Con un’affluenza del 7% alle ore 12.00, Pantelleria è in completa controtendenza con il resto…
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Sito Comune di Pantelleria: pasticci nella Comunicazione e nella sicurezza dati
20/07/2023Parte male il settore Comunicazione del Comune. Dalle dichiarazioni degli assessori fatte passare per avvisi pubblici alla pubblicizzazione di Comunicati di Enti terzi per arrivare all’indicazione di un Responsabile dei Dati degli utenti che da più di un anno non lavora con il Comune.
Chi controlla chi?
di Francesca Marrucci
Come si dice? Errare è umano, ma perseverare è diabolico. L’esordio alla nuova gestione della Comunicazione del Comune di Pantelleria è stato un pasticcio dietro l’altro, ma ora non si tratta più di soli errori, refusi o peggio, totale mancanza di conoscenza su come si gestisca e strutturi un sito internet (anche non istituzionale).
A dire il vero queste mancanze sono in larga parte imputabili agli uffici preposti che hanno responsabilità di controllare cosa si pubblica, ma anche un Assessore al ramo deve essere competente e controllare che non si pubblichino cose inappropriate o peggio, completamente sbagliate.
Abbiamo assistito a pubblicazioni inappropriate sul sito istituzionale nei primi due mesi della nuova Ammiistrazione che dicono tanto sulle competenze di settore di chi lo gestisce.
Dopo la pubblicazione delle dichiarazioni dell’Assessore Pineda presentate come ‘Avviso Pubblico’ e subito diventate un post virale sui social che ha comportato l’immediata rimozione dello stesso, dopo aver trasformato il sito del Comune in un organo di promozione dei Comunicati Stampa di istituzioni terze, dopo averlo reso vetrina per gli eventi di altri Comuni (vedasi Concorso Letterario di Leonforte, in provincia di Enna), forse perché a Pantelleria non se ne fanno, dopo essere diventato il bollettino dei naviganti, non ci si azzecca nemmeno a copiare quanto già esistente (pur se presentato come novità).
Ma andiamo con ordine
Il 12 luglio scorso, viene pubblicato sul sito istituzionale (https://www.comunepantelleria.it/whatsapp-in-comune/) e messo in bella vista in Home Page, il ‘nuovo’ servizio WHATSAPP IN COMUNE. L’Assessore alla Comunicazione Tremarco se ne vanta tramite post su Facebook, messaggi su Whatsapp, facendo affermazioni per lo meno contraddittorie.
Si parla di ‘nuovo’ servizio, però lo stesso Tremarco afferma anche che: “Attivato il servizio “Whatsapp in Comune”. Un servizio gratuito molto apprezzato, grazie al quale i cittadini ricevono sul telefono le principali informazioni di pubblica utilità (scadenze emergenze, avvisi) o notizie sugli eventi istituzionali e culturali in programmazione…” (Il Giornale di Pantelleria).
Ora delle due l’una: o il servizio è nuovo o è già apprezzato dai cittadini.
Come fanno ad apprezzarlo se è stato inventato adesso?
Non sarà perché il servizio è stato creato dalla precedente Amministrazione già due anni fa?
Non sarà perché viene usato infatti lo stesso numero di riferimento: 331 266 5409?
In cosa è nuovo? Nel nome?
Ma soprattutto, se è nuovo, perché i messaggi vengono inoltrati anche ai numeri che erano iscritti al ‘vecchio’ servizio?
Non è necessario chiedere una nuova autorizzazione?
Magari non a tutti gli utenti interessa ancora ricevere le info dal Comune, anche perché dalle prime arrivate già si capisce che il servizio avrà la stessa ‘stitichezza informativa’ già applicata della Pagina Facebook comunale.
Nella pagina dedicata sul sito comunale si legge: “Il trattamento dei dati personali raccolti presso gli interessati (numero di cellulare, nome ed eventuale immagine del profilo, stato del profilo, in base alle impostazioni della privacy dello stato dei singoli utenti) si basa sul consenso ed è finalizzato esclusivamente all’invio agli utenti che si siano iscritti al servizio “WhatsApp in Comune””.
Allora perché arriva anche a chi non ne ha fatto richiesta? Molte segnalazioni in questo senso sono arrivate in redazione.
