di Flavio Silvia
Panseca imbratta nuovamente il FUCK di Angelo Accardi e lo invita ad un dibattito pubblico mentre molti panteschi si schierano.
Nella serata del 25 luglio gli operai comunali hanno eliminato la scritta “Mafia panseca 2022″ sotto l’opera Fuck di Angelo Accardi, coprendola con il decofix.
La frase in questione era stata scritta da Filippo Panseca, noto artista che risiede a Pantelleria, in occasione delle celebrazioni della Strage di Via D’Amelio, svolte sul lungomare Borsellino. In quell’occasione, l’Amministrazione Comunale aveva manifestato il proprio sdegno per la scritta, definendola un atto vandalico.
Intorno, all’opera di Angelo Accardi si erano sollevate delle critiche nei giorni scorsi, che definivano il FUCK un’opera fuori luogo. L’isola si era divisa in due tra chi apprezzava l’opera e si è fotografato davanti ad essa e chi invece avrebbe voluto vederla scomparire perché la considerava oltraggiosa. Una via di mezzo, erano coloro che non avevano apprezzato l’opera, ma non la mettevano in discussione. Dopo l’atto di Panseca, moltissimi, la maggioranza, anche tra quelli a cui l’opera non era piaciuta, hanno condannato l’imbrattamento sostenendo che un’opera va sempre rispettata e non è corretto sporcare l’opera di un altro artista.
In molti hanno anche segnalato sui social un’altra questione, quella che probabilmente è stata anche alla base del successivo atto vandalico ai danni della statua di Padre Pio: perché uno come Panseca può permettersi di imbrattare le opere d’arte impunemente e se lo fa un altro cittadino viene punito dalla legge?
Sulla base di questa osservazione il Vicesindaco Maurizio Caldo aveva commentato così l’accaduto sulla pagina telegram di PantelleriaNotizieFlash:
“Purtroppo non posso non cogliere la similitudine dell’atto vandalico sulla statua di Padre Pio con le derive di chi ha istigato la deturpazione dell’opera “FUCK” per protestare contro la sua installazione.
Da qui, ognuno si è sentito libero di “esprimere il proprio dissenso” contravvenendo alle regole basilari di civiltà e di rispetto, anche contro un’opera di fede.
Quando il rispetto per gli altri, per l’altrui pensiero e la piena libertà di espressione dello stesso vengono a mancare, i risultati non possono che essere questi.”
La cosa ancora più grave è che Panseca non solo ha rivendicato l’atto, vantandosene, ma ha invitato tutti, cittadini e turisti, a fare lo stesso. Prove certe non ce ne sono, ma il fatto che proprio il giorno dopo sia stata colpita la statua di Padre Pio ha fatto riflettere molti.
Gli operai del Comune ieri sera avevano messo del decofix sul piedistallo imbrattato perché la vernice usata, se rimossa, provocherebbe un ulteriore danno al piedistallo e già oggi verso le 16.00 qualcuno ha preso altro decofix e ha tentato di coprire l’opera. Due assessori sono intervenuti a ripulirla, ma nemmeno un paio d’ore dopo ecco di nuovo la scritta di Panseca ricomparire, stavolta proprio in funzione di marketing delle proprie opere, visto che appare anche una delle famose ‘sfere’ dell’artista al posto del puntino sulla I.
La frase è stata rivendicata da Panseca su Facebook, che in un post su facebook ha scritto:
“Poiché il mio intervento sull’opera FUCK esposta sotto il Castello, è stata cancellata, mi sono permesso di riproporvela rivolgendo all’autore dell’opera copiata da LOVE di ROBERT INDIANA del 1970 perché la sua opera che in inglese recita “VAI A FARTI FOTTERE” non può completarsi con la mia opera aggiunta sulla base è non sulla sua opera, MAFIA con inserita sulla i come puntino una mia sfera rossa. SE L’ARTISTA NON È D’ACCORDO VENGA A PANTELLERIA E CONFRONTIAMOCI IN UN PUBBLICO DIBATTITO. La sua opera non ha altre interpretazioni oltre a ciò che leggiamo.”
È chiaro che Panseca stia usando l’opera di Accardi per avere visibilità, ma lo sta facendo in un modo che la comunità pantesca non apprezza, tranne qualche fan che forse è più motivato da attacchi personalistici che da una sensibilità artistica. Sui social sono infatti apparsi vari post e commenti che condannano gli atti di Panseca e un gruppo Instagram ‘Quei panteschi sul web’ (https://www.instagram.com/queipanteschisulweb/), formato da molti giovanissimi, si è schierato subito condannando il gesto.
Qui alcuni esempi:
Sono il corrispondente di Punto a Capo per la Regione Sicilia, in particolare, per l‘isola di Pantelleria. Affronto le maggiori tematiche riguardanti il mio territorio, portando le notizie siciliane anche fuori dall’isola.
Cerco di trasmettere tramite i miei articoli la mia passione per la scrittura che sempre mi ha distinto e che oggi è arrivata anche a diventare metodo per la diffusione di notizie. Sono molto legato al mio territorio, questo è quello che mi porta a scrivere; oltre anche, sicuramente, alla passione che provo nei confronti delle tematiche che tratto.
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