Pantelleria perde le 5 Vele di Legambiente: un altro colpo all’isola

Pantelleria perde le 5 Vele di Legambiente: un altro colpo all’isola

22/06/2024 1 Di Francesca Marrucci

Pantelleria declassata da 5 a 3 Vele da Legambiente e TCI.

Perché è successo? Abbiamo ricostruito con il responsabile di Legambiente Sebastiano Venneri le ragioni del grave provvedimento e la storia che abbiamo scoperto assomiglia più ad una telenovela, fatta di tanti attori, contraddizioni e un futuro tutto da scegliere per la Perla Nera

di Fran­ce­sca Marrucci

La guida Il Mare più bello ed. 2024

La gui­da Il Mare più bel­lo ed. 2024

È di ieri la noti­zia, dira­ma­ta dal­l’an­nua­le comu­ni­ca­to uffi­cia­le di Legam­bien­te, che Pan­tel­le­ria que­st’an­no subi­sce un gra­ve down­gra­de per­den­do 2 del­le 5 Vele che ven­go­no ogni anno attri­bui­te dal­l’im­por­tan­te Asso­cia­zio­ne Ambien­ta­li­sta e dal Tou­ring Club Italiano.

Quel­lo del­le 5 Vele di Pan­tel­le­ria è sta­to un pri­ma­to carat­te­riz­zan­te del­l’i­so­la già dal 2018, anche rispet­to al resto del­la Regio­ne Siciliana.

Le 5 Vele han­no por­ta­to tan­to a Pan­tel­le­ria: visi­bi­li­tà turi­sti­ca di qua­li­tà, pre­sen­za inin­ter­rot­ta sul­la pre­sti­gio­sa gui­da annua­le Il Mare più bel­lo e un bigliet­to da visi­ta di tut­to rispet­to per gli ope­ra­to­ri turi­sti­ci iso­la­ni che han­no orgo­glio­sa­men­te espo­sto le ban­die­re di Legam­bien­te in tut­ti gli eser­ci­zi turi­sti­ci e com­mer­cia­li sul­la costa.

Come funzionano e a cosa servono le 5 Vele?

Da oltre vent’anni la Gui­da Blu di Legam­bien­te e Tou­ring Club Ita­lia­no sti­mo­la e orien­ta le vil­leg­gia­tu­re di quan­ti pre­fe­ri­sco­no sce­glie­re la pro­pria meta esti­va all’insegna del­la respon­sa­bi­li­tà e del­la qua­li­tà ambientale.
Le Vele – da 1 (pun­teg­gio mini­mo) a 5 (pun­teg­gio mas­si­mo) – sono il ves­sil­lo asse­gna­to ai Comu­ni più meri­te­vo­li attra­ver­so i dati rac­col­ti da Legam­bien­te. Un sim­bo­lo che testi­mo­nia non solo la purez­za del­le acque, ma in gene­ra­le la qua­li­tà ambien­ta­le e dei ser­vi­zi offer­ti. Un qua­dro su quan­to di buo­no fan­no le ammi­ni­stra­zio­ni loca­li costie­re lun­go la nostra peni­so­la per esse­re all’altezza del­le sfi­de impo­ste dal­la cri­si ambien­ta­le pla­ne­ta­ria.” Que­sta la defi­ni­zio­ne uffi­cia­le che appa­re sul sito web di Legambiente.

Quali sono gli indicatori che determinano l’attribuzione delle 5 Vele?

Gli indi­ca­to­ri ana­liz­za­ti valu­ta­no le seguen­ti caratteristiche:
  • Uso del suolo,
  • degra­do del paesaggio,
  • bio­di­ver­si­tà,
  • atti­vi­tà turistiche;
  • sta­to del­le aree costiere;
  • mobi­li­tà;
  • acqua e depurazione;
  • ener­gia;
  • rifiu­ti;
  • ini­zia­ti­ve per la sostenibilità;
  • sicu­rez­za ali­men­ta­re e pro­du­zio­ni tipi­che di qualità;
  • mare, spiag­ge e oltre;
  • strut­tu­ra socia­le e sanitaria. 
Le loca­li­tà mari­ne esa­mi­na­te dal­la gui­da Il mare più bel­lo sono 354 (sud­di­vi­se in 99 com­pren­so­ri turi­sti­ci). I dati rac­col­ti da Legam­bien­te valu­ta­no le carat­te­ri­sti­che ambien­ta­li e la qua­li­tà dell’ospitalità su cia­scu­na loca­li­tà costie­ra e ven­go­no inte­gra­ti dal­le valu­ta­zio­ni espres­se dai cir­co­li loca­li e dai Comi­ta­ti regio­na­li di Legambiente.

