Intervista all’On. Vita Martinciglio del M5S che nel suo tour elettorale è tornata a Pantelleria, alla quale è molto legata e dalla quale ha iniziato 5 anni fa il percorso parlamentare.
Fino alla fine, il suo mandato si è occupato di Pantelleria, con la presentazione dell’Odg sulla Zona Franca alla Camera.
di Flavio Silvia
Vita Martinciglio è intervenuta lo scorso 15 settembre durante un seduta della Camera dei Deputati sul tema Zona Franca per le isole minori. L’On. Martinciglio si è recentemente recata nell’Isola di Pantelleria per fare campagna elettorale. Con l’occasione le abbiamo fatto un’intervista in cui abbiamo parlato di Zona Franca e non solo.
On. Martinciglio, è la prima volta che viene a Pantelleria?
Ovviamente non è la mia prima volta a Pantelleria. Io sono alla fine della mia prima esperienza parlamentare e quindi mi è capitato di essere ospite di questa meravigliosa isola in altre occasioni; non venivo qui da prima del Covid e dico la verità, mi è pesato il tempo in cui ho dovuto rimanere lontana da questa isola.
In questa visita pre elettorale, quali realtà dell’isola ha avuto modo di incontrare?
Abbiamo avuto la possibilità di visitare due bellissime realtà molto diverse tra loro, dal taglio manageriale sicuramente diverso. Abbiamo potuto apprezzare il connubio della tradizione con l’innovazione tecnologica e con l’idea manageriale del Museo del Cappero, dove si è scoperto inoltre il valore della famiglia attraverso la tradizione familiare con i Bonomo & Giglio e la voglia di continuare comunque a portare avanti un’idea. Ho apprezzato molto questo legame particolare con la propria terra derivante proprio dall’innovazione della cosiddetta “terza generazione”.
Io ho visto in questa visita quel perfetto connubio tra tradizionalità e innovazione, e innovazione significa anche impronta manageriale, un tipo di attività imprenditoriale. Poi abbiamo avuto la possibilità invece di visitare una piccola realtà imprenditoriale, quella di Denny Almanza. Due realtà che ci insegnano che il futuro dell’agricoltura e del commercio passano proprio dai valori tradizionali e dalla famiglia. In quest’ultimo caso il nipote che ha voluto omaggiare con un vino buonissimo la memoria del nonno, chiamandolo Turi e anche qui ho visto tanto amore e tanta voglia di riscatto per questa terra, questo legame in entrambe le esperienze inscindibile verso Pantelleria, con la voglia che la bellezza di quest’isola possa essere conosciuta a livello nazionale e, perché no, oltre i confini della nostra penisola.
Lei è stata protagonista dell’approvazione dell’Ordine del Giorno sulla Zona Franca alla Camera per Pantelleria e le altre isole minori. Quanto è importante dal punto di vista mediatico e dal punto di vista tecnico-legislativo?
Un ordine del giorno formalmente non ha nessun vincolo, non sono qua a prendere in giro nessuno. Come decisione tecnica legislativa l’odg è una presa di impegno da parte del Governo, però non è vincolante, quindi non vincola dal punto di vista politico l’azione di un Governo, figurarci un Governo dimissionario.
Quell’ordine del giorno è però importante, perché io ho chiesto appositamente la votazione in aula nonostante un parere favorevole da parte del Governo, quindi tecnicamente non era necessario un passaggio in Parlamento.
Dal punto di vista prettamente politico è importante il fatto che tutte le forze politiche del nostro Paese abbiano preso un impegno pubblico nei confronti di Pantelleria e le isole minori. Mi auguro, quindi, che il nuovo Parlamento, il nuovo Governo, che saranno immediatamente chiamati alla conversione del nuovo decreto Aiuti-ter possa concretizzare nero su bianco quell’impegno che il Parlamento nell’ultima seduta della Camera, in maniera unanime, ha espresso.
