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Pantelleria, elezioni. La Francesca (PD): pronto per una sintesi di proposta politica

Giuseppe La Francesca Pd Pantelleria

Giuseppe La Francesca Pd Pantelleria

Prosegue il giro di interviste agli esponenti politici panteschi. Oggi abbiamo incontrato Giuseppe La Francesca del PD che ha spaziato sulla situazione politica nazionale, regionale e locale, con un occhio alla riorganizzazione del partito

di Fla­vio Silvia

In occa­sio­ne del­le ele­zio­ni poli­ti­che che si svol­ge­ran­no il pros­si­mo 25 set­tem­bre, per dare mag­gio­ri infor­ma­zio­ni e dare mag­gio­ri stru­men­ti agli elet­to­ri che dovran­no espri­me­re la pro­pria pre­fe­ren­za, Pan­tel­le­ria Noti­zie sta facen­do una serie di inter­vi­ste ai mag­gio­ri espo­nen­ti del­la poli­ti­ca loca­le. Oggi è l’oc­ca­sio­ne del par­ti­to che secon­do i son­dag­gi dovreb­be esse­re il secon­do par­ti­to ita­lia­no: il PD. Ecco per­ché abbia­mo inter­vi­sta­to il Respon­sa­bi­le Pro­vin­cia­le Iso­le Mino­ri del Par­ti­to Demo­cra­ti­co, Giu­sep­pe la Fran­ce­sca.

Probabilmente ci avviciniamo ad un Presidente del Consiglio donna. Come spiega il fatto che a sinistra le posizioni apicali non vengono ricoperte da donne?

Pre­met­to che non mi appas­sio­na­no tan­to le discus­sio­ni sul gene­re maschi­le e fem­mi­ni­le, que­sto sia in poli­ti­ca che in qual­sia­si altro ambi­to del­la vita socia­le. Io par­to dal pre­sup­po­sto che cia­scu­no di noi deve esse­re valu­ta­to per le pro­prie com­pe­ten­ze, per le pro­prie capa­ci­tà, per il pro­prio impe­gno e non per il fat­to di esse­re uomo o don­na. Sen­za voler anda­re trop­po lon­ta­no, comun­que, voglio ricor­da­re per esem­pio che il Pre­si­den­te dell’Assembla Pro­vin­cia­le del Par­ti­to Demo­cra­ti­co è una don­na e la can­di­da­ta alla Pre­si­den­za del­la Regio­ne in Sici­lia è anch’essa don­na. Come vedi quin­di la tua affer­ma­zio­ne non tro­va per nul­la riscon­tro. Poi se nel cen­tro destra rico­pri­re ruo­li api­ca­li vuol dire pro­por­re il bloc­co nava­le per respin­ge­re i migran­ti in mare, cosa ille­ga­le e mate­rial­men­te non rea­liz­za­bi­le, dicia­mo che non sono mes­si pro­prio bene!

Sembra che il centrosinistra e in particolare il PD sia il partito con più distanza tra l’apparato dirigenziale e la base…

Anche que­sta affer­ma­zio­ne riten­go che non sia esat­ta. Intan­to, mi pre­me ricor­da­re che il Par­ti­to Demo­cra­ti­co è l’unico Par­ti­to che ha dei cir­co­li, ossia del­le sedi fisi­che (le vec­chie sezio­ni) dif­fu­se su tut­to il ter­ri­to­rio nazio­na­le; luo­ghi dove si fa poli­ti­ca, ci si incon­tra e ci si con­fron­ta e dove la cosid­det­ta base può orga­niz­za­re le pro­prie ini­zia­ti­ve poli­ti­che. Inol­tre, il Par­ti­to Demo­cra­ti­co è uno dei pochi strut­tu­ra­to dal livel­lo loca­le a quel­lo nazio­na­le. Quel­lo che va sicu­ra­men­te miglio­ra­to è il rap­por­to tra gli elet­ti del Par­ti­to Demo­cra­ti­co e la base in quan­to, come mi pia­ce sem­pre ricor­da­re, i cir­co­li sono le anten­ne del Par­ti­to sul ter­ri­to­rio, pron­ti a per­ce­pi­re quel­le che sono le neces­si­tà, le esi­gen­ze e i biso­gni del­le nostre comu­ni­tà. In que­sto sen­so va miglio­ra­to il rap­por­to tra i tes­se­ra­ti e gli elet­ti del nostro par­ti­to, che a mio avvi­so devo­no sen­ti­re la neces­si­tà e la respon­sa­bi­li­tà di rap­por­tar­si con i pro­pri territori.

Crede che “l’allontanamento” del M5S in Sicilia a pochi giorni dal 25 settembre abbia indebolito la candidatura della Chinnici e in generale la coalizione? 

