la scrit­tu­ra crea­ti­va l’ha rapi­ta fin da quan­do era bam­bi­na e da sem­pre, oltre a scri­ve­re per se stes­sa, cer­ca di tra­smet­te­re ai suoi alun­ni l’a­mo­re per la poe­sia e per la scrit­tu­ra tout court.

L’arte poe­ti­ca è una for­ma di comu­ni­ca­zio­ne pecu­lia­re attra­ver­so la qua­le è pos­si­bi­le rive­la­re agli altri istan­ti di vita vis­su­ta e i tur­ba­men­ti emo­ti­vi pro­va­ti: l’intelletto deco­di­fi­ca emo­zio­ni, ordi­na per­ce­zio­ni e intui­zio­ni, intes­se rela­zio­ni, costrui­sce sche­mi e model­li e sa spin­ger­si anche al di fuo­ri di essi.

Attra­ver­so il lin­guag­gio del­la poe­sia s’im­pa­ra pian pia­no ad avver­ti­re e ad esplo­ra­re i mean­dri del­la pro­pria ani­ma e ciò risul­ta indi­spen­sa­bi­le per acqui­si­re sicu­rez­za, fidu­cia nel­le pro­prie capa­ci­tà e per costrui­re in modo soli­do la pro­pria identità.

Cimen­tar­si a scri­ve­re un com­po­ni­men­to in ver­si non è altro che saper sfo­glia­re tra le pagi­ne del­la nostra men­te, saper ascol­ta­re e pre­sta­re atten­zio­ne alla fle­bi­le voce del nostro io inte­rio­re, riu­sci­re a per­ce­pi­re le nostre emo­zio­ni e sug­ge­stio­ni, saper sogna­re sospe­si tra cie­lo e ter­ra, riu­sci­re insom­ma ad esse­re “immen­si” pur aman­do la sem­pli­ci­tà che quo­ti­dia­na­men­te si cela nel­le pic­co­le cose.

 

“Pantelleria. Fiori d’Ossidiana. Emozioni sospese tra mare, cielo e terra”

 

In “Pan­tel­le­ria. Fio­ri d’Ossidiana. Emo­zio­ni sospe­se tra mare, cie­lo e ter­ra” l’autrice “dipin­ge con le paro­le” i momen­ti più inten­si vis­su­ti nell’isola di con­fi­ne e i moti dell’animo sca­tu­ri­ti dal con­tat­to con la nuo­va dimensione.

Una rac­col­ta di poe­sie che costi­tui­sce una vera e pro­pria dichia­ra­zio­ne d’amore nei con­fron­ti del­la Per­la Nera del Mediterraneo.

Fug­gi­ta dal­le bru­me del Nord, dopo una per­ma­nen­za di cir­ca quin­di­ci anni nel­la pro­vin­cia di Mila­no per esi­gen­ze lavo­ra­ti­ve, all’improvviso, ma per sua volon­tà, si ritro­va esta­sia­ta tra le brac­cia di Madre Natura.

Il sogno acca­rez­za­to per lun­ghi anni diven­ta real­tà: vive­re e inse­gna­re nell’isola di Pan­tel­le­ria, nell’omerica Ogi­gia, ove la for­za degli ele­men­ti, tal­vol­ta, assu­me le sem­bian­ze di quel­la “Natu­ra matri­gna” di leo­par­dia­na memoria.

Una natu­ra con il vol­to a metà tra il bel­lo e il ter­ri­bi­le al cui cospet­to il pan­te­sco e il turi­sta s’inchinano.

Le emo­zio­ni vis­su­te, cri­stal­liz­za­te in sen­tie­ri poe­ti­ci, ritrag­go­no alcu­ne tra le più bel­le loca­li­tà dell’isola (Lago di Vene­re, Cala Gadir, l’Arco dell’elefante, la Grot­ta di Beni­ku­là…) sen­za tra­la­scia­re gli spac­ca­ti di vita quo­ti­dia­na, le ami­ci­zie, le tra­di­zio­ni, le usan­ze e i miste­ri del­la Per­la Nera del Medi­ter­ra­neo, fino alla gio­ia pro­va­ta per l’acquisto di un pic­co­lo dam­mu­so sto­ri­co che san­ci­sce il soda­li­zio, sugel­lan­do il visce­ra­le lega­me con l’isola.

Un libro che susci­ta nel let­to­re curio­si­tà e atten­zio­ne ver­so l’isola del ven­to che atten­de di esse­re sco­per­ta e cono­sciu­ta per le sue mae­sto­se meraviglie.

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