Un report davvero commovente del Seminario su Donne e Disabilità fatto dal nostro Giacomo. Una testimonianza che vale più di mille seminari
di Giacomo Policardo
Gentili ascoltatori di Pantelleria Notizie, un cordiale saluto da Giacomo Policardo.
Si è tenuto ieri al Circolo Ogigia un importantissimo seminario per la serie sulle donne, DONNA NON È DANNO, un importantissimo seminario come dicevo che parlava di donna e disabilità.
Sono state proiettate alcune immagini con alcuni dati di come le donne disabili vengono poco inserite nel campo lavorativo, nel campo scolastico e poi in tutti i settori.
Certo molto si sta facendo nel corso di questi anni, diciamo che ieri si è iniziato con un escursus storico di come le donne venivano poco considerate anche nei tempi preistorici.
Molto rifiuto verso i disabili c’è stato nel corso degli anni, però ancora ci sono molte barriere da superare, barriere architettoniche per quanto riguarda la disabilità di gente in carrozzina, ma barriere anche mentali delle persone stesse ad approcciarsi con le donne disabili, perché già è un problema per alcune persone trattare con le donne e poi quando ci si mette la disabilità è veramente una situazione un po’ particolare.
Si è cercato di evidenziare come le donne spesso subiscono delle cose inconsapevolmente, per quanto riguarda anche violenze sessuali, spesso alcune donne fanno fatica a denunciare anche perché non sono consapevoli di quello che hanno subito ed è stato veramente molto emozionante.
Molti dati sono stati passati in queste slide proiettate, scusate ma nel parlare di questo sentite un po’ di balbuzie da parte mia, bisogna avere coraggio per parlare di questo argomento, però se non ne parla nessuno…
Ieri è stato un primo passo e ringrazio Francesca Marrucci per l’Unipant che ne ha parlato veramente in maniera molto dettagliata, anche in maniera molto semplice, molto anche naturale, magari tra virgolette scherzandoci su.
Diciamo che è stata un’argomentazione leggera, ma nello stesso tempo profonda, perché a volte essere leggeri non significa non essere profondi, perché nel raccontare certe cose ci vuole una leggerezza d’animo e ieri credo che è passato questo.
Ci vuole coraggio, l’ha avuto tantissimo Francesca ad affrontare questa tematica. È stata veramente una bella discussione.
Certo adesso non mi metto a parlare di dati, perché è difficile ricordarli, però quello che voglio evidenziare è che veramente la donna disabile ha avuto molti, molti problemi nel corso degli anni.
Prima i disabili sono stati chiamati, anzi dico ‘siamo’ stati chiamati con molti nomi, anche un po’ vezzeggiativi, prima ci chiamavano handicappati, poi diversamente abili, adesso disabili, perché veramente mano a mano con la cultura faceva capire che ci sono varie categorie, quindi si è cercato anche di dare un nome un po’ più appropriato, meno offensivo, perché sinceramente è stato brutto in passato essere stati chiamati handicappati.
È stata una bella emozione, una buona emozione.
Adesso vi dico una cosa mia personale, nel senso che ogni tanto mi asciugavo gli occhi, perché sì, si dice che gli uomini non devono piangere mai, ma io sono sensibile a queste tematiche.
Purtroppo non ho un cuore di pietra o un cuore di burro magari, non sono una macchina, non sono un computer, quando vengono trattate queste particolarità, specialmente quando si parlava di sessualità, di come queste donne, queste ragazze, come qualcuno si approfittava di loro, anche al proprio interno familiare, è veramente una cosa che ti lascia sgomento.
Sono cose che ti toccano e lo sentite anche nel modo in cui ne sto parlando. Io oggi sì, sto facendo questo articolo, ma credetemi, sto trovando particolari difficoltà. Come sicuramente avete sentito anche in altri articoli che ho fatto, non sono così sciolto, ma non perché non sento questo argomento, anzi perché lo sento maggiormente e non riesco a trovare le giuste parole, quindi non so che cosa ne uscirà fuori, però un appello lo voglio fare: continuiamo a parlare di questi problemi, perché meno se ne parla, meno gente viene, forse ieri eravamo in pochi, rispetto ad altri incontri che si sono fatti, ma non per questo non dobbiamo gettare la spugna, non dobbiamo arrenderci, perché più se ne parla, più magari la gente poi viene e capisce l’importanza della situazione.
Quindi, Francesca faccio un appello a te, continua a parlarne, continua ad avere questo coraggio, io ci sono, se posso aiutarti lo faccio ben volentieri, anche se non le scippo una parola stamattina, scusate, ma ripeto, sono molto sensibile a queste tematiche e un po’ di magone in gola mi viene.
Sicuramente non sta venendo un bell’articolo, ma cerco di parlare col cuore e spero di arrivare, quindi continuiamo a parlarne, ora sempre, anche quest’estate. Magari ci sarà anche più gente da fuori che verrà.
La disabilità non è un tabù, non dobbiamo vergognarci di avere gente disabile a casa, non dobbiamo vergognarci di approcciarci a una persona disabile, a maggior ragione se è una donna, quindi sempre essere gentili con loro e capire le problematiche che hanno e vedrete che si imparerà qualcosa anche da loro, anche dalle donne disabili.
Soprattutto dalle donne disabili.
Da Giacomo Policardo è tutto, scusate la mia emozione, la mia sensibilità in questo, ma come dicevo prima, non ho un cuore di pietra, ma ho un cuore di burro.
Giacomo Policardo è un ragazzo pantesco, radioamatore, speaker e dj che ha collaborato per anni con varie radio storiche e occupandosi di sport e sociale. A Pantelleria è membro dell’associazione L’Albero Azzurro che si occupa di ragazzi speciali come lui, che è non vedente e che nella nostra Redazione porterà allegria e temi importanti riguardanti soprattutto il sociale.