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No, cara Nautilus, i conti non tornano: considerazioni sui prezzi inviatici

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No, cara Nautilus, i conti non tornano: la Nautilus ci ha inviato i prezzi applicati a Pantelleria “per le dovute considerazioni…”, ma qualcosa non quadra con quanto succede nel resto d’Italia

Ecco allora le nostre considerazioni

di Ange­lo Parisi

Pre­met­tia­mo che ci fa pia­ce­re che la Nau­ti­lis ci abbia tra­smes­so una nota indi­riz­za­ta ai due gesto­ri dei distri­bu­to­ri di car­bu­ran­te e al Comu­ne di Pan­tel­le­ria, in cui por­ta­va a cono­scen­za il prez­zo pra­ti­ca­to per il gaso­lio e la ben­zi­na sia nel caso di for­ni­tu­ra alla Sme­de che in quel­lo di non for­ni­tu­ra, quel­lo che ci lascia per­ples­si è la nota con cui si con­clu­de la let­te­ra: “…è pos­si­bi­le dun­que dedur­re che il prez­zo fina­le alla pom­pa, com­pu­tan­do anche il volu­me tota­le del­la Cen­tra­le elet­tri­ca loca­le, sareb­be alli­nea­to a quel­lo oggi pra­ti­ca­to sul­la ter­ra­fer­ma”.

Il prez­zo al litro a cui si rife­ri­sce Nau­ti­lus è di 1,969 euro per il gaso­lio e 1,976 per la ben­zi­na. A non esse­re chia­ro è a qua­le prez­zo fina­le alla pom­pa “alli­nea­to a quel­lo pra­ti­ca­to sul­la ter­ra­fer­ma” si rife­ri­sca, ma, anche, qua­le sia que­sta ter­ra­fer­ma di cui parla.

Sicuramente non è la Sicilia

Infat­ti, se pren­dia­mo a rife­ri­men­to i prez­zi medi regio­na­li comu­ni­ca­ti dal Mini­ste­ro del­le Impre­se e del Made in Ita­ly il 7 novem­bre scor­so, sco­pria­mo che sono di 1,834 euro per il gaso­lio e 1,859 per la benzina.

Prez­zi più bas­si di quel­li comu­ni­ca­ti da Nau­ti­lus, quin­di, di 13,5 cen­te­si­mi per il gaso­lio e 11,7 cen­te­si­mi per la benzina.

Quin­di, se dav­ve­ro i prez­zi di ven­di­ta di Nau­ti­lus fos­se­ro alli­nea­ti a quel­li pra­ti­ca­ti dagli altri gros­si­sti in Sici­lia, dovrem­mo pen­sa­re che i gesto­ri del­le pom­pe sici­lia­ne resti­tui­sco­no di tasca pro­pria ai pro­pri clien­ti tra gli 11 e i 13 cen­te­si­mi ogni litro di car­bu­ran­te venduto?

Oppu­re che i prez­zi pra­ti­ca­ti da Nau­ti­lus in Sici­lia sono total­men­te fuo­ri mer­ca­to e, quin­di, ha scien­te­men­te scel­to di non ven­de­re nem­me­no un deci­li­tro di carburante?

La tesi di Nautilus non convince affatto

I clien­ti di Nau­ti­lus non sono gli auto­mo­bi­li­sti, ma i gesto­ri del­le pom­pe e, quin­di, quei prez­zi non sono prez­zi al det­ta­glio, ma all’ingrosso che subi­ran­no poi il rica­ri­co dei gesto­ri, per­ché si sup­po­ne che qual­co­sa deb­ba­no gua­da­gna­re anche loro.

Ma allo­ra quan­to dovreb­be esse­re media­men­te il prez­zo di ven­di­ta all’ingrosso, affin­ché il prez­zo alla pom­pa sia alli­nea­to a quel­lo pra­ti­ca­to in Sicilia?

Basta pren­de­re il prez­zo medio rile­va­to dal Mini­ste­ro e sot­trar­re il rica­ri­co medio pra­ti­ca­to dai gesto­ri. Le varie fon­ti tro­va­te in rete rife­ri­sco­no che tale rica­ri­co è com­pre­so tra i 3 e i 6 cen­te­si­mi al litro.

Quin­di i gros­si­sti con­cor­ren­ti di Nau­ti­lus in Sici­lia pra­ti­che­reb­be­ro un prez­zo medio che al mas­si­mo sareb­be di 1,804 euro per il gaso­lio e 1,829 euro per la benzina.

