Alla chiusura delle urne, il dato percentuale di Pantelleria si attesta al 31,15%, in aumento…
Matteo Messina Denaro, Pantelleria e l’incognita delle elezioni
07/03/2023È passato più di un mese dall’arresto di Matteo Messina Denaro, ma ancora molte sono le questioni da chiarire. In una puntata della trasmissione “Fuori dal Coro” su Rete4, andata in onda il 24 gennaio 2023, si parla proprio dell’arresto di Matteo Messina Denaro e si cerca di comprendere di più riguardo ai suoi affari.
In un servizio a firma della giornalista Costanza Tosi vengono poste delle domande a varie persone riguardo alle attività di Matteo Messina Denaro, proprio nelle zone dove il boss ha operato. Durante un’intervista ad un gruppo di persone viene fatta una confidenza alla giornalista: “Il suocero di mio cognato aveva i migliori appalti di cantieri sociali, le strade di Pantelleria, tutti legati a Messina (riferendosi al boss siciliano).”
ECCO IL VIDEO:
Confessioni inquietanti, soprattutto per la nostra isola
Dalla sua frase si può evincere che ci fosse un legame tra l’interlocutore e questo “imprenditore” che aveva ottenuto gli appalti nell’isola e che intratteneva legami con Matteo Messina Denaro. Nelle rivelazioni si parla di cantieri sociali e “strade di Pantelleria”. Il primo collegamento che viene naturale fare è quello che conduce all’indagine Mafia-Appalti.
L’indagine Mafia-Appalti fu un indagine fortemente voluta da Giovanni Falcone, grazie alla quale veniva fatta luce sulle connessioni mafioso-politico-imprenditoriali siciliane. In questa particolare inchiesta venne alla luce come Cosa Nostra non si accontentava più di estorcere tangenti, ma passava direttamente a far aggiudicare gli appalti a imprese a lei sottomesse. Paolo Borsellino aveva richiesto i fascicoli dell’Indagine Mafia-Appalti dopo la morte di Falcone e stava indagando proprio su un filone di appalti a Pantelleria.
Dalle testimonianze di questa inchiesta si evidenziano gli stretti legami tra la mafia trapanese e quella palermitana e si ammette l’esistenza di un sistema illecito riguardo agli appalti nella provincia di Trapani. Quello che è accertato con le sentenze OMEGA e SELINUS è che sia effettivamente esistito un sistema illecito di aggiudicazione di appalti nel trapanese.
Questo sistema agiva anche a Pantelleria?
Queste dichiarazioni destano quantomeno preoccupazione soprattutto alla luce delle imminenti elezioni amministrative del 28 e 29 maggio. Già Pantelleria è salita alle cronache per ben 4 volte per arresti legati ai suoi Primi Cittadini, il primo fu Giovanni Petrillo arrestato una prima volta nel 1982 e poi di nuovo nel 1991 per corruzione. Il PM di questo caso fu proprio Paolo Borsellino.
L’ultimo arresto risale al 2012 con il breve mandato del Sindaco Alberto Di Marzo, arrestato per la seconda volta per corruzione e per aver intascato tangenti, reato poi confessato dallo stesso Di Marzo. La prima volta era già stato arrestato nel 2002 per estorsione, quando era stato condannato a 3 anni e sei mesi di reclusione, venendo poi assolto in appello.
Ma la vita dei Sindaci di Pantelleria sembra essere più turbolenta di quelli di altre città, perché anche il Sindaco Salvatore Gino Gabriele risulta indagato non per questioni inerenti il Comune di Pantelleria o il suo mandato, ma per nella maxi indagine di Girgenti Acque.
L’allettante ‘pacchetto di 100 milioni di euro di fondi’ in arrivo a Pantelleria
Insomma, con in programma l’arrivo sull’isola, degli oltre 100 milioni di finanziamenti di fondi pubblici, compresi quelli del PNRR, grazie al lavoro svolto dall’attuale Giunta, non sono pochi quelli che temono che altre ‘contaminazioni’ e i forti interessi di alcuni possano far di nuovo piombare l’isola in un periodo buio di corruzione che la trasformerebbe in una distesa di cantieri fermi e lavori mai finiti.
Questo perché i fondi pubblici, anche europei, non possono essere ‘reindirizzati’ o ‘pilotati’ a favore di questa o quella impresa, come suggeriscono alcuni che nessuno esclude potranno essere candidati alle prossime elezioni.
Se i soldi non vengono impiegati nell’iter di lavori già in corso, l’Unione Europea e lo Stato smettono semplicemente di erogarli e chiedono indietro quelli eventualmente già versati, con le conseguenze che tutti possono immaginare per le casse comunali.
Alla luce di questo pericolo e dei precedenti dell’isola, le dichiarazioni mandate in onda dalla trasmissione del giornalista Mario Giordano sugli interessi di Messina Denaro sugli appalti a Pantelleria risultano allarmanti e preoccupanti, eppure nessuno ne parla.
Tutto tace anche nei media locali e in molti continuano a dire: “Mafia a Pantelleria? Quando mai!” e questo fa anche più paura.
Sono il corrispondente di Punto a Capo per la Regione Sicilia, in particolare, per l‘isola di Pantelleria. Affronto le maggiori tematiche riguardanti il mio territorio, portando le notizie siciliane anche fuori dall’isola.
Cerco di trasmettere tramite i miei articoli la mia passione per la scrittura che sempre mi ha distinto e che oggi è arrivata anche a diventare metodo per la diffusione di notizie. Sono molto legato al mio territorio, questo è quello che mi porta a scrivere; oltre anche, sicuramente, alla passione che provo nei confronti delle tematiche che tratto.
Scrivere mi fa sentire libero, mi fa sentire vivo. Proprio per questo, oltre alla notizia in sé cerco di raccontare al lettore il mio punto di vista sull’argomento.
È la mia prima esperienza in un giornale, cerco di scrivere le notizie in modo tale da render interessante il tutto e condendolo con un pizzico di senso critico, per appassionare il lettore alla lettura dei miei articoli, trasmettendo la passione che metto nel scrivere i pezzi.