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Pantelleria: la storia di Alvise Andrich un eroe senza tempo

di Fla­vio Silvia

Mar­te­dì 5 mar­zo 2024, pres­so la Sala Viscon­ti del­lo Sta­to Mag­gio­re del­l’Ae­ro­nau­ti­ca Mili­ta­re, è sta­to pre­sen­ta­to un even­to sen­za pre­ce­den­ti, segna­to dal­l’e­mo­zio­ne e dal richia­mo del­la sto­ria. Un pez­zo di sto­ria affa­sci­nan­te rie­mer­ge dal mare di Pan­tel­le­ria, gra­zie al sub Anto­nel­lo D’A­iet­ti e un team ecce­zio­na­le com­po­sto dal­l’Aero­nau­ti­ca Mili­ta­re, il 3° Nucleo Ope­ra­to­ri Subac­quei del­la Guar­dia Costie­ra di Mes­si­na, la Soprin­ten­den­za del Mare del­la Regio­ne Sici­lia­na, l’Uni­ver­si­tà di Paler­mo e l’OTS Green Divers.

La Storia di Alvise Andrich

L’8 giu­gno 1943, il ser­gen­te mag­gio­re pilo­ta Alvi­se Andrich, mem­bro dell’80ª Squa­dri­glia del 17° Grup­po, decol­lò con il suo Mac­chi 205 Vel­tro per una mis­sio­ne desti­na­ta a entra­re nel­la leg­gen­da. Lo scon­tro con gli Allea­ti por­tò alla per­di­ta del suo aereo, ma Alvi­se Andrich, gra­zie al para­ca­du­te, si sal­vò. Que­sto eroe, ori­gi­na­rio di Val­la­da Agor­di­na, fu pro­ta­go­ni­sta di varie fron­ti duran­te la Secon­da Guer­ra Mon­dia­le, gua­da­gnan­do­si ono­ri­fi­cen­ze e rico­no­sci­men­ti per il suo coraggio.

La sua sto­ria, sepol­ta per decen­ni nei mean­dri del mare di Pan­tel­le­ria, ha visto la luce gra­zie al tena­ce lavo­ro del team di recu­pe­ro. Nel 2023, il relit­to del suo Mac­chi C.205 è sta­to indi­vi­dua­to a 30 metri di pro­fon­di­tà, a 700 metri dal­la costa, e il suo ritor­no ha por­ta­to con sé non solo la sto­ria di un eroe, ma anche la memo­ria di tut­ti colo­ro che, come Alvi­se, han­no sacri­fi­ca­to la pro­pria vita per il pro­prio Paese.

Il Recupero e il Progetto di Restauro

L’e­ven­to pres­so lo Sta­to Mag­gio­re del­l’Ae­ro­nau­ti­ca ha visto la par­te­ci­pa­zio­ne di tut­ti colo­ro che han­no reso pos­si­bi­le il recu­pe­ro dei rot­ta­mi del veli­vo­lo. Pre­sen­te anche il figlio di Alvi­se Andrich, il dott. Rena­to Andrich, che ha con­di­vi­so emo­zio­nan­ti ricor­di d’in­fan­zia e ha descrit­to suo padre come un eroe eter­no nel­la memo­ria del­la sua famiglia.

La pre­sen­ta­zio­ne del pro­get­to di restau­ro ha col­pi­to per la sua ori­gi­na­li­tà: una strut­tu­ra in legno e accia­io rico­strui­rà la for­ma ori­gi­na­le del Mac­chi C.205, con pez­zi ori­gi­na­li espo­sti all’in­ter­no e una rive­sti­tu­ra poste­rio­re in allu­mi­nio a cura del­l’ar­ti­sta Mar­co Maz­zei. Una vol­ta com­ple­ta­to, il veli­vo­lo tro­ve­rà la sua dimo­ra nel­l’­han­gar Ner­vi del­l’Ae­ro­por­to di Pantelleria.

Il recu­pe­ro di que­sto aereo non è solo un atto di sal­va­tag­gio mate­ria­le, ma un impe­gno pro­fon­do per pre­ser­va­re la sto­ria dei sin­go­li indi­vi­dui che han­no sacri­fi­ca­to la pro­pria vita in nome di prin­ci­pi e idea­li. Alvi­se Andrich, sim­bo­lo di corag­gio e deter­mi­na­zio­ne, è solo uno degli innu­me­re­vo­li eroi che giac­cio­no anco­ra sepol­ti in ter­re lon­ta­ne, vit­ti­me di un pec­ca­to uma­no sen­za tem­po: la guer­ra. Man­te­ne­re viva la memo­ria di Alvi­se Andrich e di tut­ti colo­ro che han­no paga­to il prez­zo più alto è un omag­gio alla nostra umanità.

Nei prossimi giorni il nostro servizio con le interviste ai protagonisti

 
 
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