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Il Waterfront di Pantelleria è salvo: TAR respinge istanza cautelare

waterfront pantelleria

Pantelleria tira un sospiro di sollievo: i Giudici hanno rigettato l’istanza cautelare per annullare il Waterfront. Il progetto e i 14,7 milioni del finanziamento sono salvi, ora si spera che l’atto non abbia causato ritardi nei lavori

LEGGI LA SENTENZA

Nel nostro arti­co­lo del 3 novem­bre scor­so ave­va­mo dato la noti­zia del­la pre­sen­ta­zio­ne di un ricor­so con­tro la Deli­be­ra del Con­si­glio Comu­na­le del 24 apri­le 2023 che ave­va auto­riz­za­to il pro­get­to defi­ni­ti­vo dei lavo­ri del Water­front di Pantelleria.

I ricor­ren­ti, di cui non si cono­sce­va l’i­den­ti­tà, soste­ne­va­no che l’at­to fos­se ille­git­ti­mo e, per­tan­to, ne chie­de­va­no l’an­nul­la­men­to. Annul­la­men­to che, come abbia­mo spie­ga­to nel nostro arti­co­lo, se accol­to avreb­be decre­ta­to l’im­pos­si­bi­li­tà di fini­re i lavo­ri in tem­po con la per­di­ta dei 14,7 milio­ni di euro otte­nu­ti dal­l’Am­mi­ni­stra­zio­ne Campo.

Oltre a chie­de­re l’an­nul­la­men­to del­la Deli­be­ra, i ricor­ren­ti, rap­pre­sen­ta­ti e dife­si dagli avvo­ca­ti Anto­nia Ros­sa­na Di Bar­to­lo e Moni­ca Gio­van­na Ala­gna, con il loro ricor­so han­no pre­sen­ta­to istan­za cau­te­la­re per la sospen­sio­ne degli effet­ti del­la Deli­be­ra e degli atti conseguenti.

Que­sto signi­fi­ca che i Giu­di­ci devo­no espri­mer­si due vol­te. La pri­ma per acco­glie­re o meno l’i­stan­za cau­te­la­re e la secon­da per il giu­di­zio di merito.

L’Am­mi­ni­stra­zio­ne D’An­co­na, lo scor­so 2 novem­bre ha deli­be­ra­to di resi­ste­re in giu­di­zio, dan­do man­da­to al Respon­sa­bi­le del Set­to­re II di con­fe­ri­re un inca­ri­co ad un lega­le, tenen­do con­to “del­la pre­gres­sa espe­rien­za in mate­ria, del­la cono­scen­za del­la pro­ble­ma­ti­ca e del cri­te­rio di eco­no­mi­ci­tà”.

Lo scor­so 7 dicem­bre, sul sito inter­net del­la Giu­sti­zia Ammi­ni­stra­ti­va, è sta­ta pub­bli­ca­ta l’or­di­nan­za dei Giu­di­ci del TAR di Paler­mo del 5 dicem­bre che han­no deci­so di riget­ta­re l’i­stan­za cautelare.

Dal­la sua let­tu­ra si evin­co­no i nomi­na­ti­vi dei ricor­ren­ti, che sono Davi­de Ange­lo Valen­za e Giu­sep­pe Giuf­fri­da, eser­cen­ti di due atti­vi­tà in Via Bor­go Ita­lia. L’at­to pub­bli­co ora con­fer­ma anche le voci ripor­ta­te nel nostro pre­ce­den­te arti­co­lo: in effet­ti il ricor­so è par­ti­to pro­prio da due com­mer­cian­ti di Bor­go Italia.

Nel­le moti­va­zio­ni del riget­to, i Giu­di­ci scri­vo­no: “rite­nu­to che, in dispar­te in pro­fi­li di rice­vi­bi­li­tà del ricor­so ecce­pi­ti dal Comu­ne resi­sten­te, i moti­vi di cen­su­ra dedot­ti non appa­io­no, allo sta­to, sup­por­ta­ti da suf­fi­cien­te fumus boni iuris, tale da indur­re ad un ragio­ne­vo­le pre­vi­sio­ne sul­l’e­si­to favo­re­vo­le del ricor­so, con­si­de­ra­to quan­to dedot­to dal pre­det­to Comu­ne in ordi­ne al fat­to che il Con­si­glio Comu­na­le ha espres­sa­men­te valu­ta­to la sus­si­sten­za dell’urgenza, dell’improrogabilità e del­la neces­si­tà dell’approvazione del pro­get­to defi­ni­ti­vo dei lavo­ri di riqua­li­fi­ca­zio­ne degli spa­zi pub­bli­ci del Lun­go mare di Pan­tel­le­ria”.

In paro­le pove­re, i Giu­di­ci ammi­ni­stra­ti­vi sosten­go­no che dal­la let­tu­ra degli atti pre­sen­ta­ti, le ragio­ni dei ricor­ren­ti non sem­bra­no suf­fi­cien­ti a far pre­ve­de­re un esi­to favo­re­vo­le del ricor­so. Anche per­ché il Con­si­glio Comu­na­le ha valu­ta­to la sus­si­sten­za del­l’ur­gen­za, del­l’im­pro­ro­ga­bi­li­tà e del­la neces­si­tà di appro­va­re il pro­get­to defi­ni­ti­vo dei lavo­ri del waterfront.

Quin­di, i Giu­di­ci non solo han­no respin­to la richie­sta di sospen­sio­ne, ma han­no in pra­ti­ca anti­ci­pa­to l’e­si­to non favo­re­vo­le del ricor­so nel giu­di­zio di merito.

Una buo­na noti­zia per Pan­tel­le­ria che final­men­te potrà vede­re riqua­li­fi­ca­te le aree del lun­go mare, spe­ran­do che que­sto mese per­so per il ricor­so non inci­da nega­ti­va­men­te sul cro­no­pro­gram­ma dei lavori.

Resta comun­que igno­to e incom­pren­si­bi­le il moti­vo per cui i ricor­ren­ti han­no pre­sen­ta­to un ricor­so che, se accol­to, avreb­be com­por­ta­to lo stop defi­ni­ti­vo ai lavo­ri e la per­di­ta del finan­zia­men­to, soprat­tut­to alla luce del fat­to che tra i prin­ci­pa­li bene­fi­cia­ri del­la riqua­li­fi­ca­zio­ne ci sono pro­prio gli eser­cen­ti del lun­go mare.

ECCO LA SENTENZA:

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