Oggi si tiene il passaggio di testimone tra il Comandante Terrone e il nuovo Comandante De Falco. Lo abbiamo subito intervistato per i nostri lettori. Molisano che vive a Roma, affronta con positività questa nuova esperienza, nel segno della continuità del lavoro svolto dai suoi predecessori
di Flavio Silvia
Oggi cambio al vertice della Capitaneria di Porto di Pantelleria. Il comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Pantelleria C.C. Antonio Terrone lascerà il posto al T.V. Vincenzo De Falco.
Abbiamo sentito il Comandante De Falco che ci ha raccontato come ha trovato l’isola e le sue prime sensazioni.
Ci racconti un po’ delle sue esperienze professionali passate…
Dopo l’Accademia sono stato destinato a Compamare Termoli nel Molise; lì ho svolto l’incarico dapprima di Capo Sezione Tecnica, poi sono passato alla Sezione Demanio Ambiente e Contenzioso e poi nell’ultimo periodo, ovvero negli ultimi due anni di impiego lì a Termoli, dove sono stato fino al 2019, ho svolto l’incarico di Capo Servizio Sicurezza della Navigazione e portuale.
Dopo l’esperienza a Termoli, ho chiesto io volontariamente di fare un’esperienza operativa al Centro e quindi ho fatto richiesta di essere impiegato presso la Centrale Operativa della Guardia Costiera, che è a Roma, al Comando Generale delle Capitanerie di Porto, e lì sono stato fino a poche settimane fa. Ci occupavamo del soccorso marittimo della nazionale nell’intera area SAR di competenza italiana e, a volte, anche oltre; pertanto, già conosco la realtà del flusso migratorio che interessa anche l’isola di Pantelleria proveniente dalle coste tunisine.
Infatti, ho già collaborato anche con il Comandante Terrone perché lui, a livello locale, e noi, a livello centrale, gestivamo i vari eventi che purtroppo nel corso degli ultimi anni sono statisticamente aumentati. Proprio, probabilmente, memori di questa mia ultima esperienza presso il Centro Nazionale Operativo della Guardia Costiera, il Comando Generale mi ha onorato di destinarmi qui a Pantelleria in qualità di Capo del Circondario e Comandante del Porto.
Quindi, durante il suo periodo romano, ha sentito parlare di Pantelleria proprio per la questione migranti. Qual è però la più grande operazione che ha gestito?
Si, purtroppo come dicevo, con i numeri che sono aumentati soprattutto negli ultimi due anni, il fronte Pantelleria ha interessato sempre di più anche il lavoro al Centro della Centrale Operativa e difatti qui, negli ultimi tre anni in cui ha operato il Comandante Terrone, ci sono state più di 300 operazioni e quindi automaticamente anche al Centro abbiamo gestito 300 eventi immigrazione.
Ero di turno in Centrale Operativa proprio il giorno in cui qui ci sono stati i più grandi numeri degli ultimi anni, quando furono recuperate circa 200 persone. In quell’occasione ho avuto modo di interfacciarmi in primis con il Comandante Terrone, ma anche con la struttura che qui, sull’isola di Pantelleria, gestisce tutto ciò che serve ad affrontare un evento immigrazione, quindi con i ragazzi dell’Operativa, i ragazzi della Guardia di Finanza che operano in stretta collaborazione con la Guardia Costiera, i reparti di Frontex che vengono a dare manforte all’attività di polizia per il flusso migratorio.
Quali sono le sfide che si aspetta da questa esperienza a Pantelleria?
Dopo tanti anni di studio, di preparazione, perché io ho cominciato a 16 anni arruolandomi nella scuola militare dell’Aeronautica, poi ho proseguito in Accademia, dopo la prima destinazione l’esperienza a Roma, questo è il mio primo obiettivo professionale. Innanzitutto, spero di essere in grado di affrontare un incarico così prestigioso ed importante in un contesto sicuramente affascinante ed impegnativo come l’isola di Pantelleria. Spero di essere una guida sicura e leale per il mio equipaggio, per il mio personale e soprattutto che la Guardia Costiera di Pantelleria prosegua nel solco tracciato ottimamente dal mio predecessore affinché si continui a svolgere un servizio, quanto più efficiente ed efficace, per l’intera collettività.
Come le è sembrata l’Isola di Pantelleria?
Io vengo da Roma, abitavo nel centro di Roma insieme alla mia famiglia e adesso, perlomeno ora nel primo periodo, ci siamo trasferiti tutti. Siamo io, mia moglie e una bimba di sette mesi e ci siamo catapultati in questa nuova avventura carichi di aspettative e anche di qualche preoccupazione soprattutto per la bimba piccolina. Siamo arrivati sabato pomeriggio, con la nave del pomeriggio, e già guardando l’isola dal mare, nel mentre la nave arrivava al porto, ci siamo resi conto che la nostra vita quotidiana stava per cambiare totalmente. Domenica abbiamo fatto un primo giro dell’isola e ci siamo fin da subito innamorati dei paesaggi e, ovviamente, per chi non è stato a Pantelleria non può vederli in nessun altro posto d’Italia.
Ci siamo innamorati soprattutto del silenzio, veniamo da una città caotica, ma siamo originari però di un piccolo paese della provincia di Benevento, ma il silenzio che abbiamo trovato qui a Pantelleria ci ha ammaliati e speriamo possa far sì che, anche terminato questo periodo, Pantelleria ci resti nel cuore.
Quale sarà la parola d’ordine della sua esperienza?
Guardi forse non c’è una sola parola chiave, ne vorrei elencare almeno due: la continuità, perché ritengo che il mio predecessore abbia fatto un ottimo lavoro, ancor prima di arrivare qui, ripeto, avevamo avuto modo di collaborare su quanto attiene il flusso migratorio, ma appena ricevuta la destinazione Pantelleria mi ero già informato, avevo letto qualche ordinanza, qualche regolamento e avevo già capito, ancor prima di parlare per la prima volta col Comandante Terrone dopo aver ricevuto la destinazione, che qui era stato fatto un ottimo lavoro al di là dell’impegno per il flusso migratorio.
Quindi, prima di tutto la continuità e poi il dialogo con le Forze dell’Ordine, il dialogo con le Amministrazioni e con tutti gli attori che a vario titolo collaborano e lavorano sinergicamente con l’Autorità Marittima, perché la collaborazione, il dialogo con tutti gli attori che possono far sì che la collettività abbia un beneficio dal lavoro che svolgono le Amministrazioni dello Stato è il cardine principale a che si possa fare bene.
Da tutta la Redazione di Pantelleria Notizie auguriamo al comandante De Falco vento in poppa e mare calmo.
Sono il corrispondente di Punto a Capo per la Regione Sicilia, in particolare, per l‘isola di Pantelleria. Affronto le maggiori tematiche riguardanti il mio territorio, portando le notizie siciliane anche fuori dall’isola.
Cerco di trasmettere tramite i miei articoli la mia passione per la scrittura che sempre mi ha distinto e che oggi è arrivata anche a diventare metodo per la diffusione di notizie. Sono molto legato al mio territorio, questo è quello che mi porta a scrivere; oltre anche, sicuramente, alla passione che provo nei confronti delle tematiche che tratto.
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È la mia prima esperienza in un giornale, cerco di scrivere le notizie in modo tale da render interessante il tutto e condendolo con un pizzico di senso critico, per appassionare il lettore alla lettura dei miei articoli, trasmettendo la passione che metto nel scrivere i pezzi.