Abbiamo incontrato il Sindaco Vincenzo Campo a Roma, subito dopo gli incontri con vari Ministri e con la Presidenza del Consiglio e gli abbiamo chiesto quali sono le problematiche affrontate in questi incontri.
Zona Franca, caro bollette, defiscalizzazione, DDL Isole Minori e soprattutto la situazione dei rimborsi per la tromba d’aria del 10 settembre scorso.
di Flavio Silvia
In occasione degli incontri istituzionali tenuti dal Sindaco di Pantelleria Vincenzo Campo e il neo assessore Leonardo Ferreri a Roma, abbiamo colto l’occasione per sentire ai nostri microfoni il Primo Cittadino, su alcune tematiche oggetto degli incontri avvenuti nella Capitale.
Qual è stato l’oggetto degli incontri che avete svolto?
Da sempre, cerchiamo di avere colloqui con Roma e con le Istituzioni perché è importante essere presenti e perché grazie a queste interlocuzioni possono nascere, come sono nate in passato, occasioni per l’isola. Allo stesso tempo, venire a far conoscere i problemi dell’isola è un modo anche per attirare la loro attenzione sulle problematiche isolane. È quindi un’attività per mostrare la nostra presenza e inoltre per ottenere delle informazioni che, per le vie “convenzionali”, spesso non si riesce ad ottenere, questo perché comunque tutto il complesso delle normative è complicato. Venire qui, quindi, è proficuo perché come abbiamo visto sia al MIMS (Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili), ma anche grazie all’incontro avvenuto con il Senatore Di Piazza, che ci ha messi in contatto con Banca Etica e con l’Ente Nazionale del Mediocredito, sono venute fuori cose interessanti per l’aiuto che possiamo dare ai giovani panteschi soprattutto sul tema agricoltura, ma non solo.
Quali possono essere considerati i risultati della “missione”?
Innanzitutto rimettere al centro dell’attenzione la questione “caro-bollette” e “caro-vita” sull’isola di Pantelleria, ma anche su tutte le Isole Minori, perché certo questo non è un problema solo nostro. Abbiamo avuto risposte in merito da parte della Ministra Gelmini, dei Senatori che abbiamo incontrato e del Relatore del DDL Isole Minori.
Abbiamo inoltre cercato di portare avanti il DDL Isole Minori, che per noi è importante visto che ci consentirebbe di fare la richiesta di Zona Franca, supportata da una norma specifica per le isole minori. Se noi chiedessimo, invece, come già tanti in passato hanno provato con richieste lasciate lettera morta, la Zona Franca rientreremmo in un calderone con all’interno tantissimi Comuni, montani e di confine in primis. La nostra intenzione è di utilizzare una norma specifica per le isole minori, grazie alla quale solo Pantelleria e Lampedusa rientrerebbero esattamente nelle caratteristiche richieste e questo ci darebbe maggiori possibilità.
Che caratteristiche riguardano Pantelleria e Lampedusa?
Tutti gli altri Comuni delle Isole Minori non hanno le seguenti caratteristiche che noi abbiamo: spopolamento, distanza dalla terra ferma e comune di confine. È un punto del nostro programma che certamente non dipendeva da noi, ma che abbiamo continuato a perorare molto, sperando nella maggioranza in Parlamento. Adesso siamo ormai arrivati a fine legislatura politica e quindi non i tempi sono strettissimi; tuttavia, i Parlamentari con cui abbiamo parlato ci hanno assicurato che faranno tutto il possibile. La Ministra Gelmini, inoltre, ha chiamato la Presidente della Commissione Ambiente alla Camera che sta lavorando sul DDL Isole Minori e le ha assicurato che faranno il massimo possibile e ciò ci da un minimo di speranza, anche se non ci illudiamo più.
