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Traghetti, perse tre corse settimanali: Pantelleria più penalizzata

Pantelleria - Foto di Tommaso Brignone siremar traghetto

Dopo la buona notizia delle scorse ore sulla firma del contratto per la realizzazione della nuova nave che servirà Pantelleria e Lampedusa, arriva la doccia fredda dello stop dei servizi integrativi regionali

Pantelleria tre corse in meno a settimana: sempre più sola e isolata

di Ange­lo Parisi

Caron­te & Tou­ri­st – Sire­mar ha annun­cia­to ieri con una nota di esse­re impos­si­bi­li­ta­ta a pro­se­gui­re con il ser­vi­zio inte­gra­ti­vo regio­na­le. Que­sto signi­fi­ca lo stop a par­ti­re da oggi dei col­le­ga­men­ti con le iso­le Eolie, Usti­ca, Ega­di e Pan­tel­le­ria.

Di cosa stiamo parlando?

Le iso­le mino­ri sici­lia­ne sono ser­vi­te da un ser­vi­zio nazio­na­le e da un ser­vi­zio inte­gra­ti­vo regio­na­le. Nel caso di Pan­tel­le­ria que­st’ul­ti­mo pre­ve­de tre cor­se set­ti­ma­na­li duran­te la bas­sa sta­gio­ne e sei cor­se set­ti­ma­na­li duran­te l’al­ta sta­gio­ne. Le cor­se sono effet­tua­te dal­la nave Lampedusa.

Le cause dello stop

Da quan­to affer­ma Caron­te & Tou­ri­st, lo stop è una con­se­guen­za dei seque­stri che han­no inte­res­sa­to la com­pa­gnia negli scor­si mesi.

La Pro­cu­ra di Mes­si­na nel mese di giu­gno ave­va con­te­sta­to la legit­ti­mi­tà dei con­trat­ti sot­to­scrit­ti con la Regio­ne riguar­dan­ti alcu­ne trat­te, con­te­stan­do l’a­gi­bi­li­tà del­le navi uti­liz­za­te per il servizio.

Per que­sto moti­vo ave­va dispo­sto il seque­stro di cre­di­ti, immo­bi­li, par­te­ci­pa­zio­ni e mez­zi nava­li per un ammon­ta­re di 29 milio­ni di euro.

Il seque­stro ave­va inte­res­sa­to anche il San­so­vi­no che ope­ra­va sul­la trat­ta Tra­pa­ni – Pan­tel­le­ria, anche se la nave non era tra quel­le che, secon­do la Pro­cu­ra, non rispet­ta­va­no i requi­si­ti pre­vi­sti dal ban­do regionale.

Dopo tale seque­stro, la Caron­te & Torui­st ave­va risol­to i con­trat­ti deci­den­do di con­ti­nua­re ad ope­ra­re fino al 30 set­tem­bre sul­le trat­te inte­res­sa­te – Usti­ca, Eolie e Ega­di – in regi­me di libe­ro mer­ca­to, sen­za per­ce­pi­re alcun con­tri­bu­to dal­la Regione.

Le azioni della Regione

Dopo la riso­lu­zio­ne, la Regio­ne ha avvia­to le pro­ce­du­re per un nuo­vo affi­da­men­to dei ser­vi­zi, invi­tan­do diver­se com­pa­gnie, ma da quan­to è dato sape­re, gli avvi­si sono anda­ti deser­ti e nes­su­na com­pa­gnia ha pre­sen­ta­to un’offerta.

A segui­to di ciò, la Regio­ne ave­va chie­sto al con­sor­zio SNS (Socie­tà Navi­ga­zio­ne Sici­lia­na), con­trol­la­ta dal­la Caron­te & Tou­ri­st, di inse­ri­re i ser­vi­zi inte­gra­ti­vi ver­so le Eolie, Ega­di, Pan­tel­le­ria e Usti­ca come esten­sio­ne del­la con­ven­zio­ne con il Mini­ste­ro dei tra­spor­ti con decor­ren­za 11 ottobre.

La risposta di Caronte & Tourist

“Dob­bia­mo pur­trop­po rap­pre­sen­ta­re l’impossibilità di assu­me­re nuo­vi impe­gni con­trat­tua­li a fron­te del­le moda­li­tà di attua­zio­ne – da par­te del PM e del­la GdF dele­ga­ta – del seque­stro pre­ven­ti­vo dispo­sto a nostro cari­co con decre­to del 23 mag­gio scor­so emes­so dal GIP del Tri­bu­na­le di Messina”.

Così Caron­te & Tou­ri­st, per tra­mi­te del con­sor­zio SNS, ha rispo­sto alla richie­sta del­la Regio­ne.

Le ragio­ni sareb­be­ro dovu­te anche all’ul­te­rio­re seque­stro di 2,8 milio­ni di euro avve­nu­to negli scor­si gior­ni, pari all’im­por­to che la Regio­ne sta­va liqui­dan­do per i ser­vi­zi resi nel secon­do tri­me­stre del 2023 per i lot­ti rela­ti­vi a Pan­tel­le­ria e alle Pela­gie, non inte­res­sa­te dal pro­ce­di­men­to pena­le, libe­ran­do una del­le navi sequestrate.

La com­pa­gnia evi­den­zia che l’in­ten­do del­la Pro­cu­ra, mani­fe­sta­to con que­st’ul­ti­ma azio­ne, è quel­lo di con­ti­nua­re a seque­stra­re gli introi­ti fino al rag­giun­gi­men­to del­l’im­por­to indi­ca­to nel decre­to di sequestro.

In que­sto modo, secon­do la Caron­te & Tou­ri­st, la com­pa­gnia dovreb­be sop­por­ta­re gli ingen­ti costi non poten­do con­ta­re sugli introi­ti che sareb­be­ro ogget­to di seque­stri continui.

La con­se­guen­za di tut­to ciò è che dall’11 otto­bre, cioè ieri, il ser­vi­zio inte­gra­ti­vo regio­na­le è sospe­so a data da destinarsi.

In sostanza, al momento Pantelleria ha così perso tre collegamenti settimanali con la Sicilia

Un col­po per le iso­le mino­ri sici­lia­ne, cer­to, ma soprat­tut­to per Pan­tel­le­ria, la più lon­ta­na e la più pena­liz­za­ta da que­sta situa­zio­ne. Già gli aumen­ti dei costi pri­ma del­l’e­sta­te ave­va­no sol­le­va­to lamen­te­le e pole­mi­che nel­la popo­la­zio­ne, a segui­re il pro­ble­ma del­la navet­ta man­can­te da Tra­pa­ni (di cui abbia­mo scrit­to qui) e ora anche tre cor­se set­ti­ma­na­li in meno.

Non si è fat­to in tem­po a ral­le­grar­si per l’an­nun­cio del­la rea­liz­za­zio­ne del­la nuo­va nave che ser­vi­rà Pan­tel­le­ria e Lam­pe­du­sa del­le scor­se ore,  che arri­va que­st’al­tra doc­cia fredda.

La situa­zio­ne del­l’i­so­la peg­gio­ra, per quan­to riguar­da i tra­spor­ti e que­sto non solo non age­vo­la il turi­smo, ma pena­liz­za for­te­men­te chi vive e lavo­ra a Pan­tel­le­ria. L’im­pres­sio­ne di mol­ti cit­ta­di­ni sui social è ormai che l’i­so­la sia sem­pre più sola e iso­la­ta e mol­ti espri­mo­no rassegnazione.


Foto di Tom­ma­so Brignone


 

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