Torna a Pantelleria Luana Rondinelli, sempre al Mulino di Scauri, per una commovente lettura in dialetto siciliano
di Lucia Boldi
“Quannu parturisci, lu duluri ti strazza li carni, lu signuri ti runa una forza accussì ranni… nesciri viva di tantu supplizio, far nasciri vita na tuttu stu strazio.”
Comincia così l’adattamento teatrale “Sciara prima c’agghiorna” di Luana Rondinelli tratto dal libro di Franco Blandi edito da Navarra Editore: ”Francesca Serio. La madre”.
Domenica sera al Mulino di Scauri, il vento, attore onnipresente sull’isola, ha aggiunto, se possibile, un tocco in più di drammaticità alla storia dell’uccisione per mano della mafia di Turiddu Carnevale e al dolore straziante provato dalla madre.
Il pubblico era attento ed affascinato sia dalle letture magistralmente interpretate da Luana Rondinelli sia dalla voce profonda di Irene Sciacca, che accompagnata alla chitarra ha scandito, con alcuni brani musicali, il tempo che inesorabile accompagnerà alla morte Turiddu Carnevale.
Gli spettatori erano come ipnotizzati e avvolti in una rete fatta di sofferenza, dolore e rabbia, gli stessi identici sentimenti provati dalla madre di Turiddu. È stata una bellissima esperienza emotiva. Il testo in dialetto siciliano era coinvolgente, l’interpretazione di Luana Rondinelli molto sentita, ogni parola una coltellata al cuore.
È iniziato al tramonto ed è diventato buio senza che nessuno se ne rendesse conto, assorti com’erano tutti.
Il pubblico ha applaudito a lungo, emozionato e commosso.
Una serata così bella non poteva che concludersi con uno splendido buffet sotto le stelle, nella magica atmosfera del Mulino di Scauri, sorseggiando dell’ottimo vino di zibibbo ghiacciato.
Nota dell’autrice:
Al mio tavolo Giacomo Policardo, uno dei ragazzi speciali de L’Albero Azzurro, non vedente. “Lucia, com’è l’autrice? E la cantante? Me le descrivi?”
“Bellissime entrambe Giacomo, capelli lunghi e sorrisi dolcissimi!”
Sia Luana che Irene hanno sentito e si sono avvicinate al tavolo regalando a Giacomo il piacere di due parole scambiate in semplicità.
Lucia Boldi, nata a Palermo nel 1961, ama definirsi una collezionista di storie e di emozioni. Da giovanissima ha firmato articoli di attualità per il giornale L’Ora. Negli anni ottanta, nella storica via Libertà, ha aperto una boutique, diventata presto luogo di nicchia per le appassionate di moda. Per quasi quarant’anni ha ricercato la bellezza nei vestiti e fatto emozionare tante donne grazie alla linea ardita di un abito, alla consistenza eterea di un caftano in seta o alla forma originale di una collana. Quando la moda ha smesso di darle il batticuore, ha scoperto che con la penna poteva ricreare lo stesso incanto. Scegliere le collezioni o scrivere libri sono due attività che, a suo dire, si somigliano: si tratta sempre di esprimere la propria personalità e i propri sentimenti, anche se in maniera diversa. Cucurummà è il suo romanzo d’esordio.