Pantelleria declassata da 5 a 3 Vele da Legambiente e TCI.
Perché è successo? Abbiamo ricostruito con il responsabile di Legambiente Sebastiano Venneri le ragioni del grave provvedimento e la storia che abbiamo scoperto assomiglia più ad una telenovela, fatta di tanti attori, contraddizioni e un futuro tutto da scegliere per la Perla Nera
di Francesca Marrucci
È di ieri la notizia, diramata dall’annuale comunicato ufficiale di Legambiente, che Pantelleria quest’anno subisce un grave downgrade perdendo 2 delle 5 Vele che vengono ogni anno attribuite dall’importante Associazione Ambientalista e dal Touring Club Italiano.
Quello delle 5 Vele di Pantelleria è stato un primato caratterizzante dell’isola già dal 2018, anche rispetto al resto della Regione Siciliana.
Le 5 Vele hanno portato tanto a Pantelleria: visibilità turistica di qualità, presenza ininterrotta sulla prestigiosa guida annuale Il Mare più bello e un biglietto da visita di tutto rispetto per gli operatori turistici isolani che hanno orgogliosamente esposto le bandiere di Legambiente in tutti gli esercizi turistici e commerciali sulla costa.
Come funzionano e a cosa servono le 5 Vele?
Quali sono gli indicatori che determinano l’attribuzione delle 5 Vele?
- Uso del suolo,
- degrado del paesaggio,
- biodiversità,
- attività turistiche;
- stato delle aree costiere;
- mobilità;
- acqua e depurazione;
- energia;
- rifiuti;
- iniziative per la sostenibilità;
- sicurezza alimentare e produzioni tipiche di qualità;
- mare, spiagge e oltre;
- struttura sociale e sanitaria.
Un altro colpo per il turismo pantesco
In un anno già segnato dalle polemiche locali sollevate dagli operatori turistici sui mancati arrivi turistici, sui voli cancellati e sulle tariffe esagerate dei trasporti, non a caso lamentate con veemenza dagli stessi anche nella recente riunione di presentazione della Fondazione, questo è un colpo che certo non ci voleva.
Molti operatori turistici, sapendo ieri la notizia, si sono allarmati e ci hanno contattato, non nascondendo la preoccupazione che Pantelleria ‘sparisca’ anche dai circuiti del turismo virtuoso, un settore che invece negli ultimi anni ha avuto un incremento notevole. Ci hanno chiesto di approfondire le ragioni di questa scelta e cosa effettivamente abbia motivato questa decisione, perché non è ben chiaro cosa possa essere accaduto in questo ultimo anno che abbia influito sulla grave decisione che ci ha tolto 2 Vele.
Perché Legambiente e TCI hanno tolto due Vele a Pantelleria?
La motivazione ufficiale è che “Pantelleria (Tp) perde due vele passando da cinque a 3 vessilli a causa di una serie di interventi turistici discutibili e di un eccesso di consumo di suolo che sono costati cari all’isola in provincia di Trapani.” Motivazioni pesanti, anche se decisamente generiche, per chiarire le quali, abbiamo sentito il Responsabile Nazionale di Legambiente che si occupa dell’attribuzione delle 5 Vele, Sebastiano Venneri.
“Nella nostra valutazione abbiamo preso in considerazione le denunce fatte da vari cittadini riguardo una serie di interventi di costruzione su siti che dovrebbero invece essere soggetti a tutela da parte del Parco Nazionale. Queste denunce sono state oggetto anche di un’interrogazione parlamentare dell’On. Angelo Bonelli,” ci ha detto Venneri. “Si tratta di terreni a vocazione agricola su cui invece sono state fatte costruzioni a chiaro scopo turistico, con un notevole impatto sul territorio. Non si tratta di semplici rifacimenti di preesistenti strutture agricole, ma intere strutture turistiche dove prima non c’era assolutamente nulla, e lo si può facilmente constatare con Google Maps.”
Le denunce dei cittadini panteschi e l’interrogazione di Angelo Bonelli
Le denunce a cui fa rifermento Venneri, sono state oggetto di un interrogazione dell’On. Angelo Bonelli dei Verdi, che ha preso spunto da alcuni atti di interpello collaborativo indirizzati all’Ente Parco fatti da cittadini panteschi e a fine marzo di quest’anno ha chiesto al Ministro Picchetto Frattin notizie riguardo alle numerose attività edilizie in corso in aree tutelate sull’Isola di Pantelleria.
Si tratterebbe di ville, piscine e complessi residenziali a scopo turistico all’interno del perimetro del Parco Nazionale Isola di Pantelleria, su terreni a vocazione agricola o naturalistica. Addirittura una strada sarebbe stata creata ex-novo.
Nell’interrogazione Bonelli chiedeva di “rimuovere il commissario straordinario e la direttrice dell’Ente Parco”, nonostante poi l’effettiva richiesta si basasse su “quanti nulla osta per interventi edilizi siano stati rilasciati dalla costituzione dell’Ente Parco nazionale…” Si tratta quindi di autorizzazioni rilasciate molto prima dell’avvento del nuovo Commissario, sin dal 2016.
