Osservatorio Isole Sostenibili 2023: i dati di Pantelleria devono far riflettere

Osservatorio Isole Sostenibili 2023: i dati di Pantelleria devono far riflettere

22/06/2023 0 Di Redazione

Osservatorio Isole sostenibili 2023     

Presentati i dati del V rapporto a cura di CNR-IIA e Legambiente 

Calcolato per la prima volta l’indice di sostenibilità delle isole incentrato su consumo di suolo, rifiuti, acqua, energia, aree protette, mobilità e regolamenti edilizi 

C’è ancora molto da fare, essendo l’indice medio delle isole fermo al 40%: tra le isole più virtuose nel percorso di sostenibilità le Tremiti, le Egadi, le Eolie e Capraia che si attestano intorno al 50%, più indietro la Maddalena, l’Elba e  Ischia, che ancora non arrivano al 30%   

“Serve un deciso cambio di passo sul fronte della sostenibilità. Sette gli obiettivi da raggiungere, quattro le azioni pratiche da mettere in campo”    

ECCO I DATI DI PANTELLERIA

Nono­stan­te dei timi­di pas­si avan­ti, in Ita­lia sul­le iso­le mino­ri la pie­na soste­ni­bi­li­tà è anco­ra un tra­guar­do lon­ta­no. Sono tan­ti i ritar­di da col­ma­re, mol­ti gli obiet­ti­vi da rag­giun­ge­re rispet­to alla gestio­ne dei rifiu­ti, del­la mobi­li­tà a zero emis­sio­ni, del ciclo del­le acque, dell’energia da fon­ti rin­no­va­bi­li e del­la lot­ta al con­su­mo di suo­lo. A par­lar chia­ro i dati del V rap­por­to “Iso­le Soste­ni­bi­li – Le sfi­de del­la tran­si­zio­ne eco­lo­gi­ca nel­le iso­le mino­ri” cura­to dal­l’Os­ser­va­to­rio sul­le iso­le mino­ri di Legam­bien­te e CNR-IIA: su 27 pic­co­le iso­le marit­ti­me abi­ta­te pre­se in esa­me in Ita­lia[1], l’indice di soste­ni­bi­li­tà medio – cal­co­la­to per la pri­ma vol­ta dall’Osservatorio tenen­do con­to del­le per­for­man­ce lega­te a temi come con­su­mo di suo­lo, rifiu­ti, acqua, ener­gia, aree pro­tet­te, mobi­li­tà e rego­la­men­ti edi­li­zi – è pari al 40%. 

Guar­dan­do alle sin­go­le iso­le, tra quel­le più avan­za­te nel per­cor­so di soste­ni­bi­li­tà ci sono le iso­le Tre­mi­ti con un indi­ce pari al 53%, segui­te dal­le Iso­le Ega­di (Favi­gna­na, Maret­ti­mo, Levan­zo), le Eolie (Lipa­ri, Vul­ca­no, Strom­bo­li, Pana­rea, Fili­cu­di e Ali­cu­di), le Iso­le Pela­gie (Lam­pe­du­sa e Lino­sa) che rag­giun­go­no il 49%, e dall’isola di Capra­ia che si atte­sta al 47%. Segno che si sta pun­tan­do su poli­ti­che ter­ri­to­ria­li capa­ci di coniu­ga­re soste­ni­bi­li­tà ambien­ta­le, inno­va­zio­ne e atten­zio­ne per il territorio. 

In ritar­do, inve­ce, La Mad­da­le­na, con un indi­ce pari al 21%, l’Isola d’Elba (26%) ed Ischia (29%). Iso­le quest’ultime che devo­no velo­ciz­za­re il pas­so per recu­pe­ra­re il ter­re­no rispet­to alle con­so­rel­le più virtuose. 

I settori di intervento su cui bisogna ancora lavorare

La foto­gra­fia scat­ta­ta dall’Osservatorio Iso­le Soste­ni­bi­li indi­ca, in sin­te­si, quei set­to­ri di inter­ven­to su cui biso­gna lavo­ra­re e acce­le­ra­re il pas­so per­ché la tran­si­zio­ne eco­lo­gi­ca del Pae­se pas­sa anche da que­sti territori. 

