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Commemorazione vittime tromba d’aria, Linda Russo: Vergognoso e imbarazzante!

 

Gen­ti­le diret­to­re, sono Lin­da Rus­so la com­pa­gna di Gian­ni Erre­ra, vit­ti­ma del­la trom­ba d’a­ria che il 10 set­tem­bre di un anno fa ha col­pi­to Pan­tel­le­ria cau­san­do disa­stri e due mor­ti. Le chie­do gen­til­men­te la pos­si­bi­li­tà di pub­bli­ca­re que­sto mio scrit­to e rin­gra­zio del­lo spa­zio che mi vor­rà concedere.

 

Ieri è scoc­ca­to un anno da quan­do Gian­ni è sta­to let­te­ral­men­te strap­pa­to via da que­sta vita, il papà dei nostri 2 mera­vi­glio­si bam­bi­ni, il mio amo­re. Ieri è sta­ta una gior­na­ta impor­tan­te, dif­fi­ci­le e fati­co­sa. Fino al gior­no pre­ce­den­te ho aspet­ta­to che qual­cu­no mi comu­ni­cas­se even­tua­li inten­zio­ni di com­me­mo­ra­zio­ni, pro­prio per­chè vole­vo evi­ta­re sor­pre­se. E inve­ce, anche que­sta vol­ta sono sta­ti capa­ci di sor­pren­der­mi, tut­ti. Dal pri­mo all’ultimo atto­re di quel­lo che poi si è rive­la­to un even­to pura­men­te sim­bo­li­co e stru­men­ta­le. Non sono cose che si pos­so­no comu­ni­ca­re attra­ver­so un post su Face­book 24 ore pri­ma. Mi sarei aspet­ta­ta solo un po’ di rispetto.

 

Ave­vo imma­gi­na­to quel momen­to da sola, in silen­zio, li sul posto ad aspet­ta­re che soprag­giun­ges­se la sera, pro­prio quan­do un anno fa sono giun­ta in quel luo­go e la mia vita venis­se stra­vol­ta e spez­za­ta di net­to. E inve­ce lor signo­ri tut­ti, sono sta­ti capa­ci di irrom­pe­re vio­len­te­men­te in uno spa­zio sacro, a fare discor­si sui cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci, applau­di­re e suo­na­re sire­ne, in un momen­to in cui io Lin­da Rus­so, com­pa­gna di Gian­ni, madre dei suoi bim­bi Gea e Lucio Erre­ra, desi­de­ra­vo solo esse­re sola e in silenzio.

 

Repu­to ver­go­gno­so e imba­raz­zan­te che un Sin­da­co e un Asses­so­re alla comu­ni­ca­zio­ne, non sia­no sta­ti in gra­do di comu­ni­ca­re le loro inten­zio­ni con le fami­glie del­le uni­che due vit­ti­me. Due sin­go­le tele­fo­na­te avreb­be­ro cam­bia­to le sor­ti del­la mia gior­na­ta, che cele­bra il dolo­re più gran­de del­la mia vita. Il Sin­da­co Cam­po il gior­no del fune­ra­le mi ha assi­cu­ra­ta che non sarem­mo rima­sti soli, sareb­be basta­ta una tele­fo­na­ta, avrem­mo potu­to anche con­cor­da­re l’orario, sareb­be basta­ta un po’ di uma­ni­tà. È mol­to tri­ste con­sta­ta­re che non c’è sta­ta la facol­tà nè l’intenzione di rispet­ta­re il mio dolo­re, ma tan­to­me­no quel­lo dell’altra fami­glia coin­vol­ta nel disastro.

 

È sta­to deci­sa­men­te delu­den­te veni­re a sape­re tut­to da uno squal­li­dis­si­mo post su Face­book. Fac­cio i miei com­pli­men­ti al respon­sa­bi­le del­la comu­ni­ca­zio­ne del comu­ne di Pan­tel­le­ria, ci vor­reb­be una bel­la tar­ga com­me­mo­ra­ti­va all’inadeguatezza. Mi dispia­ce ma que­sta l’avete fat­ta pro­prio sporca. 

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