Arrivano le prime risposte alla decisione di declassare Pantelleria a sole 3 Vele da parte di Legambiente
In tanti hanno risposto a Venneri, a cominciare da Cucci, per finire con i partiti isolani. Il Responsabile di Legambiente non entra in polemica e auspica il confronto, ma i dubbi sulle motivazioni che hanno portato al declassamento non convincono, soprattutto visti i risultati del Report dell’Osservatorio sulle Isole Minori della stessa Legambiente
di Francesca Marrucci
La perdita delle 5 Vele di Legambiente e TCI a Pantelleria non è certo passata inosservata, lo dimostrano non solo le letture del nostro articolo, ma soprattutto le risposte a livello politico e la quantità di interazioni sui social e dei messaggi arrivati in Redazione.
Italo Cucci: il signor Venneri è stato 5 anni nel Consiglio Direttivo del Parco. Non si è accorto di quello che accadeva?
Tra queste, senz’altro la più importante è quella del neo-Commissario del Parco Nazionale Isola di Pantelleria, Italo Cucci, che ci ha raggiunto ieri telefonicamente, non nascondendo il suo stupore per questa decisione e soprattutto per la sua chiamata in causa: “Il declassamento di Pantelleria alle 3 Vele è un fatto grave, su cui occorre chiarire. Non voglio entrare in polemica con il Signor Venneri che si ricorda ora di questo uso improprio del suolo isolano, solo mi chiedo: io sono qui da 10 mesi, lui è stato membro del Consiglio Direttivo del Parco per 5 anni, anni nei quali queste autorizzazioni sono state date. Come mai dice di esserne venuto a conoscenza solo adesso? Dov’è stato in questi 5 anni?”
Graziella Pavia: Venneri si preoccupa del consumo del suolo pantesco solo ora che non è più nel Direttivo del Parco?
Dello stesso tono molti commenti sui social, anche di professionisti noti che con il Parco collaborano e hanno collaborato in questi anni, forse il più incisivo di questi, che ieri ha fatto anche il giro delle chat isolane, dopo essere stato pubblicato in un gruppo pubblico su Facebook, è stato quello di Graziella Pavia, agronoma pantesca che l’iter di costituzione del Parco l’ha seguito sin dai suoi albori e che ha messo in risalto alcune delle questioni che, inevitabilmente, vanno considerate nel raccontare e valutare questa vicenda: “Venneri fino all’anno scorso non faceva parte del Direttivo dell’Ente Parco?! Tant’è che ci tiene a precisare che non è detto che siano illegittime. Quindi se faceva parte del direttivo la domanda che mi sorge spontanea è se ha posto rimostranze e preoccupazioni di consumo di suolo eccessivo nel momento giusto, cioè quando esso faceva parte del consiglio direttivo dell’Ente Parco. E non oggi, giustificando la tolta di due vele per un eccesso di consumo di suolo. Di quanti metri quadri stiamo parlando? E se stiamo parlando degli ultimi due-tre anni, allora si potrebbe pensare male e dire che Legambiente che faceva parte del consiglio direttivo non si preoccupava del consumo di suolo, ma ha apposto cinque vele perché era l’associazione facente parte di un consiglio direttivo di un Parco Nazionale? O le denunce dei cittadini “lodevoli” sono quelli che fino a ieri si sono realizzati ciò che volevano realizzarsi e oggi non vogliono vicini a disturbarli?”
Venneri: non voglio entrare in polemica con nessuno. Bene la disponibilità al confronto di Parco e Comune
A questo proposito, abbiamo sentito Sebastiano Venneri, il diretto interessato, che ha risposto solamente: “Non voglio entrare in polemica con nessuno. Mi limito a dire che mi sembra positivo che Comune e Parco si siano detti disponibili ad un chiarimento. Senz’altro un primo passo nella direzione giusta.”
Pd Pantelleria: l’Amministrazione Comunale intende assecondare chi cerca di applicare il dividi et impera?
Non sono contenti nemmeno i partiti all’opposizione, perché senz’altro questa è una decisione che ha colpito tutti. Dopo le dichiarazioni dell’Amministrazione Comunale sono arrivate quelle del Pd e di Pantelleria2050 che affrontano la questione da altri due punti di vista interessanti, arrivando entrambi alla stessa conclusione: che ci sia qualcuno dietro a tutte queste strane manovre a danno di isola e isolani.
