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Trapani-Pantelleria: ancora un viaggio di Caronte

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Anche l’altro ieri sera scene di rabbia e delusione a Trapani all’imbarco per il traghetto per Pantelleria. La navetta, promessa e garantita, non si è fatta vedere e i passeggeri hanno dovuto di nuovo andare a piedi o chiamare un taxi fino all’imbarco

di Gina Maria Addolorato

Sia­mo alle soli­te: l’estate sta finen­do, can­ta­va­no i Righei­ra, e i pro­ble­mi si ripre­sen­ta­no per gli iso­la­ni di Pan­tel­le­ria, soprat­tut­to e come al soli­to quan­do ci si deve imbarcare.

L’al­tro ieri sera è suc­ces­so di nuo­vo: l’ennesima vol­ta che le per­so­ne che devo­no pren­de­re la nave alle 23.00 da Tra­pa­ni per tor­na­re sul­l’i­so­la, riman­go­no ad aspet­ta­re spe­ran­zo­se una navet­ta che dovreb­be por­tar­le a bordo.

Sì, per­ché in veri­tà la navet­ta non è arri­va­ta, crean­do stu­po­re, rab­bia e con­fu­sio­ne tra le per­so­ne che dove­va­no imbar­car­si, che sono rima­ste lì a doman­dar­si se chia­ma­re un taxi o far­se­la a piedi.

Una signo­ra, una vol­ta rag­giun­ta la nave non ce l’ha fat­ta più, ha ini­zia­to a stril­la­re a bor­do, stan­ca, rac­con­tan­do che, usci­ta dall’ospedale con la figlia, ave­va chia­ma­to una nota agen­zia turi­sti­ca pan­te­sca per assi­cu­rar­si che la cor­sa del­la navet­ta fos­se dispo­ni­bi­le e ave­va rice­vu­to con­fer­ma, ma si è ritro­va­ta a pie­di, di not­te, e alla fine ha dovu­to chia­ma­re un taxi per dispe­ra­zio­ne, per­ché cer­to non era in con­di­zio­ni di cam­mi­na­re con i baga­gli fino al molo di ormeg­gio del­la nave.

Solu­zio­ne tro­va­ta, dirà qual­che otti­mi­sta, ma non tut­ti si pos­so­no per­met­te­re un taxi e soprat­tut­to i pas­seg­ge­ri, iso­la­ni e non, han­no dirit­to ad infor­ma­zio­ni rea­li e serie. 
Se c’è sta­ta l’as­si­cu­ra­zio­ne che le navet­te ci sareb­be­ro sta­te, e anche la nuo­va Ammi­ni­stra­zio­ne Comu­na­le ave­va dato garan­zie a que­sto pro­po­si­to, dov’e­ra­no que­ste navet­te l’al­tro ieri? E in altre giornate?

Gli iso­la­ni già paga­no solo per il sem­pli­ce fat­to che sono obbli­ga­ti tan­te vol­te per la sani­tà o per la buro­cra­zia ad arri­va­re a Tra­pa­ni, sono anche obbli­ga­ti a subi­re que­sta pre­sa in giro con­ti­nua? Oppu­re, come ha sug­ge­ri­to un pas­seg­ge­ro, fini­ta l’on­da­ta dei turi­sti, fini­ta la navet­ta? Come se i pan­te­schi non meri­tas­se­ro ser­vi­zi e atten­zio­ne? Qual­cun altro ha sug­ge­ri­to che for­se i pan­te­schi dovreb­be­ro fare una col­let­ta gene­ra­le nell’isola e pagar­si tut­ti un taxi o una navet­ta dedi­ca­ta… insom­ma la rab­bia e lo scon­ten­to non si sono pla­ca­ti con la not­ta­ta e han­no con­ti­nua­to a bol­li­re nei pas­seg­ge­ri sbar­ca­ti sul­l’i­so­la stamattina.

Anco­ra una vol­ta i pan­te­schi aspet­ta­no rispo­ste che non sia­no solo per far­li ‘sta­re buo­ni’, ma che rispet­ti­no i loro dirit­ti di passeggeri.

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