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PANTELLERIA, PARTE ‘APPEDE’ IL PROGETTO CHE PORTA IL PIEDIBUS SULL’ISOLA

PANTELLERIA, PARTE ‘APPEDE’ IL PROGETTO CHE PORTA IL PIEDIBUS SULL’ISOLA

L’Assessore Marrucci: “Un modo sano ed ecologico per far tornare i nostri bambini a stare all’aria aperta, per stimolare la loro autonomia e per far fare loro moto e socializzazione.”

Dopo la lun­ga tra­di­zio­ne ini­zia­ta in Giap­po­ne e poi espor­ta­ta nei Pae­si del Nord Euro­pa e del Medi­ter­ra­neo, anche a Pan­tel­le­ria, come in altri Comu­ni ita­lia­ni, arri­va il pro­get­to Appe­de che por­ta il Pie­di­bus sull’isola.

Il Pie­di­bus è il modo più sano, sicu­ro, diver­ten­te ed eco­lo­gi­co per anda­re e tor­na­re da scuo­la.
È un auto­bus uma­no, for­ma­to da un grup­po di bam­bi­ni “pas­seg­ge­ri” e da adul­ti “auti­sti” e “con­trol­lo­ri”.

Si trat­ta di un Pro­get­to di Uti­li­tà Pub­bli­ca (PUC), idea­to dei Ser­vi­zi Socia­li del Comu­ne di Pan­tel­le­ria con cui col­la­bo­ra­no i per­cet­to­ri del Red­di­to di Cit­ta­di­nan­za, che inten­de incen­ti­va­re l’at­ti­vi­tà fisi­ca dei bam­bi­ni, favo­ri­re la loro socia­liz­za­zio­ne e ridur­re il traf­fi­co, con bene­fi­cio per tut­to l’ambiente.

Il Pie­di­bus è un auto­bus che va a pie­di, è for­ma­to da una caro­va­na di bam­bi­ni che van­no a scuo­la in grup­po, accom­pa­gna­ti da due adul­ti, un “auti­sta” davan­ti e un “con­trol­lo­re” che chiu­de la fila. Come un vero auto­bus di linea, par­te da un capo­li­nea e seguen­do un per­cor­so sta­bi­li­to rac­co­glie pas­seg­ge­ri alle “fer­ma­te” pre­di­spo­ste lun­go il cam­mi­no, rispet­tan­do l’orario prefissato.

Il Pie­di­bus viag­gia col sole e con la piog­gia e cia­scu­no dei bim­bi che lo com­pon­go­no indos­sa un gilet rifran­gen­te. Lun­go il per­cor­so i bam­bi­ni chiac­chie­ra­no con i loro ami­ci, impa­ra­no cose uti­li sul­la sicu­rez­za stra­da­le e si gua­da­gna­no un po’ di indipendenza.

È il modo più sicu­ro, eco­lo­gi­co e diver­ten­te per anda­re e tor­na­re da scuola.

Gli iti­ne­ra­ri del Pie­di­bus di Pan­tel­le­ria saran­no cir­co­scrit­ti all’interno del cen­tro urba­no del capo­luo­go, con ora­ri e fer­ma­te sta­bi­li­te, ed è rea­liz­za­to in via spe­ri­men­ta­le in dire­zio­ne “solo anda­ta” ver­so la scuola.

I bam­bi­ni che usu­frui­sco­no del Pie­di­bus rag­giun­go­no la scuo­la pri­ma­ria del capo­luo­go a Via Dan­te in grup­po, a pie­di, gui­da­ti da accom­pa­gna­to­ri volon­ta­ri adulti.

Le linee diven­te­ran­no ope­ra­ti­ve solo al rag­giun­gi­men­to del nume­ro mini­mo di ade­sio­ni e alla pre­sen­za di un nume­ro ade­gua­to di accompagnatori.

I cura­to­ri del Pro­get­to Pie­di­bus a livel­lo nazio­na­le sot­to­li­nea­no l’importanza di que­sta atti­vi­tà per i bam­bi­ni: “Nel bam­bi­no che cre­sce la pos­si­bi­li­tà di fare espe­rien­ze auto­no­me è una esi­gen­za fon­da­men­ta­le.Muo­ver­si fuo­ri da casa svi­lup­pa l’autostima, e con­tri­bui­sce a un sano equi­li­brio psicologico.

