Una lunga chiacchierata con l’Assessore Adele Pineda sul Premio Letterario Isola di Pantelleria, un’opportunità importante per lettori e scrittori.
Una nota a margine per dare chiarimenti su quanto realmente fatto per la Giornata della Memoria di quest’anno a seguito del comunicato dell’ANPI
di Francesca Marrucci
Il Premio Letterario Isola di Pantelleria è senz’altro un’iniziativa importante e di cui si sentiva la mancanza a Pantelleria, isola che ha ispirato tanti autori e scrittori, come ci insegna Luigi Olivetti nel suo libro La Perla Nera. Ne abbiamo già parlato a fine febbraio (leggi qui anche il bando), ma è necessario tornarci, per promuovere un’iniziativa culturale che merita rilievo. Un’idea che l’Assessore delle Pineda aveva da tempo, da lettrice accanita e con una figlia scrittrice, come ci tiene lei stessa a precisare e che ha voluto subito realizzare una volta nominato Assessore alla Cultura.
Abbiamo incontrato Adele Pineda e abbiamo fatti una lunga chiacchierata con lei per conoscere meglio questo Bando e per cercare di invogliare più persone possibile a partecipare. Inoltre, proprio ieri è uscito il manifesto ufficiale che ci era stato mostrato in anteprima, che riportiamo in questo articolo e che lega il fascino paesaggistico dell’isola proprio a questo bando sulla scrittura.
Assessora, come nasce l’idea di questo Bando?
Nasce tutto dall’amore che ho per la lettura e per la scrittura. Sin da piccola i regali che preferivo erano i libri. Questa attitudine ho sempre cercato di trasmetterla sia ai miei figli che ai miei studenti, anche perché sono convinta che lettura e scrittura siano ottime opportunità per imparare a ragionare e riflettere sulle cose, per confrontarsi e viaggiare con la fantasia.
Beh, con sua figlia ha avuto sicuramente successo…
Sì, ha già pubblicato due libri con due case editrici diverse e questo mi fa immensamente piacere, da mamma, ma anche da amente dei libri.
Che senso ha un Premio Letterario oggi? Spieghiamolo, perché non tutti ne comprendono la valenza culturale e sociale.
Oggi stimolare la lettura e la scrittura è più importante che mai. Diciamoci la verità, oggi continuare a scrivere significa farlo per passione pura, in specie in Italia. Sono ben pochi gli autori che riescono a vivere di questo. Ormai, specialmente i più giovani, preferiscono altri stimoli usando altri strumenti, per primo il cellulare. Questi stimoli possono essere positivi o negativi, certamente, ma la lettura non ci ha guadagnato in generale. È quindi importante creare eventi che cerchino di riportare tutti, ma specialmente i giovani, alla lettura.
A fronte di dati davvero poco incoraggianti sulla vendita dei libri in Italia, si sta assistendo ad un nuovo fenomeno interessante da non trascurare: i Booktoker, cioè i giovani e giovanissimi che consigliano libri da leggere su TikTok che ha messo a loro disposizione una sezione del social. Hanno migliaia di follower ed effettivamente la loro influenza nell’ultimo anno si è sentita sul mercato editoriale italiano.
Esempi del genere sono indice che se si fa nel modo giusto, si può recuperare l’interesse nella lettura.
Ritengo importante anche il fatto che questo bando contenga premi sostanziosi che mirano ad invogliare la partecipazione.
È stata una scelta precisa, mirata ad invogliare chi fa questo lavoro, scrivere un libro è un impegno grande, lungo, che purtroppo non trova adeguato riconoscimento anche dal punto di vista economico. Sono particolarmente orgogliosa di presentare i premi, perché vanno proprio nella direzione di dare dignità allo scrittore. Il primo e il secondo premio, ad esempio, sia della sezione Editi che Inediti, sono di 1.000 e 600 €, tutti fondi che ha messo a disposizione il Comune.
Anche il premio rivolto ai ragazzi ha un certo valore: 500€, stessa cosa per il premio della giuria. Premi così importanti hanno lo scopo di incentivare la partecipazione, la scrittura e la lettura.
Scelta da sottolineare anche tenendo conto del fatto che non c’è quota di partecipazione.