La cor­sa soli­ta­ria del Movi­men­to Cin­que Stel­le in Sici­lia è una vera e pro­pria fol­lia poli­ti­ca. Ha inde­bo­li­to sicu­ra­men­te la coa­li­zio­ne di cen­tro sini­stra, met­ten­do in discus­sio­ne la vit­to­ria fina­le del­la nostra can­di­da­ta alla Pre­si­den­za del­la Regio­ne Sici­lia­na, Cater­na Chin­ni­ci, sapen­do fra l’altro a prio­ri che cor­ren­do da soli, il M5S non può ambi­re alla vit­to­ria in que­ste elezioni.

In Sici­lia, con un cen­tro destra divi­so e con la can­di­da­tu­ra del ter­zo polo sem­pre con un uomo di cen­tro destra, il pro­get­to poli­ti­co di cen­tro sini­stra così come strut­tu­ra­to con Par­ti­to Demo­cra­ti­co, Movi­men­to Cin­que Stel­le e Cen­to Pas­si sareb­be sta­to un pro­get­to vin­cen­te che avreb­be ricon­se­gna­to la Sici­lia al cen­tro sini­stra dopo l’esperienza fal­li­men­ta­re del gover­no Musumeci.

Quanto influenzeranno le elezioni politiche sulle regionali? In che modo?

Per chi come me sta sem­pre in mez­zo alla gen­te, mi chie­do inve­ce quan­to influen­ze­rà l’astensionismo sul­le ele­zio­ni poli­ti­che e sul­le ele­zio­ni regio­na­li. Le per­so­ne sono stan­che, sfi­du­cia­te e non ne voglio­no sape­re nul­la di poli­ti­ca e dei politici.

Sul piano nazionale quali saranno gli obbiettivi del PD per la prossima legislatura? 

Dal 26 set­tem­bre pros­si­mo, al di là dei risul­ta­ti, tut­to il Par­ti­to Demo­cra­ti­co sarà sin da subi­to impe­gna­to nel met­te­re in cam­po una pro­po­sta seria con­tro il caro ener­gia. Sicu­ra­men­te il Par­ti­to Demo­cra­ti­co si bat­te­rà per ricrea­re un Pae­se che met­te al cen­tro il lavo­ro, l’ambiente, i dirit­ti e l’Europa

Se dovesse dare una percentuale, quanta probabilità ha il centrosinistra di governare la Regione Siciliana? E perché?

Non sono bra­vo nel­le pre­vi­sio­ni, anche per­ché oggi più che mai la poli­ti­ca è flui­da con un sem­pre più alto voto di pro­te­sta che potreb­be cat­tu­re per esem­pio il can­di­da­to Cate­no De Luca, l’ex Sin­da­co di Mes­si­na, e con una vasta per­cen­tua­le di asten­sio­ni­smo. Ciò che pos­so riaf­fer­ma­re è che il pro­get­to costrui­to tra Par­ti­to Demo­cra­ti­co – Movi­men­to Cin­que Stel­le era un pro­get­to vin­cen­te e che avreb­be rida­to digni­tà alla Sici­lia. 

In una nostra intervista, il segretario locale della Lega ha accusato il centrosinistra di aver portato in aula temi divisivi come lo Ius Scholae, che ne pensa di questa proposta? Vuole rispondere a Tremarco?

In que­sta affer­ma­zio­ne del Segre­ta­rio del­la Lega Pan­tel­le­ria sta pro­prio tut­ta la dif­fe­ren­za tra la visio­ne poli­ti­ca di destra e quel­la di sini­stra. Loro con­si­de­ra­no que­sto tema divi­si­vo, noi inve­ce con­si­de­ria­mo que­sto un tema che deve uni­re, per­ché stia­mo par­lan­do di bam­bi­ni che fre­quen­ta­no le nostre scuo­le, che gio­ca­no insie­me ai nostri figli, bam­bi­ni che un doma­ni saran­no, con il loro lavo­ro, moto­re trai­nan­te del nostro Pae­se, la nostra nuo­va clas­se dirigente.

Lo “Ius Scho­lae” costi­tui­reb­be un impor­tan­te pas­so avan­ti per il rico­no­sci­men­to dei dirit­ti di tan­te bam­bi­ne, bam­bi­ni e ado­le­scen­ti che con la loro fami­glia risie­do­no legal­men­te in Ita­lia, dirit­ti che pur­trop­po oggi sono anco­ra inspie­ga­bil­men­te nega­ti. Rico­no­sce­re per esem­pio la cit­ta­di­nan­za ita­lia­na a que­sti gio­va­ni signi­fi­che­reb­be pro­muo­ve­re l’integrazione svi­lup­pan­do quel sen­so di appar­te­nen­za e par­te­ci­pa­zio­ne alla vita socia­le. 

In una recente intervista il segretario Letta ha detto di voler puntare al 40% di astensionisti, come si lavora su quel 40%?

