PANTELLERIA SCELTA DAL SEGRETARIATO DELLE ISOLE MINORI DELLA COMMISSIONE EUROPEA COME ISOLA PIONIERA PER LA…
Cossyro personaggio più famoso di Pantelleria per la Notable People Map
03/08/2023Il Maestro Cossyro rappresentante più famoso di Pantelleria nel mondo secondo la Notable People Map di Topi Tjukanov. Abbiamo sentito l’artista, lusingato del riconoscimento
Ma seppure famoso nel mondo, non trova ancora degno riconoscimento proprio nella sua isola madre
di Francesca Marrucci
È il Maestro Michele Cossyro la persona più famosa di Pantelleria, colui che porta il nome di Pantelleria nel mondo. A sancirlo è la mappa interattiva creata da Topi Tjukanov, un geografo e designer finlandese che così si definisce: “Sono un geografo di Helsinki, in Finlandia. Lavoro in Mapbox come Senior Map Designer. Faccio mappe. Mappe interattive, mappe animate, mappe stampate.
Il mio lavoro è apparso ad esempio sul Daily Mail, Iltalehti e sulla prima pagina di Reddit e in cima a Hacker News. Ho realizzato animazioni personalizzate per alcuni dei più grandi media online in Finlandia, Helsingin Sanomat e YLE. Nel 2018 ho parlato delle mie visualizzazioni di dati a OpenVisConf e Visualizing Knowledge.
Nel 2019 ho avviato 30DayMapChallenge, che è diventato un fenomeno di mappatura globale e migliaia di mappatori partecipano ogni anno.”
Una di queste mappe, l’ultima in ordine di tempo è la NOTABLE PEOPLE, cioè la mappa delle persone famose, note, importanti di varie città e luoghi del mondo. I nomi sono stati ricavati utilizzando i dati di Morgane Laouenan, che è un database verificato in modo incrociato di persone importanti, dal 3500 aC al 2018 dC e la mappa mostra i luoghi di nascita delle “persone più importanti” in tutto il mondo.
I dati sono stati elaborati per mostrare solo una persona per ogni posizione geografica univoca con il grado di notabilità più alto. Anche Wikipedia ha svolto un ruolo nell’elaborazione dei dati e alla fine il nome uscito per Pantelleria è stato il Maestro Michele Cossyro.
Del risultato si stupirà solo chi non conosce l’opera dell’artista, riconosciuto universalmente in Italia e nel mondo e ancora dimenticato a Pantelleria, sua terra natia.
L’ultima opera dell’artista, delle tante che vorrebbe lasciare all’isola in un museo a suo nome, ad essere collocata lo scorso anno dal Comune all’aeroporto, è stata l’opera che ha rappresentato Pantelleria e il primo dei suoi patrimoni Unesco, la coltivazione della vite a alberello, all’Expo.
Abbiamo sentito il Maestro Cossyro, in questi giorni sull’isola e lo abbiamo informato della notizia, raccogliendo le sue dichiarazioni: “Questo riconoscimento mi fa molto piacere e mi emoziona. Devo dire che negli ultimi tempi sto scoprendo che le mie opere sono davvero dappertutto per il mondo, ormai vivono di vita propria.
Ho appena scoperto, infatti, che il Castellani Fine Art Museum della Niagara University, nello Stato di New York, possiede tre mie opere dei primi anni ’70. Opere di cui, dopo la cessione ad una Galleria D’Arte americana nel 1978, avevo perso le tracce. Una delle tre opere, Rondine di Mare, era proprio dedicata a Pantelleria.”
Purtroppo però Pantelleria non trova ancora un giusto riconoscimento per il suo Ambasciatore artistico. Il Maestro Cossyro il prossimo anno compirà 80 anni. Ci saranno una serie di eventi per celebrare la sua opera in giro per l’Italia. E a Pantelleria?
Chi è il Maestro Michele Cossyro?
Michele Cossyro Valenza nasce a Pantelleria il 16 marzo 1944. È allievo di Pericle Fazzini presso la Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Roma. Negli anni ’60 lavora nell’alta moda e i suoi gioielli accompagnano i modelli della sfilata Luigi Faraoni nella Sala Bianca di Palazzo Pitti di Firenze.
Nel 1969 e nel 1971, firmandosi Michele Valenza, poi Cossyro, vince il 2° e 4° concorso italiano per artisti del gioiello di Milano, Il diamante nell’anello di fidanzamento e Diamanti oggi, patrocinato dalla De Beers Consolidated Mines Ltd. Dal 1978 è titolare delle cattedre di Decorazione nelle Accademie di Belle Arti di Catania, Urbino, Venezia e nel 1987 occupa la cattedra di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti de L’Aquila che dirige dal 1987 al 1995. Insegna Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Roma fino al 2011.
