Sito Comune di Pantelleria: pasticci nella Comunicazione e nella sicurezza dati

Sito Comune di Pantelleria: pasticci nella Comunicazione e nella sicurezza dati

20/07/2023 4 Di Francesca Marrucci

Parte male il settore Comunicazione del Comune. Dalle dichiarazioni degli assessori fatte passare per avvisi pubblici alla pubblicizzazione di Comunicati di Enti terzi per arrivare all’indicazione di un Responsabile dei Dati degli utenti che da più di un anno non lavora con il Comune.

Chi controlla chi?

di Fran­ce­sca Marrucci

Come si dice? Erra­re è uma­no, ma per­se­ve­ra­re è dia­bo­li­co. L’e­sor­dio alla nuo­va gestio­ne del­la Comu­ni­ca­zio­ne del Comu­ne di Pan­tel­le­ria è sta­to un pastic­cio die­tro l’al­tro, ma ora non si trat­ta più di soli erro­ri, refu­si o peg­gio, tota­le man­can­za di cono­scen­za su come si gesti­sca e strut­tu­ri un sito inter­net (anche non istituzionale).

A dire il vero que­ste man­can­ze sono in lar­ga par­te impu­ta­bi­li agli uffi­ci pre­po­sti che han­no respon­sa­bi­li­tà di con­trol­la­re cosa si pub­bli­ca, ma anche un Asses­so­re al ramo deve esse­re com­pe­ten­te e con­trol­la­re che non si pub­bli­chi­no cose inap­pro­pria­te o peg­gio, com­ple­ta­men­te sbagliate.

Abbia­mo assi­sti­to a pub­bli­ca­zio­ni inap­pro­pria­te sul sito isti­tu­zio­na­le nei pri­mi due mesi del­la nuo­va Ammii­stra­zio­ne che dico­no tan­to sul­le com­pe­ten­ze di set­to­re di chi lo gestisce.

Dopo la pub­bli­ca­zio­ne del­le dichia­ra­zio­ni del­l’As­ses­so­re Pine­da pre­sen­ta­te come ‘Avvi­so Pub­bli­co’ e subi­to diven­ta­te un post vira­le sui social che ha com­por­ta­to l’im­me­dia­ta rimo­zio­ne del­lo stes­so, dopo aver tra­sfor­ma­to il sito del Comu­ne in un orga­no di pro­mo­zio­ne dei Comu­ni­ca­ti Stam­pa di isti­tu­zio­ni ter­ze, dopo aver­lo reso vetri­na per gli even­ti di altri Comu­ni (veda­si Con­cor­so Let­te­ra­rio di Leon­for­te, in pro­vin­cia di Enna), for­se per­ché a Pan­tel­le­ria non se ne fan­no, dopo esse­re diven­ta­to il bol­let­ti­no dei navi­gan­ti, non ci si azzec­ca nem­me­no a copia­re quan­to già esi­sten­te (pur se pre­sen­ta­to come novità).

Ma andiamo con ordine

Il 12 luglio scor­so, vie­ne pub­bli­ca­to sul sito isti­tu­zio­na­le (https://www.comunepantelleria.it/whatsapp-in-comune/) e mes­so in bel­la vista in Home Page, il ‘nuo­vo’ ser­vi­zio WHATSAPP IN COMUNE. L’As­ses­so­re alla Comu­ni­ca­zio­ne Tre­mar­co se ne van­ta tra­mi­te post su Face­book, mes­sag­gi su Wha­tsapp, facen­do affer­ma­zio­ni per lo meno contraddittorie.

Si par­la di ‘nuo­vo’ ser­vi­zio, però lo stes­so Tre­mar­co affer­ma anche che: “Atti­va­to il ser­vi­zio “Wha­tsapp in Comu­ne”. Un ser­vi­zio gra­tui­to mol­to apprez­za­to, gra­zie al qua­le i cit­ta­di­ni rice­vo­no sul tele­fo­no le prin­ci­pa­li infor­ma­zio­ni di pub­bli­ca uti­li­tà (sca­den­ze emer­gen­ze, avvi­si) o noti­zie sugli even­ti isti­tu­zio­na­li e cul­tu­ra­li in pro­gram­ma­zio­ne…” (Il Gior­na­le di Pantelleria).

Ora delle due l’una: o il servizio è nuovo o è già apprezzato dai cittadini.

Come fan­no ad apprez­zar­lo se è sta­to inven­ta­to adesso?

Non sarà per­ché il ser­vi­zio è sta­to crea­to dal­la pre­ce­den­te Ammi­ni­stra­zio­ne già due anni fa?

