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Pantelleria2050, violenza sulle donne: basta silenzio!

Pantelleria2050 violenza sulle donne

Pantelleria2050 violenza sulle donne

Pantelleria2050, violenza sulle donne: basta silenzio!

Dopo la vicenda di Annalisa bisogna continuare un percorso di prevenzione e sensibilizzazione sull’isola

Le don­ne e gli uomi­ni di Pantelleria2050 si uni­sco­no in un abbrac­cio alla fami­glia di Anna­li­sa Fon­ta­na, vit­ti­ma di un aguz­zi­no che ha ripa­ga­to il suo amo­re con una mor­te straziante.

Anna­li­sa era con noi non più tar­di di due dome­ni­che fa, a bal­la­re e a can­ta­re in un loca­le iso­la­no, sola­re, sor­ri­den­te, pie­na di posi­ti­vi­tà come era sem­pre, nono­stan­te tut­to, nono­stan­te lui.

È un dolo­re for­te, che si accom­pa­gna ad una rab­bia immen­sa per una fine sen­za sen­so, cat­ti­va, cru­de­le. Un pen­sie­ro di pre­oc­cu­pa­zio­ne e affet­to va ai figli, vit­ti­me anch’essi, che dovran­no affron­ta­re il trau­ma di un even­to così tragico.

Cono­scia­mo bene i nume­ri e l’entità del pro­ble­ma del­la vio­len­za sul­le don­ne e sui mino­ri a Pan­tel­le­ria, lo abbia­mo affron­ta­to in silen­zio e con com­mo­zio­ne in que­sti anni, giun­gen­do ad impor­tan­ti risul­ta­ti come la casa-rifu­gio tem­po­ra­nea per don­ne e mino­ri del Pro­get­to Prins che è indi­spen­sa­bi­le e che, ci rivol­gia­mo alla nuo­va Ammi­ni­stra­zio­ne Comu­na­le, non deve esse­re uti­liz­za­ta ad altri sco­pi, come sem­bra sia inten­zio­ne di qual­che funzionario.

La tri­ste vicen­da di Anna­li­sa ci ricor­da anco­ra una vol­ta che non dob­bia­mo vol­tar­ci dall’altra par­te davan­ti alla vio­len­za, dob­bia­mo impa­ra­re a rico­no­sce­re i muti segni di aiu­to ed esse­re uni­ti nel soste­gno e nel­la pro­te­zio­ne del­le don­ne dell’isola. Una vera comu­ni­tà non lascia indie­tro nes­su­no, non ammet­te vili giu­sti­fi­ca­zio­ni di tali atti con l’appartenenza a ceti socia­li disa­gia­ti, una vera comu­ni­tà pro­teg­ge le sue don­ne. Sempre.

Ade­ria­mo con­vin­ta­men­te alla Mar­cia di doma­ni sera, ma sia­mo con­sci che una mar­cia non basta. Dob­bia­mo con­ti­nua­re un discor­so impor­tan­te di sen­si­bi­liz­za­zio­ne e pre­ven­zio­ne che non riguar­di solo le don­ne, ma soprat­tut­to miri ad edu­ca­re gli uomi­ni al rispetto.

Apprez­zia­mo le paro­le dell’Assessore Pine­da su que­sta vicen­da e ci auspi­chia­mo che sia l’inizio di una col­la­bo­ra­zio­ne super par­tes con­cre­ta e con­ti­nua per por­ta­re avan­ti i pro­get­ti ini­zia­ti in que­sti anni e di ini­ziar­ne di nuo­vi, per­ché dob­bia­mo smet­te­re di nascon­de­re il feno­me­no, negar­lo o igno­rar­lo. Biso­gna urla­re inve­ce, crea­re le con­di­zio­ni per por­ta­re le don­ne a denun­cia­re gli abu­si e biso­gna met­te­re in atto azio­ni con­cre­te di soste­gno per le don­ne che lo fanno.

È respon­sa­bi­li­tà di tut­ti noi che fat­ti di que­sto gene­re non acca­da­no più, nem­me­no di enti­tà mino­re. È un per­cor­so che si fa insie­me, tut­ti. Nes­su­no escluso.

Pantelleria2050

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