Nel 2014 l’Accademia di Belle Arti di Roma gli conferisce il titolo di Maestro Accademico Emerito. Fa parte della commissione CIMAE per il Ministero degli Esteri dal 1990 al 1995 ed è consulente tecnico per il Ministero delle Finanze, Zecca dello Stato. Dal 1979 direttore artistico del La Salerniana di Erice, vive e lavora a Roma. Nel primo e breve periodo di formazione e di ricerca, l’artista agisce nell’ambito di una personale astrazione, che ha dei vaghi riferimenti Surreal – fantastici.
Le presenze costanti nei quadri e nelle sculture di questo periodo sono la luce e i piani scoscesi in bilico, che esprimono inquietudine ed evidenziano un carattere sociale – ecologico. L’attenzione verso l’ecologia e la cultura mediterranea, da allora sempre presente nella sua ricerca, viene espressa e focalizzata nei lavori degli anni settanta.
È per lui che la critica inventa il concetto di Astrazione fenomenica, tale che possa spiegare la sua originale ricerca che si esprime spesso attraverso la Metafora. Sono degli anni ’70: le metafore sul mare, le bande verticali, gli ami, le carene, i sugheri, le piume, le opere oggettuali, le ambientazioni, le frantumazioni, le disseminazioni e le istallazioni, che espone nella Galleria Cortina di Milano e nella Galleria Artivisive di Roma.
Verso la fine degli anni ’70, e per tutti gli anni ’80, interrogandosi sempre sullo spazio – ambientale, Michele Cossyro approfondisce la sua ricerca astratta partendo sempre da emozioni, suggestioni e memorie mediterranee. All’inizio degli anni ottanta è tra i fondatori della Narciso Art, nell’ambito della quale affronta la serie dei quadri ad angolo: Narciso.
In questa serie sviluppa La Follia della Pittura che, come Narciso, guarda se stessa ed impazzisce. Sono quadri speculari dipinti e quadri specchianti in cui, nella oggettualità plastica dell’opera, si alternano le parti dipinte alle parti ricoperte dallo specchio. Sono opere aniconiche dove l’astrazione fenomenica si arricchisce di nuove scomposizioni, frantumazioni e inganni percettivi.
Procede con questa ricerca fino alla fine degli anni ’80 e la sua indagine culmina con la serie delle: Derivazioni stellari esposte alla Galleria dei Banchi Nuovi di Roma. Dal 1989 crea la serie delle Nasse, ricerca che si protrae per tutti gli anni ’90. Le Nasse sono opere bidimensionali, dette Pittosculture, che ricorrono alla Metafora della rete, della gabbia, della cattura, dell’inganno, e della globalizzazione.
Sempre negli anni ’90 si dedica alle committenze pubbliche ed esegue in tutta Italia numerose opere di scultura e mosaico di grandi dimensioni. Sono di questo periodo, infatti, i grandi interventi di sculture, di mosaici, di vetrate, di ceramica in spazi ed edifici pubblici e privati. Dal 2000 ad oggi la sua produzione artistica è rivolta soprattutto alla scultura, mai dimenticata, arricchita dalla bidimensionalità segnica.
Nell’ultimo decennio Michele Cossyro utilizza il bronzo e la ceramica, con istallazioni a parete e collocazioni che rendendo la Scultura complice del segno. L’oggetto scultoreo posto a parete interagisce con il segno – disegno tracciato sul muro e tra l’opera scultorea e la traccia si crea un colloquio nuovo.
L’oggetto scultoreo e il segno progettuale, come una sinopia, fa sì che l’opera perda la sua fissità e diventi opera aperta in divenire, a seconda della trasformazione del segno. Questi due elementi inscindibili, traccia e scultura, costituiscono la sua ricerca degli ultimi anni ed è attraverso questi lavori prendono forme le Metafore del Viaggio, gli Echi dal fondo, le Scorie, le Particelle oscure, i Buchi neri, le Stringhe, gli Abissi, il Bosone di Higgs e la Materia oscura.
Le opere di Michele Cossyro sono presenti in musei italiani e stranieri, in collezioni pubbliche e private. Notizie sulle attività svolte da Cossyro sono pubblicate dal 1973 ad oggi, in tutti i cataloghi di Pittura e di Scultura dell’editore Bolaffi e Mondadori e Associati. È stato segnalato Bolaffi dai critici: C. Munari (1975), G. Di Genova (1980) e P. Bucarelli (1982). Della sua opera si è occupata la critica più prestigiosa livello nazionale e internazionale.
Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.
Francesca buon giorno, come sempre le tue descrizioni sono scritte con precisione, così complete esaurientemente piene di tutto ciò che serve per far conoscere la persona , l’artista, più a fondo , che forse pochi sanno ‚io compresa ‚che Pantelleria ha, un così illustre rappresentante a livello internazionale . Saluti ‚Caterina