È stato un lavoro politico per cui ringrazio, attraverso Pantelleria Notizie, l’Amministrazione Comunale di Pantelleria e anche l’Assessore Ferreri, perché il suo è stato un lavoro immane che è stato portato avanti di concerto anche con i due Ministeri competenti, il Ministero delle Politiche Regionali e il Ministero dell’economia e del Tesoro. Un provvedimento che purtroppo non ha potuto trovare piena attuazione, solo perché richiedeva delle coperture finanziarie che quel decreto non prevedeva.
È per questo che è importante l’azione politica, perché dove si incontrano i limiti dati dalla burocrazia legislativa e parlamentare, arriva la politica.
Come mai non l’avete presentato, in Senato, il giorno prima come ha fatto la Lega?
Il nostro è un sistema bicamerale un po’ particolare e perfetto sulla carta costituzionale. Noi assistiamo, da due legislature a questa parte, a un monocameralismo de facto, perché quando un provvedimento inizia come esame in uno dei due rami del Parlamento, in realtà arriva blindato nella seconda lettura sull’altro ramo.
I miei colleghi senatori, facendo una valutazione politica, hanno ritenuto che ci fossero altre priorità.
Io ho fatto una valutazione politica diversa e oggi più che mai, soprattutto tenendo conto dei miei rivali in questa campagna elettorale, mi sento orgogliosamente siciliana, mi sento orgogliosamente rappresentante di questa provincia trapanese e quindi è giusto che concludessi il mio mandato elettorale cercando di lasciare i fari accesi su queste isole che per tanti anni sono state dimenticate dalla politica.
Paradossalmente, io ho iniziato e finito la mia esperienza parlamentare parlando della mia provincia: il mio primo discorso alla Camera dei Deputati è datato luglio 2018 nel quale parlai del mancato dragaggio del porto di Mazara, una vicenda che per ovvie ragioni di natalità mi tocca particolarmente, e finisco parlando della Zona Franca per le Isole Minori.
Entrambi sono dei temi che porterò avanti e mi auguro con un’esperienza parlamentare ancora attiva, quindi andando a muovere di nuovo le fila della politica a Roma, però nel caso in cui non dovesse succedere i veri guerrieri non si fermano se perdono una battaglia.
Un noto esponente del PD locale ha accusato le forze politiche di aver usato il tema Zona Franca come un tema di propaganda elettorale, vuoi rispondere?
L’emendamento è un atto finale di un lavoro che ha impiegato questa Amministrazione Comunale in mesi e mesi di confronto serrato con i Ministeri. Sono tutti elementi documentabili dai viaggi fatti dal ‘mio’ Sindaco Vincenzo Campo e dall’Assessore Leonardo Ferreri. Mesi di duro lavoro che l’Amministrazione Comunale di Pantelleria ha portato avanti con il Ministero delle Politiche Regionali e il Ministero dell’Economia e delle Finanze, si è tradotto nel primo provvedimento utile che potesse contenere quella norma.
In realtà, quel contenitore, ripeto, è risultato insufficiente tenendo conto della dotazione finanziaria prevista, ma è un emendamento che verrà riproposto, anzi, utilizzo la vostra testata per fare un appello al Parlamento che si insedierà dopo il 25 settembre, perché visto che quell’ordine del giorno è stato votato all’unanimità, faccio affidamento sul fatto che la medesima sensibilità di ieri si possa registrare in un emendamento, magari sottoscritto da tutte le forze politiche.
Una volta ogni tanto, diamo prova di una politica che si possa fare in maniera veramente responsabile al di là delle bandieruole elettorali che vengono svolazzate a seconda del momento storico.
Io mi aspetto, quindi, che con il Decreto Aiuti-ter vi sia una proposta emendativa che possa veramente essere sottoscritta da tutte le forze politiche. Io ho governato con tutte le forze politiche, quindi per me l’idea non è di sinistra o di destra, l’idea è buona e se un’idea è buona va portata avanti comunque, a maggior ragione quando si tratta di provvedimenti che tengono conto della peculiarità territoriale, di questa realtà isolana.
Al di là, ripeto, della bandieruola politica, è un provvedimento che nasce come punto di arrivo di un lavoro che è stato fatto di concerto con il Governo, quindi mi stupisco anzi come il Pd locale si indegni. Fortunatamente la posizione del Pd locale non è stata condivisa dai colleghi del PD alla Camera, visto che hanno votato favorevolmente senza esitazioni.
