Aeroporto, promozione turistica e denaro pubblico. Il problema dell’Aeroporto di Pantelleria è il Bar?
Questa la domanda che si pone Maurizio Caldo, ex-assessore ai Trasporti di Pantelleria, che commenta, in questa lettera ai giornali isolani, la drammatica situazione dei voli da e per l’isola di questa estate
L’amministrazione comunale di Pantelleria si è recata al MIT dal ministro Salvini chiedendo di risolvere il problema del bar dell’aeroporto.
Chiedo scusa, ma in effetti non mi ero reso conto che la stagione turistica dell’Isola si basa sull’apertura o meno del servizio di ristoro presente nello scalo pantesco: da cretino mi ero chiesto, e molti sull’isola in questi giorni si stanno facendo questa domanda tanto da attivare riunioni per contrastare il declino del traffico aereo, se l’aeroporto servisse a far volare gli aerei o a prendere un caffè.
A mio avviso la situazione del traffico aereo sta prendendo una piega molto preoccupante.
Dall’analisi dei costi dei biglietti di Volotea, è evidente che dal mese di febbraio ad oggi i prezzi sono scesi molto sensibilmente: la compagnia aerea ha messo in vendita in inverno i biglietti ad un prezzo elevato, forte di un’allocazione preventiva fatta dagli operatori turistici, per poi constatare che i biglietti non si vendono e quindi abbassare i prezzi per cercare di riempire gli aerei.
Considerato che Volotea negli ultimi anni ha cancellato alcune rotte importanti su Pantelleria, riducendo il traffico a poche destinazioni, l’abbandono completo da parte della compagnia spagnola potrebbe essere un rischio concreto.
Quindi il problema dell’Aeroporto di Pantelleria è il Bar?
L’Amministrazione Comunale ha affidato il servizio di promozione turistica del territorio dell’Isola di Pantelleria alla Travel&Island di Pantelleria, la quale, raccogliendo ulteriori contributi economici di imprenditori privati, provvede a realizzare il progetto di promozione indicato nella determina.
Il principale obiettivo di tale iniziativa è “trasportare” turismo sull’isola con l’aiuto di ITA Airways, la quale mette a disposizione degli imprenditori del territorio che partecipano all’iniziativa voli aerei a tariffe scontate rispetto ai prezzi pubblicati sul sito della compagnia stessa.
Leggo dai social che la tariffa è di euro 149,00 per tratta, se all’acquisto del biglietto si accompagna l’acquisto di un soggiorno o di un servizio turistico offerto dagli imprenditori turistici che partecipano all’iniziativa.
Ovviamente ITA e Volotea, a causa di questa iniziativa, fanno ragionamenti completamente diversi riguardo ai voli: la prima si basa su iniziative del Comune di Pantelleria attraverso Travel & Island, la seconda fa ragionamenti di mercato.
Vorrei porre alcuni quesiti riguardo questa iniziativa.
Perché in questa iniziativa ENAC non è presente?
In pratica l’Amministrazione comunale si sta sostituendo al gestore aeroportuale per movimentare il traffico e il primo beneficiario dell’iniziativa, senza investire un Euro, sarà propio l’ENAC, attuale gestore dell’Aeroporto di Pantelleria, che vedrà atterrare aerei e incassare i diritti aeroportuali senza nulla avere investito.
La richiesta che si sarebbe dovuta fare al Ministro Salvini è un concreto impegno da parte del gestore aeroportuale alla vita economica dell’Aeroporto, ovvero cercare di attirare traffico aereo. In caso di risposta deludente, chiedere che la gestione aeroportuale fosse affidata, attraverso un bando, ad un privato, che invece avrebbe tutto l’interesse a far volare aerei su Pantelleria per guadagnare.
Perché, visto che il denaro impegnato dal Comune (euro 170.678,00) sono soldi dei cittadini di Pantelleria, non è stato previsto che le tariffe agevolate potessero valere anche per i residenti ?
Qual è l’importo totale dell’operazione, ovvero quanto denaro è stato versato dagli imprenditori privati insieme ai 170.678 euro stanziati dal Comune?
Perché destinare denaro pubblico in iniziative a favore SOLO degli imprenditori che possono investire a discapito di tutti gli altri?
Visto che l’accesso alle tariffe scontate è riservato ai soli imprenditori partecipanti, limita di fatto la libera concorrenza e penalizza sia chi organizza le vacanze da sé sia i proprietari di seconde case.
Nell’attesa di risposte, vado a prendere un caffè. Al Borgo.
Maurizio Caldo
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