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Pantelleria, lavori chiudono Gadir fino a metà luglio. Si poteva fare diversamente?

Dopo l’incontro con i cittadini al Circolo Trieste da parte della nuova Amministrazione Comunale e dell’Ufficio Tecnico per illustrare la situazione di Gadir, ieri apprendiamo che c’è stata un’improvvisa accelerazione sui lavori e il sito rimarrà chiuso per buona parte della stagione estiva.

C’era un’alternativa per lasciarlo fruibile in estate e poi fare i lavori in autunno?

di Ange­lo Parisi

Lo scor­so mar­te­dì l’Amministrazione D’Ancona ha incon­tra­to i cit­ta­di­ni pres­so il Cir­co­lo Trie­ste di Kham­ma per “con­di­vi­de­re il pro­get­to di recu­pe­ro manu­ten­ti­vo del­l’a­rea di Cala Gadir par­zial­men­te distrut­ta dal­le mareg­gia­te”.

Come docu­men­ta­to anche dal­la nostra testa­ta, lo scor­so 9 feb­bra­io Cala Gadir è sta­ta inte­res­sa­ta da una for­te mareg­gia­ta che ha pro­vo­ca­to diver­si dan­ni, tra cui il distac­co di buo­na par­te del­la pavi­men­ta­zio­ne in roc­cia lavica.

Con un inter­ven­to di som­ma urgen­za, dispo­sto gior­no 11 feb­bra­io, l’Ufficio Tec­ni­co ha affi­da­to i lavo­ri di puli­zia e mes­sa in sicu­rez­za dell’area.

Ecco l”intervento di urgenza disposto per Gadir l’11 febbraio.

Come si evin­ce dal­la peri­zia giu­sti­fi­ca­ti­va fina­le, al fine di rimuo­ve­re lo sta­to di emer­gen­za sono sta­ti ese­gui­ti i seguen­ti lavori:

L’ammontare com­ples­si­vo degli inter­ven­ti è sta­to pari a 27.500 euro, ridot­ti a 25.787,29 euro a segui­to del ribas­so offer­to dall’impresa.

Al via un altro progetto…

In que­sti mesi, l’Ufficio Tec­ni­co ha lavo­ra­to per ela­bo­ra­re un’idea pro­get­tua­le che ser­vis­se a risol­ve­re defi­ni­ti­va­men­te il distac­co del­la pavi­men­ta­zio­ne che perio­di­ca­men­te si veri­fi­ca ad ogni mareggiata.

Il Sin­da­co Fabri­zio D’An­co­na, dopo aver salu­ta­to e rin­gra­zia­to sia i pre­sen­ti che il Pre­si­den­te ed il Con­si­glio di Ammi­ni­stra­zio­ne del Cir­co­lo, ha dato la paro­la all’Ing. Sal­va­to­re Gam­bi­no che ha illu­stra­to l’idea dal pun­to di vista tecnico.

La solu­zio­ne pro­spet­ta­ta con­si­ste nel­l’a­spor­to di tut­ta la pavi­men­ta­zio­ne in roc­cia lavi­ca col­lo­ca­ta nel 2009, nel­la sca­ri­fi­ca­zio­ne del­la super­fi­cie sot­to­stan­te in cal­ce­struz­zo e nel­la rea­liz­za­zio­ne di un mas­set­to in cal­ce­struz­zo rin­for­za­to con fibra rifi­ni­to con resina.

Così facen­do, a det­ta del Respon­sa­bi­le dell’Ufficio Tec­ni­co, si cree­reb­be una super­fi­cie uni­for­me che resi­ste­reb­be all’aggressione del mare.

Oltre a que­sti inter­ven­ti, si pre­ve­de il posi­zio­na­men­to dei sot­to­ser­vi­zi idri­ci, elet­tri­ci e fogna­ri così da non dover rom­pe­re nuo­va­men­te in futuro.

Altri inter­ven­ti pre­vi­sti sono: la siste­ma­zio­ne di una sca­let­ta in accia­io per con­sen­ti­re ai frui­to­ri di poter facil­men­te acce­de­re al mare, la sca­na­la­tu­ra del­la pas­se­rel­la lignea che è sta­ta posta sul­la zona del­le vasche al fine di evi­ta­re la for­ma­zio­ne di alghe che la ren­do­no sci­vo­lo­sa, la posa di una ulte­rio­re pas­se­rel­la lignea nel­la zona che col­le­ga le vasche, il posi­zio­na­men­to di segna­li di peri­co­lo per la pre­sen­za di acqua ad alta tem­pe­ra­tu­ra, la siste­ma­zio­ne dell’illuminazione con la sosti­tu­zio­ne dei cor­pi illu­mi­nan­ti esi­sten­ti, e non più in com­mer­cio, con manu­fat­ti in pie­tra lavica.

Que­st’ul­ti­mo inter­ven­to è sta­to pen­sa­to poco pri­ma del­l’in­con­tro con i cit­ta­di­ni e, quin­di, non è sta­to anco­ra inse­ri­to nel­l’i­dea progettuale.

Il costo sti­ma­to dell’intervento, sen­za con­si­de­ra­re la sosti­tu­zio­ne dei cor­pi illu­mi­nan­ti, dove­va esse­re pari a cir­ca 180 mila euro.

Un progetto che però non sarebbe stato realizzato subito per salvare la stagione estiva?

Riguar­do la data pre­sun­ta di ini­zio lavo­ri, non era sta­ta data alcu­na noti­zia cer­ta, per­ché, è sta­to spe­ci­fi­ca­to, anco­ra si trat­ta­va di un’idea pro­get­tua­le che dove­va con­flui­re in un pro­get­to defi­ni­ti­vo da sot­to­por­re al pare­re degli Enti com­pe­ten­ti, qua­li la Soprin­ten­den­za, il Par­co e il Dema­nio regio­na­le, pri­ma di esse­re appro­va­to in via ammi­ni­stra­ti­va e tecnica.

