Ass. Parisi candidato M5S a Enna: Pantelleria sempre nel mio cuore

Ass. Parisi candidato M5S a Enna: Pantelleria sempre nel mio cuore

14/09/2022 0 Di Flavio Silvia

Intervista all’Assessore Angelo Parisi, candidato alle Regionali in provincia di Enna, con il Movimento 5 Stelle.

Gli inizi politici, la situazione attuale e Pantelleria che: ‘è sempre nel mio cuore’.

di Fla­vio Silvia

L’As­ses­so­re Ange­lo Pari­si, ori­gi­na­rio di Leon­for­te, è can­di­da­to all’ARS per il Movi­men­to 5 Stel­le nel­la sua pro­vin­cia, Enna. In que­sti gior­ni sta con­du­cen­do lì la sua cam­pa­gna elet­to­ra­le e lo abbia­mo rag­giun­to per sape­re cosa pro­po­ne ai suoi elet­to­ri e che ne sarà del suo inca­ri­co a Pan­tel­le­ria nel caso venis­se eletto.

Come si è arrivati alla tua candidatura alla Regione Siciliana?

Mi sono avvi­ci­na­to al Movi­men­to 5 Stel­le nel 2012, quan­do Gril­lo annun­ciò la tra­ver­sa­ta del­lo Stret­to di Mes­si­na a nuo­to. Fino ad allo­ra ero un appas­sio­na­to di poli­ti­ca, ma non atti­va­men­te. Di gior­no in gior­no, sen­ten­do le paro­le pro­nun­cia­te da Gril­lo e dai can­di­da­ti alle ele­zio­ni regio­na­li del 2012, comin­ciai a capi­re di con­di­vi­der­ne i prin­ci­pi fon­dan­ti: la fun­zio­ne del poli­ti­co visto come por­ta­vo­ce del­le istan­ze dei cit­ta­di­ni, la mora­liz­za­zio­ne del­la poli­ti­ca, il coin­vol­gi­men­to dei cit­ta­di­ni nel­le scel­te poli­ti­che attra­ver­so gli stru­men­ti del­la demo­cra­zia diret­ta, la dura­ta limi­ta­ta dell’attività politica.

Dopo le ele­zio­ni col­la­bo­rai con i depu­ta­ti regio­na­li e, suc­ces­si­va­men­te, con quel­li euro­pei, soprat­tut­to per gli aspet­ti che riguar­da­va­no le ener­gie rinnovabili.

Nel 2014 ho con­tri­bui­to alla pre­sen­ta­zio­ne di un’interrogazione riguar­dan­te il capi­to­lo dei pro­dot­ti foto­vol­tai­ci del prez­zia­rio regio­na­le con prez­zi ecces­si­vi e pro­dot­ti fuo­ri mer­ca­to, che por­tò alla sua sospen­sio­ne e alla suc­ces­si­va revisione.

Poi, nel 2016, ho coor­di­na­to un grup­po di lavo­ro che por­tò alla reda­zio­ne di un pia­no ener­ge­ti­co regio­na­le i cui risul­ta­ti con­flui­ro­no nel pro­gram­ma del­le ele­zio­ni del 2017. In quell’occasione, Gian­car­lo Can­cel­le­ri mi desi­gnò come Asses­so­re all’Energia e ai Ser­vi­zi di Pub­bli­ca Uti­li­tà di un even­tua­le Gover­no regio­na­le. Le ele­zio­ni le vin­se il cen­tro­de­stra e quin­di ritor­nai alla mia attività.

Poi, come ben sai, nel 2019 fui con­tat­ta­to da Vin­cen­zo Cam­po e da Ste­fa­no Scal­tri­ti, e accet­tai la nomi­na di Asses­so­re al Comu­ne di Pan­tel­le­ria. A segui­to di que­sta espe­rien­za ammi­ni­stra­ti­va, gli atti­vi­sti del­la Pro­vin­cia di Enna mi han­no chie­sto di can­di­dar­mi alle ele­zio­ni regio­na­li e, dopo una rifles­sio­ne e un con­fron­to con la Giun­ta e il Grup­po con­si­lia­re, ho accettato.

Quanto pensi peseranno le elezioni politiche su quelle regionali?

In effet­ti, quan­do accet­tai di can­di­dar­mi, le ele­zio­ni si dove­va­no tene­re a novem­bre. Quin­di pen­sa­vo di ave­re più tem­po. Le dimis­sio­ni del Gover­no nazio­na­le, lo scio­gli­men­to del Par­la­men­to e le dimis­sio­ni del Pre­si­den­te Musu­me­ci, han­no dato un’accelerazione a tut­to. Quin­di pos­so dire che le ele­zio­ni nazio­na­li non ci han­no cer­to favo­ri­to in quan­to non ci han­no dato il tem­po neces­sa­rio per pre­pa­ra­re la cam­pa­gna elet­to­ra­le, costrin­gen­do­ci a correre.

