Aggiornamento riguardo la situazione rifiuti da parte del sindaco Vincenzo Campo “Come promesso Vi aggiorno…
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Rifiuti, il Signor Varano torna a scriverci: come tenere pulita l’isola?
01/07/2024Ci ha riscritto il Signor Varano che aveva sollecitato una risposta sul futuro dell’isola. La Direttrice Francesca Marrucci gli aveva risposto in base a quanto si evinceva dalla sua lettera, ma il lettore ci ha tenuto a precisare che lui intendeva sollevare un dibattito su un argomento preciso: la pulizia dell’isola. Quindi, abbiamo dato spazio alla sua precisazione.
Innanzitutto la ringrazio, Direttrice, per lo spazio accordatami, ma ci terrei a fare una precisazione.
La sua risposta, seppur incentrata sul creare un dibattito, crea un po’ confusione su ciò che chiedevo io, rispetto a che tipo di vocazione si vuole dare all’isola!
Infatti, io credo che le domanda che ci dobbiamo fare è semplicemente una: come vogliamo pulire e mantenere pulita la nostra isola?
A prescindere dalla vocazione che gli si vuole dare (qui entriamo in un discorso enorme), credo che, tanto per citare la sua risposta: ‘che sia Ibiza o il paradiso del trekking’, l’isola debba innanzitutto essere pulita e presentabile! Ciò cosa significa? La mia intenzione era stimolare il dibattito su questo. Bisogna chiedere un intervento straordinario alla Regione? Al Comune di Trapani? O magari anche il Comune stesso di Pantelleria è in grado di effettuare pulizie straordinaria seria?
Bisogna organizzarsi tra associazioni? Dove trovare i fondi necessari? Come creare una cultura isolana su questo discorso, come far sì che possano limitare altri fenomeni di discariche abusive anche in futuro?
Queste ed altre dovrebbero essere le domande da porci.… Il resto è sempre un gioco politico fine a se stesso e non all’isola!
Magari si potrebbe pensare di coinvolgere i militari in servizio sull’isola e la rispettiva base?
Ecco, come pulirla: solo questa dovrebbe essere la linea guida.
Probabilmente non sono stato chiaro io… o forse cerchiamo sempre la trave e non la pagliuzza-
L’isola è da pulire e da mantenere pulita come sia, sia! “Punto e basta”. Parco, Sindaco, Legambiente, cittadini, cultura, associazioni… forse sono troppo elementare, ma credo sia l’unica via!
Cominciare a capire come pulire e pulire!
Fabrizio Varano
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Gentile Sig. Varano,
La ringrazio della precisazione. Era necessaria, perché dalla sua precedente lettera, si evinceva un interesse più complessivo sul futuro dell’isola e su quello avevo formulato la mia risposta.
Sull’ambito invece da lei evidenziato e ristretto, inizio con il dire che seppur vittima dell’incuria e della maleducazione della gente, l’isola di Pantelleria è molto più pulita di tante altre zone e isole italiane. Basta fare tre esempi per tutti: Lampedusa, la Provincia di Trapani o la stessa Roma, da cui proveniamo entrambi, tre luoghi bellissimi, ma che soffrono di problemi gravi con i rifiuti.
La competenza sulle discariche abusive è comunale, Regione e altri Comuni non c’entrano niente (perché dovrebbe occuparsene il Comune di Trapani? Per pulire Roma si chiama in causa il Comune di Firenze?), ma ogni Comune ha problemi notevoli a gestire la maleducazione e la mancanza di rispetto di taluni cittadini nei confronti del territorio. E qui, il discorso della mancanza di rispetto per il bene comune, che ho già citato nella mia prima risposta, torna assolutamente pertinente e fondato.
La verità è che chi scarica abusivamente è un egoista e nei migliori casi un ignorante, oltre che un delinquente, ma soprattutto conosce i posti dove è difficile arrivare a controllare.
Lo scorso anno, passeggiando sulla costa di Bue Marino, ad un certo punto, in un posto davvero impervio da raggiungere, sul bordo della scogliera, abbiamo trovato un vero e proprio deposito di boccette in vetro per lo più fracassate, che una volta dovevano aver contenuto agenti chimici. Una quantità enorme, che copriva parecchi metri quadrati e che ci siamo domandati come avessero fatto a trasportare fin lì, ma anche come gli fosse venuto in mente un posto simile. Poi, riflettendo, la risposta ci è apparsa logica: ma fin lì chi si poteva spingere? Solo qualche escursionista all’avventura come noi. Quale posto migliore per coprire per mesi o addirittura anni il reato?
Ecco, mi dica lei con 5 Vigili Urbani come si fa a controllare un’isola di 84 km quadrati 24 ore su 24. Mi dica lei quante persone ci vorrebbero solo per pattugliare l’isola 24 ore su 24 in modo efficace e quante poi per rimuovere tutto quello che si può trovare in luoghi anche di difficilissimo accesso.
Due anni fa abbiamo fatto rimuovere i resti di una cucina e una bagno sotto una scarpata utilizzando i mezzi di soccorso, perché il luogo era così pericoloso che gli operatori dell’Agesp avrebbero rischiato la vita per raggiungere i vari water, frigoriferi e affini buttati da qualcuno che aveva ben pensato di ripulire la propria casa a scapito dell’isola. Immagini che, finita con estrema fatica e tempo questa operazione, tra i rovi più sotto nello strapiombo, è stata anche individuata una carcassa d’auto che era lì da decenni forse, inglobata dalla vegetazione.