A tut­to ciò sareb­be­ro segui­te le fasi per per l’individuazione dell’impresa che avreb­be dovu­to rea­liz­za­re le ope­re e il suc­ces­si­vo affidamento.

Quin­di, da quan­to è sta­to det­to ai cit­ta­di­ni pre­sen­ti, i tem­pi non sem­bra­va­no esse­re bre­vi e sicu­ra­men­te tali inter­ven­ti non dove­va­no esse­re mes­si in atto nel bre­ve perio­do, come chie­sto anche da alcu­ni cit­ta­di­ni pre­sen­ti che han­no fat­to appel­lo a ‘sal­va­re la sta­gio­ne estiva’.

I cit­ta­di­ni han­no anche evi­den­zia­to alcu­ne pro­ble­ma­ti­che che non era­no note né all’Amministrazione né al per­so­na­le dell’Ufficio Tec­ni­co, qua­le il distac­co di un gros­so mas­so da un muro che è fini­to in mare. Sia l’Ing. Gam­bi­no che il Sin­da­co han­no det­to che il Comu­ne non ha com­pe­ten­za sul mare e che la Capi­ta­ne­ria non ha mai segna­la­to tale questione.

Altre osser­va­zio­ni han­no riguar­da­to la pre­sen­za di anguil­le nel­la zona di Gadir con la richie­sta di fare atten­zio­ne nell’esecuzione dei lavo­ri, per sal­va­guar­da­re la fau­na acqua­ti­ca unica.

L’Ing. Gam­bi­no ha det­to che saran­no acqui­si­ti i pare­ri neces­sa­ri e sicu­ra­men­te saran­no date del­le pre­scri­zio­ni anche riguar­do la pre­sen­za del­le anguille.

Il Sin­da­co ha inve­ce pro­va­to a mini­miz­za­re la que­stio­ne dicen­do che gli inter­ven­ti che saran­no ese­gui­ti nel­le vasche pre­ve­de­ran­no la rimo­zio­ne manua­le del­le lastre e pie­tre che sono fini­te den­tro e, iro­niz­zan­do, ha det­to che allo­ra anche la pre­sen­za dei bagnan­ti ha una riper­cus­sio­ne sul­le anguil­le e, per­tan­to, biso­gne­reb­be dare del­le pre­scri­zio­ni anche per loro.

E invece no! Dopo due giorni il progetto parte. Gadir resterà chiusa fino a metà luglio

Diver­sa­men­te da quan­to pro­spet­ta­to nel cor­so dell’incontro, però, ieri è sta­ta dira­ma­ta un’ordinanza del­la Capi­ta­ne­ria di Por­to nel­la qua­le Cala Gadir vie­ne inter­det­ta, dal gior­no 8 giu­gno al 15 luglio, ai vei­co­li e ai pedo­ni l’area com­pre­sa tra lo sca­lo di alag­gio e le vasche a cau­sa del­l’e­se­cu­zio­ne dei lavo­ri di rimo­zio­ne del­la pavimentazione.

Ciò signi­fi­ca che nes­su­no potrà acce­de­re alle vasche di Gadir pre­su­mi­bil­men­te fino a dopo il 15 luglio.

Non è cer­to una bel­la noti­zia per i pan­te­schi e i turisti.

For­se non era il caso di aspet­ta­re la fine del­la sta­gio­ne esti­va e, nel frat­tem­po, rat­top­pa­re i trat­ti di pavi­men­ta­zio­ne rima­sti vuo­ti, anche con la posa di uno stra­to di cemen­to colo­ra­to al fine di rimuo­ve­re le situa­zio­ni di pericolo?

Anche per­ché a cosa è ser­vi­to ordi­na­re a feb­bra­io il ripri­sti­no di par­te del­la pavi­men­ta­zio­ne divel­ta, come è evi­den­zia­to nel­la peri­zia fina­le dei lavo­ri di som­ma urgen­za, per poi dispor­ne la rimo­zio­ne a giugno?

Oltre­tut­to, non è chia­ro come saran­no rac­cor­da­ti i tom­bi­ni che già ades­so spor­go­no nel­la zona in cui man­ca la pavi­men­ta­zio­ne e che costi­tui­ran­no un peri­co­lo per i pedoni.

Anche in que­sto caso si pen­se­rà di abbas­sar­li per poi rial­zar­li a segui­to dell’intervento di recu­pe­ro che è sta­to illu­stra­to ai cittadini?

Insom­ma sem­bra che la nuo­va Ammi­ni­stra­zio­ne non abbia le idee tan­to chia­re e navi­ghi al buio.

In ogni caso è sta­to evi­den­te a tut­ti che i toni entu­sia­sti­ci e peren­to­ri usa­ti fino al 28 mag­gio han­no cedu­to il posto a quel­li più cal­mi e con­ci­lian­ti del­la real­tà ammi­ni­stra­ti­va quo­ti­dia­na. Più vol­te il Sin­da­co ha ricor­da­to che biso­gna fare le cose seguen­do le rego­le e con i tem­pi necessari.

Oltre­tut­to, rispon­den­do ad alcu­ne segna­la­zio­ni e cri­ti­che dei cit­ta­di­ni pre­sen­ti, ha det­to “mi sono inse­dia­to da appe­na 6 gior­ni”, per cui non si potrà pre­ten­de­re che sia­no risol­te tut­te le que­stio­ni in così poco tempo.

Cer­to che no, ma alme­no ave­re un’idea chia­ra ed uni­vo­ca di qua­li sono le prio­ri­tà, sareb­be opportuno.

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