Una pantesca a Sanremo DOC 2024: il diario di Charlotte
di Sabina Esposito
Si dice che nulla accade per caso, io credo molto in questo.
È il 2 dicembre e mi ritrovo a Catania per la regolare lezione di canto in Accademia, quando vengo a sapere dei casting per Sanremo D.O.C. in un paesino lì vicino. Mi sono detta “Perché non approfittare di questa occasione?” Risultato: passo i Casting, ancora incredula!
Appena mi viene comunicata la data della mia esibizione, l’8 febbraio, mi metto subito al lavoro per organizzare il viaggio, i giorni passano veloci tra impegni lavorativi musicali e studio.
È il 7 febbraio e la sveglia delle 6 di mattina ha un suono apparentemente più adrenalinico. Il tempo di prepararmi e mi ritrovo a chiudere la valigia (che sarebbe dovuta essere di 8 kg, ma così non è stato…) per iniziare questo viaggio verso il luogo più sognato dagli artisti: Sanremo.
Stavolta però non sono partita da sola, ho avuto accanto una vera amica, una persona che meritava di esserci, Sofia Di Malta. È stato un viaggio lungo, tra voli, treni, bus, taxi, tante risate ed emozioni, ma ne è valsa davvero la pena. Andare a Lourdes è stato meno faticoso!
Appena arrivata ho deciso di non uscire per riposare ed essere in forma per la performance del giorno successivo. Dopo 14 ore di viaggio il mio corpo chiedeva cibo, una doccia e tanto riposo.
Il risveglio è stato emozionante: ho aperto gli occhi e mi sono resa conto di essere lì, nel posto in cui puoi giocare le tue carte al meglio per portarti a casa qualcosa che abbia il sapore di un nuovo inizio.
Con la mia amica facciamo colazione e decidiamo, per sicurezza, di portarci uno zaino con tutto ciò che mi sarebbe servito per il cambio dell’esibizione nel caso avessimo avuto problemi di tempistica. Il mio sesto senso anche stavolta non si sbagliava, infatti, a causa di ritardi di bus e confusione, abbiamo optato per rimanere a Sanremo. L’appuntamento era alle 14 al Palafiori. Un pranzo leggero e poi la scelta di cambiarmi nel bagno del locale. Entrare in un modo ed uscirne in modalità “wow” non mi era ancora capitato. Potete immaginare le risate durante la preparazione…
Sono le ore 14 in punto e siamo di fronte al Palafiori.
Entriamo nella sala “Underground”. Vedo una sala grande, monitor e videocamere ovunque, un palco, già c’è qualcuno tra il pubblico, vedo quelli della produzione, chiedo la scaletta, sono la dodicesima, arriva la presentatrice… ok ci siamo!
Mi rendo conto che sta arrivando il momento di concentrarmi e dare tutta me stessa. Si abbassano le luci, la presentatrice saluta in diretta “Benvenuti a Sanremo DOC”…si parte. Gli artisti prima di me si esibiscono uno dietro l’altro, osservo e ascolto ogni dettaglio. Mancano due artisti e poi sarà il mio turno. Mi alzo e mi metto dietro le quinte, cerco di non pensare troppo, di dare spazio alla concentrazione, sento il mio nome “Charlotte”, tocca a me.
Ho cantato la mia “Vorrei me” riarrangiata, aumentata di tonalità. Sono riuscita a raccontare ciò che avevo dentro, senza far vincere la troppa emozione, tenendo tutto sotto controllo.
Ho ricevuto un ottimo feedback sia sul look che sull’esibizione. La soddisfazione più grande è stata quando si è avvicinato un produttore complimentandosi per aver egregiamente messo in pratica ciò che spesso lui dice nelle sue masterclass “non bisogna solo saper cantare, quello lo si impara studiando, bisogna saper comunicare sul palco attraverso la presenza scenica e l’interpretazione, e tu ci sei riuscita benissimo. Hai fatto un’ottima performance. Complimenti davvero”. La mia reazione: incredula, immobile e un velato “grazie”..non sono riuscita a dire altro.
Al termine della puntata siamo rimaste a Sanremo e ci siamo godute lo spettacolo in Piazza Colombo con la diretta dall’ Ariston. Inutile dirvi quanta pazzia e divertimento. Abbiamo visto da vicino Mr. Rain, Emma Marrone e alcuni attori di “Mare Fuori”.
Peccato che l’indomani sono dovuta ripartire a causa di altri impegni musicali. Il viaggio di ritorno ancor peggio dell’andata, ma con il doppio delle risate, perché se ci ridi sopra, tutto scivola meglio!
Due ore di sonno, una sveglia alle 4 del mattino (stavolta arrabbiata). Ancora oggi continuo ad avere un’immagine fissa: io e Sofia alla stazione alle 6 del mattino ad aspettare un treno che sembrava non arrivare mai, il tutto tra vento, freddo gelido e pioggia. Un viaggio tra taxi, treni, aerei, scali, bus…tutto un correre senza sosta per poi ritrovarci a Catania per una nuova serata e chiederci, sorridendo, ma allo stesso tempo malinconiche, se davvero fossimo state a Sanremo.
Sembra essere stato un sogno, ma grazie al cielo non lo è stato. Faticoso, direte. Decisamente, ma lo rifarei altre mille volte. Non è stata un’esperienza, ma l’opportunità di un nuovo inizio per quella Charlotte che non conosce limiti e stanchezza per ciò in cui crede.
Ci sono esperienze che ti cambiano e questa è stata una di quelle.
Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto e continuano a farlo. Senza di voi sarebbe tutto più difficile. Rimanete connessi…non finisce qui!
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