Un altro colpo per il turismo pantesco

In un anno già segna­to dal­le pole­mi­che loca­li sol­le­va­te dagli ope­ra­to­ri turi­sti­ci sui man­ca­ti arri­vi turi­sti­ci, sui voli can­cel­la­ti e sul­le tarif­fe esa­ge­ra­te dei tra­spor­ti, non a caso lamen­ta­te con vee­men­za dagli stes­si anche nel­la recen­te riu­nio­ne di pre­sen­ta­zio­ne del­la Fon­da­zio­ne, que­sto è un col­po che cer­to non ci vole­va.

Mol­ti ope­ra­to­ri turi­sti­ci, sapen­do ieri la noti­zia, si sono allar­ma­ti e ci han­no con­tat­ta­to, non nascon­den­do la pre­oc­cu­pa­zio­ne che Pan­tel­le­ria ‘spa­ri­sca’ anche dai cir­cui­ti del turi­smo vir­tuo­so, un set­to­re che inve­ce negli ulti­mi anni ha avu­to un incre­men­to note­vo­le. Ci han­no chie­sto di appro­fon­di­re le ragio­ni di que­sta scel­ta e cosa effet­ti­va­men­te abbia moti­va­to que­sta deci­sio­ne, per­ché non è ben chia­ro cosa pos­sa esse­re acca­du­to in que­sto ulti­mo anno che abbia influi­to sul­la gra­ve deci­sio­ne che ci ha tol­to 2 Vele.

Perché Legambiente e TCI hanno tolto due Vele a Pantelleria?

La moti­va­zio­ne uffi­cia­le è che “Pan­tel­le­ria (Tp) per­de due vele pas­san­do da cin­que a 3 ves­sil­li a cau­sa di una serie di inter­ven­ti turi­sti­ci discu­ti­bi­li e di un ecces­so di con­su­mo di suo­lo che sono costa­ti cari all’isola in pro­vin­cia di Tra­pa­ni.” Moti­va­zio­ni pesan­ti, anche se deci­sa­men­te gene­ri­che, per chia­ri­re le qua­li, abbia­mo sen­ti­to il Respon­sa­bi­le Nazio­na­le di Legam­bien­te che si occu­pa del­l’at­tri­bu­zio­ne del­le 5 Vele, Seba­stia­no Ven­ne­ri.

Sebastiano Venneri, Legambiente

Seba­stia­no Ven­ne­ri, Legambiente

Nel­la nostra valu­ta­zio­ne abbia­mo pre­so in con­si­de­ra­zio­ne le denun­ce fat­te da vari cit­ta­di­ni riguar­do una serie di inter­ven­ti di costru­zio­ne su siti che dovreb­be­ro inve­ce esse­re sog­get­ti a tute­la da par­te del Par­co Nazio­na­le. Que­ste denun­ce sono sta­te ogget­to anche di un’in­ter­ro­ga­zio­ne par­la­men­ta­re del­l’On. Ange­lo Bonel­li,” ci ha det­to Ven­ne­ri. “Si trat­ta di ter­re­ni a voca­zio­ne agri­co­la su cui inve­ce sono sta­te fat­te costru­zio­ni a chia­ro sco­po turi­sti­co, con un note­vo­le impat­to sul ter­ri­to­rio. Non si trat­ta di sem­pli­ci rifa­ci­men­ti di pre­e­si­sten­ti strut­tu­re agri­co­le, ma inte­re strut­tu­re turi­sti­che dove pri­ma non c’e­ra asso­lu­ta­men­te nul­la, e lo si può facil­men­te con­sta­ta­re con Goo­gle Maps.

Le denunce dei cittadini panteschi e l’interrogazione di Angelo Bonelli

Le denun­ce a cui fa rifer­men­to Ven­ne­ri, sono sta­te ogget­to di un inter­ro­ga­zio­ne del­l’On. Ange­lo Bonel­li dei Ver­di, che ha pre­so spun­to da alcu­ni atti di inter­pel­lo col­la­bo­ra­ti­vo indi­riz­za­ti all’En­te Par­co fat­ti da cit­ta­di­ni pan­te­schi e a fine mar­zo di que­st’an­no ha chie­sto al Mini­stro Pic­chet­to Frat­tin noti­zie riguar­do alle nume­ro­se atti­vi­tà edi­li­zie in cor­so in aree tute­la­te sul­l’I­so­la di Pantelleria.

Si trat­te­reb­be di vil­le, pisci­ne e com­ples­si resi­den­zia­li a sco­po turi­sti­co all’in­ter­no del peri­me­tro del Par­co Nazio­na­le Iso­la di Pan­tel­le­ria, su ter­re­ni a voca­zio­ne agri­co­la o natu­ra­li­sti­ca. Addi­rit­tu­ra una stra­da sareb­be sta­ta crea­ta ex-novo.

