PANTELLERIA SCELTA DAL SEGRETARIATO DELLE ISOLE MINORI DELLA COMMISSIONE EUROPEA COME ISOLA PIONIERA PER LA…
Pantelleria: denunce e sanzioni per la cementificazione selvaggia
21/05/2024PANTELLERIA, CONTROLLI SULLA CEMENTIFICAZIONE SELVAGGIA NELLE AREE PROTETTE: SCATTANO DENUNCE E SANZIONI PER QUATTRO SOGGETTI
L’attività di sorveglianza del territorio, volta al perseguimento del rispetto normativo, a tutela della salvaguardia del patrimonio naturalistico del Parco Nazionale “Isola di Pantelleria”, è da sempre uno degli obiettivi strategici dei carabinieri forestali operanti sull’isola: i controlli a tutela delle matrici ambientali dell’isola si sono recentemente focalizzati sul deprecabile fenomeno delle “cementificazione selvaggia”, che deturpa e mortifica le bellezze naturali incontrastate protagoniste della scenografia che la natura ha riservato a questi luoghi.
Nelle ultime settimane i militari, coordinati dal Reparto P.N. Aspromonte di Reggio Calabria, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Marsala, hanno posto al vaglio documenti ed autorizzazioni di alcune opere edilizie di recente realizzazione, per stabilire se le stesse siano state eseguite raggirando le restrizioni imposte dalle normative vigenti.
Si è, innanzitutto, scoperto un ampliamento abusivo di un fabbricato in totale difformità da quanto prescritto nei titoli abilitativi previsti, in un’area caratterizzata da una forte connotazione naturalistica, suo malgrado gravata da un ingente quantitativo di rifiuti, proprio nelle adiacenze della rete sentieristica del Parco Nazionale. Ciò non di meno, a margine di pregresse attività investigative, si è accertato che opere descritte sulla carta come semplici lavori di livellamento di terreno saldo, rivelavano di fatto la costruzione di una piscina a sfioro in muratura con tanto di vista a strapiombo sul mare.
Al termine degli accertamenti, quattro soggetti sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria e dovranno rispondere dell’esecuzione di opere edili in difformità o in assenza di titoli abilitativi e Nulla osta degli Enti preposti alla tutela ambientale, oltreché per il deturpamento di bellezze naturali, trattandosi di aree che ospitano habitat protetti e Siti di interesse comunitario.
Le operazioni descritte conferiscono, ancora una volta, il giusto decoro istituzionale alle competenze specifiche che contraddistinguono l’operato dei carabinieri forestali all’interno del Parco Nazionale “Isola di Pantelleria”.
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Sorge spontanea una domanda:
Se l’attuale dirigenza del Parco fosse esistita subito dopo la guerra e cioè quando l’isola era quasi tutta coltivata e disseminata di dammusi e sardoni autosufficienti, avrebbe permesso alla forestale di importare e trapiantare pini domestici? Solo la Montagna Grande e Monte Gibele ed altre piccole porzioni erano dominati dalla natura ed oggi i pini domestici, hanno acquisito il diritto di rappresentanza di pianta endemica? Ed ancora un doveroso chiarimento:
Gli attuali dirigenti del Parco, come considerano le piccole proprietà agricole e dammusi in stato di abbandono temporaneo ?Come verranno considerate o meglio che fine/destinazione avrebbero deciso per i suddetti ? salvatore puccio geometra in pensione di quasi 83 anni.