“Si è voluta creare appositamente una grave contraddizione tra chi pensa che il Parco Nazionale sia troppo permissivo e chi invece pensa che sia troppo restrittivo e da questa contraddizione ne esce fuori che a pagarne le spese, oltre al territorio, sono gli attuali vertici del Parco che vengono messi comunque sul banco degli imputati. E’ chiaro quindi che vi è un disegno di “divide et impera”.
Che l’amministrazione comunale, da ciò che leggo, si interfacci con Legambiente per comprendere i motivi che ci hanno fatto perdere due vele poco conta in questo momento. E’ invece di fondamentale importanza comprendere se i nostri amministratori intendono assecondare gli obiettivi strategici di chi mira a dividere per poter tenere nelle proprie mani un determinato potere o se vuole rimanere accanto ai propri concittadini che chiedono che non venga completata l’opera di abbandono della nostra isola e di potersi riappropriare del proprio territorio.” (Pd Pantelleria – leggi tutto il comunicato)
Pantelleria2050: dov’era Legambiente quando lanciavamo allarmi sulla precedente gestione del Parco e segnalavamo le stranezze che avvenivano negli uffici comunali?
“Durante i cinque anni in cui abbiamo avuto l’onore di amministrare l’isola, avevamo lanciato diversi allarmi rimasti inascoltati anche dalla stessa Legambiente. Più volte ci siamo scontrati con la precedente gestione del Parco perché a nostro giudizio non tutelava abbastanza l’isola, il suo territorio e i suoi prodotti agricoli. (…)
Da parte nostra, più volte abbiamo chiesto agli uffici comunali di vigilare meglio sulle attività edilizie del territorio, perché vedevamo qualcosa di strano, muovendoci anche in ambito giudiziario a questo proposito. Forti di ciò, abbiamo insistito a volere istituire lo Sportello Unico per l’Edilizia (SUE) e abbiamo voluto riorganizzare gli uffici comunali.
Abbiamo voluto fare chiarezza riguardo le norme edilizie comunali in vigore perché venivano utilizzate, oltre i limiti della salvaguardia, le variazioni alle norme tecniche di attuazione che ancora non avevano ottenuto l’approvazione dell’Assessorato regionale Territorio e Ambiente.
Eppure, né Legambiente, seppure presente per 5 anni con il suo rappresentante nel Consiglio Direttivo del Parco, né altri, si sono accorti di queste nostre denunce fino a che non è cambiato il Presidente. E ora chiedono la testa dell’attuale Commissario. Non solo non possiamo gioire di tutto ciò, ma qualche dubbio sul merito reale della questione ce l’abbiamo.” (Pantelleria2050 – leggi tutto il comunicato)
Su questa decisione di declassamento permangono quindi molti dubbi tra popolazione e addetti ai lavori, dubbi che certo non giovano nemmeno al nome di un’Associazione importante e autorevole come Legambiente, ieri pesantemente bersagliata sui social per questa decisione.
C’è poi un’altra componente contraddittoria nelle valutazioni di Legambiente: non eravamo isola virtuosa a consumo del suolo pari a zero?
Proprio nel Rapporto dell’Osservatorio di Legambiente sulle Isole Minori uscito solo qualche ora prima della notizia del declassamento, la stessa associazione dichiara su Pantelleria: “Contenuto il consumo di suolo sull’isola, sia in termini assoluti sia negli ultimi anni, quando è risultato pari a zero; anche nelle aree a rischio idrogeologico le percentuali di consumo di suolo è stato molto limitato, fattore determinante in ottica di adattamento ai cambiamenti climatici.” (leggi il nostro articolo con tutti i dati del Report)
I dati si riferiscono al periodo 2006–2022 e il numero registrato e riportato nero su bianco da Legambiente relativo al consumo della superficie totale di suolo consumata è dello 0,74%.
Ora delle due l’una: da una parte Legambiente ci porta ad esempio come isola virtuosa perché in 16 anni riusciamo ad avere un consumo del suolo pari a zero e dall’altra ci toglie due vele perché negli anni in cui era essa stessa componente del direttivo del Parco, lo stesso Parco ha dato l’ok a diverse speculazioni edilizie?
Qualcosa non torna. Forse anche negli uffici di Legambiente non si parlano tra loro. Il sentore che alcune decisioni siano legate più a valutazioni soggettive che oggettive permane nell’opinione di molti panteschi e non solo, come il lettore può leggere, e la mancanza di una vera risposta di merito da parte di Legambiente non aiuta.
Vedremo come si evolverà la vicenda, fatto sta che per quest’anno Pantelleria ormai dovrà digerire le 2 vele in meno. L’anno prossimo? Si vedrà.
Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.