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EDITORIALE. Contro la mafia o si è tutti uniti o si è complici

L’Editoriale di Francesca Marrucci: urlare FUCK MAFIA è oggi più necessario che mai, a Pantelleria come altrove. Quelle che non servono sono le strumentalizzazioni politiche. 

Dopo un post pole­mi­co del­l’e­spo­nen­te del Pd loca­le sul­la neces­si­tà di nascon­de­re l’o­pe­ra d’ar­te FUCK in occa­sio­ne del­le com­me­mo­ra­zio­ni del 19 luglio, ho scrit­to una mia repli­ca per riba­di­re che a pre­scin­de­re dal­la cam­pa­gna elet­to­ra­le e dal­le stru­men­ta­liz­za­zio­ni poli­ti­che che por­ta­no i like faci­li dei mal­pan­ci­sti, sul­la lot­ta alla mafia si deve esse­re uni­ti e sen­za esi­ta­zio­ni o interpretazioni. 

Per mio con­to, urle­rò sem­pre FUCK MAFIA e spe­ro lo fac­cia­no sem­pre più cit­ta­di­ni, a pre­scin­de­re dal colo­re, dal­la giac­ca e del­le etichette

di Fran­ce­sca Marrucci

Leg­go la nota poli­ti­ca del Pd loca­le, nel­la per­so­na di Giu­sep­pe La Fran­ce­sca, che chie­de di copri­re l’opera d’arte FUCK POETRY del Mae­stro Accar­di duran­te la ceri­mo­nia di com­me­mo­ra­zio­ne del 19 luglio, data in cui per­se­ro la vita in un vile atten­ta­to mafio­so Pao­lo Bor­sel­li­no e la sua scor­ta 30 anni fa.

Capi­sco che sia­mo già in cam­pa­gna elet­to­ra­le, ma riman­go dell’opinione che stru­men­ta­liz­za­re poli­ti­ca­men­te la cul­tu­ra o il socia­le sia fuo­ri luo­go e pericoloso.

Copri­re un’opera d’arte, a pre­scin­de­re se que­sta piac­cia o no, se la si capi­sca o no, equi­va­le ad una cen­su­ra, ad una man­can­za di rispet­to non solo nei con­fron­ti dell’artista, ma soprat­tut­to del mes­sag­gio che l’opera vuo­le veicolare.

Se quan­ti han­no spe­so tem­po a scri­ve­re libel­li con­tro tale ope­ra, aves­se­ro spe­so anche 5 minu­ti a leg­ger­ne il mes­sag­gio, divul­ga­to ampia­men­te sui media e sui social del Comu­ne, for­se tan­te pole­mi­che non avreb­be­ro avu­to luogo.

Mai come in que­sta occa­sio­ne il FUCK è da rivol­ge­re in modo for­te, deci­so ed ine­qui­vo­ca­bi­le pro­prio alla mafia e alla men­ta­li­tà mafio­sa e in que­sto caso, sono sicu­ra, oltre che alle avver­si­tà e alle sof­fe­ren­ze del mon­do a cui è rivol­to, l’autore sareb­be d’accordo nel mutuar­ne il significato.

Un mes­sag­gio chia­ro, lam­pan­te, che non lascia spa­zio ad inter­pre­ta­zio­ni: il 19 luglio dire­mo tut­ti FUCK MAFIA e lo dire­mo ad alta voce.

Spe­ro che il PD loca­le dopo tan­ti e ripe­tu­ti mes­sag­gi equi­vo­ci in meri­to (ricor­dia­mo, ad esem­pio, le cri­ti­che nega­ti­ve allo spet­ta­co­lo su Rita Atria defi­ni­to da un diri­gen­te loca­le del par­ti­to ‘noio­so’ e da un altro ‘inop­por­tu­no per un’estate in cui la gen­te si vuo­le diver­ti­re’ sui social) comin­ci a dare mes­sag­gi chia­ri sul­la lot­ta alla mafia e non con­ti­nui a trin­ce­rar­si die­tro a pole­mi­che poli­ti­che del tut­to fuo­ri luo­go davan­ti alla com­me­mo­ra­zio­ne di una tra­ge­dia nazio­na­le che impli­ca una con­dan­na fer­ma e sen­za cen­su­re e dovreb­be veder­ci tut­ti uni­ti, sen­za eti­chet­te o appar­te­nen­ze poli­ti­che.

La lot­ta alla mafia non si fa a secon­da del­la cam­pa­gna elet­to­ra­le di tur­no. Per quel che mi riguar­da, ho orga­niz­za­to even­ti, con­ve­gni, spet­ta­co­li, com­me­mo­ra­zio­ni sin dall’inizio del mio man­da­to, lavo­ran­do con le nuo­ve gene­ra­zio­ni per tra­smet­te­re un mes­sag­gio impor­tan­te e la memo­ria di chi ha sacri­fi­ca­to tut­to in nome del valo­re del­la legalità.

Mi sono illu­sa che alme­no su que­sti valo­ri, si riu­scis­se a met­te­re da par­te il pro­prio orticello.

Non è sta­to così, ma con­ti­nuo a spe­ra­re nel buon sen­so e nell’etica uni­ver­sa­le che dovreb­be carat­te­riz­zar­ci tut­ti, sen­za colo­ri, giac­che o etichette.

Maga­ri mi illu­do, ma mi ripe­to quel­lo che mi dis­se una vol­ta Anto­ni­no Capon­net­to: “Fino a che non capi­re­mo che la mafia la si deve com­bat­te­re uni­ti, sare­mo tut­ti com­pli­ci del­la mafia.”

Fran­ce­sca Marrucci

Asses­so­re alla Cul­tu­ra Comu­ne di Pantelleria

Ecco il post in questione:

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