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Referendum Parco Nazionale: Pantelleria 2050 esprime la propria visione

Referendum Parco Nazionale: Pantelleria 2050 esprime la propria visione

In que­ste ulti­me set­ti­ma­ne uno degli argo­men­ti diri­men­ti e che divi­de la col­let­ti­vi­tà è il Par­co Nazio­na­le Iso­la di Pantelleria.

Che il Par­co sia un plu­sva­lo­re per il ter­ri­to­rio ed uno stru­men­to uti­le per aiu­ta­re l’economia dell’Isola, soprat­tut­to per tene­re in vita quel poco di agri­col­tu­ra rima­sta, è cer­tez­za e chi non lo ammet­te è sicu­ra­men­te in malafede.

Il Comi­ta­to Pro­mo­to­re per il refe­ren­dum sul Par­co cer­ta­men­te rap­pre­sen­ta un pas­sag­gio impor­tan­te per far sì che la cit­ta­di­nan­za si pos­sa espri­me­re con uno stru­men­to di demo­cra­zia diret­ta, fon­da­men­ta­le per la nostra Repubblica. 

Del resto sia­mo sta­ti pro­prio noi, con la nostra ammi­ni­stra­zio­ne, ad intro­dur­re il rego­la­men­to sul refe­ren­dum comu­na­le che pri­ma di allo­ra, ben­ché pre­vi­sto nel­lo Sta­tu­to comu­na­le, era irrea­liz­za­bi­le in quan­to non era sta­to segui­to da una nor­ma di attua­zio­ne qua­le il regolamento. 

Chi meglio di noi cre­de in que­sto neces­sa­rio stru­men­to che se adot­ta­to in pre­ce­den­za, sareb­be potu­to esse­re estre­ma­men­te uti­le, ad esem­pio, quan­do par­tì l’iter isti­tu­ti­vo del Par­co Nazio­na­le e la sua suc­ces­si­va isti­tu­zio­ne nel 2016?

Rite­nia­mo che gli attua­li que­si­ti posti in esse­re dal Comi­ta­to deb­ba­no esse­re rivi­sti e rifor­mu­la­ti in manie­ra più con­fa­cen­te alle nor­me e, soprat­tut­to, esse­re resi più uti­li al fine per­se­gui­to. Ricor­dia­mo che il refe­ren­dum con­sul­ti­vo comu­na­le por­te­rà a dei risul­ta­ti che saran­no rivol­ti ver­so l’Amministrazione Comu­na­le e non ver­so altre istituzioni.

Il pro­ble­ma però è che anche i que­si­ti rivi­sti e ripro­po­sti in que­ste ulti­me ore in par­te coz­za­no con la fina­li­tà del refe­ren­dum comu­na­le. Signi­fi­ca che si ridu­co­no ad una sor­ta di son­dag­gio ‘pro-con­tro par­co’ poco uti­le allo sco­po e costo­so per la comunità.

Abbiamo dei dubbi su come sono posti i tre quesiti rivisti e li vogliamo condividere con la comunità pantesca:

  1. Il pri­mo que­si­to non sem­bre­reb­be rispet­ta­re le nor­me sul refe­ren­dum comu­na­le. Innan­zi­tut­to la peri­me­tra­zio­ne del Par­co è un fat­to cri­stal­liz­za­to e, soprat­tut­to, pas­sa­to al vaglio del­la cit­ta­di­nan­za, volen­te o nolen­te, attra­ver­so gli orga­ni elet­ti­vi, che nel cor­so degli anni han­no par­te­ci­pa­to all’iter di isti­tu­zio­ne del Par­co attra­ver­so le deli­be­re di Giun­ta e di Con­si­glio Comu­na­le emes­se fino alla isti­tu­zio­ne nel 2016. Come abbia­mo già det­to, sareb­be sta­to oppor­tu­no pro­por­re un refe­ren­dum con­sul­ti­vo comu­na­le in quel perio­do, pri­ma dell’emanazione di que­gli impor­tan­ti atti, ora è inu­ti­le chiu­de­re la stal­la quan­do i buoi sono scap­pa­ti. Inol­tre, biso­gna pre­ci­sa­re che il ter­ri­to­rio sot­to l’egida del Par­co è il 78,6% e non l’85% come si scrive. 
  2. Il secon­do que­si­to, oltre a non rispec­chia­re i det­ta­mi del refe­ren­dum comu­na­le, sareb­be con­tra legem in caso di rispo­sta refe­ren­da­ria nega­ti­va, per­ché le nor­me alle qua­li si deve ade­gua­re l’Ente Par­co non sono comu­na­li, ma nazio­na­li e di gerar­chia del­le fon­ti supe­rio­ri a quel­le loca­li. In que­sto caso anche l’Amministrazione Comu­na­le non può fare nulla.
  3. Il ter­zo que­si­to, con­di­vi­si­bi­le, dovreb­be spin­ge­re l’Amministrazione Comu­na­le, in caso di risul­ta­to refe­ren­da­rio posi­ti­vo, ad inter­lo­qui­re col Par­co per for­ni­re stru­men­ti e risor­se agli agri­col­to­ri, maga­ri in cofi­nan­zia­men­to, per recu­pe­ra­re i ter­re­ni incol­ti e ripri­sti­na­re una pro­du­zio­ne che, pia­no pia­no, va dimi­nuen­do a dan­no dei pro­dut­to­ri pan­te­schi ed a favo­re sia degli indu­stria­li del set­to­re sia di pos­si­bi­li spe­cu­la­to­ri. Ricor­dia­mo che l’azione del Par­co è infat­ti prio­ri­ta­ria­men­te indi­riz­za­ta alla tute­la e alla valo­riz­za­zio­ne del­la pro­pria rura­li­tà e quin­di del­la sua agri­col­tu­ra (su ter­re­ni col­ti ed incolti).
  4. Altri que­si­ti, inve­ce avrem­mo volu­to leg­ge­re, ma non esi­sto­no. Dovreb­be­ro esse­re quel­li che, in caso di risul­ta­to refe­ren­da­rio posi­ti­vo, dareb­be­ro le linee gui­da al pare­re che l’Amministrazione Comu­na­le dovrà espri­me­re riguar­do al Pia­no del Par­co. Que­sto pare­re, secon­do noi, non può non tene­re con­to del­le neces­si­tà, idee, aspi­ra­zio­ni di tut­ti i sog­get­ti atti­va­men­te coin­vol­ti del ter­ri­to­rio (cosid­det­ti stakeholders).

Per noi si trat­ta quin­di di un’iniziativa lode­vo­le per la demo­cra­ti­ci­tà auspi­ca­ta, ma con anco­ra dei pun­ti debo­li che tut­ti i sog­get­ti inte­res­sa­ti dovreb­be­ro con­tri­bui­re a raf­for­za­re.

Come grup­po Pan­tel­le­ria 2050 sia­mo dispo­ni­bi­li a dare il nostro con­tri­bu­to alla for­mu­la­zio­ne dei que­si­ti e ad infor­ma­re la cit­ta­di­nan­za sul­la por­ta­ta degli stessi.

Pantelleria2050

 

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