Intervista alla cantautrice Serena Ganci che ha composto una canzone per Pantelleria

Intervista alla cantautrice Serena Ganci che ha composto una canzone per Pantelleria

13/08/2023 0 Di Francesca Marrucci

Intervista alla cantautrice Serena Ganci in visita a Pantelleria. All’isola ha dedicato un canto straordinario. Abbiamo parlato di arte, di cultura, di spiritualità, dell’isola…

di Fran­ce­sca Marrucci

In visi­ta sul­l’i­so­la di Pan­tel­le­ria, la can­tau­tri­ce e attri­ce Sere­na Gan­ci, ha por­ta­to anche la can­zo­ne ‘Pan­tid­dra­ria’, com­po­sta dopo aver let­to il roman­zo di Lucia Bol­di ‘Cucu­rum­mà’.

A cap­pel­la, Sere­na ha ese­gui­to a sor­pre­sa per il pub­bli­co, la sua can­zo­ne duran­te la pre­sen­ta­zio­ne del libro pres­so la Can­ti­na D’An­co­na, un amo­re visce­ra­le quel­lo per Pan­tel­le­ria, che si con­fer­ma musa ispi­ra­tri­ce per tan­ti artisti.

Abbia­mo appro­fit­ta­to del­la pre­sen­za sul­l’i­so­la del­la can­tau­tri­ce e attri­ce, inse­gnan­te pres­so la Sal­vo D’A­mi­co, per par­la­re del suo lavo­ro e di Pan­tel­le­ria, di spi­ri­tua­li­tà e di soli­da­rie­tà fem­mi­ni­le. Ne è usci­ta una chiac­chie­ra­ta per nien­te scon­ta­ta e che offre tan­ti altri spun­ti di riflessione.

Serena Ganci

Sere­na Ganci

Il libro di Lucia Boldi, Pantiddraria ti ha ispirato il bellissimo canto che ci hai regalato alla fine dell’evento, ma cos’è dell’isola di Pantelleria che ti ha affascinato di più?

Cre­do che la cosa più affa­sci­nan­te di que­sta iso­la sia la sua poten­za. Un’i­so­la pri­mi­ti­va, dif­fi­ci­le, com­ples­sa e più poten­te per­si­no di chi la abi­ta. Nono­stan­te que­ste dif­fi­col­tà e que­sta poten­za, è capa­ce anche di una gran­de acco­glien­za. Secon­do me Pan­tel­le­ria è una di quel­le iso­le che o ti inna­mo­ri per­du­ta­men­te o la detesti.

Sei un’attrice, musicista, cantautrice, vincitrice di Musicultura 2010, un’artista completa. Dopo la parentesi pantesca, a cosa stai lavorando?

Pros­si­ma­men­te ter­rò un con­cer­to all’Or­to Bota­ni­co di Paler­mo al Festi­val Meta­mor­pho­sis che si ter­rà a par­ti­re dal 24 ago­sto, dove mi esi­bi­rò con un quin­tet­to che mi accom­pa­gne­rà nel­l’e­se­cu­zio­ne di miei bra­ni. Il 2 set­tem­bre sarò al Museo Archeo­lo­gi­co Regio­na­le Sali­nas, dove mi esi­bi­rò in un rea­ding del libro che ha vin­to l’ul­ti­mo Pre­mio Stre­ga, ‘Come d’a­ria’ di Ada D’A­da­mo, insie­me ad un’at­tri­ce, Dani­la Maca­lu­so. Ad otto­bre poi ini­zie­rà la nuo­va sta­gio­ne, ma anco­ra non pos­so rive­la­re nulla…

Serena Ganci

Sere­na Ganci

Pensi di tornare a Pantelleria e realizzare qui qualche progetto?

L’i­dea di tor­na­re a Pan­tel­le­ria per fare qual­co­sa mi sti­mo­la tan­tis­si­mo. Mi pia­ce­reb­be veni­re sia in veste di inter­pre­te, quin­di veni­re a por­ta­re un pro­get­to mio, ma anche sareb­be bel­lo, secon­do me, l’or­ga­niz­za­zio­ne di una ras­se­gna. Quel­lo di cui mi sono resa con­to in que­sti gior­ni sul­l’i­so­la, è che la pro­po­sta cul­tu­ra­le non è mol­to pre­sen­te. Sem­bra più un’i­so­la da festa, for­se per­ché è sem­pre sta­to così. Eppu­re cre­do ci sia un’u­ten­za pre­di­spo­sta, anzi curio­sa, di poter acce­de­re a spet­ta­co­li cul­tu­ra­li, tea­tro, con­cer­ti, performance.