Domande senza risposta?
A queste domande una persona deve dare risposta: il cosiddetto DPO, ovvero il Data Protection Officer, sostanzialmente il Responsabile della Protezione dei Dati degli utenti che usufruiscono di questo servizio, previsto dall’art. 37 del GDPR.
Per legge, il DPO deve essere indicato e forniti i contatti nel sito istituzionale e sicuramente al I Settore, a cui fa capo il servizio, non sfugge tale incombenza e mette in chiara evidenza allo stesso link: “Il Comune ha nominato il “responsabile della protezione dei dati” previsto dall’art. 37 del GDPR (c.d. “Data Protection Officer” o “DPO”) nella persona della Dott.ssa Maria Gilda Loiacono. Per tutte le questioni relative al trattamento dei dati personali e/o per esercitare i diritti previsti dal GDPR, gli interessati possono contattare il DPO al seguente indirizzo: m.loiacono@agevolaimpresa.it oppure mariagildaloiacono@pec.it.”
Fino a qui, all’occhio del cittadino inesperto e fiducioso che i propri dati siano protetti e al sicuro appare tutto meravigliosamente bello e corretto. Il problema però risulta palese se si va a scrivere alla DPO indicata, chiedendo risposte alle domande sopra formulate.
La D.ssa Loiacono, infatti, non è più DPO del Comune da più di un anno e come ci ha specificato, non si occupa più degli affari del Comune di Pantelleria.
E allora perché compare ancora ad oggi come Responsabile in un post che la nuova Amministrazione Comunale ha fatto pubblicare il 12 luglio scorso riguardo ad un ‘nuovo’ servizio che si basa sui dati sensibili dei cittadini?
Possibile che al Settore I, il Dirigente, gli impiegati, nessuno sappia che la Dottoressa non lavora da più di un anno con il Comune di Pantelleria?
Che non lo sappia l’Assessore non ci meraviglia, probabilmente non si è nemmeno preoccupato di controllare, non essendo del settore. Un po’ più di preoccupazione ce la dà il fatto che non se ne sia preoccupato nemmeno il Segretario Comunale.
Ma non è finita qui…
Se si va a scavare e fare un po’ di ricerca nell’Albo Pretorio si scopre qualcosa di ancora più assurdo.
Con Determina n. 111 del 26 maggio 2023, l’allora Caposettore Rosalia Conti, dava incarico di nuovo DPO all’Ing. Nicola Madrigali, come Responsabile per la Protezione dei Dati (RPD/DPO) del Comune di Pantelleria, con decorrenza dal 01 Luglio 2022 per la durata di un anno.
L’Ing. Madrigali, che aveva preso il posto della D.ssa Loiacono, ha smesso anch’esso di essere il DPO del Comune dal 1° luglio scorso.
Dal 1° luglio 2023 quindi non c’è più il DPO.
Nell’Albo Pretorio si trova una Determina del 27 giugno scorso che ci dice che è stata indetta una procedura per individuare il nuovo DPO (o RPD per chi non mastica l’inglese) per 3 anni, ma ad oggi, nonostante il precedente incarico sia scaduto da ben 20 giorni, non si ha notizia del nuovo DPO.
A questo punto ci chiediamo: c’è un DPO in questo momento a controllare i dati dei cittadini in mano all’Assessorato alla Comunicazione e al Settore I o no?
Se sì, chi è?
Perché non è correttamente indicato come imposto dalla Legge sulla Privacy?
Perché al suo posto ne è indicato uno che non opera con il Comune da più di un anno?
La cosa assurda è che nemmeno è stato indicato il DPO uscente, che nel periodo che intercorre tra il vecchio contratto e il nuovo avrebbe magari potuto coprire il servizio, in vista di un possibile rinnovo. No: se n’è indicato uno ancora precedente che da più di un anno niente ha a che fare con l’Ente.
Evidentemente il Caposettore è rimasto ancorato al 2021 e da lì ha avuto una sorta di black out che lo ha freezato nel tempo e ora fatica a riprendersi. O magari è colpa del caldo.
Ma ci sono altre frasi che fatichiamo a comprendere. Per esempio, cosa significa la frase che si legge sempre nella suddetta pagina che dice: “Il servizio non prevede il supporto tecnico da parte del personale comunale”?
