Linda Licari in visita a Pantelleria, dove ha insegnato per un anno
La candidata all’ARS per la provincia di Trapani nelle liste del PD non dimentica il suo legame con l’isola dove viene spesso. L’abbiamo incontrata e intervistata in occasione delle prossime elezioni regionali
di Francesca Marrucci
Ci tiene a dirlo e lo dice a testa alta: è una candidata del popolo, dei cittadini. Sì, perché Linda Licari la sua gavetta politica l’ha fatta sempre rimboccandosi le maniche e lavorando nel sociale, tra i più giovani, tra i più bisognosi e soprattutto lottando per difendere i diritti di tutti. La sua candidatura non è solo una conquista per la politica femminile, ma anche per Marsala, che è sempre stata tenuta fuori dalle lista per le regionali e non aveva candidati da anni.
Abbiamo incontrato Linda Licari durante una sua visita a Pantelleria, a cui è legata in modo particolare, non solo per avervi insegnato per un anno, ma anche per i rapporti instaurati sull’isola che hanno prodotto un legame sempre più solido.
Signora Licari, lei viene ‘dal basso’, una candidatura nata tra la gente ed è orgogliosa di questo. Perché lo ritiene un presupposto importante?
Perché era importante presentare una candidatura che fosse reale espressione del territorio. Qualcuno che conoscesse i problemi delle nostre comunità perché li ha vissuti e affrontati insieme a tutti i cittadini in questi anni. Ho fatto la gavetta in Consiglio Comunale e come Presidente della Commissione Servizi Sociali e questo mi ha fatto crescere anche nell’ambito delle competenze amministrative, necessarie a capire cosa davvero si può fare e cosa no, ma soprattutto a risolvere in modo concreto i problemi. I cittadini non vogliono politici calati dall’alto, vogliono avere un’interfaccia con qualcuno che abbia un impegno reale sul territorio. Io mi sono occupata di volontariato, associazioni, problemi quotidiani delle nostre comunità, perché credo in una politica di servizio, non per servirsene!
In che dovrebbe fare la differenza l’essere una candidata donna?
Le donne hanno una sensibilità e una capacità di tenacia non così comune. Se ci mettiamo una cosa in testa, la portiamo fino in fondo. Inoltre, sappiamo occuparci di tutto e non solo di problematiche considerate erroneamente prettamente maschili. Abbiamo ben presente, o almeno parlo per me, quali sono le difficoltà che ogni donna lavoratrice affronta quotidianamente, argomento magari con poco appeal per i candidati uomini.
A Marsala abbiamo intercettato fondi per creare asili nido che aiutano tante donne che rinunciano al lavoro per poter accudire i figli. Tante non comunicano nemmeno la gravidanza al datore di lavoro privato, per paura di perdere il lavoro. Dobbiamo garantire una maggiore tutela nel lavoro privato e creare strutture che possano consentire alle giovani mamme di dedicare più tempo al lavoro e al tempo per sé. A questo proposito, mi pare un ottimo esempio da seguire quello della consigliera del Lazio, Eleonora Mattia, che ha portato in aula la prima legge regionale che non solo mira alla parità di salario, ma implica tutta una serie di servizi per le donne che consentano loro di accedere alle opportunità della società in maniera paritaria.
Servono centri per l’infanzia nei quartieri più popolari, dove è anche più alto il numero dei nuovi nati e servono più fondi regionali per i Centri Antiviolenza, che attualmente riescono a lavorare solo grazie alle volontarie e non hanno finanziamenti né edifici pubblici in cui mettere gli sportelli, così come non ci sono Case per le Donne in Sicilia. Ritengo questa tematica prioritaria, anche visto il numero di femminicidi in Italia ed in particolare in Sicilia, dove l’ultima vittima risale allo scorso 25 luglio, mentre anche oggi un’altra donna è stata uccisa a Brindisi.
Qual è il suo slogan?