Probabilmente da giorno 25 ci avvieremo verso un Governo guidato nella prima Presidente del Consiglio donna…
Io non lo darei così scontato, per due motivi: primo, quando tutti gli altri ci danno per sconfitti, noi risorgiamo, quindi continuate a darci per sconfitti e noi risorgiamo sempre. Secondo, quello che vediamo è un centrodestra che litiga su tutto, un giorno sì e l’altro pure.
Da un lato temo un risultato non lusinghiero per la Lega, perché Salvini non ne sta azzeccando una insieme a Letta, entrambi sono uno lo specchio dell’altro. Anche Letta sta facendo una campagna elettorale secondo me fallimentare, però io credo che l’equilibrio del centrodestra sia molto molto precario. Quindi, io non lo darei per scontato, a meno che Fratelli d’Italia non ottenga una vittoria numericamente così schiacciante per cui possa imporre realmente la sua leadership sugli altri. È tutto da vedere, perché in casa del centrodestra non si naviga in acque tranquille.
Nel caso in cui la Meloni dovesse diventare Presidente del Consiglio la si potrebbe considerare una vittoria del femminismo?
Io sono una donna reduce da un’esperienza parlamentare bellissima con l’intergruppo donne coordinato da Laura Boldrini, che del femminismo o comunque anche dell’emancipazione della donna ha fatto la sua bandiera politica.
Però, da donna, ritengo che siamo ancora ben lontani da una parità reale. Oggi purtroppo come donne non siamo uguali e affermarlo non vuol dire sminuire il mio essere donna o considerarmi inferiore. Non lo siamo perché ancora viviamo in una società in cui determinati ruoli sono prerogativa maschile, il fatto che oggi susciti clamore anche la sola possibilità che il Premier di questa nazione possa essere una donna ci fa capire quanto ancora siamo ben lontani da quella rivoluzione culturale.
Il fatto che oggi ci debbano essere delle quote rosa, quindi delle previsioni normative, che garantiscano la possibilità di poter essere elette, di poter essere candidate, di poter aspirare a determinati ruoli, credo che sia la più profonda sconfitta di questa società, perché io oggi devo avere veramente le pari possibilità senza che una legge debba garantirmi quello che mi spetta di diritto.
Ancora oggi la donna è colei sulla quale ricadono la maggior parte delle incombenze domestiche, è quella che comunque bada ai figli, ma deve saper conciliare anche delle attività lavorative. La donna è colei che ancora oggi deve programmare una gravidanza e cercare di non limitare le sue legittime aspirazioni e ambizioni professionali. Bisogna lavorare tanto sulla mentalità culturale di ognuno di noi; se ancora noi oggi nella nostra quotidianità facciamo questo tipo di ragionamento, pensiamo a programmare una gravidanza e a come questa possa condizionare le nostre legittime ambizioni professionali, vuol dire che siamo ancora ben lontani da quella rivoluzione di parità reale.
I collegi uninominali sono legati molto ai territori. Sei candidata contro la Fascina, la compagna di Berlusconi. Lei non è originaria della Sicilia. Come la spieghi la sua candidatura?
Io sono di questo territorio, vengo da Mazara del Vallo, Bisognerebbe fare una domanda a tutti i militanti del centrodestra di questo territorio, che hanno dedicato parte della loro vita sacrificando famiglia, affetti, tempo dedicato al lavoro, risorse finanziarie: come si sentono oggi? Come si sentono adesso che sono stati totalmente messi da parte per essere rappresentati da una persona che sicuramente non conosce le criticità della nostra bellissima provincia. E la domanda la giro agli elettori del centrodestra: oggi voi non vi sentite umiliati nell’essere rappresentati da una persona che sicuramente non è legata alla provincia di Trapani da un rapporto territoriale ed è stata messa qui solo perché ha un rapporto sentimentale con Berlusconi? Ma soprattutto non vi sentite umiliati o messi da parte da questa scelta?