Dall’altro lato, però, pen­so che la con­co­mi­tan­za del­le due ele­zio­ni pos­sa aiu­ta­re sul fron­te dell’affluenza alle urne per le ele­zio­ni regio­na­li. Gli ulti­mi dati dell’affluenza in Sici­lia mostra­no un dato sopra il 60% per le poli­ti­che e sot­to il 50% per le regio­na­li. La con­co­mi­tan­za del­le due ele­zio­ni potreb­be spin­ge­re ver­so l’alto l’affluenza alle regio­na­li e que­sto è sem­pre un bene.

La mancata candidatura di Musumeci ha secondo te rafforzato i partiti rivali?

La man­ca­ta can­di­da­tu­ra del Pre­si­den­te uscen­te, che è sta­to pre­mia­to con una can­di­da­tu­ra al Sena­to, dimo­stra solo la debo­lez­za del­la coa­li­zio­ne che lo appog­gia­va e il fat­to che non è riu­sci­to in que­sti cin­que anni a diven­tar­ne il lea­der. L’essere auto­ri­ta­rio, come spes­so si è dimo­stra­to il Pre­si­den­te Musu­me­ci, infat­ti, non signi­fi­ca esse­re auto­re­vo­le. Direi che la sua mag­gio­ran­za l’ha mal sop­por­ta­to solo per­ché non gli con­ve­ni­va sfi­du­ciar­lo. Basta vede­re tut­te le occa­sio­ni in cui è sta­to scon­fit­to all’ARS e per­si­no la recen­te minac­cia di riti­ro del­le dele­ghe a tut­ti gli Asses­so­ri, rien­tra­ta dopo 24 ore.

Que­sta situa­zio­ne inter­na non ha per­mes­so all’esecutivo di gover­na­re la Sici­lia e la natu­ra­le con­se­guen­za è sta­to l’immobilismo che è sot­to gli occhi di tut­ti, con tan­ti pro­cla­mi di cam­bia­men­to e pochis­si­mi risul­ta­ti. Se guar­dia­mo a ciò che è suc­ces­so in que­ste set­ti­ma­ne con la scom­par­sa dell’UDC tra i sog­get­ti poli­ti­ci, il pas­sag­gio di espo­nen­ti poli­ti­ci del cen­tro­de­stra con Cate­no De Luca, la can­di­da­tu­ra del Vice Pre­si­den­te del­la Regio­ne con la lista Calen­da-Ren­zi e la can­di­da­tu­ra di Rena­to Schi­fa­ni alla pre­si­den­za del­la Regio­ne, direi che il cen­tro­de­stra è meno for­te di cin­que anni fa.

Il fatto che il M5S non corra insieme al PD neppure in Sicilia è a causa di vedute differenti tra le parti oppure per una ripicca a quanto fatto da Letta a livello nazionale?

Pre­met­to che io non sono tra quel­li spa­ven­ta­ti da un’alleanza con il PD. Il Movi­men­to ha dimo­stra­to di riu­sci­re a  rag­giun­ge­re i pro­pri obiet­ti­vi pro­gram­ma­ti­ci a pre­scin­de­re dal­la for­za poli­ti­ca che lo ha affian­ca­to. La rot­tu­ra dell’alleanza tra PD e M5S in Sici­lia, secon­do me, è una con­se­guen­za di ciò che è avve­nu­to a Roma. I rap­por­ti tra PD e M5S si sono incri­na­ti nel momen­to in cui è nato il Gover­no Dra­ghi e alla segre­te­ria del PD è sta­to elet­to Enri­co Let­ta, dopo una paren­te­si in cui il PD ha con­di­vi­so diver­se misu­re con il M5S tan­to che sem­bra­va esse­re nata una coa­li­zio­ne che pote­va anda­re oltre il Gover­no nazionale.

Dopo le dimis­sio­ni di Zin­ga­ret­ti, la linea poli­ti­ca del PD è cam­bia­ta al pun­to che si è avu­ta l’impressione che l’alleanza con il M5S fos­se mal dige­ri­ta. I tan­ti silen­zi degli espo­nen­ti del PD ogni vol­ta che dal Gover­no pro­va­va a demo­li­re le misu­re appro­va­te dal Gover­no Con­te, qua­li il Red­di­to di Cit­ta­di­nan­za e il Super­bo­nus, la diver­sa posi­zio­ne sull’incremento del­le spe­se mili­ta­ri, gli ammic­ca­men­ti a Di Maio dopo la fuo­riu­sci­ta dal Movi­men­to, la for­za­tu­ra sull’inceneritore di Roma e l’appiattimento su una non ben defi­ni­ta “agen­da Dra­ghi” sono alcu­ni indi­zi del­la volon­tà del PD di rompere.

La man­ca­ta vota­zio­ne del­la fidu­cia al Gover­no Dra­ghi è poi sta­to il pre­te­sto uti­liz­za­to dal PD per giu­sti­fi­ca­re una rot­tu­ra che avreb­be avu­to un sen­so solo se il Gover­no Dra­ghi fos­se sta­to un gover­no poli­ti­co. Una rot­tu­ra di quel­la por­ta­ta non pote­va non ave­re riper­cus­sio­ni anche a livel­lo loca­le, soprat­tut­to se ci si tro­va­va di fron­te a due ele­zio­ni che si sareb­be­ro tenu­te nel­lo stes­so giorno.