Set­te, secon­do Legam­bien­te e CNR-IIA, gli obiet­ti­vi che le iso­le mino­ri si devo­no pre­fig­ge­re:  

  • obiet­ti­vo gover­nan­ce (con un coor­di­na­men­to tra iso­le e mini­ste­ri)
  • obiet­ti­vo adat­ta­men­to (pun­tan­do a zero con­su­mo di suolo); 
  • obiet­ti­vo miti­ga­zio­ne (pun­tan­do ad ave­re iso­le 100% soste­ni­bi­li entro il 2050); 
  • obiet­ti­vo 4R (ridu­ci – riu­sa – rici­cla – recu­pe­ra, per un model­lo di gestio­ne soste­ni­bi­le dei rifiu­ti e pro­muo­ven­do poli­ti­che di riu­ti­liz­zo del­le risor­se, cam­pa­gne pla­stic free e di informazione); 
  • obiet­ti­vo zero per­di­te (effi­cien­tan­do la rete idri­ca ed aumen­tan­do il recu­pe­ro del­le acque pio­va­ne e grigie; 
  • obiet­ti­vo zero pol­lu­tion (miglio­ran­do i siste­mi di depu­ra­zio­ne, anche nel­le sta­gio­ni di alto tas­so turistico) 
  • obiet­ti­vo mobi­li­tà soste­ni­bi­le a zero emis­sio­ni al 2050 (pro­muo­ven­do siste­mi di sha­ring mobi­li­ty, zone pedo­na­li e limi­ta­zio­ni alle auto più inquinanti) 

Le quattro azioni da mettere in campo

Per rag­giun­ge­re tali sco­pi, CNR-IIA e Legam­bien­te han­no indi­vi­dua­to quat­tro azio­ni pra­ti­che da met­te­re in cam­po. In par­ti­co­la­re, occorre: 

1) isti­tui­re una Cabi­na di regia uni­ca pres­so il Mini­ste­ro dell’Ambiente e del­la Sicu­rez­za Ener­ge­ti­ca per miglio­ra­re e sup­por­ta­re la gover­nan­ce dei ter­ri­to­ri in una fase così deli­ca­ta come quel­la che stia­mo viven­do.  

2) redi­ge­re i Pia­ni di Svi­lup­po Soste­ni­bi­le al 2030 per le Iso­le Mino­ri per rag­giun­ge­re gli obiet­ti­vi indi­vi­dua­ti;  

3) crea­re un coor­di­na­men­to uni­co sul­la gestio­ne dei fon­di del PNRR, per sfrut­ta­re al meglio ed in manie­ra effi­ca­ce le oppor­tu­ni­tà che il Pia­no offre; 

4) poten­zia­re il ruo­lo dell’Associazione ANCIM affin­ché accre­sca sem­pre più il pro­prio ruo­lo di coor­di­na­men­to fra le iso­le mino­ri ed il Gover­no Cen­tra­le.      

Il Rapporto sulle isole sostenibili -> SCARICALO

Il rap­por­to sul­le iso­le soste­ni­bi­li 2023, giun­to alla sua V edi­zio­ne e cura­to dall’Isti­tu­to sull’Inquinamento Atmo­sfe­ri­co del CNR insie­me a Legam­bien­te, è sta­to pre­sen­ta­to oggi in con­fe­ren­za stam­pa a Roma e ha visto con­fron­tar­si ammi­ni­stra­zio­ni pub­bli­che, azien­de, asso­cia­zio­ni del ter­zo set­to­re e mon­do acca­de­mi­co su pro­ble­mi, oppor­tu­ni­tà, bar­rie­re e stru­men­ti del­le iso­le mino­ri, al fine di arri­va­re a defi­ni­re insie­me dei per­cor­si vir­tuo­si nell’ottica del­la soste­ni­bi­li­tà dei ter­ri­to­ri iso­la­ni. L’evento di oggi, che ha come part­ner Rene­xia, è sta­to anche inse­ri­to nel­le cele­bra­zio­ni per il cen­te­na­rio del CNR. 

