di Flavio Silvia
Il 25 settembre i cittadini italiani saranno chiamati al voto per eleggere i propri rappresentanti alla Camera e al Senato della Repubblica. Si andrà a votare con la legge elettorale attualmente in vigore: il Rosatellum. Il Rosatellum è una legge elettorale entrata in vigore nel novembre del 2017, in occasione delle elezioni politiche di marzo 2018.
Ettore Rosato, ideatore della legge aveva ideato un sistema elettorale misto, quindi composto da due sistema: quello maggioritario e quello proporzionale. I seggi per l’attuale legge elettorale vengono assegnati per un terzo con i collegi uninominali, in cui viene eletta una sola persona e per due terzi con collegi plurinominali in cui i rappresentanti saranno due o più.
Per entrambi i rami del Parlamento son previste delle candidature uninominali, quindi regolate secondo un sistema maggioritario e plurinominali, in cui invece si fa capo ad un sistema proporzionale.
Dopo il taglio dei parlamentari
Come noto, il taglio dei parlamentari, in seguito al referendum avvenuto il 20 e il 21 settembre 2020, ha notevolmente cambiato le carte in tavola. Adesso, i parlamentari eletti con sistema maggioritario sono 221 mentre verranno eletti 367 tra deputati e senatori con il sistema proporzionale. Mentre per le circoscrizioni estere verranno eletti 8 deputati e 4 senatori, per un totale di 600 parlamentari (400 deputati e 200 senatori).
Soglia di sbarramento
Il Rosatellum prevede una soglia di sbarramento per entrare di fatto in parlamento fissata al 3% per singoli partiti e al 10% per le coalizioni. Per quanto riguarda i partiti che non superano la soglia di sbarramento, se si sono candidati soli i voti conquistati andranno persi mentre se si sono presentati con una coalizione, i voti andranno riversati proporzionalmente ai partiti che fanno parte della coalizione. Quindi di fatto il Rosatellum è una legge che premia le coalizioni.
Come si vota
Al seggio elettorale verranno consegnate all’elettore 2 schede: una per la Camera dei Deputati e l’altra per il Senato della Repubblica. A differenza delle scorse elezioni basterà avere 18 anni per votare per entrambe le componenti del Parlamento. Nella stessa scheda si voterà sia per la componente uninominale che per quella proporzionale. Qui sotto vi alleghiamo un fac-simile per riuscire a comprendere al meglio.
Fac-simile Camera dei Deputati
Fac-simile Senato
Quelli in alto sopra ogni lista sono i candidati uninominali, coloro quindi, che verranno eletti su base maggioritaria, di conseguenza chi riceverà più voti per ogni collegio verrà eletto. Le liste subito sotto sono i candidati per la parte proporzionale. Quest’ultimi verranno eletti in proporzione ai voti ottenuti da ogni lista o coalizione da cui sono sostenuti. Inoltre, questi candidati verranno eletti in ordine di lista. Quindi il “capolista” avrà più possibilità di essere eletto. Affianco ad ogni lista sono presenti i simboli dei partiti che sostengono quei candidati.
Regole del voto
Per votare, i cittadini con diritto di voto devono recarsi al seggio elettorale di iscrizione che corrisponde alla sezione relativa al luogo di residenza. Al momento del voto, l’elettore deve mostrare la tessera elettorale e la carta di identità o altro documento similare.
I cittadini che si recheranno ai seggi per votare in occasione delle elezioni politiche non avranno l’obbligo di indossare la mascherina. Sarà obbligatorio invece l’utilizzo della mascherina chirurgica da parte degli scrutatori e dei Presidenti di seggio.
Le possibilità
La propria preferenza di voto si indica con una croce sul nome del candidato uninominale o sul partito scelto. Abbiamo sostanzialmente 3 opzioni:
- L’elettore fa una croce sul candidato all’uninominale, il voto verrà proporzionalmente ripartito ai partiti che sostengono la coalizione, se invece il partito è singolo otterrà tutti i voti del candidato nell’uninominale per la parte proporzionale;
- Se l’elettore ha preferenze a chi destinare il proprio voto per la parte proporzionale, potrà procedere effettuando una croce sul simbolo del partito. Così facendo darà il proprio voto al partito e alla lista collegata per il plurinominale e al candidato all’uninominale collegato per la componente maggioritaria;
- L’elettore fa una croce sia sul candidato all’uninominale che per un partito per quanto riguarda la parte plurinominale. In quel caso come nel caso precedente la propria preferenza andrà al candidato per il maggioritario e alla lista per il proporzionale.
Cosa non fare
Non è ammesso il voto disgiunto: Quindi se ad esempio l’elettore decide di dare il proprio voto ad un candidato all’uninominale non potrà di conseguenza votare un partito diverso da quelle che sostengono il candidato votato, per la parte proporzionale. Nella parte proporzionale non si deve barrare un nome candidato al plurinominale perchè si tratta di liste bloccate, di conseguenza i candidati verranno eletti in ordine di lista.
Sono il corrispondente di Punto a Capo per la Regione Sicilia, in particolare, per l‘isola di Pantelleria. Affronto le maggiori tematiche riguardanti il mio territorio, portando le notizie siciliane anche fuori dall’isola.
Cerco di trasmettere tramite i miei articoli la mia passione per la scrittura che sempre mi ha distinto e che oggi è arrivata anche a diventare metodo per la diffusione di notizie. Sono molto legato al mio territorio, questo è quello che mi porta a scrivere; oltre anche, sicuramente, alla passione che provo nei confronti delle tematiche che tratto.
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È la mia prima esperienza in un giornale, cerco di scrivere le notizie in modo tale da render interessante il tutto e condendolo con un pizzico di senso critico, per appassionare il lettore alla lettura dei miei articoli, trasmettendo la passione che metto nel scrivere i pezzi.