Comun­que il cam­bio di atteg­gia­men­to che si è regi­stra­to a livel­lo nazio­na­le, si è visto anche a livel­lo regio­na­le, dove il PD ha pro­va­to un po’ a tira­re la cor­da. Un esem­pio è come ha elu­so la richie­sta di non inse­ri­re il nome del­la Chin­ni­ci nel sim­bo­lo per evi­ta­re di eti­chet­tar­la come la can­di­da­ta del PD e non di coa­li­zio­ne o il tema del­la can­di­da­tu­ra di per­so­ne con pro­ble­mi con la giu­sti­zia. Se al gover­no nazio­na­le ci ritro­ve­re­mo la peg­gio­re destra d’Europa, la col­pa non potrà che esse­re del­la fal­li­men­ta­re poli­ti­ca di Let­ta e del­la sua segreteria.

Quali saranno le linee guida della tua politica nel caso in cui tu venga eletto?

Natu­ral­men­te non potrò non por­ta­re avan­ti le tema­ti­che che sono nel mio DNA: le ener­gie rin­no­va­bi­li, la soste­ni­bi­li­tà ambien­ta­le, l’economia cir­co­la­re. A que­ste tema­ti­che dovrò affian­ca­re quel­le che ser­vi­ran­no a tro­va­re una solu­zio­ne ai pro­ble­mi ata­vi­ci del ter­ri­to­rio che andrò a rappresentare.

La caren­za infra­strut­tu­ra­le, la valo­riz­za­zio­ne del­le risor­se del ter­ri­to­rio che dia­no una pro­spet­ti­va ai gio­va­ni e impe­di­sca­no lo spo­po­la­men­to che si sta regi­stran­do negli ulti­mi decen­ni, lo svi­lup­po del turi­smo rura­le, espe­rien­zia­le e soste­ni­bi­le, un inter­ven­to sul­la sani­tà per dare mag­gio­re sicu­rez­za ai cittadini.

Dal­le altre par­ti sen­to solo vec­chie pro­po­ste. Sem­bra come aver pre­so una mac­chi­na del tem­po ed esse­re tor­na­ti agli anni ’90. Sen­to anco­ra par­la­re di Pon­te sul­lo Stret­to e di ince­ne­ri­to­ri, come solu­zio­ne dei pro­ble­mi sici­lia­ni, ma agli abi­tan­ti di Enna che aspet­ta­no da decen­ni la rico­stru­zio­ne di una stra­da crol­la­ta o a quel­li di Gaglia­no Castel­fer­ra­to qua­si iso­la­ti a cau­sa di un can­tie­re infi­ni­to per la rea­liz­za­zio­ne di una stra­da che li col­le­ghi con il resto del­la pro­vin­cia, cosa glie­ne impor­ta del ponte?

A par­te la scel­le­ra­ta scel­ta dell’incenerimento, che va con­tro ogni logi­ca e con­tro le diret­ti­ve euro­pee, mi pia­ce­reb­be sape­re che van­tag­gio avran­no doma­ni mat­ti­na i cit­ta­di­ni costret­ti a paga­re una TARI aumen­ta­ta a cau­sa dei costi di con­fe­ri­men­to aumen­ta­ti per la man­can­za di impian­ti di trat­ta­men­to del­la fra­zio­ne umida.

Si pen­sa dav­ve­ro che la solu­zio­ne per abbas­sa­re nell’immediato le tarif­fe sia la rea­liz­za­zio­ne di impian­ti che, se va bene, vedran­no la luce tra cin­que anni?

Natu­ral­men­te non dimen­ti­che­rò Pan­tel­le­ria e, se elet­to, mi spen­de­rò, anche se il mio col­le­gio è un altro, per aiu­ta­re l’isola. Pan­tel­le­ria è sem­pre nel mio cuore.

Hai timore di una campagna elettorale così corta? Crede che sarebbe stato più responsabile da parte di Musumeci concludere il proprio mandato?

Cer­to, una cam­pa­gna elet­to­ra­le bre­ve non aiu­ta in ter­mi­ni di orga­niz­za­zio­ne e ci costrin­ge­rà a cor­re­re. Però dall’altro lato mostre­rà ogni can­di­da­to e ogni for­za poli­ti­ca per quel­lo che sono per­ché non ci sarà il tem­po per cam­bia­re in cor­so d’opera. Non è un caso che mol­ti can­di­da­ti sem­bra­no nascon­der­si. Si vedo­no poco e sfug­go­no ai con­fron­ti. Su Musu­me­ci cre­do di aver det­to abba­stan­za. Cer­to non cre­do che abbia dato un bel segna­le dimet­ten­do­si per poi can­di­dar­si al Senato.

Se verrai eletto manterrai il tuo incarico a Pantelleria?

Pri­ma vedia­mo se sarò eletto.