“Quest’anno il report Iso­le Soste­ni­bi­li 2023 – spie­ga Gior­gio Zam­pet­ti, diret­to­re gene­ra­le di Legam­bien­te - si è posto come obiet­ti­vo quel­lo di ten­ta­re di “quan­ti­fi­ca­re” gli sfor­zi fat­ti del­le ammi­ni­stra­zio­ni e lo sta­to attua­le di soste­ni­bi­li­tà di ogni iso­la attra­ver­so l’indice di soste­ni­bi­li­tà. I valo­ri non sono pie­na­men­te sod­di­sfa­cen­ti, accan­to ai pun­ti di for­za sono emer­si tan­ti pun­ti di debo­lez­za. Alcu­ne iso­le sono sul­la buo­na stra­da, altre sono anco­ra trop­po indie­tro. Ser­ve, per­ciò, un cam­bio di pas­so attra­ver­so obiet­ti­vi ambi­zio­si e azio­ni effi­ca­ci. Le pro­po­ste dell’Osservatorio Iso­le Mino­ri van­no in que­sta dire­zio­ne e attra­ver­so lo stru­men­to dell’indice del­la soste­ni­bi­li­tà voglia­mo spro­na­re le ammi­ni­stra­zio­ni loca­li, ma anche gli altri por­ta­to­ri di inte­res­se, a velo­ciz­za­re alcu­ni per­cor­si con­so­li­da­ti da una par­te, e inve­sti­re in inno­va­zio­ne e poli­ti­che ambi­zio­se dall’alto”.    

“Le iso­le sono dei para­di­si di bio­di­ver­si­tà – com­men­ta Fran­ce­sco Petrac­chi­ni, Diret­to­re del CNR-IIA – eco­si­ste­mi uni­ci ma allo stes­so tem­po fra­gi­li e stres­sa­ti da flus­si turi­sti­ci con­den­sa­ti nei perio­di esti­vi. Il CNR, capo­fi­la del cen­tro nazio­na­le per la bio­di­ver­si­tà, è in pri­ma linea nel­lo stu­dio anche di simi­li con­te­sti e nel­la ricer­ca di solu­zio­ni ai pro­ble­mi che tut­to­ra per­si­sto­no. In tale otti­ca, le iso­le si pre­sen­ta­no come labo­ra­to­ri idea­li per lo svi­lup­po di idee inno­va­ti­ve nel­la dire­zio­ne del­la tran­si­zio­ne eco­lo­gi­ca e all’in­cre­men­to del­la tute­la dei pro­pri ter­ri­to­ri. I fon­di del PNRR iso­le ver­di sono inol­tre da que­sto pun­to di vista un’op­por­tu­ni­tà uni­ca da coglie­re nei pros­si­mi anni per met­te­re in can­tie­re pro­get­ti vir­tuo­si nel per­cor­so ver­so la sostenibilità”.

“Alla base di un pro­get­to ben inse­ri­to in un con­te­sto geo­gra­fi­co pecu­lia­re, è impor­tan­te che ci sia una fase pre­li­mi­na­re che pre­ve­da l’ascolto del ter­ri­to­rio come comu­ni­tà loca­li, ammi­ni­stra­zio­ni, asso­cia­zio­ni ambien­ta­li­ste e di cate­go­ria. Rene­xia ha sem­pre adot­ta­to un model­lo, incen­tra­to su un approc­cio scien­ti­fi­co e soste­ni­bi­le, in gra­do di coin­vol­ge­re nel­le diver­se fasi di avan­za­men­to, tut­ti i sog­get­ti a vario tito­lo inte­res­sa­ti. È quel­lo che stia­mo met­ten­do in atto per la rea­liz­za­zio­ne di Med Wind nel Cana­le di Sici­lia ed è quel­lo che fare­mo per i pros­si­mi pro­gram­mi”, dichia­ra Pao­lo Sam­mar­ti­no, Chief Ope­ra­ting Offi­cer di Rene­xia. 

Dati su singole tematiche

Rispet­to alle sin­go­le tema­ti­che che van­no a com­por­re l’indice di soste­ni­bi­li­tà com­ples­si­vo, emer­go­no le diver­se velo­ci­tà del­le iso­le. Da un lato si evi­den­zia­no le buo­ne per­for­man­ce di rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta del­le iso­le di San Pie­tro e Sant’Antioco che han­no rag­giun­to rispet­ti­va­men­te l’84% e l’82% di RD, con un tas­so pro-capi­te di rifiu­to pro­dot­to infe­rio­re a 600 kg abitante/anno, segui­te dal­le iso­le Ega­di (RD 80% e rifiu­ti pro-capi­te pro­dot­ti infe­rio­ri a 750 kb/ab/a) e Pan­tel­le­ria (RD 78%, 578 kg/ab/a). Indie­tro nel­la rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta Pon­za, Lam­pe­du­sa e il Giglio, che han­no rispet­ti­va­men­te una RD del 9%, 20% e 30%, con una pro­du­zio­ne di rifiu­ti pro-capi­te di 835 kg/ab/a, 1.158 kg/ab/a e 1.043 kg/ab/a. 