Infatti. Abbiamo voluto permettere davvero a tutti di partecipare. Spesso i Premi chiedono quote di partecipazione anche notevoli che lo scrittore, che nella maggior parte dei casi si autofinanzia, può avere problemi a versare. In questo modo tutti, anche i più giovani e chi si diletta nella scrittura per hobby, può provare a partecipare e chissà, magari si scopriranno nuovi talenti!
Ha parlato della sezione a tema rivolta ai ragazzi, ce ne vuole parlare?
Il coinvolgimento dei ragazzi per me è sempre essenziale, in specie trattandosi di libri. Abbiamo inteso riservare loro un premio proprio con l’idea di invogliarli e stimolarli alla lettura e alla scrittura, così come abbiamo fatto con il Progetto della Biblioteca Umana al Castello. Vederli per un po’ di tempo presi più dalle pagine di un libro che dai telefonini, ci ha dato nuova speranza.
I ragazzi hanno un ruolo importante in questo premio, anche nella giuria, che sarà rivelata solo dopo la scadenza del Bando, vero?
La Giuria è in via di definizione. Posso anticipare che ci saranno persone competenti e di settore, e tra loro due ragazze, due studentesse appassionate di libri, che porteranno anche il punto di vista dei giovani, ai quali, l’abbiamo detto, ci rivolgiamo guardando al futuro di questo Premio.
L’idea è quindi, auspicabilmente, quella di dare continuità a questo Premio…
Assolutamente. Quest’anno sarà l’anno ‘pilota’, poi procederemo alle ‘aggiustature’, ma è importante che abbia continuità nel tempo. Ad esempio, per questa prima edizione abbiamo deciso di non chiamare in causa nessuna casa editrice, proprio perché volevamo stare nei tempi di questo anno, per i prossimi valuteremo.
Sarebbe importante anche riprendere il Patto per la Lettura già avviato dalla scorsa Amministrazione per avere anche la possibilità di pensare ad un Premio più articolato e finanziato dal Ministero nei prossimi anni. Ovviamente lo dico perché ci tengo, ma soprattutto perché rappresenta una grande opportunità, una cosa a cui avevo pensato anche con l’Unipant…
Sì, è una cosa che sto valutando e potremmo proprio lanciarla in occasione del Premio. Ogni passo in questa direzione è importante. Collaborare con il territorio e le associazioni in questa direzione è sostanziale. Vediamo come fare.
Parliamo del manifesto: l’Isola di Pantelleria e le sue bellezze come musa ispiratrice per scrittori e lettori…
È stato un lavoro non facile decidere quale immagine usare tra le tantissime molto evocative che mi sono state proposte. Quale immagine dovesse rappresentare questo legame tra l’isola e il Premio… ma alla fine credo che la scelta sia stata quella più giusta. Lo scopo è di pubblicizzare l’iniziativa anche dal punto di vista turistico, ma anche con l’idea che chi scrive sia ispirato da questo paesaggio unico.
Un’ultima domanda. L’attenzione ai ragazzi, anche rispetto al suo ruolo di Professoressa, abbiamo detto è centrale. C’è stata però polemica rispetto al fatto che non si sia fatto niente con le scuole per la Giornata della Memoria quest’anno, in specie da parte dell’ANPI. Siccome conosco l’impegno su questo tema che la contraddistingue e sul quale abbiamo anche collaborato in questi anni, vuole chiarire questo passaggio?
Le scuole sono sempre al centro di ogni evento culturale, anche nonostante i numerosi impegni che ora hanno i ragazzi con i vari progetti. Non è vero che non è stato fatto niente per la Giornata della Memoria, solo che proprio a causa di questi numerosi impegni non si è fatto in tempo a produrre i lavori per la data stabilita. In questi giorni i ragazzi stanno inviando i loro elaborati che saranno messi su un’apposita sezione del sito del Comune.
Così come per l’esperienza della Biblioteca Umana, anche rispettando gli impegni a cui devono ottemperare, la mia attenzione nel coinvolgerli nelle più importanti date istituzionali non è mai venuto meno. Stiamo già lavorando, con l’Assessore Culoma, per il 23 maggio, data dell’attentato a Falcone, cercando di coinvolgere anche i più piccoli. Non sempre si riesce a pubblicizzare tutto quello che si fa, ma garantisco che si fa. I più giovani rimangono il mio primo pensiero.
Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.