Più che uno slogan, il mio programma si basa su tre parole slogan: trasparenza, diritti e ambiente. La trasparenza consiste nel far non solo sapere, ma anche capire al cittadino quello che si fa e come lo si fa. I diritti sono una pietra miliare essenziale su cui si basa la nostra Costituzione. I cittadini sono realmente uguali se hanno pari diritti, non pari censo. Infine l’ambiente e in particolare l’emergenza idrica e il rinnovo delle reti idriche per porre rimedio ad uno spreco d’acqua non più tollerabile a fronte della crisi climatica attuale.
Pantelleria, come sa, ha due tematiche di competenza regionale a cui fa riferimento in modo particolare: la sanità e l’agricoltura.
La sanità è ormai diventata più privilegio che un diritto. Specialmente chi vive su un’isola sa cosa significa non avere vicine le strutture necessarie a garantire il diritto alla salute e come qui succede anche in tanti piccoli centri dell’entroterra. Prendiamo, ad esempio, le Case di Cura di prossimità. L’Europa ci chiede di far curare i cittadini vicino a dove vivono per evitare i viaggi della speranza spesso ancora più deleteri delle stesse patologie, nonché costosi per le casse pubbliche. Spesso mancano le strutture, ma anche le risorse umane. Tutti i candidati uscenti promettono concorsi ora, ma dov’erano i nostri onorevoli fino a due mesi fa? Perché non li hanno fatti in questi 5 anni?
L’agricoltura di questa Regione risente di un programma di sviluppo rurale che non viene sfruttato, non si presentano i progetti e in pochi sanno che, ad esempio, che prevedono anche un fondo per il rifacimento per le strade rurali, un’opportunità per Pantelleria e per tanti paesini dell’entroterra che non ce la fanno con le sole risorse comunali.
E poi, pensando proprio a quello che è successo qui a Pantelleria pochi giorni fa, con il rovinoso incendio, è necessario applicare strategie concrete contro gli incendi. Tutti conosciamo l’importanza dei droni per la prevenzione, può essere un primo passo importante e sostanziale per recuperare porzioni di territorio.
Lei ha insegnato un anno a Pantelleria e ha ancora un rapporto molto bello con i ragazzi panteschi. Quali politiche per loro ha inserito nel suo programma?
Bisogna dare segnali importanti, soprattutto per lo svuotamento dei paesi, sulle isole e nell’entroterra. Nello studio, ad esempio, a fronte della possibilità di frequentare gli atenei siciliani, tra i più importanti d’Italia per molte discipline, si preferisce andare al nord per poi non tornare più, anche perché qui i giovani non trovano le facilitazioni che ci sono altrove.
Facilitazioni che in genere offrono le Regioni, come l’Emilia Romagna, che dà anche aiuti per l’acquisto della prima casa per i giovani, con condizioni accessibili anche a chi non ha garanzie con contratto a tempo indeterminato, situazione ben nota in Sicilia e a Pantelleria. Bisogna puntare sulle agevolazioni per riprendere il lavoro nei fondi rurali e recuperare le vocazioni del territorio, valorizzarle e trasformarle in occasioni di lavoro e crescita economica e di sviluppo. Ed è anche importante fare informazione e prevenzione nelle scuole sulla ludopatia e sulle dipendenze, problema sempre più sentito sul territorio.
Infine, le chiedo una sua opinione su Pantelleria, visto che la conosce bene…
Ho insegnato un anno a Pantelleria come insegnante di sostegno, ho frequentato con i ragazzi sia il Centro Giamporcaro che la PGS San Salvatore e mi sono trovata benissimo, ho anche ospitato una ventina di ragazzi a Marsala per far fare loro una rappresentazione teatrale. La cosa che ho apprezzato di più di quest’isola è la gente, le relazioni umane, in specie con i giovani, che ricordo con più affetto e nostalgia. Quando penso a Pantelleria mi tornano tanti momenti felici, nonostante il fatto che la vita da pendolare non sia stata facile, ho sempre trovato accoglienza e disponibilità e amicizie che durano nel tempo.
Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.