Stefano Scaltriti, Capo Gruppo del M5S di Pantelleria, in vista delle elezioni, risponde alle nostre domande su politica nazionale, questioni interne al Movimento e punti di programma realizzati e da realizzare
di Flavio Silvia
Per il nostro giro di opinioni sulla situazione elezioni a livello locale, non potevamo non sentire il Capo Gruppo del M5S di Pantelleria, Stefano Scaltriti. Scaltriti ha risposto in modo molto dettagliato e senza ritrosie sulle questioni nazionali del Movimento, sulla questione Di Maio, ma soprattutto su quanto fatto e quanto da fare.
Crede che la rottura tra M5S e PD in Sicilia sia una follia politica, come affermato da un noto politico del PD locale?
Il Movimento ha dei principi invalicabili, l’etica e la morale politica per noi è una cosa seria. Quando si fa un contratto si rispetta. Avevamo chiesto al Pd di non mettere il nome della candidata presidente nel simbolo di partito, visto che doveva rappresentare l’intera coalizione, non solo il PD, ma l’hanno fatto. Avevamo chiesto di non mettere impresentabili nella coalizione e l’hanno fatto. Il Movimento non è vassallo di nessuno. Se per il Pd sono più importanti i giochini di palazzo che il bene comune dei cittadini, noi non ci stiamo.
Come giudica le esperienze di Governo del M5S?
Il mio giudizio sull’esperienza di Governo del M5S sta tutta in quello che abbiamo fatto e abbiamo ottenuto. Parlano i risultati, non le opinioni personali. L’ultima legislatura è stata fatta con una legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum, costruita ad hoc contro il Movimento. Malgrado questo handicap iniziale abbiamo realizzato più dell’80% del programma elettorale, cosa mai vista prima in Italia, considerando che per via del Rosatellum abbiamo dovuto convivere al governo con forze politiche che, per essere eufemistici, erano poco affini al nostro pensiero politico. Eppure, siamo riusciti a portare queste forze di sistema a sottoscrivere le nostre leggi e condividere i nostri punti di programma, vedi Legge Spazza Corrotti, Decreto Dignità, il Reddito di Cittadinanza, il blocco delle trivellazioni, il taglio dei parlamentari e la fine dei vitalizi. E tutto questo siamo riusciti a farlo governando con una forza come la Lega! Con il Pd abbiamo ottenuto il superbonus 110%, il Codice Rosso contro la violenza sulle donne, abbiamo gestito la pandemia Covid 19 e portato in Italia il PNRR da 209 miliardi di euro e le comunità energetiche.
L’ultimo boccone amaro è stato Draghi, voluto da tutti i partiti che volevano gestire i tanti miliardi arrivati grazie al Presidente Conte. Anche in quel caso, abbiamo fatto quello che una forza politica seria e onesta dovrebbe fare, anche a discapito del consenso elettorale, cioè controllare, vigilare e spronare il Governo a eseguire il PNRR con diligenza e onestà negli interessi del popolo italiano.
Ma dopo 18 mesi di Governo dei Migliori non è stato fatto niente nell’interesse della cittadinanza, ma solo nell’interesse di pochi privilegiati e l’aumento delle bollette, da noi paventato già molti mesi fa, non è stato arginato né gestito in alcun modo, con le situazioni di indebitamento che ora riguardano tutti noi.
Quanto saranno influenzate le elezioni regionali da quelle politiche e viceversa?
I due risultati sono concatenati. Facciamo due esempi chiari e concreti su quel che voglio dire. Il primo riguarda molto da vicino noi panteschi. Ricordiamo tutti che nel 2019, l’allora Ministro Toninelli stanziò 100 milioni di euro per dei traghetti nuovi, di cui uno per Pantelleria. Ecco, dopo 3 anni e mezzo dallo stanziamento, la Regione Siciliana non è stata in grado di concretizzare il finanziamento nazionale, indicendo due bandi che sono andati deserti ancora non si capisce bene perché.
L’altro esempio riguarda il Reddito di Cittadinanza, Con il Governo Conte 2, abbiamo dato alle Regioni italiane 1 miliardo di euro per mettere a regime le politiche attive sul reinserimento al lavoro dei beneficiari al RdC. Ma, anche in questo caso, cos’è successo? Degli oltre 10.000 nuovi addetti ai centri per l’impiego, ne sono stati assunti solo 3.000.
Questo succede quando non esiste visione e intenti politici comuni tra Stato e Regioni, che finiscono molto spesso per andare in contrasto per favorire una o l’altra parte politica.
Per ovviare a questa diatriba meschina, basterebbe avere ben presente l’importanza del voto di ognuno di noi, leggere attentamente il programma, guardare chi lo propone, chi gli orbita intorno (persone, lobby, interessi) e poi dopo il voto continuare a informarsi sul come si opera, insomma essere cittadinanza attiva, non passiva.
Il M5S è responsabile della caduta del Governo Draghi? Secondo Lei perché si è arrivati a questa soluzione?