Non sarà per­ché vie­ne usa­to infat­ti lo stes­so nume­ro di rife­ri­men­to: 331 266 5409?

In cosa è nuo­vo? Nel nome?

Ma soprat­tut­to, se è nuo­vo, per­ché i mes­sag­gi ven­go­no inol­tra­ti anche ai nume­ri che era­no iscrit­ti al ‘vec­chio’ ser­vi­zio?

Non è necessario chiedere una nuova autorizzazione?

Maga­ri non a tut­ti gli uten­ti inte­res­sa anco­ra rice­ve­re le info dal Comu­ne, anche per­ché dal­le pri­me arri­va­te già si capi­sce che il ser­vi­zio avrà la stes­sa ‘sti­ti­chez­za infor­ma­ti­va’ già appli­ca­ta del­la Pagi­na Face­book comunale.

Nel­la pagi­na dedi­ca­ta sul sito comu­na­le si leg­ge: “Il trat­ta­men­to dei dati per­so­na­li rac­col­ti pres­so gli inte­res­sa­ti (nume­ro di cel­lu­la­re, nome ed even­tua­le imma­gi­ne del pro­fi­lo, sta­to del pro­fi­lo, in base alle impo­sta­zio­ni del­la pri­va­cy del­lo sta­to dei sin­go­li uten­ti) si basa sul con­sen­so ed è fina­liz­za­to esclu­si­va­men­te all’invio agli uten­ti che si sia­no iscrit­ti al ser­vi­zio “Wha­tsApp in Comu­ne”.

Allo­ra per­ché arri­va anche a chi non ne ha fat­to richie­sta? Mol­te segna­la­zio­ni in que­sto sen­so sono arri­va­te in redazione.

Domande senza risposta?

A que­ste doman­de una per­so­na deve dare rispo­sta: il cosid­det­to DPO, ovve­ro il Data Pro­tec­tion Offi­cer, sostan­zial­men­te il Respon­sa­bi­le del­la Pro­te­zio­ne dei Dati degli uten­ti che usu­frui­sco­no di que­sto ser­vi­zio, pre­vi­sto dall’art. 37 del GDPR.

Per leg­ge, il DPO deve esse­re indi­ca­to e for­ni­ti i con­tat­ti nel sito isti­tu­zio­na­le e sicu­ra­men­te al I Set­to­re, a cui fa capo il ser­vi­zio, non sfug­ge tale incom­ben­za e met­te in chia­ra evi­den­za allo stes­so link: “Il Comu­ne ha nomi­na­to il “respon­sa­bi­le del­la pro­te­zio­ne dei dati” pre­vi­sto dall’art. 37 del GDPR (c.d. “Data Pro­tec­tion Offi­cer” o “DPO”) nel­la per­so­na del­la Dott.ssa Maria Gil­da Loia­co­no. Per tut­te le que­stio­ni rela­ti­ve al trat­ta­men­to dei dati per­so­na­li e/o per eser­ci­ta­re i dirit­ti pre­vi­sti dal GDPR, gli inte­res­sa­ti pos­so­no con­tat­ta­re il DPO al seguen­te indi­riz­zo: m.loiacono@agevolaimpresa.it oppu­re mariagildaloiacono@pec.it.”

Fino a qui, all’oc­chio del cit­ta­di­no ine­sper­to e fidu­cio­so che i pro­pri dati sia­no pro­tet­ti e al sicu­ro appa­re tut­to mera­vi­glio­sa­men­te bel­lo e cor­ret­to. Il pro­ble­ma però risul­ta pale­se se si va a scri­ve­re alla DPO indi­ca­ta, chie­den­do rispo­ste alle doman­de sopra formulate.

La D.ssa Loia­co­no, infat­ti, non è più DPO del Comu­ne da più di un anno e come ci ha spe­ci­fi­ca­to, non si occu­pa più degli affa­ri del Comu­ne di Pantelleria.

E allo­ra per­ché com­pa­re anco­ra ad oggi come Respon­sa­bi­le in un post che la nuo­va Ammi­ni­stra­zio­ne Comu­na­le ha fat­to pub­bli­ca­re il 12 luglio scor­so riguar­do ad un ‘nuo­vo’ ser­vi­zio che si basa sui dati sen­si­bi­li dei cit­ta­di­ni?

Pos­si­bi­le che al Set­to­re I, il Diri­gen­te, gli impie­ga­ti, nes­su­no sap­pia che la Dot­to­res­sa non lavo­ra da più di un anno con il Comu­ne di Pantelleria?