“Si tratta in effetti di interventi avvenuti in vari anni, ma noi ne siamo venuti a conoscenza solo ora,” conferma Venneri, continuando: “Non è detto che tali costruzioni siano per forza illegittime, visto che alcune insistono in Zona A e B, ma per Legambiente il consumo di suolo a questa velocità rappresenta un problema e una preoccupazione seria. Si tratta di interventi realizzati sia in area parco, ma anche in aree non gravate dal vincolo del parco, evidentemente autorizzate dall’amministrazione comunale. Le responsabilità sono quindi abbastanza diffuse e, legittime o meno che siano, si tratta per noi di interventi molto discutibili in un’isola come Pantelleria.”
In effetti, su alcune zone la differenza di paesaggio tra il 2019 e il 2022 è notevole. Si è passati da un ‘sardune’ ad un complesso turistico con piscina e questo deve aver impressionato l’Associazione ambientalista non poco.
Venneri: cattiva gestione del territorio e preoccupazione
Venneri ha evidenziato che per Legambiente c’è un problema di cattiva gestione del territorio da parte del Parco Nazionale: “Siti come il Lago di Venere sono ancora aperti alla balneazione, che invece dovrebbe essere preclusa per non alterare e distruggere l’habitat esclusivo del bacino.”
Abbiamo, però, fatto notare che, anche in questo caso, la scorsa estate sono entrati in vigore tutta una serie di divieti a tutela del sito che sono anche stati oggetti di numerose polemiche da parte dei cittadini (la nostra testata ha dedicato a questo argomento diversi pezzi, tra i quali un’intervista alla Direttrice Sonia Anelli. Link: https://www.pantellerianotizie.it/?s=lago+di+venere).
Le conseguenze degli atti del passato ricadono su chi è oggi al Parco?
Quindi Legambiente è stata messa in allarme adesso da tutta una serie di notizie preoccupanti sul modo di gestire il territorio da parte del Parco negli anni passati, addirittura a partire dalla costituzione dell’Ente nel 2016: “Queste segnalazioni e il fatto che non ci sia stata alcuna risposta da parte del Ministero, hanno portato alla decisione della rimozione di due vele. La speranza è che questo sia un monito e per il futuro ci sia più attenzione per il territorio”, spiega Venneri.
Ora sappiamo che queste informazioni non solo hanno spinto l’On. Bonelli a chiedere la testa del Commissario Italo Cucci (però in carica da nemmeno 10 mesi) e della Direttrice Sonia Anelli (anch’essa in carica da circa 3 anni), ma hanno portato anche alla decisione delle due vele in meno.
Cosa ne pensa l’Amministrazione Comunale?
Le stesse nostre riflessioni sembrano essere state fatte dall’Amministrazione Comunale che, attraverso le parole dell’Assessore al Turismo e ai Trasporti, Federico Tremarco, in accordo con il Primo Cittadino, ci ha spiegato: “Abbiamo appreso della perdita delle due Vele a mezzo stampa. Subito abbiamo chiesto, insieme al Parco Nazionale, un confronto con Legambiente, perché le questioni a cui si fa riferimento per la rimozione delle Vele sono già state oggetto di dettagliata informativa sia da parte del Parco che da parte del Comune. La nostra speranza, condividendo la preoccupazione degli operatori turistici, è che Legambiente torni sui suoi passi e ci riattribuisca le 5 Vele. Non ci interessa entrare in polemica con l’Associazione, ma solamente capire perché viene messa in dubbio la qualità ambientale della nostra isola.”
Un’isola spaccata a metà e una domanda sorge spontanea: cui prodest?
C’è un’isola spaccata a metà. Da una parte chi aspira ad avere più turismo e lavora sul riconoscimento di isola come habitat naturale privilegiato. Dall’altro chi pensa che troppa tutela corrompa gli interessi e i diritti dei privati cittadini e imprenditori.
È singolare, infatti, che in un’isola in cui nasce un Comitato che accusa il Parco di essere troppo repressivo, non concedere abbastanza licenze edilizie, di non far costruire piscine, di voler lasciare intatti gli habitat naturali a scapito di quelli antropizzati, di aver messo divieti esagerati al Lago di Venere, quello stesso Parco sia dall’altra parte accusato di essere troppo permissivo dalla più importante Associazione ambientalista italiana che in base proprio a questo, ci penalizza.
È singolare anche che tutti questi problemi, seppur iniziati anni fa e seppur in ironica contraddizione tra loro, siano emersi solo ora, dopo la nomina del nuovo Commissario, Italo Cucci, che sembra voler essere usato un po’ come ‘capro espiatorio’.
Guardando il quadro generale, restando fuori da Parco, Comune, Comitati, associazioni ambientaliste, interessi pubblici e privati, una domanda però sorge spontanea, la cui risposta lasciamo al volenteroso lettore che è giunto fin qui in questa ironica telenovela: cui prodest? A chi giova tutto questo?
Che vocazione vuole avere Pantelleria? Una vocazione di turismo di qualità attento all’ambiente e alla tutela dell’isola o un turismo di massa, come abbiamo già subito negli anni di Covid?
È proprio in base alla risposta a questa domanda che si dirime la questione e Pantelleria segnerà le basi del suo futuro prossimo e anteriore.
Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.