Il nostro Giacomo Policardo ci racconta oggi l’emozionante visita all’Hangar dell’Aeronautica militare di Pantelleria, dell’incontro ravvicinato con un elicottero e della sua passione per i caccia, in una narrazione viva e appassionata
Un editoriale che comprende anche una figura importante per l’Associazione L’Albero Azzurro e per Giacomo stesso: l’operatrice Luigina De Santis, alla quale si devono molte delle fantastiche iniziative portate avanti dall’associazione con la instancabile Presidente Angela Rizzo
Buon pomeriggio a tutti da Pantelleria Notizie.
Ancora un’emozione per i ragazzi dell’Albero Azzurro.
Oggi abbiamo avuto l’onore e il piacere di visitare l’hangar dell’Aeronautica militare. È stato bello camminare in quel luogo che non finiva mai, poter vedere tante cose, foto d’epoca, foto storiche di quello che è stato anche la ricostruzione di questo hangar, ma ci siamo soffermati maggiormente a poter capire la storia del Macchi C.205 recuperato da poco tempo fa da un noto sub pantesco, Antonello D’Ajetti, nei fondali di Pantelleria. Grazie al primo ritrovamento di un’elica, si è deciso di andare nei fondali a recuperare gli altri pezzi e con la bravura di Rocco, che è un costruttore che sta lì in Aeronautica, si è potuto ricostruire più realmente possibile.
Io ho avuto l’onore di fare qualche domanda a Rocco, infatti gli ho chiesto da quanti è formata l’équipe per la ricostruzione di quest’aereo, lui mi ha detto: “No, l’ho costruito da solo, però grazie anche all’aiuto di un falegname.”
Il Macchi C.205, ahimè, è stato abbattuto in tempo di guerra, nel 1943. Era in missione, era in partenza da Catania per cercare di contrastare le linee nemiche, ma purtroppo è stato abbattuto, anche se il pilota si è salvato. Grazie ai social hanno potuto ricostruire questa storia perché hanno avuto la fortuna, i ricercatori, di poter contattare la famiglia di questo pilota che è stato abbattuto con l’aereo e grazie a diverse ricostruzioni si è potuto fare anche una sorta di cronistoria di quello che è successo.
È stato bello parlare con Rocco, abbiamo parlato di tantissime cose, in quest’hangar c’erano parecchi elicotteri parcheggiati, io ho avuto il piacere di toccarne uno, ma poi vi racconterò nella parte finale di questo editoriale un’emozione che voglio lasciarvi per dopo perché è particolarmente emozionante.
Quindi dicevo bello poter visitare quest’hangar, luogo abbastanza spazioso, abbastanza anche sicuro per camminare. Siamo stati felici con i ragazzi di poter ammirare quello che c’era lì dentro.
La storia del Macchi C.205 sicuramente è una storia emozionante, ma adesso voglio parlarvi di una grande emozione che ho provato.
Ho avuto la fortuna di salire sull’NH90 che è un elicottero per il soccorso a mare, infatti un elicottero abbastanza moderno, abbastanza equipaggiato per intercettare quello che succede nei fondali marini, anche per eventuali naufragi, eventuali sommergibili, possono visualizzare con dei radar particolari tutto ciò che succede nei fondali marini.
Dicevo, ho avuto l’onore di sederci sopra, di accomodarmi sul sedile che c’era, certo non mi sono potuto fare un giro, però sicuramente il poterci salire è stato bello.
Alla fine di questo editoriale, voglio fare un ringraziamento speciale a una persona che oggi mi ha reso felice, alla carissima Luigina, voglio dedicarti queste parole.
Cara Luigina, attraverso le pagine di questo giornale voglio dirti grazie, perché oggi ti sei immedesimata in me, hai capito quant’era importante per me salire su quell’elicottero. Tenendomi per mano, mi hai fatto salire quegli scalini, anche se in quel momento io non vedevo quell’ostacolo, ma vedevo il traguardo che era sedermi su quel sedile.
Quindi quegli scalini erano talmente leggeri… poi con l’aiuto a mano che mi dava sicurezza abbiamo fatto questa bella impresa. Non finirò mai di ringraziarti, quindi approfitto di Pantelleria Notizie per porgerti i miei ringraziamenti ufficiali, anche se ti ho ringraziato di persona, però voglio che tutti voi che mi leggete, che mi ascoltate, capiate quanto oggi Luigina De Santis, mia cara educatrice, ha capito quanto ci tenessi io a salire su quell’elicottero.
Bene, forse più che della visita in sé per sé, oggi magari ho parlato più delle mie emozioni. Dovete sapere, cari lettori, cari ascoltatori, che io nella mia vita avevo due sogni. Uno era quello di guidare i caccia.
Io quando sento passare un caccia, F‑16, F‑15 sopra Pantelleria, quel rombo che fa, mi viene una sorta di adrenalina, una fibbrillazione adrenalinica, ecco, diciamo così. E anche se non li posso guidare, ma poter salire, anche se non era un caccia, era un elicottero, sempre di cose militari si tratta, è stata veramente una pura emozione. Certo, questi elicotteri spesso vengono usati in tempo di guerra, lo so, lo capisco bene.
Oggi stiamo vivendo veramente tempi difficili, con due guerre che stanno flagellando la nostra terra. Ma l’Aeronautica Militare non è solo guerra, è anche pronto intervento in caso di calamità naturale. Hanno aiutato tantissime persone e continuano ad aiutarle anche con la Protezione Civile.
Quindi un grazie al corpo dell’Aeronautica per quello che fa, per tutti quanti noi. Bene, io mi fermo qui per questo editoriale, vi ringrazio per la cortesa attenzione.
Da Giacomo Policarlo è tutto, buon pomeriggio.
Giacomo Policardo è un ragazzo pantesco, radioamatore, speaker e dj che ha collaborato per anni con varie radio storiche e occupandosi di sport e sociale. A Pantelleria è membro dell’associazione L’Albero Azzurro che si occupa di ragazzi speciali come lui, che è non vedente e che nella nostra Redazione porterà allegria e temi importanti riguardanti soprattutto il sociale.