Serena Ganci

Sere­na Ganci

In effet­ti, Sere­na non sa che fino allo scor­so anno c’e­ra una ric­ca Sta­gio­ne Cul­tu­ra­le Esti­va con più di 50 even­ti tra quel­li che ha nomi­na­to. Ma si sa, la cul­tu­ra è inter­pre­ta­ta in modo dif­fe­ren­te a secon­da del­le Ammi­ni­stra­zio­ni che gover­na­no e quel­la attua­le ha fat­to cam­pa­gna elet­to­ra­le pro­prio con­tro que­sto tipo di ras­se­gne. Un ritor­no al pas­sa­to che però i pan­te­schi han­no pre­fe­ri­to e scel­to, quin­di biso­gna rispet­ta­re la loro scelta.

Serena Ganci

Sere­na Ganci

Sei molto impegnata sui temi sociali, a febbraio hai diretto un coro di 30 elementi con la tua Ninna Nanna legata a un episodio realmente avvenuto. Ci vuoi parlare di questo progetto?

Quel pro­get­to è nato da un’ur­gen­za, sono mam­ma anche io. Un fat­to di cro­na­ca orri­bi­le, una mam­ma che ha per­so la figlio­let­ta per sof­fo­ca­men­to per esser­si addor­men­ta­ta stre­ma­ta dopo un lun­go tra­va­glio, che ha por­ta­to l’ur­gen­za e la neces­si­tà di rac­con­ta­re le madri in un modo diverso.

Le madri non sono del­le supe­re­roi­ne, sono sem­pli­ce­men­te del­le per­so­ne come tut­te, che han­no le loro fra­gi­li­tà e debo­lez­ze che han­no una pres­sio­ne socia­le paz­ze­sca che vuo­le che ade­ri­sca­no ad un model­lo per­fet­to ed impos­si­bi­le da raggiungere.

L’i­dea di coin­vol­ge­re tut­te que­ste don­ne in un can­to cora­le era da un lato l’i­dea del soste­gno a que­sta madre, dal­l’al­tro un urlo fem­mi­ni­le e fem­mi­ni­sta sot­to una for­ma tra­di­zio­na­le che è quel­la del­la pre­ghie­ra e del rito.

A giugno, al Sicilia Jazz Festival hai portato il tuo spettacolo ‘Come una preghiera’ dove il canto, proprio come in ‘Pantiddraria’ ritorna al suo stato più originale e privo di orpelli. Parlaci di questo spettacolo.

Come ti dice­vo, per me l’i­dea di pre­ghie­ra è qual­co­sa di pro­fon­do, pri­mi­ti­vo. Mio padre era un Pasto­re, io sono Val­de­se, quin­di sono cre­sciu­ta in un ambien­te in cui il sen­so del­la pre­ghie­ra era mol­to for­te, mol­to netto.

Ovvia­men­te, anche nel­la mia vita di adul­ta, ho spe­ri­men­ta­to in modo diver­so cosa vuol dire pre­ghie­ra. L’at­to del­la pre­ghie­ra, l’at­to del rito è un atto sacro, che pre­scin­de, secon­do me, da qual­sia­si credo.

È pro­prio la con­nes­sio­ne più pro­fon­da con la par­te più spi­ri­tua­le del­l’uo­mo. Io sono con­vin­ta che oltre ad esse­re ani­ma e cer­vel­lo, sia­mo anche spi­ri­to. È come se que­sti tem­pi ci abbia­no allon­ta­na­to dal­la nostra dimen­sio­ne spirituale.

Per tor­na­re allo spi­ri­to, biso­gna tor­na­re al rito. Il rito è una for­mu­la, è una moda­li­tà, che ci per­met­te di entra­re in con­nes­sio­ne con que­sta par­te spi­ri­tua­le, quin­di ‘Come una pre­ghie­ra’ è uno spet­ta­co­lo che par­la del­la moda­li­tà per entra­re in con­tat­to con que­sta par­te che è la più pro­fon­da dell’uomo.

Non si par­la di Dio o di reli­gio­ne, ma come ritro­va­re la nostra par­te più spirituale.


Chi è Serena Ganci?