Angelo Bonelli

Ange­lo Bonelli

Nel­l’in­ter­ro­ga­zio­ne Bonel­li chie­de­va di “rimuo­ve­re il com­mis­sa­rio straor­di­na­rio e la diret­tri­ce del­l’En­te Par­co”, nono­stan­te poi l’ef­fet­ti­va richie­sta si basas­se su “quan­ti nul­la osta per inter­ven­ti edi­li­zi sia­no sta­ti rila­scia­ti dal­la costi­tu­zio­ne del­l’En­te Par­co nazio­na­le…” Si trat­ta quin­di di auto­riz­za­zio­ni rila­scia­te mol­to pri­ma del­l’av­ven­to del nuo­vo Com­mis­sa­rio, sin dal 2016.

Si trat­ta in effet­ti di inter­ven­ti avve­nu­ti in vari anni, ma noi ne sia­mo venu­ti a cono­scen­za solo ora,” con­fer­ma Ven­ne­ri, con­ti­nuan­do: “Non è det­to che tali costru­zio­ni sia­no per for­za ille­git­ti­me, visto che alcu­ne insi­sto­no in Zona A e B, ma per Legam­bien­te il con­su­mo di suo­lo a que­sta velo­ci­tà rap­pre­sen­ta un pro­ble­ma e una pre­oc­cu­pa­zio­ne seria. Si trat­ta di inter­ven­ti rea­liz­za­ti sia in area par­co, ma anche in aree non gra­va­te dal vin­co­lo del par­co, evi­den­te­men­te auto­riz­za­te dal­l’am­mi­ni­stra­zio­ne comu­na­le. Le respon­sa­bi­li­tà sono quin­di abba­stan­za dif­fu­se e, legit­ti­me o meno che sia­no, si trat­ta per noi di inter­ven­ti mol­to discu­ti­bi­li in un’i­so­la come Pan­tel­le­ria.”

In effet­ti, su alcu­ne zone la dif­fe­ren­za di pae­sag­gio tra il 2019 e il 2022 è note­vo­le. Si è pas­sa­ti da un ‘sar­du­ne’ ad un com­ples­so turi­sti­co con pisci­na e que­sto deve aver impres­sio­na­to l’As­so­cia­zio­ne ambien­ta­li­sta non poco.

L'interrogazione di Angelo Bonelli sul Parco Nazionale di Pantelleria

L’in­ter­ro­ga­zio­ne di Ange­lo Bonel­li sul Par­co Nazio­na­le di Pantelleria

Venneri: cattiva gestione del territorio e preoccupazione

Sonia Anelli clean energy for eu islands in Pantelleria

Sonia Anel­li

Ven­ne­ri ha evi­den­zia­to che per Legam­bien­te c’è un pro­ble­ma di cat­ti­va gestio­ne del ter­ri­to­rio da par­te del Par­co Nazio­na­le: “Siti come il Lago di Vene­re sono anco­ra aper­ti alla bal­nea­zio­ne, che inve­ce dovreb­be esse­re pre­clu­sa per non alte­ra­re e distrug­ge­re l’ha­bi­tat esclu­si­vo del baci­no.

Abbia­mo, però, fat­to nota­re che, anche in que­sto caso, la scor­sa esta­te sono entra­ti in vigo­re tut­ta una serie di divie­ti a tute­la del sito che sono anche sta­ti ogget­ti di nume­ro­se pole­mi­che da par­te dei cit­ta­di­ni (la nostra testa­ta ha dedi­ca­to a que­sto argo­men­to diver­si pez­zi, tra i qua­li un’in­ter­vi­sta alla Diret­tri­ce Sonia Anel­li. Link: https://www.pantellerianotizie.it/?s=lago+di+venere).

Le conseguenze degli atti del passato ricadono su chi è oggi al Parco?

Quin­di Legam­bien­te è sta­ta mes­sa in allar­me ades­so da tut­ta una serie di noti­zie pre­oc­cu­pan­ti sul modo di gesti­re il ter­ri­to­rio da par­te del Par­co negli anni pas­sa­ti, addi­rit­tu­ra a par­ti­re dal­la costi­tu­zio­ne del­l’En­te nel 2016: “Que­ste segna­la­zio­ni e il fat­to che non ci sia sta­ta alcu­na rispo­sta da par­te del Mini­ste­ro, han­no por­ta­to alla deci­sio­ne del­la rimo­zio­ne di due vele. La spe­ran­za è che que­sto sia un moni­to e per il futu­ro ci sia più atten­zio­ne per il ter­ri­to­rio”, spie­ga Venneri.