La scorsa settimana ho fatto un sopralluogo in una struttura turistica, ora chiusa, sempre a Bue Marino. L’enorme piscina è diventata in poco più di 6 mesi una discarica a cielo aperto, vi si trova di tutto: televisori, passeggini, vestiti, lenzuola, scarpe, ecc.
La questione allora è una sola: o si cambiano le teste e si fa capire alle persone che l’isola va preservata e non sporcata, oppure stiamo parlando di una guerra impari, perché non si riuscirà mai a vigilare in modo efficace su tutto il territorio ed in particolare nelle zone più remote. Non è nemmeno pensabile che oltre alle periodiche campagne organizzate da Comune, Guardia Costiera, scuole e associazioni, 7.000 persone si occupino quotidianamente di vigilare e pulire l’isola.
L’unica è cercare di capire chi abbandona illegalmente i rifiuti e sanzionarlo (quando è possibile) e le assicuro che negli anni passati multe salate sono arrivate anche ad insospettabili VIP o signorotti che si mostravano tanto scandalizzati, così come a panteschi, ma non sempre si può arrivare a chi scarica abusivamente.
Ben vengano quindi le campagne di pulizia, le multe a chi viene beccato, le telecamere almeno nelle zone più frequentate e più importanti dal punto di vista turistico, ma occorre anche un’educazione alla cosa comune che, mi ripeto, ma mai abbastanza, alla maggior parte degli italiani manca del tutto.
Francesca Marrucci
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Corsi e ricordi scriveva un certo Gianbattista Vico (se la memoria non ci inganna. Viviamo in un periodo storico difficile. Basti pensare che se un genitore da uno scappellotto al figlio, schia una denuncia penale. Per garantire i diritti dei pochi, si vorrebbe addirittura vietare il diritto di chiamarsi padre o madre e di non esprimere la sua sessualità per non offendere i diversi. Non parliamo della scuola nozionistica che non può interferire sull’educazione degli studenti. Siamo invasi da pubblicità dove ogni cosa e facile da possedere. Se si passeggia su lungomare,sentieri etc. e si vede che qualcuno getta rifiuti, o peggio rompe bottiglie da spargere, non possiamo riprendere nessuno o si rischi il pestaggio e questo in quasi tutt’Italia. Cosa si può fare quando si aizza la gente a schierarsi l’un contro l’altro armati? Quando si elegge una donna al parlamento europeo prescindendo con quale partito che occupa abusivamente una casa ed incita altri a fare altrettanto mentre il padre, ricco proprietario, le giostra la campagna politica? Quindi ringraziamo il Comune ed il parco se quest’ultimo assume pulizieri e non vigili del fuoco che potrebbero tutt’al più spegnere gli incendi provocati da incuria ed abbandoni. E siccome si parla di una struttura turistica omologata ed autorizzata per l’intrattenimento contemporaneo di 600 persone. Cosa dovrebbe fare il proprietario che di è visto espoliare di tutto ed avere avuto distrutto di tutto ad opera di sconosciuti vandali? Trovare altre centinaia di migliaia di euro per poi vedere nuovamente distrutto ciò che aveva costruito?
PS: sono stato in questi giorni a Palermo, mia città natale dove ho vissuto per mezzo secolo. Il degrado, le erbacce, le strade disassate sono la norma mentre i monumenti in mostra sono montagne di detriti ed immondizie. Quindi speriamo solo che Pantelleria non sia mai ne diventi tutto questo. Il Comune ed il Parco debbono chiedere le fiscalità di vantaggio per tutta l’isola affinché i privati tornino a coltivare e recuperare i dammusi abbandonati che hanno permesso la istituzione di un parco antropizzato “dove anche l’umanità è patrimonio” con la fiscalità di vantaggio e l’esenzione dell’IVA, nessuno toccherebbe denaro, ma tutti risparmierebbero il 30/40% esi attirerebbero capitali “onesti” per far si che ogni piccolo curi il duo orticello lunga e sempre migliore vita a Pantelleria e viva la vita sana che i nostri avi hanno reso possibile curando e terrazzando il territorio dove l’umanità ha costruito 600 monumenti per proteggere 600 alberi di agrumi con immani sacrifici ed il sudore della propia fronte.
Nella sua risposta dice che non abbiamo bisogno di aiuti esterni, ma anche che con le nostre risorse non riusciamo a garantire la pulizia! Complimenti per l ottovolante della lingua italiana! Credo che ci sia qualche tonnellata di rifiuti di ogni genere da raccogliere… Altro che chiedere aiuto ad altro comune! Forse direttamente all Europa, o a Batman e superman.
Cara Sandra,
non ho detto che non abbiamo bisogno di aiuti esterni, ma che non ce ne sono. Lei ha conoscenza dell’intervento dell’Unione Europea, di un Comune su un altro o di Batman per pulire le strade di Napoli, Palermo o Roma? Nel caso ci informi. Sarebbe uno scoop internazionale. La lingua italiana è di facile comprensione, per chi vuole capire. Per il resto, se vuole che sia la nostra testata ad occuparsene, mi spiace ma non siamo in grado.
Comodo aspettare che gli altri risolvano i problemi di una comunità, invece di rieducare la stessa.
Mi spiace, ma su questo ‘ottovolante’ della logica e del Diritto non possiamo seguirla.
Francesca Marrucci