Che non lo sap­pia l’As­ses­so­re non ci mera­vi­glia, pro­ba­bil­men­te non si è nem­me­no pre­oc­cu­pa­to di con­trol­la­re, non essen­do del set­to­re. Un po’ più di pre­oc­cu­pa­zio­ne ce la dà il fat­to che non se ne sia pre­oc­cu­pa­to nem­me­no il Segre­ta­rio Comunale.

Ma non è finita qui…

Se si va a sca­va­re e fare un po’ di ricer­ca nel­l’Al­bo Pre­to­rio si sco­pre qual­co­sa di anco­ra più assurdo.

Con Deter­mi­na n. 111 del 26 mag­gio 2023, l’al­lo­ra Capo­set­to­re Rosa­lia Con­ti, dava inca­ri­co di nuo­vo DPO all’Ing. Nico­la Madri­ga­li, come Respon­sa­bi­le per la Pro­te­zio­ne dei Dati (RPD/DPO) del Comu­ne di Pan­tel­le­ria, con decor­ren­za dal 01 Luglio 2022 per la dura­ta di un anno.

L’Ing. Madri­ga­li, che ave­va pre­so il posto del­la D.ssa Loia­co­no, ha smes­so anch’es­so di esse­re il DPO del Comu­ne dal 1° luglio scorso.

Dal 1° luglio 2023 quindi non c’è più il DPO.

Nel­l’Al­bo Pre­to­rio si tro­va una Deter­mi­na del 27 giu­gno scor­so che ci dice che è sta­ta indet­ta una pro­ce­du­ra per indi­vi­dua­re il nuo­vo DPO (o RPD per chi non masti­ca l’in­gle­se) per 3 anni, ma ad oggi, nono­stan­te il pre­ce­den­te inca­ri­co sia sca­du­to da ben 20 gior­ni, non si ha noti­zia del nuo­vo DPO.

A que­sto pun­to ci chie­dia­mo: c’è un DPO in que­sto momen­to a con­trol­la­re i dati dei cit­ta­di­ni in mano all’As­ses­so­ra­to alla Comu­ni­ca­zio­ne e al Set­to­re I o no?

Se sì, chi è?

Per­ché non è cor­ret­ta­men­te indi­ca­to come impo­sto dal­la Leg­ge sul­la Privacy?

Per­ché al suo posto ne è indi­ca­to uno che non ope­ra con il Comu­ne da più di un anno?

La cosa assur­da è che nem­me­no è sta­to indi­ca­to il DPO uscen­te, che nel perio­do che inter­cor­re tra il vec­chio con­trat­to e il nuo­vo avreb­be  maga­ri potu­to copri­re il ser­vi­zio, in vista di un pos­si­bi­le rin­no­vo. No: se n’è indi­ca­to uno anco­ra pre­ce­den­te che da più di un anno nien­te ha a che fare con l’Ente.

Evi­den­te­men­te il Capo­set­to­re è rima­sto anco­ra­to al 2021 e da lì ha avu­to una sor­ta di black out che lo ha free­za­to nel tem­po e ora fati­ca a ripren­der­si. O maga­ri è col­pa del caldo.

Ma ci sono altre fra­si che fati­chia­mo a com­pren­de­re. Per esem­pio, cosa signi­fi­ca la fra­se che si leg­ge sem­pre nel­la sud­det­ta pagi­na che dice: “Il ser­vi­zio non pre­ve­de il sup­por­to tec­ni­co da par­te del per­so­na­le comu­na­le”?

E visto che il ser­vi­zio è ‘nuo­vo’ e non è gesti­to e sup­por­ta­to dal per­so­na­le comu­na­le, allo­ra chi gesti­sce il ser­vi­zio e i dati e a che titolo?

Ma soprat­tut­to, chi sta con­trol­lan­do chi?

I problemi ci sono anche per il sito comunale

La que­stio­ne vale anche per il sito, sog­get­to sì ad un resty­ling, sicu­ra­men­te miglio­re del pre­ce­den­te, e par­lia­mo­ci chia­ro: ci vole­va poco, ma chi sta curan­do que­sto restyling?

Quan­do la pre­ce­den­te Ammi­ni­stra­zio­ne ha chie­sto all’al­lo­ra Capo­set­to­re del Set­to­re I (poi cam­bia­to, ma che ha ripre­so ora l’in­ca­ri­co con la nuo­va ammi­ni­stra­zio­ne) di siste­ma­re in modo fun­zio­na­le il sito, ha col­le­zio­na­to rispo­ste che dice­va­no che la cosa non era pos­si­bi­le in quan­to non esi­ste­va per­so­na­le tra i qua­dri comu­na­li, con com­pe­ten­ze di web­ma­ster, web­de­si­gner e che sapes­se crea­re una vera strut­tu­ra sito.

