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PANTELLERIA:  GUARDIA COSTIERA E CARABINIERI FORESTALI INSIEME A TUTELA DELL’AMBIENTE

PANTELLERIA:  GUARDIA COSTIERA E CARABINIERI FORESTALI INSIEME A TUTELA DELL’AMBIENTE

Nell’ottica di una pro­fi­cua col­la­bo­ra­zio­ne tra Orga­ni del­lo Sta­to, l’Ufficio Cir­con­da­ria­le marit­ti­mo di Pan­tel­le­ria ed i Cara­bi­nie­ri del Posto Fis­so P.N. “Iso­la di Pan­tel­le­ria”, nei gior­ni scor­si, han­no ese­gui­to una serie di pat­tu­glia­men­ti con­giun­ti fina­liz­za­ti all’individuazione di even­tua­li con­dot­te ille­ci­te a dan­no dell’ambiente mari­no-costie­ro e dell’isola in generale.

Nel cor­so di tali sopral­luo­ghi i mili­ta­ri dei sud­det­ti Coman­di han­no indi­vi­dua­to, in un ter­re­no pri­va­to, sito in loca­li­tà Kud­dia Bru­cia­ta, un accu­mu­lo di rifiu­ti di varia natu­ra, tra cui anche rifiu­ti peri­co­lo­si, un vei­co­lo in sta­to di abban­do­no oltre ad un immo­bi­le abu­si­vo costrui­to in assen­za dei pre­vi­sti tito­li abi­li­ta­ti­vi comu­na­li e del­la Soprin­ten­den­za in quan­to lo stes­so risul­ta edi­fi­ca­to in area sot­to­po­sta a vin­co­lo pae­si­sti­co. Nell’immediatezza gli uomi­ni e don­ne inter­ve­nu­te han­no avvia­to ulte­rio­ri accer­ta­men­ti tesi all’individuazione dei respon­sa­bi­li dei sud­det­ti ille­ci­ti. Le inda­gi­ni han­no con­dot­to ai pro­prie­ta­ri dei fon­di ter­rie­ri che, oltre ad esse­re sta­ti defe­ri­ti alla com­pe­ten­te Auto­ri­tà Giu­di­zia­ria, ai sen­si del com­bi­na­to dispo­sto degli artt. 44 let­te­ra b) del D.P.R. 6 giu­gno 2001, n° 380, e 181 com­ma 1 del D.L. n°42/2004, si vedran­no reca­pi­ta­re anche le rela­ti­ve san­zio­ni ammi­ni­stra­ti­ve per abban­do­no di rifiu­ti ai sen­si del vigen­te Codi­ce dell’Ambiente.

Infat­ti lo stes­so Codi­ce, all’art. 192 c.3 sta­bi­li­sce che: chiun­que vio­la i divie­ti di cui agli art.255 (abban­do­no di rifiu­ti) e 256 (atti­vi­tà di gestio­ne di rifiu­ti non auto­riz­za­ta) è tenu­to a pro­ce­de­re alla rimo­zio­ne, all’avvio a recu­pe­ro o allo smal­ti­men­to ed al ripri­sti­no del­lo sta­to dei luo­ghi in soli­do con il pro­prie­ta­rio e con i tito­la­ri dei dirit­ti rea­li o per­so­na­li di godi­men­to sull’area, ai qua­li tale vio­la­zio­ne sia impu­ta­bi­le a tito­lo di dolo o col­pa…omis­sis…

Per­tan­to, l’art. 192 del testo uni­co n. 152 del 2006 attri­bui­sce rilie­vo alla negli­gen­za del pro­prie­ta­rio, che – a par­te i casi di con­ni­ven­za o di com­pli­ci­tà negli ille­ci­ti – si disin­te­res­si del pro­prio bene per una qual­sia­si ragio­ne e resti iner­te, sen­za affron­ta­re con­cre­ta­men­te la situa­zio­ne, ovve­ro la affron­ti con misu­re pale­se­men­te ina­de­gua­te. La con­dot­ta ille­ci­ta del ter­zo – ovve­ro la pro­li­fe­ra­zio­ne del­le con­dot­te ille­ci­te dei ter­zi – dun­que non è di per sé una cau­sa che ren­de non impu­ta­bi­le al pro­prie­ta­rio l’e­ven­to (la tra­sfor­ma­zio­ne del suo ter­re­no in disca­ri­ca abu­si­va), né frat­tu­ra il nes­so di cau­sa­li­tà tra la sua con­dot­ta col­po­sa in quan­to carat­te­riz­za­ta dal­la tra­scu­ra­tez­za e dall’incuria (Cons. Sta­to nr.2977/2014).

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