Successo e grandi apprezzamenti per la presentazione del libro di Lucia Boldi CUCURUMMÁ presso la…
Pantelleria: Cucurummà, il libro di Lucia Boldi, premiato a Gela
24/06/2024L’Editoriale di Francesca Marrucci: quella di Lucia è una scommessa vinta da Pantelleria
Nuovo successo per Cucurummà, il romanzo di Lucia Boldi edito da Aporema, che narra la storia di una famiglia di donne nate sull’isola di Pantelleria.
di Francesca Marrucci
“Cucurummà primo classificato alla XVI edizione del Premio letterario internazionale “Terra d’Agavi” organizzato dal Rotary Club di Gela. La premiazione si è tenuta al club Nautico di Gela alle 19,30 di sabato 22 giugno.”
Lucia Boldi mi ha inviato questo messaggio ieri mattina prestissimo, felice, ovviamente, e contagiosa nella sua espressione di orgoglio e soddisfazione.
Lucia Boldi è entrata in punta di piedi, due anni fa, nel Laboratorio di Scrittura Creativa di Roberto Pallocca, organizzato dal Comune di Pantelleria, con un manoscritto di un suo libro, amatissimo.
Un libro di cui era gelosa, per il quale cercava una casa editrice che non lo stravolgesse, che lasciasse l’autenticità della storia intatta, la profondità della caratterizzazione dei personaggi, la descrizione mai superflua, ma assolutamente contestuale, dei paesaggi che fanno da cornice alla storia: l’amata Isola di Pantelleria in primis, ma anche la Tunisia e le sue contraddizioni.
Persino il titolo del libro, Cucurummà, è una celebrazione dell’isola, delle sue tradizioni culinarie, della sua storia, ma soprattutto della sua gente. Sì, perché la trama è questo: un viaggio privilegiato dal punto di vista di una pantesca, la protagonista, che ci presenta l’isola non attraverso gli occhi e la mera comtemplazione di un paesaggio unico, ma soprattutto attraverso le emozioni e l’influenza che questo ha nelle vite di chi decide di restare a Pantelleria o di chi ci è nato e qui colloca orgogliosamente le sue radici.
Cucurummà è un canto d’amore a Pantelleria, una dichiarazione senza veli dell’Autrice per una terra che l’ha conquistata sin da bambina e che l’ha accompagnata con il suo fascino e la sua malia, instillandole il bisogno incontenibile di dichiarare questo amore, di celebrare tanta magia.
Ogni premio meritato e vinto da Lucia è quindi un premio vinto da quest’isola, dalla sua gente, dalla sua storia e dalle sue tradizioni. Da quella sua energia catalizzatrice che spinge tanti a lasciare tutto e trasferirsi qui, di quella sua vita dura e sacrificata che tanti ha spinto anche ad andarsene a cercare più possibilità altrove, come la protagonista di Cucurummà, come sua madre, sua nonna prima di lei, un coro femminile che è il femminile dell’isola, che è forza e resilienza, che è capacità di fondersi con questo scoglio e diventarne parte senza risparmiarsi. Nel bene e nel male.
Lucia ha saputo trasmettere l’isola in modo magistrale e forse è per questo che in tanti lettori, ma soprattutto lettrici, hanno apprezzato questo romanzo dentro e fuori la Perla Nera. Cucurummà ci guida in un percorso che ci porta a riflettere su quello che siamo e su quello che vorremmo essere, su quello che sacrifichiamo e su ciò a cui non sappiamo rinunciare e soprattutto, Cucurummà ci ricorda che non siamo mai soli a Pantelleria, dove è l’isola stessa la nostra più fedele compagna di viaggio.
Brava Lucia, ti seguiremo in questo viaggio di emozioni e riconoscimenti meritati, perché ogni volta che qualcuno legge questo libro, scopre un po’ di Pantelleria, perché ogni premio ricevuto dalla tua opera, ci ricorda la fortuna che abbiamo a vivere in questo luogo speciale.
La motivazione del Premio:
Hanno consegnato il premio il dottor Silvio Scichilone, presidente del Rotary Club di Gela e la scrittrice Tea Ranno, presidente delle commissioni giudicatrici, che ha scritto di sua mano la motivazione del premio: “Con una lingua limpida, non banale, vivacizzata dal dialetto, che rende più autentici i personaggi, Lucia Boldi ci porta dentro una storia di emancipazione e riscatto attraverso lo studio, la valorizzazione della terra, la forza di donne capaci di affrontare le difficoltà del quotidiano, ma anche di lasciarsi sedurre da quel gran mistero che è l’amore. Seguendo le vicende di Elena, Teodolinda e Leontina, attraversiamo lutti, disagi economici, ma anche l’improvviso divampare della passione, un ardore che ci trasporta in una terra favolosa ‑Djerba, in Africa – capace di regalarci il sogno prima di riportarci alla realtà, al rigore di famiglie che devono restare, comunque, unite. Ruolo di primaria importanza è attribuito a Pantelleria – l’isola in cui si svolge buona parte della vicenda – al suo mare, i venti, lo zibibbo, i cibi che fanno bene anche all’anima, come il cucurummà. È, questo romanzo, un invito a mettersi in gioco, azzardare, perseverare, ricominciare quando tutto sembra finito, sapendo comunque di non essere soli.”
Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.