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Google Earth e l’importanza della memoria, anche a Pantelleria

Google Earth e l’importanza della memoria, anche a Pantelleria

Come cambia il territorio nel tempo? Come appare dopo un incendio o dopo una riqualificazione? Qual è l’aspetto dell’isola dopo gli ultimi anni?

di Ange­lo Parisi

Chi di noi non ha usa­to alme­no una vol­ta il noto pro­gram­ma Goo­gle Earth? O Goo­gle Maps? Cre­do che tut­ti, alme­no una vol­ta, li abbia­mo uti­liz­za­ti o per cer­ca­re un sito o per cono­sce­re il per­cor­so da segui­re per raggiungerlo.

I due stru­men­ti uti­liz­za­no una serie di foto scat­ta­te dai satel­li­ti, dagli aerei o da altri mez­zi al livel­lo del suo­lo. Que­ste imma­gi­ni, natu­ral­men­te, ven­go­no perio­di­ca­men­te aggior­na­te per­ché i luo­ghi cam­bia­no. Cam­bia­no le stra­de, i sen­si di mar­cia, si costrui­sco­no nuo­ve case, quar­tie­ri o infra­strut­tu­re. Una foto aerea di una cit­tà scat­ta­ta 50 anni fa, non è ugua­le a quel­la scat­ta­ta oggi.

Guar­da­re in sequen­za le foto aeree scat­ta­te in epo­che dif­fe­ren­ti, però, ci per­met­te di com­pren­de­re il modo in cui si svi­lup­pa­no e cam­bia­no i luo­ghi. Goo­gle Earth per­met­te di far­lo, gra­zie ad uno stru­men­to che con­sen­te, una vol­ta che ci sia­mo posi­zio­na­ti su un sito, di poter scor­re­re il tem­po e, così, vede­re le foto del passato.

Qual­che gior­no fa ci sia­mo accor­ti che le foto aeree di Pan­tel­le­ria sono sta­te aggior­na­te e, così, abbia­mo “gio­ca­to” un po’ scor­ren­do la linea del tem­po all’indietro per cer­ca­re di vede­re il modo in cui sono cam­bia­ti alcu­ni siti. Tra le modi­fi­che più apprez­za­bi­li, quel­le che ci han­no col­pi­to sono tre. Così pub­bli­chia­mo le foto del pri­ma e del dopo di que­ste tre zone.

Punta della Croce

Il pri­mo sito a col­pir­ci è sta­to quel­lo di Pun­ta del­la Cro­ce, la zona di fron­te al Cimi­te­ro di Pan­tel­le­ria che in pas­sa­to è sta­ta uti­liz­za­ta pri­ma come luo­go in cui rea­liz­za­re i mas­si a pro­te­zio­ne del­la man­tel­la­ta del Por­to Nuo­vo e poi come depo­si­to tem­po­ra­neo del­le bar­che con cui i migran­ti appro­da­no sull’isola.

Quell’area è sta­ta ogget­to di boni­fi­ca e riqua­li­fi­ca­zio­ne nel cor­so degli scor­si anni e oggi è sede di un par­cheg­gio e di un’area in cui sarà pos­si­bi­le far par­cheg­gia­re i mez­zi pesan­ti che arri­va­no sull’isola per por­ta­re le mer­ci, oltre che rap­pre­sen­ta­re un nuo­vo ingres­so del por­to nuovo.

Raf­fron­tan­do le foto scat­ta­te nel mar­zo del 2021 e quel­la scat­ta­ta a novem­bre del 2023 è pos­si­bi­le fare il raf­fron­to tra il pri­ma ed il dopo.

Pun­ta del­la Cro­ce PRIMA

Pun­ta del­la Cro­ce Pan­tel­le­ria DOPO

La Scuola d’infanzia di Rekhale

Stes­so discor­so si può fare per la scuo­la dell’infanzia di Rekha­le che in que­sti anni è sta­ta ogget­to di riqualificazione.

Il raf­fron­to tra la foto scat­ta­ta a mar­zo del 2021 e quel­la scat­ta­ta a giu­gno del 2023 ci con­sen­te di apprez­za­re le modi­fi­che e le miglio­rie: si apprez­za­no gli spa­zi gio­co all’aperto, gli orti didat­ti­ci, le aiuo­le, i pan­nel­li foto­vol­tai­ci e sola­ri ter­mi­ci che han­no con­sen­ti­to di incre­men­ta­re l’efficienza ener­ge­ti­ca del­la struttura.

Scuo­la di Rekha­le PRIMA

Scuo­la di Rekha­le DOPO

Cala Tramontana

Le modi­fi­che, però, non sono sem­pre posi­ti­ve. In alcu­ni casi il raf­fron­to tra il pri­ma ed il dopo ci mostra il dan­no pro­dot­to dagli eventi.

È il caso dell’area che si tro­va a nord di Cala Tra­mon­ta­na che quest’estate è sta­ta col­pi­ta da un incen­dio che ha distrut­to i cam­pi. Non voglia­mo entra­re nel meri­to del­la dolo­si­tà o meno dell’evento, ma sem­pli­ce­men­te mostra­re l’effetto del fuo­co sui ter­ri­to­ri e pro­va­re così a scuo­te­re un po’ la sen­si­bi­li­tà di tut­ti, per cer­ca­re di fare in modo che il ter­ri­to­rio ven­ga cura­to, quan­to meno per limi­ta­re gli effet­ti del fuoco.

Dal raf­fron­to tra la foto scat­ta­ta nel mese di ago­sto del 2019 e quel­la scat­ta­ta a otto­bre del 2023 si può vede­re come il colo­re ver­de del­la zona sia diven­ta­to nero.

Cala Tra­mon­ta­na PRIMA

Cala Tra­mon­ta­na DOPO

Que­sto eser­ci­zio che abbia­mo pro­va­to a fare ci ser­ve anche per dimo­stra­re l’importanza del­la memo­ria. Infat­ti, mol­to spes­so, a cau­sa del­la quo­ti­dia­ni­tà, ten­dia­mo a dimen­ti­ca­re ciò che è suc­ces­so anche pochi gior­ni pri­ma, non riu­scen­do a coglie­re i cam­bia­men­ti. Per que­sto, ciò che ci cir­con­da sem­bra immutato.

Per que­sto un archi­vio, in que­sto caso foto­gra­fi­co, ci può esse­re d’aiuto per ricor­da­re il pas­sa­to e raf­fron­tar­lo con il pre­sen­te, oltre ad aiu­ta­re a tra­smet­te­re la cono­scen­za a chi non ha vis­su­to quei momen­ti o quei luo­ghi. Infi­ne, l’im­ma­gi­ne ci fa capi­re in modo diret­to l’im­pat­to dram­ma­ti­co che incen­di e abu­si­vi­smo han­no sul­l’i­so­la e a cer­ca­re di impe­di­re altri epi­so­di simi­li per il territorio.

 

 

 

 

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