Un’altra esigenza che avete portato avanti è la defiscalizzazione…
Abbiamo scritto una lettera al Presidente Draghi, dove chiediamo la defiscalizzazione, anche parziale, sulle accise e le altre imposte indirette come l’Iva. Iniziare un provvedimento del genere, anche se non si tratta di una vera e propria Zona Franca, potrebbe dare un leggero respiro ai panteschi. Abbiamo, quindi, chiesto un incontro con il Presidente Draghi e la richiesta è stata presa in considerazione. Abbiamo incontrato il Capo del “DICA”, l’avvocato Fiorentino, delegato dal capo di gabinetto del Presidente Draghi. Gli abbiamo illustrato le nostre richieste:
1) Questione tromba d’aria. Abbiamo scritto alla Regione Siciliana per avere notizie riguardo la questione, ma non abbiamo avuto risposte ufficiali; in particolare le calamità successive alla nostra tromba d’aria sono state riconosciute; tuttavia, non avendo ricevuto nessuna risposta, abbiamo quindi investito della problematica l’avv.to Fiorentino, di verificare e farci avere risposte riguardo la questione;
2) DDL Isole Minori. Riguardo questa questione è venuto con noi anche l’Onorevole Varrica che è il relatore del DDL Isole Minori alla Camera e che ha spiegato all’Avvocato Fiorentino l’iter ricevendo diversi suggerimenti;
3) Defiscalizzazione.
Si sente tradito dai Parlamentari del Movimento 5 Stelle visto che è la maggioranza relativa nel Parlamento e non hanno portato avanti il DDL Isole Minori?
No, non mi sento tradito, perché l primo provvedimento approvato in una delle Camere grazie ai 5 Stelle è proprio il DDL Isole Minori approvato al Senato nell’ottobre 2018. Ma il Movimento 5 Stelle non è maggioranza assoluta, deve lavorare insieme ad altri. Quindi, no non mi sento tradito dai parlamentari del Movimento, la colpa non è certamente la loro.
Di chi è la responsabilità allora?
Io credo che se c’è una colpa essa è in generale di chi doveva dare una mano per approvare questa importante norma e non l’ha fatto. Io non voglio pensare che ci sia stata mala fede, penso semplicemente che le altre parti politiche non considerano i nostri politici. Noi il nostro l’abbiamo fatto! Abbiamo dimostrato che Pantelleria con un Senatore della Repubblica, Vilma Moronese, è riuscita a far approvare il DDL Isole Minori al Senato.
Riguardo la Zona Franca ci ha detto che non si sente “tradito” dai propri rappresentanti in Parlamento, invece si sente tradito dal Presidente della Regione Musumeci sul caso “calamità” a seguito della tromba d’aria?
Si, ma tutta la comunità si dovrebbe sentire tradita perché, quando è venuto sull’isola, il Presidente della Regione aveva promesso il massimo impegno possibile sulla questione, affermando al Comune di fare tutto ciò che serviva in modo tale che la Regione portasse avanti la questione. Il 10 settembre c’è stata la tromba d’aria, l’Ufficio Tecnico del Comune di Pantelleria si è subito messo in azione per avviare la procedura e già il 13 settembre ha prodotto una relazione andando a circoscrivere tutta la zona del danno e tutti i danni interni, compresi gli immobili e via dicendo.
Subito, è stata approvata dalla giunta comunale la delibera sulla richiesta dello stato di calamità naturale. E inoltre stato fatto l’avviso pubblico per chiedere a tutti i danneggiati di denunciare i danni subiti. Il 14 abbiamo invitato il tutto alla Regione per la richiesta di calamità naturale. Quindi il Comune di Pantelleria, nel giro di pochi giorni, è riuscito a completare l’iter di ciò che serviva per avviare la procedura.
Il problema è che non si è avuto nessun riscontro dalla Regione fino ai primi di dicembre, quando è stata approvata la delibera di giunta regionale riguardante la richiesta di stato di calamità per gli eventi di ottobre, inserendo l’isola di Pantelleria per l’accaduto di settembre.
Da allora non abbiamo più avuto alcuna notizia. Proprio per questo, non avendo notizie, siamo andati direttamente alla Presidenza del Consiglio, di cui fa parte il Dipartimento Protezione Civile, per chiedere di farci avere notizie certe riguardo le pratiche per i rimborsi dei danni causati dalla tromba d’aria, con la speranza che tutta l’isola di Pantelleria e i cittadini, in particolare quelli danneggiati, non siano stati presi in giro. Aspettiamo notizie dall’Avvocato Fiorentino.
Sono il corrispondente di Punto a Capo per la Regione Sicilia, in particolare, per l‘isola di Pantelleria. Affronto le maggiori tematiche riguardanti il mio territorio, portando le notizie siciliane anche fuori dall’isola.
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