Dal monitoraggio di ASGI e Spazi Circolari esce un quadro della situazione attuale del Punto Crisi di Pantelleria preoccupante
Ecco l’intero report sul Punto Crisi in pdf
Il report realizzato nell’ambito del Progetto InLimine fornisce degli aggiornamenti rispetto alla struttura di prima accoglienza di Pantelleria. Tra le criticità riscontrate: detenzione illegittima, ostacoli all’accesso all’asilo, mancanza di informativa legale, violazione della libertà di corrispondenza telefonica.
Criticità principali riscontrate a Pantelleria
Il monitoraggio effettuato da ASGI nel corso degli ultimi anni a Pantelleria ha rilevato l’esistenza di gravi criticità con riferimento al rispetto dei diritti delle persone straniere in arrivo presso l’isola. Tra i profili più gravi figurano:
- le pratiche di detenzione illegittima e gli ostacoli all’accesso al diritto di difesa;
- l’inadeguatezza dell’attività di informazione e la totale assenza di assistenza legale;
- le pratiche di ostacolo all’accesso alla richiesta di asilo;
- la violazione della libertà di corrispondenza telefonica, alla luce dell’illegittimo sequestro del telefono delle persone in arrivo, che permangono, quindi, in una condizione di totale isolamento.
La maggior parte delle persone che arrivano via mare in Italia hanno a che fare con una gestione della migrazione in luoghi chiusi, isolati e pertanto invisibili all’interno dei quali le persone vengono identificate, selezionate e respinte. Si fa riferimento a vari luoghi quali gli hotspot di Lampedusa, di Pozzallo, di Messina, di Roccella Ionica (in fase di formalizzazione), di Pantelleria, ma anche al CPR di Trapani che svolge parzialmente funzione hotspot in continuità con le procedure svolte a Pantelleria e l’ex CARA di Isola Capo Rizzuto (Crotone) che, tra le varie, svolge anche funzione hotspot.
L’approccio hotspot si caratterizza comporta una lesione sistematica dei diritti dei cittadini e delle cittadine straniere in ingresso. Il ricorso sistematico alla detenzione de facto e gli ostacoli all’accesso al diritto di asilo, attraverso la selezione illegittima tra chi può accedere a tale diritto e chi no rappresentano i punti focali della strategia attuata in frontiera.
L’analisi effettuata da Asgi nel corso degli ultimi anni con riferimento a Pantelleria quale via d’accesso al territorio italiano ha evidenziato, anche in questo luogo di frontiera, l’esistenza di gravi criticità con riferimento al rispetto dei diritti delle persone straniere in arrivo presso l’isola. Tra i profili di maggiore criticità figurano le pratiche di detenzione illegittima e gli ostacoli all’accesso al diritto di difesa; l’inadeguatezza dell’attività di informazione e la totale assenza di assistenza legale; le pratiche di ostacolo all’accesso alla richiesta di asilo; la violazione della libertà di corrispondenza telefonica, alla luce dell’illegittimo sequestro del telefono delle persone in arrivo, che permangono, quindi, in una condizione di totale isolamento.
Pantelleria, luogo meno spettacolarizzato ma al centro della gestione dei flussi migratori, è un’isola in cui gli arrivi sono significativi. Il numero di cittadini stranieri transitati dal punto di crisi, nel periodo dal 4 agosto 2022 al 18 aprile 2023, è di 4507 persone, di cui 661 minorenni (tra cui minori stranieri non accompagnati) giunti sull’isola nell’ambito di 381 eventi di sbarco. È da qui che inizia un percorso che inserisce le persone migranti nella filiera che collega la Tunisia a Pantelleria e Trapani.
Dal 4 agosto 2022 è stata attivata una nuova struttura di soccorso e prima accoglienza, collocata in un’area adiacente al centro precedentemente operativo situato all’interno dell’ex Caserma Barone, che fino alla suddetta data è stata l’unica struttura ad ospitare le persone in arrivo3. Il nuovo centro è definito “punto-crisi” dal Ministero dell’Interno a conferma del compimento del processo di formalizzazione del lesivo approccio hotspot sull’isola.
In seguito ad un periodo di permanenza variabile presso la suddetta struttura e compatibilmente con le condizioni metereologiche, previa disposizione della Prefettura di Trapani, le persone giunte a Pantelleria via mare sono trasferite a Trapani di regola a mezzo traghetti di linea. A Trapani vengono condotte presso il Centro di permanenza per il rimpatrio (CPR), snodo di fondamentale importanza nelle politiche di gestione e controllo istituzionale degli arrivi che caratterizzano questo versante della Sicilia. In questa struttura, le persone sono sottoposte a formale fotosegnalamento da parte dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Trapani, responsabile anche dello svolgimento di attività di polizia giudiziaria e amministrativa, tra cui la determinazione della condizione giuridica dei cittadini stranieri. A Pantelleria, infatti, non è presente al momento l’Ufficio Immigrazione della Questura di Trapani, ma sarebbe in via di apertura una specifica postazione. Infatti, il 10 maggio 2023 la Prefettura di Trapani rappresenta che all’interno del Punto Crisi non vengono ancora eseguite le operazioni di identificazione e foto-segnalamento in mancanza delle dotazioni necessarie per lo svolgimento di tali procedure che sono in fase di reperimento. Situazione che persiste ancora attualmente.
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ASGI – Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione
ECCO L’INTERO REPORT DELL’ASGI:
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