Intervista a Cateno De Luca, unico candidato a Presidente della Regione Siciliana venuto in visita a Pantelleria
di Flavio Silvia
La campagna elettorale è ormai agli sgoccioli. I siciliani e in particolare i panteschi saranno chiamati, giorno 25 settembre, ad esprimere la propria preferenza non solo per il rinnovo del Parlamento, ma anche per il rinnovo e le elezioni dei deputati dell’ARS, Assemblea Regionale Siciliana e del Presidente della Regione Siciliana. Nessun candidato alla Presidenza fino ad oggi ha fatto tappa sull’Isola di Pantelleria, tranne il leader della lista “Sud chiama Nord”, Cateno de Luca. L’ex sindaco di Messina è rimasto sull’Isola soltanto poche ore, ma avuto il tempo per aver un incontro con la cittadinanza. L’On. De Luca ha anche fatto tappa al Municipio dell’Isola dove ha avuto un incontro informale con il Primo Cittadino dell’Isola, Vincenzo Campo, per poi successivamente fare altre 2 tappe al presidio ospedaliero dell’isola e al Lago di Venere. Abbiamo, approfittando dell’arrivo dell’On. De Luca, posto alcune domande al candidato alla Presidenza della Regione Siciliana.
Era mai stato a Pantelleria, come le è sembrata?
No, non sono mai stato prima d’ora a Pantelleria, sono stato a Lampedusa. Pantelleria mi mancava. Questo è un primo approccio che sto facendo in relazione a quelle che sono le mie attività di campagna elettorale che mi hanno portato ad essere presente già in 315 Comuni; mi sembrava quindi giusto, anche se per qualche ora dare un segno di presenza anche a Pantelleria, come farò a Lampedusa, affinché possa esserci un messaggio chiaro da parte del Sindaco di Sicilia che è quello di una considerazione complessiva anche in un momento così caotico che è quello della campagna elettorale per un territorio così bello e vasto.
Lei cosa farebbe riguardo ai trasporti ed alla sanità prendendo in considerazione le isole minori?
La prima cosa è garantire i servizi minimi essenziali soprattutto portarli ad un livello di normalità in relazione a quello che può essere una strategia di rilancio.
Il tema degli ospedali è un tema che riguarda purtroppo Pantelleria come Lipari, riguardo in particolare alla questione del Punto Nascita, io credo che su ogni isola si debba continuare ad avere il diritto di poter nascere, è anche una questione di identità oltre che di comodità ed urgenza.
L’altra questione che pongo è se l’isola di Pantelleria sulla qualità delle spiagge abbia mai fatto una scommessa, se qui si è mai sentito parlare di Bandiera Blu. Non credo! Questo non è una cosa buona, soprattutto per un’isola che punta sul turismo come strumento principale e sull’industria della balneazione come elemento attrattivo di tutta la filiera produttiva, non può prescindere da quella che è la certificazione della qualità dei servizi di balneazione.
Rientriamo in quella patologia che la Sicilia ha su questo fronte: tra 150 Comuni costieri, solo in 12 hanno la Bandiera Blu. Ed il fatto che non l’abbiamo le isole è proprio grave. Ce l’ha Rimini, perché non ce l’ha Pantelleria? La mia idea oggi è una strategia di riqualificazione su questo fronte, deve diventare un biglietto da visita, anche perché una strategia di destagionalizzazione non può prescindere dalla qualità dei servizi di balneazione. A questo ovviamente agganciamo tutto ciò che comprende l’agricoltura, l’artigianato, gli antichi mestieri, le tradizioni popolari, ma è logico che la qualità delle nostre spiagge e quindi i servizi di balneazione devono essere bigliettino di presentazione.
Riguardo ai trasporti, anche qui noi se ipotizziamo un investimento che dovrebbe anche far raddoppiare le presenze sull’isola, tutto si adeguerà di conseguenza. Bisogna investire solo sul fronte della qualità dei servizi balneari e ipotizzando quella che comunque deve essere una crescita esponenziale, richiede anche una revisione di quelle che sono le politiche dei trasporti anche a livello di macchine.
