Sicilia, il TAR dà ragione agli ambientalisti: stop caccia alla tortora

Sicilia, il TAR dà ragione agli ambientalisti: stop caccia alla tortora

21/09/2022 0 Di Redazione
CACCIA, NUOVA VITTORIA DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE: IL TAR SOSPENDE LA CACCIA ALLA TORTORA AD OTTOBRE

Sospeso l’ennesimo decreto-truffa della Regione che modificava il calendario venatorio per prolungare di un mese la caccia ad una specie in declino. Varie richieste a questo proposito erano giunte in Redazione, soprattutto per spari sentiti a Pantelleria.

Nuo­va scon­fit­ta per chi vuo­le stra­vol­ge­re le rego­le del­la cac­cia: dopo le pre­ce­den­ti vit­to­rie giu­di­zia­rie al TAR e al CGA – che, in via cau­te­la­re, ave­va­no da subi­to accol­to le istan­ze dei ricor­si del­le Asso­cia­zio­ni ambien­ta­li­ste ed ani­ma­li­ste Enpa, Lac, Legam­bien­te Sici­lia, Lndc Ani­mal Pro­tec­tion, Lipu e Wwf Ita­lia con­tro il Calen­da­rio Vena­to­rio 2022–2023 – ieri il Pre­si­den­te del TAR Paler­mo ha emes­so un nuo­vo decre­to urgen­te che sospen­de la cac­cia alla Tor­to­ra sel­va­ti­ca nel mese di ottobre.
Nel­le scor­se set­ti­ma­ne, infat­ti, l’Assessore regio­na­le all’a­gri­col­tu­ra, Toni Scil­la, ave­va fir­ma­to un decre­to-truf­fa che modi­fi­ca­va il calen­da­rio per pro­lun­ga­re fino al 31 otto­bre la cac­cia a que­sta spe­cie migra­tri­ce, in for­te decli­no in tut­ta l’UE: con il pre­te­sto di cor­reg­ge­re un “erro­re mate­ria­le” rela­ti­vo alla data indi­ca­ta nel pre­ce­den­te calen­da­rio vena­to­rio, l’Assessore ne ave­va appro­fit­ta­to per pro­lun­ga­re di un mese il perio­do di caccia.
Una “fur­bi­zia” che non è pas­sa­ta inos­ser­va­ta al TAR: nel suo prov­ve­di­men­to, infat­ti, il Giu­di­ce pre­ci­sa che “se appa­re vero­si­mi­le la cor­re­zio­ne dell’errore mate­ria­le con­cer­nen­te l’anno di chiu­su­ra del­la sta­gio­ne vena­to­ria (2022 anzi­ché 2023), è meno vero­si­mi­le che la cor­re­zio­ne doves­se neces­sa­ria­men­te riguar­da­re anche il gior­no ed il mese (31 otto­bre anzi­ché 29 settembre)”.

Da vener­dì pros­si­mo, quin­di, stop ai fuci­li: le Tor­to­re potran­no pro­se­gui­re la migra­zio­ne ver­so l’Africa sen­za esse­re ber­sa­glio del­le dop­piet­te; chi doves­se spa­ra­re ed abbat­te­re tali uccel­li, rischie­reb­be la san­zio­ne pena­le del­l’ar­re­sto fino ad un anno o l’am­men­da fino a 2.582 euro.
Come noto, anche quest’anno la Regio­ne ave­va appro­va­to nor­me for­za­te e ille­git­ti­me, anti­ci­pan­do la data di aper­tu­ra del­la cac­cia ed auto­riz­zan­do for­me di pre­lie­vo vena­to­rio in con­tra­sto con le nor­me di tute­la del­la fau­na e, soprat­tut­to, in pale­se e gra­ve con­tra­sto con il pare­re scien­ti­fi­co dell’Istituto Supe­rio­re Pro­te­zio­ne e Ricer­ca Ambien­ta­le (ISPRA).
Per Enpa, Lac, Legam­bien­te Sici­lia, Lndc Ani­mal Pro­tec­tion, Lipu e Wwf Ita­lia, gra­zie ai ricor­si ed alle bat­ta­glie giu­di­zia­rie – con­dot­te dagli avvo­ca­ti Anto­nel­la Bonan­no e Nico­la Giu­di­ce – anche quest’anno sono sta­ti impe­di­ti gra­vi dan­ni alla fau­na sel­va­ti­ca cau­sa­ti dal pes­si­mo Calen­da­rio vena­to­rio regio­na­le, soprat­tut­to per le spe­cie migra­to­rie per le qua­li la Sici­lia rap­pre­sen­ta un’importante area di sver­na­men­to o di pas­so tra l’Europa e l’Africa.

Dopo la sic­ci­tà, il cal­do e gli incen­di, la cac­cia fini­sce per dan­neg­gia­re gra­ve­men­te gli ani­ma­li già in dif­fi­col­tà nel repe­ri­re il cibo, in par­ti­co­la­re dove gli incen­di han­no par­zial­men­te o inte­ra­men­te distrut­to boschi e mac­chia medi­ter­ra­nea e che,ancora in que­ste set­ti­ma­ne, stan­no con­ti­nuan­do a deva­sta­re etta­ri di ter­ri­to­rio in tut­ta la Sicilia.

WWF Sici­lia