E visto che il servizio è ‘nuovo’ e non è gestito e supportato dal personale comunale, allora chi gestisce il servizio e i dati e a che titolo?
Ma soprattutto, chi sta controllando chi?
I problemi ci sono anche per il sito comunale
La questione vale anche per il sito, soggetto sì ad un restyling, sicuramente migliore del precedente, e parliamoci chiaro: ci voleva poco, ma chi sta curando questo restyling?
Quando la precedente Amministrazione ha chiesto all’allora Caposettore del Settore I (poi cambiato, ma che ha ripreso ora l’incarico con la nuova amministrazione) di sistemare in modo funzionale il sito, ha collezionato risposte che dicevano che la cosa non era possibile in quanto non esisteva personale tra i quadri comunali, con competenze di webmaster, webdesigner e che sapesse creare una vera struttura sito.
Pensate che l’attuale sito è ancora un modello o cosiddetto ‘template’!
Allora chi è il Responsabile tra gli impiegati comunali che ha acquisito competenze in webdesigning?
Perché voci insistenti vedrebbero coinvolte persone esterne all’Amministrazione Comunale, ma non sembra, dall’Albo Pretorio, che sia stato fatto alcun affidamento a titolo gratuito o oneroso, o sia stata fatta una manifestazione d’interesse per individuare una figura professionale di settore.
A quanto diceva il solito Caposettore, la legge proibirebbe la gestione di un sito a persone non dipendenti comunali, così come un eventuale intervento professionale che dovrebbe prima essere documentato da un’assegnazione tramite delibera o determina.
Ma sappiamo anche che tutte le obiezioni, ostacoli e proibizioni che lo stesso soggetto presentava all’Amministrazione precedente, all’improvviso sembrano tutte decadute con la nuova Amministrazione, almeno a far conto di quanto si vede dai primi due mesi di operato.
A questo punto, la domanda è obbligatoria.
Il sito comunale è pieno di dati di utenti. Chi ne è responsabile e chi può accedere a questi dati?
Infine, ok il restyling, ma la sola facciata, anche qui, non cambia l’inconsistente sostanza.
Visto che ogni post viene catalogato sempre nelle stesse Categorie: In primo piano, Notizie e a volte In Evidenza, praticamente non esiste una struttura contesto indicizzata che permette al Motore di Ricerca interno di lavorare bene, con una confusione palese tra la funzione Aree Tematiche e quella Categorie.
Per questo i cittadini continuano a segnalare di non riuscire a trovare contenuti ricercati sul sito.
Questo è successo perché nessuno in Comune sapeva come si gestisce un sito. Forse è cambiato qualcosa? Se sì, non si nota.
Sarebbe importante, oltre che trasparente, saperlo. Si sa che a volte i miracoli possono succedere.
Ad oggi, constatiamo che i Responsabili degli Uffici Comunali che si occupano di aggiornare il sito nemmeno si sono accorti che il DPO indicato (come obbligo di legge, lo ricordiamo) non c’è da più di un anno, che quello che è stato nominato al suo posto è decaduto da quasi un mese e che sulla pagina del servizio Whatsapp spacciato per ‘nuovo’ compaiono informazioni false proprio riguardo a chi deve controllare e tutelare i dati degli utenti.
Intanto, si ripristina di fatto il vecchio servizio Whatsapp usando i numeri anonimi (perché i contatti sono stati cancellati alla fine del precedente mandato) presenti nell’account whatsapp del precedente Assessore.
Siamo fiduciosi che qualche spunto su come correggere il tiro e rimettersi in carreggiata in questo articolo potrà essere utile a molti.
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Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.
E’ vero! Io ho ricevuto i messaggi dopo che il vecchio assessore, sempre gentile, aveva scritto che il servizio terminava con il suo mandato. Chi mi ha iscritto a questo? E chi ha i mei dati allora?
Io poi non vivo più sull’isola da gennaio. Strano.
Esatto, ben detto , sono curiosa di sapere chi è garante della nostra privacy in questo momento !
Ricevo sul mio cellulare in una chat di WhatsApp le comunicazioni comunali senza averne espressamente fatto richiesta all’attuale amministrazione.
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