Le perdite della rete

Sul fron­te del­le per­di­te di rete le iso­le Tre­mi­ti fan­no regi­stra­re il tas­so più bas­so (9%), segui­te da Lam­pe­du­sa (17%), iso­la del Giglio (25%), Ischia e Pro­ci­da (rispet­ti­va­men­te 26% e 27%). La disper­sio­ne idri­ca più alta si regi­stra a Pon­za (68%), Mad­da­le­na (62%), Sant’Antioco e l’Elba (58% e 54%), e San Pie­tro (52%).

La mobilità. Pantelleria: 90 auto ogni abitante

Sul lato del­la mobi­li­tà, il più bas­so tas­so di moto­riz­za­zio­ne spet­ta a Capri (31 auto ogni 100 abi­tan­ti), segui­ta da Pro­ci­da (46/100), Pon­za e Ven­to­te­ne (entram­be con 51 mac­chi­ne ogni 100 abi­tan­ti). Indie­tro inve­ce le iso­le Ega­di e Pan­tel­le­ria (rispet­ti­va­men­te 94 auto ogni 100 abi­tan­ti e 90 auto/100ab.), Capra­ia e l’Elba (73auto/100ab e 72auto/100ab), Sali­na (71auto/100ab). Il par­co auto più nuo­vo spet­ta all’isola d’Elba e San Pie­tro con il 49% del­le auto con clas­se emis­si­va pari o supe­rio­re all’Euro5. Le mag­gio­ri instal­la­zio­ni di foto­vol­tai­co in ter­mi­ni asso­lu­ti si tro­va­no ad Ischia, l’Elba, Sant’Antioco, San Pie­tro e alle Ega­di che da sole rap­pre­sen­ta­no cir­ca il 73% del­la poten­za installata. 

Focus crisi climatica e consumo di suolo

Infi­ne il rap­por­to con­tie­ne anche un appro­fon­di­men­to sugli impat­ti che la cri­si cli­ma­ti­ca sta aven­do sul­le iso­le mino­ri. Secon­do l’Osservatorio Cit­tà­Cli­ma di Legam­bien­te (con­sul­ta­bi­le su www.cittaclima.it), dal 2010 ad oggi (dati aggior­na­ti al 22 mag­gio) sul­le iso­le mino­ri si sono regi­stra­ti ben 14 even­ti cli­ma­ti­ci estre­mi di cui 5 alla­ga­men­ti e allu­vio­ni da piog­ge inten­se, 3 dan­ni da mareg­gia­te, 2 fra­ne da piog­ge inten­se e un caso cia­scu­no per dan­ni da trom­be d’aria, dan­ni alle infra­strut­tu­re, sic­ci­tà pro­lun­ga­ta e dan­ni da gran­di­na­te vio­len­te. Da sot­to­li­nea­re anche il costo in ter­mi­ni di vite uma­ne con 14 vit­ti­me, 12 lega­te alla tra­ge­dia di Casa­mic­cio­la, a Ischia nel 2022, e 2 alla trom­ba d’aria di Pan­tel­le­ria. Per que­sto è fon­da­men­ta­le pun­ta­re su poli­ti­che di adat­ta­men­to e azio­ni di miti­ga­zio­ne del­le emis­sio­ni climalteranti. 

Per quan­to riguar­da il con­su­mo di suo­lo, i dati ISPRA evi­den­zia­no, ad esem­pio, un’accelerazione a una per­di­ta di super­fi­cie agri­co­la pari al 2,6%.  Per que­sto, secon­do CNR-IIA e Legam­bien­te, è impor­tan­te che si rive­da­no e si inte­gri­no i siste­mi di pia­ni­fi­ca­zio­ne e con­trol­lo ter­ri­to­ria­le tesi alla lot­ta all’abusivismo e alla pro­mo­zio­ne di un uso effi­cien­te del suo­lo, attra­ver­so il recu­pe­ro di aree già urba­niz­za­te, la tute­la e la valo­riz­za­zio­ne del­le zone agri­co­le di pre­gio e la fon­da­men­ta­le tute­la del­le risor­se natu­ra­li, pas­san­do per il neces­sa­rio coin­vol­gi­men­to del­le comu­ni­tà locali. 

Il report su www.isolesotenibili.it, www.legambiente.it, www.iia.cnr.it 

I DATI DI PANTELLERIA


Foto di Tom­ma­so Brignone