Ora sap­pia­mo che que­ste infor­ma­zio­ni non solo han­no spin­to l’On. Bonel­li a chie­de­re la testa del Com­mis­sa­rio Ita­lo Cuc­ci (però in cari­ca da nem­me­no 10 mesi) e del­la Diret­tri­ce Sonia Anel­li (anch’es­sa in cari­ca da cir­ca 3 anni), ma han­no por­ta­to anche alla deci­sio­ne del­le due vele in meno.

Cosa ne pensa l’Amministrazione Comunale?

Federico Tremarco

Fede­ri­co Tremarco

Le stes­se nostre rifles­sio­ni sem­bra­no esse­re sta­te fat­te dal­l’Am­mi­ni­stra­zio­ne Comu­na­le che, attra­ver­so le paro­le del­l’As­ses­so­re al Turi­smo e ai Tra­spor­ti, Fede­ri­co Tre­mar­co, in accor­do con il Pri­mo Cit­ta­di­no, ci ha spie­ga­to: “Abbia­mo appre­so del­la per­di­ta del­le due Vele a mez­zo stam­pa. Subi­to abbia­mo chie­sto, insie­me al Par­co Nazio­na­le, un con­fron­to con Legam­bien­te, per­ché le que­stio­ni a cui si fa rife­ri­men­to per la rimo­zio­ne del­le Vele sono già sta­te ogget­to di det­ta­glia­ta infor­ma­ti­va sia da par­te del Par­co che da par­te del Comu­ne. La nostra spe­ran­za, con­di­vi­den­do la pre­oc­cu­pa­zio­ne degli ope­ra­to­ri turi­sti­ci, è che Legam­bien­te tor­ni sui suoi pas­si e ci riat­tri­bui­sca le 5 Vele. Non ci inte­res­sa entra­re in pole­mi­ca con l’As­so­cia­zio­ne, ma sola­men­te capi­re per­ché vie­ne mes­sa in dub­bio la qua­li­tà ambien­ta­le del­la nostra iso­la.”

Un’isola spaccata a metà e una domanda sorge spontanea: cui prodest?

C’è un’i­so­la spac­ca­ta a metà. Da una par­te chi aspi­ra ad ave­re più turi­smo e lavo­ra sul rico­no­sci­men­to di iso­la come habi­tat natu­ra­le pri­vi­le­gia­to. Dal­l’al­tro chi pen­sa che trop­pa tute­la cor­rom­pa gli inte­res­si e i dirit­ti dei pri­va­ti cit­ta­di­ni e imprenditori.

È sin­go­la­re, infat­ti, che in un’i­so­la in cui nasce un Comi­ta­to che accu­sa il Par­co di esse­re trop­po repres­si­vo, non con­ce­de­re abba­stan­za licen­ze edi­li­zie, di non far costrui­re pisci­ne, di voler lascia­re intat­ti gli habi­tat natu­ra­li a sca­pi­to di quel­li antro­piz­za­ti, di aver mes­so divie­ti esa­ge­ra­ti al Lago di Vene­re, quel­lo stes­so Par­co sia dal­l’al­tra par­te accu­sa­to di esse­re trop­po per­mis­si­vo dal­la più impor­tan­te Asso­cia­zio­ne ambien­ta­li­sta ita­lia­na che in base pro­prio a que­sto, ci penalizza.

Italo Cucci

Ita­lo Cucci

È sin­go­la­re anche che tut­ti que­sti pro­ble­mi, sep­pur ini­zia­ti anni fa e sep­pur in iro­ni­ca con­trad­di­zio­ne tra loro, sia­no emer­si solo ora, dopo la nomi­na del nuo­vo Com­mis­sa­rio, Ita­lo Cuc­ci, che sem­bra voler esse­re usa­to un po’ come ‘capro espia­to­rio’.

Guar­dan­do il qua­dro gene­ra­le, restan­do fuo­ri da Par­co, Comu­ne, Comi­ta­ti, asso­cia­zio­ni ambien­ta­li­ste, inte­res­si pub­bli­ci e pri­va­ti, una doman­da però sor­ge spon­ta­nea, la cui rispo­sta lascia­mo al volen­te­ro­so let­to­re che è giun­to fin qui in que­sta iro­ni­ca tele­no­ve­la: cui pro­de­st? A chi gio­va tut­to questo?

Che voca­zio­ne vuo­le ave­re Pan­tel­le­ria? Una voca­zio­ne di turi­smo di qua­li­tà atten­to all’am­bien­te e alla tute­la del­l’i­so­la o un turi­smo di mas­sa, come abbia­mo già subi­to negli anni di Covid?

È pro­prio in base alla rispo­sta a que­sta doman­da che si diri­me la que­stio­ne e Pan­tel­le­ria segne­rà le basi del suo futu­ro pros­si­mo e anteriore.