Cari partigiani,
Prima di iniziare vorrei augurare a tutti i presenti un Buon 25 aprile.
In questo giorno solenne in cui commemoriamo la Liberazione dall’oppressione nazifascista, ci troviamo di fronte a una realtà sconcertante: la censura.
Una censura che si manifesta in modi diversi ma che colpisce profondamente la nostra libertà di espressione e la nostra memoria storica.
Da un lato, abbiamo la censura subita da Antonio Scurati, un attacco diretto alla libertà di parola e alla testimonianza storica. Il suo monologo, con la sua lucida analisi delle tenebre del passato e del presente, è stato censurato non per contenuti offensivi o falsi, ma per motivi economici. Secondo la Presidente del Consiglio infatti, il monologo costava troppo. Ma questa spiegazione non regge. La verità è che la cultura va pagata. Si pagano gli anni passati sui libri a studiare, si pagano le ricerche approfondite e la dedizione con cui si indaga e si comprendono i dettagli più intricati della nostra storia. Negare la possibilità di ascoltare il monologo di Scurati è un affronto alla nostra intelligenza e alla nostra dignità.
Dall’altro lato, qui sull’Isola di Pantelleria, ci troviamo di fronte alla censura della celebre canzone “Bella Ciao” durante le celebrazioni del 25 aprile. Una decisione altrettanto inaccettabile, perché quando non si canta Bella Ciao in occasione di questa ricorrenza, si manca di rispetto a tutti coloro che hanno dato la vita combattendo nelle piazze, nelle montagne e ovunque in Italia affinché venisse liberata dall’oppressore. Bella Ciao è il simbolo stesso della Resistenza Italiana, e quando viene censurata, si nega il sacrificio e il coraggio di coloro che hanno combattuto per la nostra libertà.
Questi due atti di censura, seppur diversi nella forma, sono entrambi atti contro la libertà di espressione e la memoria storica. Rappresentano un tentativo di manipolare la nostra storia e di negare il sacrificio di coloro che hanno combattuto per la nostra libertà.
Ecco perché vorrei leggere il testo di Bella Ciao oggi, qui, in questa piazza, perché la verità deve essere libera di essere espressa. La verità è il fondamento della nostra democrazia, e quando viene censurata, si mina alla nostra libertà e alla nostra dignità.
Una mattina, mi son svegliato
Oh Bella Ciao, Bella Ciao, Bella Ciao
Una mattina mi son svegliato e ho trovato l’invasor
O Partigiano, portami via,
che mi sento di morir
e se io muoio da partigiano
tu mi devi seppellir
e seppellire lassù in montagna
sotto l’ombra di un bel fior
e le genti che passeranno
ti diranno oh che bel fior!
E questo è il fiore del partigiano, morto per la libertà!
ANPI Pantelleria, discorso letto da Erik Vallini
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