Que­sta sola moti­va­zio­ne baste­reb­be per con­vin­cer­ci a man­da­re i nostri figli a scuo­la da soli, ma in real­tà ce ne sono mol­te altre.

All’entrata e all’uscita dei bam­bi­ni, le scuo­le ven­go­no pre­se d’assalto dal­le auto­mo­bi­li che con­ge­stio­na­no l’intera zona di traf­fi­co.Para­dos­sal­men­te sia­mo pro­prio noi che per pro­teg­ge­re i nostri figli con­tri­buia­mo ad aumen­ta­re i peri­co­li e il degra­do dell’ambiente.

Pro­muo­ve­re l’andare a scuo­la a pie­di è un modo per ren­de­re la cit­tà più vivi­bi­le, meno inqui­na­ta e peri­co­lo­sa. Dob­bia­mo comin­cia­re a cam­bia­re le nostre abi­tu­di­ni e il Pie­di­bus ci con­sen­te unascel­ta sem­pli­ce ed efficace.

Una pato­lo­gia in aumen­to a rit­mi pre­oc­cu­pan­ti nel mon­do infan­ti­le è l’obesità. Pigri e soprap­pe­so, i bam­bi­ni cam­mi­na­no trop­po poco, e noi non dia­mo il buon esem­pio.I pedia­tri ci inse­gna­no che mez­zo­ra di cam­mi­no al gior­no basta ad assi­cu­ra­re il man­te­ni­men­to del­la for­ma fisi­ca duran­te la cre­sci­ta ed è in gra­do di pre­ve­ni­re mol­te gra­vi malat­tie croniche.

Anda­re a scuo­la a pie­di è un’occasione per socia­liz­za­re, far­si nuo­vi ami­ci ed arri­va­re di buon umo­re e pim­pan­ti all’inizio del­le lezioni.

Si impa­ra l’educazione stra­da­le sul cam­po e si diven­ta pedo­ni consapevoli.

Per pau­ra degli inci­den­ti non limi­tia­mo la liber­tà dei nostri figli. Muo­ver­si è un biso­gno vita­le dei bam­bi­ni.Pri­ma o poi saran­no libe­ri di cir­co­la­re in ogni caso e sarà meglio che sia­no pre­pa­ra­ti a difen­der­si nel traffico.”

L’Assessore alle Poli­ti­che Socia­li, Fran­ce­sca Mar­ruc­ci, fa un appel­lo alle fami­glie di Pan­tel­le­ria cen­tro per far ade­ri­re i pro­pri bam­bi­ni al pro­get­to: “Vivia­mo in un’isola bel­lis­si­ma e spes­so pas­sia­mo la mag­gior par­te del nostro tem­po chiu­si in case, uffi­ci, scuo­le e auto. Il Pie­di­bus è un modo sem­pli­ce, ma com­ple­to per far tor­na­re i bam­bi­ni a sta­re all’aria aper­ta, per sti­mo­la­re la loro auto­no­mia e per far fare loro moto e socia­liz­za­zio­ne. Dopo due anni di pan­de­mia in cui sono sta­ti costret­ti a resta­re chiu­si in casa, que­sto è un pri­mo modo per far­li tor­na­re a respi­ra­re e vive­re con gli altri all’aperto. Il pro­get­to è vali­do, ma ha biso­gno di ade­sio­ni e da que­ste dipen­de­rà la sua imple­men­ta­zio­ne anche nel­le con­tra­de; quin­di, fac­cio appel­lo alle mam­me e ai papà ad ade­ri­re, non solo per esse­re aiu­ta­ti nel­la rou­ti­ne gior­na­lie­ra, ma per dare nuo­ve oppor­tu­ni­tà ai nostri pic­co­li di tor­na­re alla nor­ma­li­tà in modo sano.”

CHI PUO’ ADERIRE AL PIEDIBUS PANTESCO ‘APPEDE’?

Al Pie­di­bus pos­so­no ade­ri­re sia i bam­bi­ni (nel ruo­lo di “pas­seg­ge­ri”) che gli adul­ti, nel ruo­lo di accom­pa­gna­to­ri del servizio.

ADESIONI E INFORMAZIONI

Le fami­glie inte­res­sa­te potran­no pre­sen­ta­re richie­sta di ade­sio­ne e ave­re mag­gio­ri infor­ma­zio­ni pres­so i Ser­vi­zi Socia­li: tel. 0923 695035 – cell. 320 439 6524.

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