Siamo abbastanza lontani da quelli praticati da Nautilus a Pantelleria

Un altro modo per valu­ta­re il prez­zo pra­ti­ca­to all’ingrosso ci vie­ne for­ni­to dal MEPA, il Mer­ca­to Elet­tro­ni­co del­la Pub­bli­ca Amministrazione.

Tra le con­ven­zio­ni sot­to­scrit­te da Con­sip, la socie­tà con­trol­la­ta dal Mini­ste­ro dell’Economia e del­le Finan­ze, c’è quel­la per la for­ni­tu­ra di car­bu­ran­ti per auto­tra­zio­ne per le Pub­bli­che Amministrazioni.

Andan­do a spul­cia­re i dati per la Sici­lia, si sco­pre che nel perio­do com­pre­so tra 30 otto­bre ed il 5 novem­bre, il prez­zo di ven­di­ta più alto, com­pren­si­vo di acci­se e IVA, è sta­to di 1,813 euro per il gaso­lio e 1,748 euro per la ben­zi­na. Valo­ri mol­to vici­ni a quel­li rica­va­ti sot­traen­do il rica­ri­co pra­ti­ca­to dai distri­bu­to­ri al prez­zo medio rile­va­to dal Mini­ste­ro, e distan­ti da quel­lo comu­ni­ca­to da Nautilus.

Ma perché Nautilus pratica a Pantelleria un prezzo così alto?

La ragio­ne, secon­do Nau­ti­lus, sta­reb­be tut­ta nei costi di gestio­ne del depo­si­to costie­ro e nel fat­to che gli stes­si sareb­be­ro ripar­ti­ti su un volu­me di car­bu­ran­te bas­so. Ma anche que­sta giu­sti­fi­ca­zio­ne non regge.

Attra­ver­so il suo sito inter­net, Nau­ti­lus ci infor­ma di esse­re pre­sen­te in più di 2.300 aero­sta­zio­ni in 60 pae­si in tut­ti e 5 i continenti.

Inol­tre, infor­ma di ave­re impian­ti per lo stoc­cag­gio e bun­ke­rag­gio non solo a Pan­tel­le­ria, ma anche a Paler­mo, Comi­so, Lam­pe­du­sa, Caglia­ri e Pescara.

Questo cosa vuol dire?

Che alme­no che non ten­ga una con­ta­bi­li­tà sepa­ra­ta per ognu­no di que­sti impian­ti, i costi di gestio­ne si som­ma­no e ven­go­no ripar­ti­ti su tut­to il volu­me di car­bu­ran­te venduto.

Il costo medio soste­nu­to da Nau­ti­lus è uni­co e ugua­le in tut­ti gli impian­ti gesti­ti. Volen­do, quin­di, può per­met­ter­si di pra­ti­ca­re lo stes­so prez­zo in tut­ti i siti. A Pan­tel­le­ria e Lam­pe­du­sa, come a Paler­mo, Pesca­ra o Cagliari.

Ma allora perché Nautilus a Pantelleria non pratica lo stesso prezzo del resto d’Italia?

Per­ché le con­di­zio­ni di Pan­tel­le­ria sono par­ti­co­la­ri e for­te­men­te con­di­zio­na­ti dall’insularità. Gli altri for­ni­to­ri dif­fi­cil­men­te potreb­be­ro rag­giun­ge­re l’isola sen­za un loro depo­si­to. In pra­ti­ca, la situa­zio­ne di Pan­tel­le­ria non è quel­la di libe­ro mer­ca­to, ma di monopolio.

E Nau­ti­lus fa né più né meno ciò che fan­no i mono­po­li­sti: cer­ca di mas­si­miz­za­re i pro­fit­ti pra­ti­can­do il prez­zo più alto che può! Cosa che nel resto d’Italia non può fare per la pre­sen­za di una concorrenza. 

Non sta facen­do nien­te di ille­ga­le, cer­to, appro­fit­ta di una situa­zio­ne, ma una logi­ca mono­po­li­sti­ca non può pas­sa­re per iden­ti­ca a quel­la appli­ca­ta nel resto d’I­ta­lia. Que­sta è la real­tà dei fat­ti e, come abbia­mo det­to in un nostro arti­co­lo, solo un inter­ven­to del­lo Sta­to potrà por­re fine a que­sta speculazione.

In ogni caso l’alternativa c’è…

Basta smet­te­re di acqui­sta­re il car­bu­ran­te di ori­gi­ne fos­si­le, pas­sa­re alla tra­zio­ne elet­tri­ca e auto­pro­dur­si l’energia, come abbia­mo già det­to mol­te vol­te.


Nel­le foto: rile­va­zio­ne di prez­zi car­bu­ran­ti ieri nel Lazio e in Sicilia


 

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