Mentre la raccolta dei capperi si prospetta negativa, la Bonomo&Giglio non solo aumenta le tariffe per la raccolta, ma pensa anche ad un altro importante progetto che vede due nuovi gin, un amaro e un bitter creati dalla LABO Officine Pantesche con le particolari erbe dell’isola
Ce ne ha parlato Gabriele Lasagni, AD della Bonomo&Giglio
di Francesca Marrucci
Le previsioni per la raccolta dei capperi a Pantelleria quest’anno non sono positive. Ad affermarlo Gabriele Lasagni, AD della Bonomo&Giglio, azienda leader nel settore, storica presenza a Pantelleria, che negli ultimi anni ha fortemente creduto nel rilancio e nell’innovazione del prodotto pantesco, con un occhio sempre sulla tradizione.
“Le piante sui terreni sono quelle di settembre anche se siamo ancora a luglio,” ci spiega Lasagni, “quindi come Bonomo&Giglio abbiamo deciso ancora una volta di sostenere questo microcosmo così delicato, perché il ‘sistema cappero’ a Pantelleria è molto molto difficile da mantenere ed è difficile dargli prospettive future.”
Cosa avete deciso nello specifico?
“Abbiamo deciso di applicare un aumento di prezzo della raccolta a 13,00€ al Kg a massa pagando cash che sappiamo non riusciremo mai a ribaltare sul mercato e finanziariamente sarà uno stress incredibile, ma sarà anche un modo per dare forza e coraggio a chi ha lavorato durante l’inverno e ha curato i terreni. Vogliamo assolutamente far passare il messaggio sull’isola che noi crediamo fermamente in questo prodotto e in questo progetto.”
Per questo avete scelto di fare tutti i vostri investimenti sul territorio?
“Anche se io non sono pantesco, ho scelto di investire interamente sull’isola, senza delocalizzare nulla. In questo modo anche noi facciamo la nostra parte. Quando sono partito, 20 anni fa, la Bonomo&Giglio aveva 2 dipendenti. Oggi ne ha 12–13, tutti ragazzi giovano che grazie a questo lavoro hanno potuto sposarsi, sistemarsi, farsi casa, chiedere dei mutui in banca, grazie ad uno stipendio fisso e garantito. Ecco, vorrei che qualche agricoltore cominciasse a prendere in considerazione il fatto che a Pantelleria c’è un’azienda che non sfrutta i lavoratori, ma gestisce il lavoro in modo tale da restituire la territorio la ricchezza che il territorio dona.”
Un progetto che oltre a dare lavoro, valorizza la tradizione isolana. Il Museo del Cappero creato 3 anni fa è già un vanto per l’isola, ma ora avete intrapreso un nuovo progetto sulle erbe aromatiche pantesche…
“Come con i capperi, noi vogliamo valorizzare Pantelleria. Stiamo raccontando Pantelleria da tanti anni in giro per il mondo, attraverso capperi, foglie, cucunci, origano, ecc. Con un nuovo socio, invece, adesso vogliamo raccontare Pantelleria nelle sue altre varietà botaniche, perché siamo profondamente convinti che tutto quello che cresce a Pantelleria di vegetale è particolare e unico, per clima, per territorio e anche per varietà di piante. Da qui è nato il progetto D’Istilla, dall’assonanza con il verbo distillare.”
Di cosa si tratta?
“La società con cui operiamo si chiama LABO Officine Pantesche srl, che produce e crea distillati alcolici con l erbe pantesche. Abbiamo iniziato con quattro prodotti: due gin, uno solo con bacche di ginepro, anche di Pantelleria, l’altro è un gin botanico, con cinque essenze, cinque erbe pantesche, un amaro e un bitter. L’idea è quella di far bere un sorso di meraviglia a tutti quelli che assaggeranno questo prodotto. La meraviglia è quella di Pantelleria, un’isola non per tutti, un’isola che ti attira follemente o ti respinge decisamente, proprio come i nostri prodotti. Sono molto netti e equilibrati, non prodotti ‘ruffiani’ come tanti gin che si trovano in commercio, che sono fatti pensando al giusto delle persone, usando principalmente agrumi e rosmarino per piacere facilmente. Noi invece abbiamo scelto un gusto autentico che raccontasse un’isola di terra, non di mare.”
Cos’ha di speciale il ginepro a Pantelleria?
“Il ginepro di Pantelleria è unico e particolarissimo. Lo abbiamo raccolto con il permesso del Parco, perché cresce spontaneo e selvaggio. Non è il solo vegetale dal sapore unico. Anche la carota selvatica, il critmo, il pino di Aleppo… La Bonomo&Giglio e la LABO Officine Pantesche continuano a raccontare Pantelleria, convinti che valga la pena.”
Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.