Eleonora Lo Curto presenta a Pantelleria la sua candidatura all’ARS con Prima l’Italia e ricorda il lavoro fatto per Pantelleria e quanto ancora si potrà fare.
di Francesca Marrucci
Continua il nostro giro di interviste tra le candidate donne alle elezioni regionali in visita a Pantelleria. Eleonora Lo Curto è sicuramente una delle politiche che è stata più presente sull’isola, non solo a livello di vicinanza, ma nel portare a casa risultati concreti e ci tiene a dirlo. È da questi che è partita la nostra intervista.
On. Lo Curto, in questi cinque anni Pantelleria ha avuto un posto importante nel suo ruolo di consigliere regionale?
Certo e non lo avuto perché qui ho preso tanti voti, anzi! Ma è proprio questo che rivendico con orgoglio: mi sono presa cura di Pantelleria e della situazione pantesca a prescindere dai voti raccolti durante la scorsa tornata elettorale. Quanti eletti lo fanno?
Fino a qualche giorno fa lei era una delle più importanti esponenti dell’UDC, che fine ha fatto questo partito alle elezioni regionali? E soprattutto com’è finita nella Lega di Salvini?
Noi non siamo la Lega di Salvini, ci tengo a precisarlo. Non rinnego i miei valori ed i miei principi. L’UDC a livello regionale si è diviso in tanti tronconi e non mi piaceva questa dispersione, anche associata a nomi che ho sempre avversato per note vicende giudiziarie. La nostra lista si chiama PRIMA L’ITALIA e per questa chiediamo il voto. La Lega, inserita nel nostro simbolo, è stata disponibile ad appoggiarci e permetterci di candidare tutti nomi siciliani. Nessun nome imposto dal nord, siamo tutti dei territori e delle province siciliane. Prima L’Italia è una lista nuova che propone delle candidature per obiettivo concreto: continuare a lavorare per questa provincia.
Continuare a lavorare, questa la sua parola chiave…
Certo! Mi porto dietro 5 anni di lavoro per il territorio con progetti e risultati concreti ottenuti. Chi è già stato deputato deve poter dire quello che ha già fatto, rispetto a chi si candida per la prima volta, e il mio lavoro parla per me, anche su Pantelleria.
Facciamo degli esempi.
Mi sono sempre messa al servizio famiglie, disabili, scuole, sanità, pubbliche amministrazioni, imprese. Ho portato avanti un lavoro sempre improntato a portare risultati. Mi sono impegnata 5 anni fa per salvare l’IRVO che qualcuno voleva eliminare, ma che è un ente invece importantissimo. Sono stata protagonista leggi importantissime, la legge sull’insularità, sul riordino dei servizi funerari, sulle concessioni demaniali, sul diritto allo studio, sul contrasto al gioco d’azzardo, sull’accoglienza e l’inclusione sociale degli stranieri, sulla riqualificazione urbana, sul randagismo, e l’elenco sarebbe ancora lungo.
Per Pantelleria?
La cosa più importante i cui risultati si vedranno dai prossimi mesi è che appena eletta ho presentato legge per gli svantaggi insularità. Pantelleria sa bene quanto costa vivere qui, perché tutto viene trasportato da fuori, i costi dell’insularità rappresentano una sorta di tassa occulta che ogni siciliano paga senza saperlo, per il solo fatto di vivere in un’isola e di più in un’isola piccola come Pantelleria. Abbiamo fatto uno studio e sono risultati circa 1.300 € l’anno che gli isolani spendono in più di chi vive sulla terra ferma per fare sport, studiare, volare, muoversi in Sicilia.
Tutto costa di più nelle isole, una bottiglia d’acqua, l’elettricità, questa è una condizione di assoluto svantaggio. Questa legge approvata dall’ARS, una mia legge, ha evidenziato che 1300€ a persona in Sicilia, in un anno corrispondo a 7 mld € l’anno. Con questi soldi quante cose si potrebbero fare in servizi? In infrastrutture, ad esempio per l’aeroporto di Pantelleria?
Ecco un’altra nota dolente: i trasporti per Pantelleria. Molte promesse, ma davvero poco si è fatto per l’isola a livello regionale.
La continuità territoriale non può essere fatta solo dalla Dat. Io sono innamorata di Pantelleria, è una natura selvaggia e si è in mezzo al mare, una condizione che fa rimanere affascinati. Dobbiamo però lavorare perché sia famosa non per gli sbarchi, ma per le potenzialità che offre. Io ho lavorato tanto per quest’isola e ne sono orgogliosa e i risultati si possono constatare nel concreto. Il risultato di cui vado più orgogliosa sono sicuramente i 3 milioni di euro che ho fatto stanziare per il collegamento porto-aeroporto di Pantelleria, una via di comunicazione fondamentale per il trasporto di merci e per il turismo che avrà un impatto fondamentale sull’economia isolana.
Un altro fattore che le è stato a cuore sin da subito è la questione sanità e partorienti. Vuole ricordarci il suo impegno in questo settore?
Sono seria, concreta, capace, il mio primo impegno, a prescindere dal colore dell’amministrazione, è stato agire di coscienza e ho operato ad esempio per le partorienti. Grazie a me il contributo è stato aumentato da 3.000€ a 5.000€ e presto sarà accreditata anche la seconda tranche che so che molte mamme stanno aspettando. Grazie ad un rapporto costante con il Direttore dell’ospedale, abbiamo speso fondi e migliorato servizi per un progetto che permettesse l’acquisto di nuove tecnologie sanitarie indispensabili, per migliorare la sanità ambulatoriale e diagnostica.
È farina del mio sacco anche il contributo alle donne malate oncologiche per l’acquisto di parrucche per evitare che la femminilità venga mortificata dalla malattie. Si tratta di norme regionali tutte con un riscontro diretto sull’isola.
Ora parliamo di quello che si impegnerà a portare avanti se rieletta.
Tra le mie priorità c’è innanzi tutto la legge di riordino del settore delle acque termali, con cui verrà istituito il distretto turistico termale della Sicilia Occidentale e orientale. Significherà usare le terme per usi terapeudici e estetici, creando grazie alle acque termali, formazione professionale nuova con nuove professionalità.
Voglio istituire il primo grande Polo Museale di Archeologia Navale che veda insieme Pantelleria, Trapani, Misiliscemi e Marsala. Inoltre, credo che sarà necessario provvedere ad una riperimetrazione del Parco Nazionale.
Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.