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Lillo Di Bonsulton dedica una poesia in pantesco ai gatti: dai social alla guerra

Lillo Di Bonsulton dedica la sua nuova poesia in pantesco ai gatti, protagonisti ed icone dell’epoca contemporanea anche nelle immagini di questa guerra, e ci ricorda che se le persone sapessero farsi amare come loro…

Men­tre in tv scor­ro­no le imma­gi­ni dei pro­fu­ghi ucrai­ni che scap­pa­no con i lori ani­ma­li dome­sti­ci, per la pri­ma vol­ta que­sto tipo di imma­gi­ni tro­va­no posto sui media e ci col­pi­sco­no e ci ricor­da­no che la guer­ra non è una cosa lon­ta­na, ma può col­pi­re tut­ti noi, la nostra quo­ti­dia­ni­tà, ciò a cui tenia­mo di più.

Chi di noi, in caso di neces­si­tà non si por­te­reb­be die­tro il pro­prio ‘pelo­set­to’? E pro­prio all’a­ni­ma­le più ama­to e odia­to del­la Sto­ria, il gat­to, che è pas­sa­to dal­l’es­se­re un ani­ma­le sel­vag­gio, com­pa­gno di mal­va­gi e sino­ni­mo di stre­go­ne­ria, ad ico­na dei social e pro­ta­go­ni­sta nel­le nostre case, che Lil­lo Di Bon­sul­ton dedi­ca la sua nuo­va poe­sia in pantesco.

Nei suoi ver­si una veri­tà essen­zia­le, ispi­ra­ta dai tri­sti fat­ti di cro­na­ca di que­sti gior­ni: se anche le per­so­ne fos­se­ro capa­ci di far­si ama­re come i gat­ti, il mon­do andreb­be mol­to meglio.

I Gatti

Sti gat­ti assai saputi 

Chi jti a taliari, 

Vi scip­pa­nu lu cori 

Si fan­nu tan­tu amari.

Si puru li cristiani 

L’is­si­ru a jmitari, 

Lu mun­nu tan­tu megliu 

Putis­si navigari.

Lil­lo Di Bonsulton

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