Come avrai avu­to di vede­re, quel­lo dell’astensionismo è un tema che mi pre­oc­cu­pa mol­to e che quin­di cer­co di com­bat­te­re quo­ti­dia­na­men­te, per­ché se le per­so­ne non van­no più a vota­re signi­fi­ca che la poli­ti­ca, ma soprat­tut­to i poli­ti­ci han­no fal­li­to. Ecco che allo­ra occor­re ritor­na­re nei ter­ri­to­ri, nei quar­tie­ri, in quel­le pic­co­le comu­ni­tà dove mol­to spes­so si vivo­no gran­di disa­gi; occor­re ritor­na­re ad ave­re la capa­ci­tà di ascol­ta­re e di tro­va­re solu­zio­ni ai tan­ti pro­ble­mi che i nostri con­cit­ta­di­ni quo­ti­dia­na­men­te vivono.

Secon­do me, l’astensionismo si può scon­fig­ge­re anche ritor­nan­do ad esse­re coe­ren­ti, con le pro­prie idee e con il pro­prio impe­gno, per­ché fin quan­do i cit­ta­di­ni vedo­no i poli­ti­ci come colo­ro che met­to­no davan­ti il loro inte­res­se per­so­na­le, rispet­to all’interesse del­la comu­ni­tà e dei ter­ri­to­ri, il par­ti­to dell’astensionismo sarà il pri­mo par­ti­to in Ita­lia.  

Perché il 25 settembre gli elettori dovrebbero votare PD?

Per­ché stia­mo viven­do un momen­to sto­ri­co par­ti­co­la­re e l’Italia ha biso­gno di una poli­ti­ca respon­sa­bi­le e di con­te­nu­ti, non una poli­ti­ca urla­ta e vuo­ta, una poli­ti­ca che dia sta­bi­li­tà e cer­tez­ze e che sia in gra­do di tro­va­re solu­zio­ni dopo due anni di pan­de­mia e con una guer­ra in Euro­pa anco­ra in cor­so. Vota­re Par­ti­to Demo­cra­ti­co vuol signi­fi­ca­re strap­pa­re l’Italia al peri­co­lo­so estre­mi­smo del­le destre che con la loro poli­ti­ca crea­no disu­gua­glian­ze, indif­fe­ren­ti fra l’altro alle tema­ti­che gio­va­ni­li e ambien­ta­li. 

In un recente intervento hai parlato di “Agenda Pantelleria”, vuoi spiegarci meglio questa affermazione?

Ho par­la­to di “Agen­da Pan­tel­le­ria” duran­te la visi­ta nel­la nostra iso­la di tre can­di­da­ti del Par­ti­to Demo­cra­ti­co alla Came­ra dei Depu­ta­ti e al Sena­to del­la Repub­bli­ca. Tut­ti in que­sta cam­pa­gna elet­to­ra­le par­la­no di “Agen­da Dra­ghi” che sostan­zial­men­te è fat­ta di inter­ven­ti, rispo­ste, rifor­me, ma soprat­tut­to cre­di­bi­li­tà internazionale.

Bene, riten­go che mai come in que­sti ulti­mi due anni il Par­ti­to Demo­cra­ti­co a livel­lo pro­vin­cia­le e regio­na­le abbia mes­so al cen­tro del­la sua azio­ne Pan­tel­le­ria, que­sto anche gra­zie all’impegno e alla cre­di­bi­li­tà che il Cir­co­lo PD di Pan­tel­le­ria ha avu­to modo di ricon­qui­sta­re, impe­gno da più par­ti rico­no­sciu­to e che ha por­ta­to appun­to due anni fa alla mia nomi­na in Segre­te­ria pro­vin­cia­le come Respon­sa­bi­le del­le Iso­le Mino­ri del­la pro­vin­cia. Ora que­sta “Agen­da Pan­tel­le­ria” occor­re svi­lup­par­la in vista del­le pros­si­me ele­zio­ni ammi­ni­stra­ti­ve del 2023.

A proposito di amministrative del 2023 a Pantelleria, è pronto per questa nuova sfida e con quale ruolo?

Dopo cin­que anni di ammi­ni­stra­zio­ne Cin­que Stel­le fal­li­men­ta­re, biso­gna sta­re mol­to atten­ti alle pro­po­ste che si met­to­no in cam­po e che si pre­sen­ta­no all’elettorato pan­te­sco. Sono pron­to nel­la misu­ra in cui con diver­si ami­ci e com­pa­gni stia­mo cer­can­do di crea­re una sin­te­si di pro­po­sta poli­ti­ca che met­ta insie­me più ani­me, ma che abbia­no la capa­ci­tà di con­fron­tar­si e capir­si aven­do visio­ne e obiet­ti­vi futu­ri comu­ni su ciò che voglia­mo per Pantelleria.

Sui ruo­li avre­mo modo di pen­sar­ci, farò ciò che sarà più uti­le per il nostro ter­ri­to­rio; ciò che sicu­ra­men­te non man­che­rà mai sarà il mio impe­gno, la mia pas­sio­ne nel dare un con­tri­bu­to fat­ti­vo per que­sta nostra ter­ra, che chie­de appun­to impe­gno e pas­sio­ne da par­te di tutti.

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