Il Movimento in quella votazione si astenne. Draghi avrebbe comunque avuto i numeri per continuare, almeno fino a marzo, con la naturale scadenza di mandato, ma la caduta del Governo è stata supportata soprattutto dal centrodestra, visto che i sondaggi erano positivi per loro. Lo stesso Draghi era ansioso di andarsene dal suo incarico, dopo aver realizzato che non avrebbe mai fatto il Presidente della Repubblica.
Imbarazzante è stato dare le dimissioni da Presidente del Consiglio con una maggioranza bulgara in Parlamento e vedersele poi rifiutate dallo stesso Mattarella.
Che differenza c’è tra questo M5S è quello guidato da Luigi di Maio?
La differenza è proprio che Di Maio non sia più nel Movimento e con lui tutti i voltagabbana e cercatori di poltrone che finalmente si è portato dietro. Le pulizie e le scremature dopo un po’ sono naturali, sono capitate un po’ a tutti, e rendono il Movimento più libero da bavagli interni e personalismi deleteri. Tutti sono utili e nessuno è indispensabile, nemmeno se si chiama Di Maio.
Una cosa è certa, mi dispiace vedere persone cadere così in basso, rinnegando tutto ciò in cui dicevano di credere per interessi personalistici e, nel caso di Di Maio, che lo hanno portato ai vertici del potere. Un vero schiaffo a tutti gli attivisti e ai cittadini che lo hanno votato.
Sul piano nazionale quali saranno i prossimi impegni per il M5S?
Il nostro impegno sarà innanzi tutto ultimare il 20% del programma e quindi: attivare le politiche attive del lavoro del Reddito di Cittadinanza, intensificare la transizione energetica, rendendo strutturati il super bonus 110% e le comunità energetiche. La lotta al cambiamento climatico per il Movimento non è uno slogan, è un credo. Sostanziale sarà portare la paga oraria minima legale a 9€ l’ora lordi, la riduzione dell’orario di lavoro settimanale, la lotta all’economia sommersa e a tutte le mafie, il recovery energetico europeo, come già fatto con il PNRR e tanto altro. Invito la cittadinanza a leggere il nostro programma dove troveranno nel dettaglio anche come e dove prenderemo le coperture finanziarie. Giusto per dire che qui si parla di misure concrete, non di aria fritta o promesse elettorali.
Il M5S ha messo il veto sul nucleare, perché?
Gli italiani si sono già espressi con ben 2 referendum sul nucleare e hanno detto no. Per noi il volere popolare è sacro.
Le altre forze politiche e i media nazionali, quando parlano di nucleare citano una fantomatica quarta generazione, che è come il metodo o l’Agenda Draghi, cioè inesistente.
Noi siamo e saremo sempre per la ricerca anche sul nucleare, ma ora dire che il nucleare, il carbone o il gas siano la soluzione a tutti i mali è pura demagogia. Il mondo non ha più tempo. Noi non abbiamo più tempo. Per realizzare un impianto nucleare ci vogliono almeno 15 anni in un Paese efficiente e senza mafie o corruzione. Questo, al momento, non mi pare il caso dell’Italia.
Qual è la politica del M5S in fatto di immigrazione?
I flussi migratori sono sempre esistiti, specialmente nel Mare Nostrum. Ora si sono amplificati con sempre più conflitti e con i cambiamenti climatici, ci sarà un sempre maggiore spostamento dal sud al nord del mondo. Serve una linea comune europea, serve una grande dose di cultura sociale, integrazione e cooperazione internazionale. Non è normale che Paesi ricchi di materie prime e forza lavoro giovane, come in Africa, abbiano il problema dell’emigrazione di massa. I Paesi cosiddetti progrediti e sviluppati dovrebbero farsi un forte esame di coscienza. Bisogna sorpassare definitivamente la Legge Bossi-Fini, causa dell’intasamento nelle Prefetture degli iter per i rimpatri.
Perché il 25 settembre gli elettori dovrebbero votare M5S?
Gli elettori il 25 settembre dovrebbero scegliere il M5S, perché abbiamo dimostrato al Paese che abbiamo fatto quello che avevamo promesso. Potevamo fare di più? Certamente sì! Dobbiamo realizzare anche l’altro 20% che manca del programma. È il momento di tornare a votare ancora più convintamente il Movimento 5 Stelle per ridare dignità al popolo italiano e alle giovani e future generazioni.
Sono il corrispondente di Punto a Capo per la Regione Sicilia, in particolare, per l‘isola di Pantelleria. Affronto le maggiori tematiche riguardanti il mio territorio, portando le notizie siciliane anche fuori dall’isola.
Cerco di trasmettere tramite i miei articoli la mia passione per la scrittura che sempre mi ha distinto e che oggi è arrivata anche a diventare metodo per la diffusione di notizie. Sono molto legato al mio territorio, questo è quello che mi porta a scrivere; oltre anche, sicuramente, alla passione che provo nei confronti delle tematiche che tratto.
Scrivere mi fa sentire libero, mi fa sentire vivo. Proprio per questo, oltre alla notizia in sé cerco di raccontare al lettore il mio punto di vista sull’argomento.
È la mia prima esperienza in un giornale, cerco di scrivere le notizie in modo tale da render interessante il tutto e condendolo con un pizzico di senso critico, per appassionare il lettore alla lettura dei miei articoli, trasmettendo la passione che metto nel scrivere i pezzi.