Pensate che l’attuale sito è ancora un modello o cosiddetto ‘template’!

Allo­ra chi è il Respon­sa­bi­le tra gli impie­ga­ti comu­na­li che ha acqui­si­to com­pe­ten­ze in webdesigning?

Per­ché voci insi­sten­ti vedreb­be­ro coin­vol­te per­so­ne ester­ne all’Am­mi­ni­stra­zio­ne Comu­na­le, ma non sem­bra, dal­l’Al­bo Pre­to­rio, che sia sta­to fat­to alcun affi­da­men­to a tito­lo gra­tui­to o one­ro­so, o sia sta­ta fat­ta una mani­fe­sta­zio­ne d’in­te­res­se per indi­vi­dua­re una figu­ra pro­fes­sio­na­le di settore.

A quan­to dice­va il soli­to Capo­set­to­re, la leg­ge proi­bi­reb­be la gestio­ne di un sito a per­so­ne non dipen­den­ti comu­na­li, così come un even­tua­le inter­ven­to pro­fes­sio­na­le che dovreb­be pri­ma esse­re docu­men­ta­to da un’as­se­gna­zio­ne tra­mi­te deli­be­ra o determina.

Ma sap­pia­mo anche che tut­te le obie­zio­ni, osta­co­li e proi­bi­zio­ni che lo stes­so sog­get­to pre­sen­ta­va all’Am­mi­ni­stra­zio­ne pre­ce­den­te, all’im­prov­vi­so sem­bra­no tut­te deca­du­te con la nuo­va Ammi­ni­stra­zio­ne, alme­no a far con­to di quan­to si vede dai pri­mi due mesi di operato.

A que­sto pun­to, la doman­da è obbligatoria.

Il sito comunale è pieno di dati di utenti. Chi ne è responsabile e chi può accedere a questi dati?

Infi­ne, ok il resty­ling, ma la sola fac­cia­ta, anche qui, non cam­bia l’in­con­si­sten­te sostanza.

Visto che ogni post vie­ne cata­lo­ga­to sem­pre nel­le stes­se Cate­go­rie: In pri­mo pia­no, Noti­zie e a vol­te In Evi­den­za, pra­ti­ca­men­te non esi­ste una strut­tu­ra con­te­sto indi­ciz­za­ta che per­met­te al Moto­re di Ricer­ca inter­no di lavo­ra­re bene, con una con­fu­sio­ne pale­se tra la fun­zio­ne Aree Tema­ti­che e quel­la Categorie.

Per que­sto i cit­ta­di­ni con­ti­nua­no a segna­la­re di non riu­sci­re a tro­va­re con­te­nu­ti ricer­ca­ti sul sito.

Que­sto è suc­ces­so per­ché nes­su­no in Comu­ne sape­va come si gesti­sce un sito. For­se è cam­bia­to qual­co­sa? Se sì, non si nota.

Sareb­be impor­tan­te, oltre che tra­spa­ren­te, saper­lo. Si sa che a vol­te i mira­co­li pos­so­no succedere.

Ad oggi, con­sta­tia­mo che i Respon­sa­bi­li degli Uffi­ci Comu­na­li che si occu­pa­no di aggior­na­re il sito nem­me­no si sono accor­ti che il DPO indi­ca­to (come obbli­go di leg­ge, lo ricor­dia­mo) non c’è da più di un anno, che quel­lo che è sta­to nomi­na­to al suo posto è deca­du­to da qua­si un mese e che sul­la pagi­na del ser­vi­zio Wha­tsapp spac­cia­to per ‘nuo­vo’ com­pa­io­no infor­ma­zio­ni fal­se pro­prio riguar­do a chi deve con­trol­la­re e tute­la­re i dati degli utenti.

Intan­to, si ripri­sti­na di fat­to il vec­chio ser­vi­zio Wha­tsapp usan­do i nume­ri ano­ni­mi (per­ché i con­tat­ti sono sta­ti can­cel­la­ti alla fine del pre­ce­den­te man­da­to) pre­sen­ti nel­l’ac­count wha­tsapp del pre­ce­den­te Assessore.

Sia­mo fidu­cio­si che qual­che spun­to su come cor­reg­ge­re il tiro e rimet­ter­si in car­reg­gia­ta in que­sto arti­co­lo potrà esse­re uti­le a molti.