Lei è l’unico candidato alla Presidenza che sta facendo un tour delle piazze siciliane, come se lo spiega questo?
È semplice, te lo spiego: io sono il brutto anatroccolo, quello che ha bisogno del contatto con le persone per avere i voti perché a me i voti non li regala nessuno, mentre la Chinnici parte comunque da una sua base di voti che gli regala il mondo della sinistra, anzi forse le regalava, perché ora anche questo mito si sta ovviamente sfatando. Schifani partiva da 48%, ma è meglio che stia chiuso in casa che guadagna più voti. Questo era il quadro di partenza due mesi fa. Io invece partivo da zero, partivo dalla periferia dell’impero e come uomo di periferia potevo ovviamente aspirare a qualche piccola percentuale, forse un drappello, come dicevano, di deputati al parlamento siciliano. Il problema sai quale è? La periferia si è incazzata e piano piano unita fino ad arrivare a creare quello che è il fulcro, la baricentricità della politica siciliana che è Palermo. I palermitani stesso hanno reagito, ma non per difendersi dall’attacco della periferia, ma si sono alleati, ed è proprio questa alleanza partita dalla periferia che è arrivata a bussare alle porte del centro dell’impero e ha destato panico. Lì non c’è stata una questione di scontro, resa o consegna di armistizio, no, la periferia ed il centro hanno capito di dover fare fuori gli usurpatori della Sicilia, la Banda Bassotti della politica di centro, di destra e di sinistra.
Perché gli elettori dovrebbero votarla sia a livello regionale che a livello nazionale?
Ti do semplicemente 2 ragioni:
- Perché non faccio parte della banda bassotti politica. Io non ho le responsabilità negative del Governo di questa terra, a differenza di chi sostiene la Chinnici e di chi sostiene Schifani e di chi sostiene anche questo ragazzo Paolino dei 5 stelle, perché i 5 stelle hanno tenuto in piedi il Governo di Crocetta ed hanno anche sostenuto Nello Musumeci.
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Io sono la persona più competente, ho amministrato due Comuni diversi, ho amministrato bene al punto tale che anche se sono uscito da quei Comuni la mia comunità mi ama, mi ama al punto tale che anche quando l’ho lasciata per un incarico più importante (che serve a quella comunità) comunque mi vuole continuare ad avere.
Sono un Siciliano vero che ha dimostrato di amare la propria terra e di non essere condizionabile, ed anche quando ha subito 18 processi ed un arresto non si è chiuso in una umana depressione, anzi quelle ferite mi hanno consentito di reagire ancora di più, perché le mie vicende giudiziarie hanno una matrice politiche che è emersa durante i processi ed ecco perché adesso sono incensurato.
Crede ancora di arrivare secondo, come affermato in una recente intervista?
Non solo credo che otterremo un ottimo risultato, ma rispetto ai sondaggi iniziali siamo cresciuti. Quindi, io adesso ti dico che sono sicuro che vinceremo. Vinceremo grazie a tutti quesi siciliani che credono che “Cambierà tutto finalmente”. Costruiremo una Sicilia diversa rispetto ai Governi passati. La vera sfida siamo noi, contro la vecchia politica. I siciliani sono stanchi dei vecchi politici! La nostra è una lista giovane, ma soprattutto composta da siciliani che amano e lavorano per la nostra meravigliosa terra!
Sono il corrispondente di Punto a Capo per la Regione Sicilia, in particolare, per l‘isola di Pantelleria. Affronto le maggiori tematiche riguardanti il mio territorio, portando le notizie siciliane anche fuori dall’isola.
Cerco di trasmettere tramite i miei articoli la mia passione per la scrittura che sempre mi ha distinto e che oggi è arrivata anche a diventare metodo per la diffusione di notizie. Sono molto legato al mio territorio, questo è quello che mi porta a scrivere; oltre anche, sicuramente, alla passione che provo nei confronti delle tematiche che tratto.
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È la mia prima esperienza in un giornale, cerco di scrivere le notizie in modo tale da render interessante il tutto e condendolo con un pizzico di senso critico, per appassionare il lettore alla lettura dei miei articoli, trasmettendo la passione che metto nel scrivere i pezzi.