Pantelleria: la mancanza di continuità nei collegamenti via mare ha creato una situazione che va oltre il mero disagio logistico, frantumando la comunità locale
di Flavio Silvia
Un aspetto fondamentale della questione trasporti marittimi da/per Pantelleria riguarda la frequenza delle navi che servono l’isola. I panteschi si aspetterebbero navi giornaliere, ma spesso si trovano a dover fare i conti con servizi che vengono interrotti a causa del maltempo o per ragioni sconosciute. Durante i mesi invernali, quando le condizioni meteorologiche si fanno più avverse, i collegamenti possono diventare irregolari o addirittura cessare del tutto. La frustrazione tra i residenti cresce esponenzialmente, in quanto si sentono impotenti di fronte a questa situazione.
Uno dei problemi che alimenta questa frustrazione riguarda la disponibilità di beni di prima necessità. Quando le navi non raggiungono l’isola, i supermercati si svuotano rapidamente, costringendo i residenti a dover fare i conti con la mancanza di prodotti freschi e non. La sensazione di abbandono e isolamento cresce quando i prodotti essenziali scarseggiano, costringendo le famiglie a dover pagare prezzi spesso esagerati per ciò che rimane disponibile.
La comunità locale, nonostante i suoi sforzi per far sentire la sua voce attraverso i social network, resta in gran parte impotente di fronte a questa situazione. La mancanza di continuità nei trasporti ha creato un senso di isolamento che alimenta la frustrazione tra gli abitanti. La possibilità di non poter contare su un mezzo di trasporto affidabile per collegarsi con la terra ferma ha portato, tra i panteschi, un senso di impotenza che va oltre il disagio legato alla mancanza di prodotti nei supermercati.
Una soluzione: la produzione in loco
Come sempre quando si parla di dipendenza o autosufficienza in merito ad un prodotto si parla di diversificazione.
La produzione locale, sebbene sia una soluzione a lungo termine, rappresenta una speranza per l’isola di diventare autosufficiente e ridurre la dipendenza dai trasporti marittimi. Ovviamente però, questa è una soluzione che richiede tempo e forti investimenti sul territorio.
Questo sforzo renderebbe l’isola più autosufficiente in termini di produzione di alimenti, compresi frutta, verdura e prodotti caseari. Significa, in altre parole, costi minori al momento dell’acquisto dei beni dato dall’abbattimento del costo dei trasporti oltre ad una filiera più green e più sostenibile.
Tuttavia, esistono esempi di isole che hanno raggiunto una maggiore autosufficienza.
I modelli: Cuba e le isole di Åland
Dopo il collasso dell’Unione Sovietica negli anni ’90, Cuba ha affrontato interruzioni nei trasporti e negli approvvigionamenti. Per superare questa sfida, l’isola ha adottato una serie di strategie, tra cui:
- Agricoltura urbana: Promozione dell’agricoltura in contesti urbani, consentendo alle persone di coltivare frutta e verdura localmente.
- Agricoltura biologica: Abbracciando l’agricoltura biologica per ridurre la dipendenza da pesticidi e fertilizzanti importati.
- Promozione della produzione locale: Incentivando l’agricoltura e la produzione locale, riducendo così la necessità di importare beni.
- Ricerca e innovazione agricola: Investimenti in ricerca agricola e tecnologie sostenibili per migliorare la produzione di cibo all’interno dell’isola.
Queste misure hanno contribuito a rendere Cuba più autosufficiente in termini di produzione alimentare, riducendo la dipendenza dai trasporti marittimi per i beni di prima necessità.
Uguali i provvedimenti nelle isole di Åland, situate tra la Svezia e la Finlandia. Questi provvedimenti hanno portato al medesimo risultato: l’autosufficienza dai trasporti marittimi.
In entrambi i casi, la promozione della produzione locale, dell’agricoltura sostenibile e il sostegno alle comunità locali hanno dimostrato di essere chiavi per raggiungere l’autosufficienza, riducendo al contempo la vulnerabilità agli sbalzi nei trasporti marittimi.
Modelli di Cuba e Åland: Soluzioni Possibili per Pantelleria
I modelli adottati da Cuba e dall’Arcipelago di Åland per raggiungere l’autosufficienza in beni essenziali, quali prodotti alimentari, prodotti caseari, frutta e verdura, offrono soluzioni promettenti anche per l’isola di Pantelleria. Ecco alcune ragioni per cui questi modelli sono esportabili e applicabili a Pantelleria:
- Simili sfide insulari: Cuba, Åland e Pantelleria condividono sfide comuni come la dipendenza dai trasporti marittimi e le interruzioni stagionali dovute al maltempo. Queste sfide rendono i modelli di Cuba e Åland pertinenti per Pantelleria, poiché le soluzioni sviluppate in contesti simili possono essere adattate alle esigenze locali.
- Favorire la produzione locale: Promuovere la produzione locale è una strategia chiave in entrambi i modelli. Pantelleria può incentivare la coltivazione locale di frutta, verdura e altri prodotti agricoli, riducendo così la dipendenza dalle importazioni e garantendo un approvvigionamento più stabile.
- Agricoltura sostenibile: L’adozione di pratiche agricole sostenibili, come l’agricoltura biologica, può migliorare la qualità e la sicurezza alimentare, riducendo al contempo la necessità di importare prodotti chimici agricoli.
- Sostegno ai produttori locali: Incoraggiare e sostenere gli agricoltori e i produttori locali è un elemento chiave in entrambi i modelli. Pantelleria può adottare politiche per sostenere le comunità rurali e rafforzare la produzione locale.
- Diversificazione economica: Rendendo le comunità locali più autosufficienti, Pantelleria può ridurre la sua vulnerabilità agli sbalzi nei trasporti marittimi e diversificare la sua economia attraverso la produzione e la vendita di prodotti locali.
- Riduzione dei costi: Raggiungere una maggiore autosufficienza può ridurre i costi legati all’importazione di beni di prima necessità, beneficiando sia i residenti che l’economia locale.
In conclusione, i modelli di Cuba e Åland offrono un quadro promettente per Pantelleria, un’isola che lotta con le sfide dei trasporti marittimi e dell’approvvigionamento di beni essenziali. L’adattamento di queste soluzioni alle esigenze specifiche di Pantelleria potrebbe rappresentare un passo significativo verso una maggiore autosufficienza e una comunità più resiliente.
Foto di Tommaso Brignone
Sono il corrispondente di Punto a Capo per la Regione Sicilia, in particolare, per l‘isola di Pantelleria. Affronto le maggiori tematiche riguardanti il mio territorio, portando le notizie siciliane anche fuori dall’isola.
Cerco di trasmettere tramite i miei articoli la mia passione per la scrittura che sempre mi ha distinto e che oggi è arrivata anche a diventare metodo per la diffusione di notizie. Sono molto legato al mio territorio, questo è quello che mi porta a scrivere; oltre anche, sicuramente, alla passione che provo nei confronti delle tematiche che tratto.
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È la mia prima esperienza in un giornale, cerco di scrivere le notizie in modo tale da render interessante il tutto e condendolo con un pizzico di senso critico, per appassionare il lettore alla lettura dei miei articoli, trasmettendo la passione che metto nel scrivere i pezzi.