Sere­na Gan­ci nasce a Paler­mo il 25 dicem­bre 1979 in una fami­glia di arti­sti. Stu­dia pia­no­for­te al Con­ser­va­to­rio di Paler­mo e all’età di 18 anni comin­cia gli stu­di uni­ver­si­ta­ri in Musi­co­lo­gia. Dopo la lau­rea, si tra­sfe­ri­sce a Pari­gi per un dot­to­ra­to di ricer­ca su i Tre Con­cer­ti Sacri di Duke Ellington.

Nel­lo stes­so anno pro­se­gue gli stu­di di jazz al Con­ser­va­to­rio del 13° Arron­dis­se­ment de Paris, pro­du­cen­do­si nei jazz club pro­po­nen­do un hom­ma­ge à Lui­gi Tenco.

Nel 2007 ini­zia a scri­ve­re le sue can­zo­ni: un mélan­ge di jazz e musi­ca d’autore; nel gen­na­io 2008 pub­bli­ca il suo pri­mo disco “Sci­roc­co” con il nome in arte Sere­nel­la, distri­bui­to da FNAC.

Nel luglio 2008 l’album esce in Ita­lia distri­bui­to da Fami­ly Affair e rice­ve otti­mi con­sen­si da par­te del­la cri­ti­ca e del­la stam­pa musi­ca­le nazionale.

Nell’agosto 2008 Sere­na rice­ve il pri­mo pre­mio del­la ras­se­gna “Memo­rial Rosa Bali­stre­ri”. Col­la­bo­ra con diver­si jaz­zi­sti del­la sce­na fran­ce­se tra cui Ste­pha­ne Bel­mon­do, Aldo Roma­no, Romain Bri­ze­mur, Lau­rent de Oli­ve­ra, Nico­la Stilo.

Nel 2010 è sta­ta la vin­ci­tri­ce asso­lu­ta del­la XXI Edi­zio­ne di “Musi­cul­tu­ra” con la can­zo­ne “Addio”. Nel 2011 è il suo secon­do disco Diven­to vio­la, che la vede in duo nel pro­get­to Iota­tò­la con Simo­na Norato.

Vin­ce anche il pre­mio AFI come miglior pro­get­to disco­gra­fi­co a Musi­cul­tu­ra. Pub­bli­ca due dischi con il pro­get­to Iota­to­la con la pro­du­zio­ne di Mau­ri­zio Filar­do. Con Iota­to­la si esi­bi­sce in ita­lia e all’e­ste­ro (Car­ro­pon­te, Rrock in Roma, Pre­mio Ten­co, Ali­men­ta­tion Gene­ra­le Paris, Pop Kom Ber­li­no) par­te­ci­pa anche a PARLA CON ME di Sere­na Dan­di­ni ed é ospi­te di Radio 2 Social Club Asia­go, Live Isoradio…)
Dal 2013 Sere­na Gan­ci comin­cia un impor­tan­te soda­li­zio con la regi­sta Emma Dan­te con la qua­le va in sce­na come per­for­mer e com­po­si­tri­ce con “Io, Nes­su­no e Polifemo”.

Lavo­ra come com­po­si­tri­ce per “Odis­sea A/R”, ” Le bac­can­ti” e nel 2018 per il ciclo del­le tra­ge­die gre­che di Sira­cu­sa “Era­cle” dove si ritro­va in sce­na come musi­ci­sta c e performer.
Le sue musi­che sono sta­te ese­gui­te nei piu impor­tan­ti tea­tri ita­lia­ni (Tea­tro Argen­ti­na, Tea­tro Cari­gna­no, Tea­tro Bel­li­ni, Tea­tro Olim­pi­co, Tea­tro Bion­do, Tea­tro Gre­co di Taor­mi­na, Tea­tro Vit­to­ria, Tea­tro Gre­co di Sira­cu­sa, Tea­tro Gre­co di Pom­pei e Tea­tro Roma­no di Verona).
Sere­na Gan­ci ha scrit­to anche alcu­ne musi­che per il film di Pao­lo Geno­ve­se “Tut­ta col­pa di Freud” e per il film fran­ce­se del­la regi­sta Caro­li­ne Deroix “L’Indompté”.
Sere­na attual­men­te è docen­te di can­to alla scuo­la dei mestie­ri del­lo spet­ta­co­lo del Tea­tro Bion­do diret­ta da Emma Dan­te e docen­te all’Ac­ca­de­mia Nazio­na­le D’Ar­te Dram­ma­ti­ca Sil­vio D’A­mi­co di Roma.