Questa è stata una scelta che denota una grandissima mancanza di rispetto verso tutte quelle persone per bene che sicuramente sono presenti nella militanza del centrodestra, che credono in un progetto e che si vedono catapultata dall’alto questa figura. Si sentono effettivamente pienamente rappresentati da questa signora?
Siamo un territorio di confine, quindi viviamo in maniera molto particolare l’emergenza immigrazione. Qual è la politica dei 5 Stelle su questo tema?
Era necessario un intervento normativo, perché si è creato un vulnus normativo per cui queste persone di fatto non avevano più le condizioni che li legittimavano a rimanere nel territorio italiano. Però, di fatto, non si avevano gli strumenti per poterli rimandare a casa, perché se non fai degli accordi bilaterali di rimpatrio, i provvedimenti rendono l’immigrato un clandestino. Si deve sicuramente lavorare sul fronte degli accordi bilaterali e ad oggi l’unico accordo bilaterale è quello con la Tunisia e fra l’altro non siamo neanche bravi a garantire il flusso adeguato dei rimpatri.
Quindi, è importante da un lato cercare di regolamentare il flusso migratorio. In Italia ora abbiamo anche un flusso migratorio di cosiddetti “migranti economici” che non fuggono dai loro Paesi perché hanno una situazione di pericolo della vita o di persecuzioni razziali o religiose, fuggono, come nel caso della Tunisia, solo perché non ci sono le condizioni economiche nel proprio Paese per poter vivere. A questi bisogna applicare una disciplina e una normativa diversa rispetto a chi oggi è un rifugiato politico e perseguitato dal proprio Paese. Cominciamo a lavorare su quello tenendo conto che stiamo sempre parlando di persone e come persone non li possiamo lasciare morire in mare.
Perché il 25 settembre l’elettore dovrebbe votare il Movimento 5 Stelle?
Dovrebbe votare 5 Stelle, perché intanto invito qualunque tipo di elettore, prima di fare qualunque tipo di scelta dettata dal proprio impeto elettorale o da promesse a livello regionale, a leggersi le singole proposte elettorali di ciascuna forza politica.
Nonostante tutto, pandemia, crisi economica, ecc. siamo riusciti a portare avanti larga parte del nostro programma. Se oggi andiamo alle elezioni con una rappresentanza parlamentare ridotta è grazie al 5 Stelle; se oggi abbiamo il Reddito di Cittadinanza è merito del 5 Stelle; se oggi alla Camera non abbiamo più i vitalizi è merito del Movimento 5 stelle; se oggi abbiamo una legge “spazza corrotti” che a definizione anche di quei giornalisti che non ci amano particolarmente la definiscono come un esempio, è grazie al Movimento 5 stelle.
Se oggi parliamo di Superbonus e dell’impatto che ha avuto dal punto di vista dell’edilizia, tale da essere il motore propulsore della nostra economia non solo al sud, ma anche al nord, quello è merito del Movimento 5 stelle.
Sono tutte misure che facevano parte del nostro programma e che adesso sono realtà e sono pienamente operative. Ecco, abbiamo dimostrato che non importa con chi governiamo, riusciamo a fare quello che ci siamo preposti e riusciamo a farlo fare a chi governa con noi. Chi può dire la stessa cosa?
Sono il corrispondente di Punto a Capo per la Regione Sicilia, in particolare, per l‘isola di Pantelleria. Affronto le maggiori tematiche riguardanti il mio territorio, portando le notizie siciliane anche fuori dall’isola.
Cerco di trasmettere tramite i miei articoli la mia passione per la scrittura che sempre mi ha distinto e che oggi è arrivata anche a diventare metodo per la diffusione di notizie. Sono molto legato al mio territorio, questo è quello che mi porta a scrivere; oltre anche, sicuramente, alla passione che provo nei confronti delle tematiche che tratto.
Scrivere mi fa sentire libero, mi fa sentire vivo. Proprio per questo, oltre alla notizia in sé cerco di raccontare al lettore il mio punto di vista sull’argomento.
È la mia prima esperienza in un giornale, cerco di scrivere le notizie in modo tale da render interessante il tutto e condendolo con un pizzico di senso critico, per appassionare il lettore alla lettura dei miei articoli, trasmettendo la passione che metto nel scrivere i pezzi.